martedì, febbraio 27, 2007

Riflessioni & Co.

Oggi ho voglia di fare riflessioni. Sara' che ho il cervello in costante movimento in questo periodo.
A proposito, ieri ho saputo i risultati del mio midterm di storia e ho preso 98/100! Evvai! Il prof. mi ha dato 10/10 su ognuno dei 6 temi che ho consegnato il giorno dell'esame, e 38/40 nella prova scritta, quindi un totale di 98/100 appunto.
Questo per me e' un grande traguardo, specialmente se penso a quando ho iniziato questo corso e a quanto mi sia fatta prendere dallo sconforto nel vedere l'immensa mole di roba da leggere che c'era, piu' il modo di fare molto esigente del professore. Davvero, non credevo di poter ottenere un risultato tale! Sono contenta e ora mi sento spronata a continuare bene.

Ho appena finito di leggere le notizie in prima pagina sulla Stampa, e non posso non rimanere allibita davanti a certe cose, e mi riferisco all'attentato che c'e' stato alla base americana in Afghanistan dove, peraltro, c'era in visita il vice-presidente Dick Cheney. Pare che siano venti persone ad averci rimesso la vita.
Protestare e' un diritto sacrosantissimo di ogni essere umano, per carita' e su questo non discuto, ma quando alla protesta si unisce la violenza, si passa automaticamente dalla parte del torto. Punto. E su questo non transigo.

Per come sono fatta io, pur non avendo sempre opinioni concordanti con chi protesta, spesso mi interessa sapere esattamente i motivi che spingono certi a manifestare, scendere in piazza per partecipare a lunghi e sonori cortei, perche' sono dell'idea che tra due gruppi con idee divergenti si possa instaurare un dialogo atto a creare una sorta di ponte, per permettere di venirsi incontro. Questo non significa imporre le proprie idee sugli altri perche' e' sbagliato e controproducente, ma vuol dire semplicemente venirsi incontro appunto.

Ma nel momento in cui si ricorre alla violenza per evidenziare il proprio punto di vista e attirare l'attenzione, dentro di me cessa un qualunque interesse nei confronti di opinioni diverse. Ci si viene incontro, si ragiona, si comunica apertamente solo con le persone civili. Con i teppisti non vedo che dialogo ci possa essere.

Di solito mi astengo dall'esprimere le mie opinioni politiche perche' non serve. La politica e' un argomento non semplice da affrontare, ma non tanto perche' e' inevitabile trovare persone che la pensano diversamente da noi, quanto per il fatto che ritengo quasi impossibile farsi un'opinione obiettiva in materia. Quello che sappiamo e' frutto di notizie filtrate e modificate che ci vengono propinate tramite i giornali, la radio e la televisione.
I mass-media stessi non sono in grado di dare informazioni in modo uniforme e preciso, se poi a questo aggiungiamo le loro varie affiliazioni e preferenze politiche, addio.

Leggi un giornale di sinistra, e t'imbottisci d'idee di sinistra. Leggi un giornale di destra e ti riempi la testa di idee di destra. Mi pare ovvio. Lo stesso capita con i vari tg e i vari programmi di attualita' e talk-show dove si discorre di questo e di quello.
Per questo non riesco mai a parlare di politica. Non che non abbia le mie convinzioni e idee politiche, pero' credo che siano comunque incomplete.
Le idee complete ce l'ha solo chi la verita' la conosce da vicino, e questo di sicuro non sono io.

Inoltre non mi piace intavolare discorsi politici perche':

1- si finisce sempre col litigare
2- sono inconcludenti ed inutili, anche perche' mica siamo noi al Governo
3- si fa in fretta a parlare, ma bisognerebbe trovarsi nei panni di chi il potere ce l'ha veramente
4- crea tensioni ed inimicizie

Se ho un'amica con idee diverse dalle mie, non voglio litigare solo per quello. Le idee sono le sue, e io ho le mie. Basta. E' come con la religione: c'e' gente che ti volta le spalle perche' non frequenti la loro stessa congregazione, perche' non vai a messa la domenica ecc. - certo, non si dovrebbe giudicare, ma bel modo di essere cristiani. Ecco, a me quell'ipocrisia di chi si comporta da tiranno durante la settimana, per poi andare a purificarsi la domenica in chiesa, non va.
Lo stesso vale per la politica. Io ho le mie idee e gli altri hanno le loro. Religione e politica sono fatti privati. Punto e basta.

