Nel giro di poco e` iniziato e si e` esaurito il periodo di feste, lasciando come al solito dietro se` una scia d`insoddisfazioni; di ricordi belli e brutti che verranno rievocati negli anni a venire; di pantagrueliche mangiate; di soldi spesi in regali e cibo; di regali fatti col cuore ed altri fatti perche` bisognava.
Ho vissuto queste feste in maniera abbastanza diversa dal solito, distaccandomi da molte delle storiche abitudini che da sempre caratterizzavano il mio modo di vivere questo periodo dell`anno.
Il cambiamento che sta avvenendo in me oramai e` inarrestabile e sta inevitabilmente riforgiando una parte consistente della mia vita, pur lasciando intonse ed inalterate certe mie costanti come - ad esempio - il robusto nastro metaforico che mi lega al mio Giappone, quel mio personalissimo Giappone che ho scoperto nella quotidianita`, nelle vecchie fotografie, nella fragranza dell`incenso, nelle ricette e nei racconti.
Questo e` uno dei motivi che mi ha spinta a spezzare la routine di un prevedibile post natalizio o capodannesco. Non ne avevo voglia perche` sapevo che non avrebbe rispecchiato cio` che sentivo e sento.
Non scendo a compromessi nello scrivere, preferendo la sincerita` ad un eventuale vantaggio.
Nonostante tutto, il profondo senso di gratitudine per chi di caro abbiamo nella nostra vita mi spinge a sperare che abbiate vissuto con serenita` questo periodo godendovi al massimo - e senza spigoli - la compagnia di chi avete di piu` prezioso al mondo.
Questo, dunque, e` ufficialmente il primo post di Biancorosso Giappone per l`anno 2012, un anno che apre le sue porte ad una strada tutta da percorrere; una strada che, si spera, sara` costellata di soddisfazioni, successi e - perche` no - pure qualche rivincita.
Il 2011, assieme a tutta quella nauseante paccottiglia fatta di pianti, delusioni, porte sbattute in faccia, personaggi voltagabbana, scoramento, e tanto altro, si porta con se` anche il ricordo della scomparsa di mio nonno, un fatto che ancora adesso mi sembra incredibile.
Tra i tanti oggetti che c`erano in casa sua, ne e` riapparso uno che mi ha quasi soffocata dall`emozione: un obentoo-bako che gli inviai io dal Giappone.
Per la precisione, un Urara blu.
Gli spiegai come utilizzarlo, anche se naturalmente gli dissi che avrebbe potuto anche trasformarlo semplicemente in un contenitore porta-qualcosa.
E fu proprio cosi` che venne ritrovato questo obentoo-bako: il nonno lo utilizzava come portapenne.
Non vi dico l`emozione nel rivedere questo lucido e blu Urara e che dal Giappone arrivo` fino nelle campagne fuori Torino, a casa del nonno.
Era in condizioni perfette, senza nemmeno un graffio. Si vedeva che l`aveva tenuto con molta cura.
Gli oggetti hanno quasi sempre una storia da raccontare, e pur non potendo parlare, narrano attraverso di noi, attraverso le nostri voci e i nostri ricordi.
Alcuni giorni fa, mia sorella Annalisa, mi ha preparato i suoi 巻き寿司 makizushi, essendo questa una delle sue specialita`. Una ragazza, Annalisa, dotata di grande estro e manualita`, in grado di creare delle vere e strabilianti meraviglie con le sue manine che ancora ricordano quelle di una bimba.
Quell`abbraccio di delicati sapori nipponici che porto sempre nel cuore e che, grazie ad Annalisa, ho ritrovato anche qui, nella nostra piccola ma accogliente cucina di casa nostra a Torino.
E proprio qui, in questa bella ed antica citta` sabauda, esiste un piccolo ed autentico angolo di quel Giappone di cui sento quotidianamente la mancanza: 此路屋 Kokoro-ya , una graziosa gastronomia e お弁当屋さん obentooya-san giapponese gestita da un signore italiano e da 小川さん Ogawa-san, sua moglie.
Purtroppo, pero`, sono arrivata che era l`ultimo giorno di apertura prima della pausa invernale e - come se non bastasse - sono arrivata durante la pausa. Essendo di corsa, non ho potuto aspettare.
Questi primi dell`anno sono sempre depositari di una sorta di magia carica di speranza per cio` che sara`. Sono giorni che in qualche modo bianchettano la pesantezza dell`anno appena passato, sostituendola con una forza ritrovata e rinnovata.
Ma tutto va sempre come deve andare e menomale che sia cosi`. E` attraverso questo ciclo di gioie e dolori che avviene la nostra crescita e talvolta rinascita.