Non mi piace usare questo mio blog per fare riflessioni politiche, perche' non e' questo il suo scopo, ma oggi mi andava di sfogarmi e cosi' l'ho fatto.

venerdì, febbraio 23, 2007

Yasumi

Mercoledi' ho dato l'esame di storia americana, ma non sapro' i risultati fino a lunedi'.
Credo sia andato bene: mi sentivo relativamente tranquilla.

E ieri, come al solito, ho avuto lezione di giapponese. Martedi' ci sara' una prova di verifica di questa materia...speriamo in bene!

Oggi pero' mi sono proprio rilassata. Tanto per cominciare, ieri sera sul tardi ho telefonato ai miei in Italia e ci siamo fatti una bella chiacchierata. Me ne sono andata a dormire che era gia' molto tardi, ma non ero per niente preoccupata visto che oggi non avrei avuto lezione, per cui ero libera di alzarmi all'ora che volevo.

Mi sono alzata ad un'ora scandalosa, mi sono fatta il mio bel caffe' e poi, di buona lena, mi sono messa a lavare i pavimenti. Che razza di relax, penserete voi. Ma per me adesso fare le pulizie e' un'attivita' che mi distende i nervi e mi aiuta a ritrovare la calma.
E' sempre una bella sensazione quella che si prova dopo aver fatto le pulizie per casa, perche' si vedono i frutti del proprio lavoro: una casa in ordine, coi pavimenti lucidi, e tutto che splende.

Domani non so ancora che faremo, anche se so che in serata ci troveremo con la nostra amica Natsuki, e penso andremo a cena da qualche parte, non so.
Oggi mi sarebbe piaciuto andare a fare una passeggiata, ma poi il tempo, purtroppo, non me l'ha permesso: ha piovuto molto e l'aria era fredda, per cui ho preferito sbrigarmi le pulizie che sono costretta a rimandare durante la settimana.

Ah, dimenticavo: yasumi significa giorno di riposo, di vacanza in giapponese.

mercoledì, febbraio 21, 2007

Capodanno cinese a Chinatown

Domenica mio marito ed io siamo andati a Chinatown col treno.

Ci sono stati i festeggiamenti per il Capodanno cinese, grande ricorrenza non solo per i cinesi della Cina continentale, Hong Kong, Taiwan ecc, ma anche per le comunita' cinesi qui in Giappone e in altre parti del mondo.C'era un viavai di gente incredibile. Era cosi' affollata Chinatown che e' stato persino difficile camminare e farsi spazio tra le viuzze strette del quartiere.

Questa foto che vedete l'ho scattata io: questa e' l'entrata del tempio buddista cinese. L'ingresso era aperto a tutti. Subito dopo l'entrata, sulla destra, c'era un gabbiotto dove una signora vendeva dei bastoncini d'incenso da poter bruciare nella piazza del tempio, oppure sopra, davanti all'entrata dell'edificio stesso.

Purtroppo, vista la folla, siamo solo riusciti a salire la scalinata che conduce su all'ingresso principale, ma la calca ci ha impedito di entrare e vedere la statua del Buddha.

Dopo poco abbiamo incontrato alcuni amici e colleghi di lavoro di mio marito, e assieme abbiamo passeggiato. Siamo poi arrivati in un autentico ristorante cantonese, gestito dalla moglie di uno degli amici della comitiva. Li' ci siamo fermati per cena e abbiamo assaggiato piatti davvero squisiti.

C'e' da fare una piccola premessa: prima di venire qui in Giappone, pensavo che indubbiamente non sarebbe stato per niente difficile trovare della buona cucina cinese qui. Ero giunta a quella conclusione vista la vicinanza geografica tra questi due Paesi, ma mi sbagliavo.Purtroppo anche qui i ristoranti cinesi autentici e non giapponesizzati (o italianizzati in Italia e americanizzati negli Stati Uniti) non si trovano tanto facilmente. La zona migliore dove andare e' decisamente Chinatown, anche se qualche ristorante cinese come si deve si trova anche in altre zone, tipo a Yamato per esempio.

In quel ristorante abbiamo assaggiato del riso cosiddetto alla cantonese, dei grossi gamberi fritti e passati in un misto di spezie piccanti tritate, pezzettini di maiale fritti, spaghettini di riso con verdure, zuppa di verdure miste, pollo con verdure.

Tra i tanti ottimi piatti ce ne sono stati alcuni che invece mi hanno fatta un po' storcere il naso, tipo le zampe di gallina bollite che non ho avuto il coraggio di assaggiare, e le lingue d'oca arrostite. Quest'ultime, poi, quando le ho viste arrivare, non sapendo cosa fossero ho creduto si trattasse di calamaretti fritti, anche se la forma non era proprio quella che ricordavo, e infatti mi sbagliavo.





Questa che vedete, invece, e' l'immagine del tempio al quale si accede dall'arco della foto su in alto.



Ancora lanterne rosse del Capodanno cinese.

Se mai doveste capitare di venire a visitare questo magnifico e pittoresco quartiere, credo rimarrete anche voi rapiti dalla surreale atmosfera che si respira li'. Ne verrete via completamente affascinati e stregati. E' come se, uscendo dalle porte d'ingresso cinesi, usciste da una dimensione per accedere ad un'altra, quella giapponese. E li' sta poi a voi la scelta, anche se io personalmente non scelgo, ma le adoro entrambe.

Ciliegi in fiore




Queste fotografie sono state scattate da mio marito un paio di giorni fa.
Questo che vedete e' il tempio shintoista che si trova a pochi metri da casa nostra.
Ma non e' meraviglioso??
Ci passo davanti tutti i giorni, quando vado all'universita', e immancabilmente mi giro a guardare questo splendido edificio con gli occhi sognanti. A volte mi fermo anche a guardare incantata questo angolo di poesia.
E che dire dei meravigliosi ciliegi in fiore?? Non credevo di poterli vedere fino al mese prossimo, ma invece sono gia' qui, in tutto il loro splendore!
Non so come abbiano fatto a fiorire questi bellissimi alberi, visto il freddo che continua a fare, ma a questo punto poco importa: sono un cosi' tale spettacolo, che mi sento cosi' felice di poterli guardare!
Ecco un'altra immagine del tempio. Credo non ci stuferemo mai d'immortalarlo! E' li' che siamo andati a suonare la campana sacra la notte di S. Silvestro, secondo la tradizione giapponese. E davanti al tempio ci hanno offerto, quella notte, del sake purissimo e fresco: e' stato incantevole poter sorseggiare quel liquido cristallino in quella

notte di magia e festeggiamenti.




Trovo che il contrasto tra quei delicati fiorellini rosa e l'azzurro di quel cielo limpido sia di una bellezza unica.

sabato, febbraio 10, 2007

Uncle Sum & Gyuu Kaku

E' da un po' che non aggiorno, ma ho le mie buone ragioni.
Da quando ho iniziato il corso di storia americana all'universita', non ho piu' un attimo libero per fare niente, nemmeno le pulizie.

Storia e' diventata la mia materia incubo. Ogni settimana mi devo sciroppare una montagna di pagine da leggere e studiare, anche perche' il prof. fa fare quiz a sorpresa, quindi bisogna essere costantemente preparati.

Con giapponese va mooolto meglio. Non per niente e' la mia materia preferita. Pian pianino mi sto abituando sempre piu' ai metodi un po' incasinati della prof. La settimana scorsa c'e' stata la prima verifica che e' andata benissimo, infatti ho preso 51! Il voto massimo e' 50, ma lei mi ha dato un punto in piu' perche' non c'erano errori!! Evvai!

E giovedi' c'e' stata la seconda verifica di giapponese. Ancora non so il voto perche' ce lo dira' martedi', ma penso sia andata bene.

Ma a parte la scuola, voglio parlare un po' di questo mio adorato Giappone in cui vivo.

Continua a fare un freddo pazzesco. Sto sorseggiando una tazza di te' Earl Gray della Mabroc, una ditta indiana. Trovo questi splendidi e profumatissimi te' al Joyful, un supermercato di una grossa stazione qui vicino. Ci siamo andati giovedi' sera, dopo l'universita'.

Usciti dal supermercato, siccome era tardissimo, abbiamo pensato di fermarci a mangiare qualcosa li' intorno.
Non c'era granche' di aperto, ma alla fine abbiamo optato per questo localino che si chiama Uncle Sum - Sasebo Burgers.

Premetto che e' da davvero tanto tempo che non mangio piu' hamburger nei fast food perche' e' robaccia, e penso che su questo convengano tutti. Molto meglio un semplice pane e formaggio che non una di quelle bombe di unto.
Ma questo non significa che non mi piacciano gli hamburger. Fatti in casa, sulla griglia, sono spettacolari, ma mi secco a farli perche' poi mi tocca pulire il barbeque, per cui opto per posticini di qualita' dove l'hamburger non e' un cibo veloce (un fast food, quindi), ma un piatto come un altro, preparato sul momento e con ingredienti di un certo tipo.

E Uncle Sum e' un posto proprio cosi'. Hanno poco sul menu', ma quel poco che hanno lo preparano bene.
Il locale e' minuscolo, ma molto accogliente. E' tutto decorato con oggetti che ricordano l'America: vecchie pubblicita' degli anni '50, un grosso ritratto di Marylin Monroe che sponsorizza prodotti di una vecchia casa cosmetica hollywoodiana, banconote da $1 appese al muro, ecc.

Gli hamburger erano semplicemente divini! E chi ha detto che gli hamburger buoni si trovano solo negli States? I giapponesi sono persone in gamba anche in cucina, infatti posso tranquillamente dire che quello che ho mangiato da Uncle Sum e' uno degli hamburger piu' buoni che abbia mai assaggiato fino adesso.
Il pane era morbido, la carne leggera e non unta. C'era persino una fettina di bacon cotta al punto giusto e non grassa, un po' di lattuga, una fetta di pomodoro e maionese.
Le patatine fritte poi, erano da urlo! Leggermente salate e con un pizzico di pepe nero!

Inutile dire che intendo ritornare presto a sbafarmi un bel Sasebo burger!

Ieri, invece, siamo andati a farci un giro in macchina, ma dopo un po' ci siamo trovati in una zona che non conoscevamo.
Perdersi in Giappone puo' essere un'esperienza piu' frustrante che spaventosa, anche perche' non ci vuole niente a capitare in zone labirintiche, di casette e viuzze talmente strette che ci passa una macchina a malapena, ...peccato che siano a doppio senso, per cui bisogna sperare che nessuno decida di passare da li' in quel momento dalla parte opposta, altrimenti non si esce piu'.

Non sapevamo bene dove fossimo, anche se ci siamo accorti che c'era una grossa stazione (punti di riferimento fondamentali qui in Giappone), la Chuo-Rinkan.
Fortunamente avevamo una bella cartina di Tokyo e dintorni, in macchina, e cosi' abbiamo visto che non eravamo poi distanti dalle zone che conosciamo.

Mentre eravamo intenti ad uscire dal labirinto, abbiamo visto l'edificio di Nojima, un grosso negozio, per cui siamo andati li'. Nojima e' tipo Media World o Trony, un grosso negozio di elettrodomestici, computer, impianti stereo, televisori ecc.
Abbiamo fatto un bel giretto li' dentro e mio marito ha comprato alcuni cavi che gli servivano.

Usciti da li' ci siamo ritrovati nel labirinto, ma ci e' voluto poco per ritrovare il corso principale. Una volta arrivati sulla strada principale, che e' una tangenziale che attraversa una cittadina di nome Machida.
A Machida ci andiamo spesso, perche' e' li' che c'e' la Costco e c'e' anche il Carrefour!

Siamo andati proprio vicino al Carrefour, anche se a quell'ora era gia' chiuso, e ci siamo fermati da Gyuu-Kaku. Ora vi parlo di questo magnifico posto che spero vogliate provare, doveste mai capitare qui nel Sol Levante.

Qui in Giappone vanno molto i ristoranti yakiniku, parola che significa semplicemente "carne alla griglia".
La moda degli yakiniku arriva da qui vicino, cioe' dalla Corea.
Ho gia' parlato di questo genere di ristoranti, un po' di tempo fa, dopo che eravamo stati in uno di questi, ma Gyuu-Kaku e' infinitamente piu' buono!

Gyuu-Kaku (http://www.gyukaku.ne.jp/) e' una catena di ristoranti yakiniku, giapponese. In realta' hanno reinventato il barbeque coreano, ma alla maniera giapponese.
Io, personalmente, lo preferisco a quello coreano, ma di gran lunga. Ecco un altro motivo per cui sono una fan sfegatata di Gyuu-Kaku.
Tra l'altro ho scoperto che hanno aperto alcuni loro ristoranti persino negli States!

Gyuu-Kaku non e' un ristorante vegetariano, ma nella maniera piu' assoluta. Quindi, se non mangiate carne o pesce, purtroppo questo non e' un locale che fa per voi.
Anche se, vorrei precisare una cosetta..perdonatemi il breve excursus, ma la cucina giapponese, contrariamente a quanto si pensi, e' una delle cucine meno vegetariane che esistano sulla faccia della Terra.
Molti fanno l'errore di pensare ai piatti giapponesi (salvo il sushi e qualcos'altro) come alla quintessenza del vegetarianismo. Niente di piu' sbagliato.
E' ovvio che si possono apportare modifiche ad una ricetta per far si' che sia in linea coi principi vegetariani, ma bisogna appunto fare dei cambiamenti.

Nella cucina giapponese, anche il piatto piu' semplice di verdure, e' quasi sempre a base di qualche condimento non-vegetariano. Le verdure stesse, per esempio, possono essere state cotte in un brodo di pesce.
Quindi, cari lettori vegetariani, fate attenzione nei ristoranti giapponesi e non andate a colpo sicuro solo perche' vedete un innocente tempura di verdure che vi tenta.
Se necessario, chiedete allo staff del ristorante e fatevi dare le opportune informazioni relative agli ingredienti utilizzati.
Diversamente, preparatevi certi piatti a casa vostra cosi' sarete sicuri di non mangiare niente di origine animale. Altrimenti optate per la cucina indiana, che e' senza dubbio piu' vegetariana di quella giapponese.

Terminata questa digressione culinaria, ritorno a parlarvi di Gyuu-Kaku.
Innanzitutto il menu' e' vastissimo. Sono a disposizione ogni tipo di carne, da quella classica di manzo a quella piu' esotica di cavallo (bleah!).
C'e' il pesce (gnam!), verdure miste, onigiri ecc.

Vi vengono portati i cibi crudi che voi penserete a cuocere sull'apposita griglia che c'e' sul tavolo.
Se fate un giro sul sito che ho messo poco piu' su, vedrete come sono fatti i tavoli.
Ieri sera mio marito, che e' un gran carnivoro, ha preso delle fettine di manzo marinate in una salsa di aglio e altre spezie.
Io, che adoro il pesce e le verdure invece, ho preso degli squisitissimi gamberi che vengon serviti con uno scodellino di salsa Benedicta. Per chi non lo sapesse, la salsa Benedicta e' quella rosa a base di maionese e ketchup.

Ho anche preso dei pezzetti di pollo e un vassoietto di verdure miste: funghi, fettine di zucca (quanto l'adoro!), cipollotti verdi, piccoli peperoni verdi, cipolle a fette, foglie di cavolo.
Chi l'avrebbe mai immaginato che le foglie di cavolo alla griglia fossero cosi' buone!!

Ho preso pure un piatto di salsicce affumicate, servite su un elegante piatto nero con un goccio di senape piccante.

Per finire, abbiamo preso degli onigiri (palline di riso) triangolari, cosparse di semi di sesamo.
Assieme agli onigiri ci hanno portato un contenitore con una salsa marroncina ed un pennello. Abbiamo messo a grigliare gli onigiri e ogni tanto davamo una spennellata di salsina.
I semi di sesamo hanno cominciato ad abbrustolirsi...e che profumo!!!
Inutile dire che gli onigiri erano una cosa dell'altro mondo! Pero' peccato che eravamo pieni da scoppiare, infatti li abbiamo finiti a stento!

Solo a pensare alle meraviglie di Gyuu-Kaku mi viene una fame mai vista. E' meglio che finisca l'articoletto.
Fra non molto iniziera' una nuova settimana di studio. Ahhh...e giovedi' ho pure il Midterm di giapponese! Mi faccio un bell'in-bocca-al-lupo da sola! Crepi!