martedì, settembre 04, 2007

Dalla finestra di casa mia e altre chiacchiere

Questa che vedete a sinistra e' una piantina che ho sulla cassettiera, in camera da letto.
Sono molto affezionata a questa piantina, forse perche' e' una delle prime cose che vedo al mattino quando mi sveglio.
Ogni mattina l'annaffio per benino, e la metto vicino al balcone dove possa assorbire quanta piu' luce del sole possibile.
Non ho mai avuto il pollice verde, e infatti generalmente le mie piantine si afflosciano tutte, spesso senza possibilita' di recupero. Con questa, invece, e' tutto diverso.
Me ne prendo cura, e ogni giorno la vedo crescere sempre di piu'. E di recente, mi ha regalato quegli splendidi fiori rossi dai petali vellutati!

Stamattina, subito dopo essermi alzata, ho dato una riordinata alla camera come e' mio solito fare, e mentre ho aperto le finestre per arieggiare la stanza, ho sentito una dolce melodia accompagnata da un coretto di vocine, appena percettibili, di bambini.
Ho capito subito che arrivava dall'asilo che c'e' proprio a pochi metri da casa nostra. E' una scuola materna tutta rosa, e da cui provengono sempre canzoncine, il vociare allegro dei bimbi, gli ordini impartiti dalle maestre, e talvolta anche le sgridate.
Affacciandosi dal balcone della nostra camera da letto, oppure da quello dello studio, si vede l'asilo. Eccolo qui:
La mancanza di spazio qui in Giappone, fa si' che le case siano spesso molto vicine le une alle altre, ecco perche' vediamo il tetto della casa della nostra vicina!
L'asilo, come potete vedere, e' in fondo, tutto bello rosa e allegro!
Dietro all'asilo, invece, spicca il tetto del nostro tempio shintoista di zona, il tempio Soochuu.

Dal balcone della nostra camera degli ospiti, ecco un angolo del nostro tranquillo quartiere:
Oggi, pur essendo una giornata di sole, nel cielo ci sono ancora un po' di nuvole che non consentono di vedere bene le montagne la' in fondo. La prossima volta, se ci sara' un cielo piu' limpido, scattero' un'altra foto.
Come vedete, queste sono tutte casette tranquille e ordinate, ognuna con un giardinetto proprio e ben curato.
Da una delle finestre dello studio, invece, si vede un pezzo della strada principale su cui si affaccia casa nostra. La strada non e' tanto larga (diciamo pure che i veicoli non si sfiorano per un pelo), ma e' trafficatissima, e spesso quando ci sono i lavori stradali (che in Giappone sono perennemente in corso), vi lascio immaginare che caos, anche se, in quei casi vi e' sempre una sorta di vigile che dirige il traffico per cui non si verificano incidenti, grazie al cielo.
Se non ci fosse un vigile in quei casi li', questa strada si trasformerebbe in un teatro di sanguinarie carneficine!
Come vedete, quella sorta di staccionata verniciata di bianco delimita il nostro terreno da quello della vicina. Una staccionata simile c'e' anche dalla parte opposta, ovviamente.
Dall'altra parte della strada, sulla sinistra, vedete subito due degl'immancabili e onnipresenti distributori automatici di bibite. Quei due che vedete vendono bevande varie (coca-cola, sprite, caffe', integratori minerali, ecc.), e sigarette.
Quel piccolo distributore automatico verde, invece, vende bicchierini mono-porzione di vari tipi di sake'.
Quel negozietto che vedete (e che oggi e' chiuso), e' una saka-ya (o saketen), ovvero un negozio di liquori che pero' ha anche acqua, bibite, snack vari, del pane, e qualche altro articolo di primissima necessita'.
Pensate che questo negozio ha persino un angolo kuriiningu, ovvero tintoria!

Se leggete Biancorosso regolarmente, saprete che ogni mese Ishii-san, il nostro padrone di casa, ci regala una scatola di wagashi freschissimi. Ogni mese l'assortimento e' diverso, ed e' quindi sempre una scoperta emozionante.
Questi sono i wagashi che ci ha regalato l'altro ieri:
A sinistra ci sono dei wagashi che non avevo mai visto prima! Sono dei cubetti di gelatina trasparente, con all'interno un umeboshi! Vicino ci sono dei manjuu, mochi e poi dei cubetti di pasta di azuki.
Ecco piu' da vicino una gelatina di umeboshi:
Non l'ho ancora assaggiata, per cui non so dirvi che sapore abbia. Generalmente non riesco a gustare i wagashi senza il te' verde; non so come dire, ma essendo i wagashi estremamente dolci, e' necessario intervallarne il consumo con sorsi di buon te' verde caldo; il te' verde dona un po' di equilibrio al palato, eliminando quell'eccessivo sapore dolce, lasciando in bocca pero' il piacevole gusto di un wagashi di qualita'.
Magari mi preparo un po' di te' verde stasera, e cogliero' l'occasione per assaggiare questa bella gelatina!

Vi ricordate dell'articoletto che ho scritto a proposito dell'omiyage che mi ha portato la mia amica Akiko? Ebbene, la mia passione per il binomio kuro-mitsu + kinako mi ha portata a comprare questi due ingredienti separatamente.
In un konbini della zona, l'Hot Spar (stessa catena del Despar), ho preso il kinako:
Il kinako, oltre ad essere usato nella pasticceria locale, viene anche messo su fette di pane tostato per colazione. Inoltre, sul retro del pacchetto del kinako, viene consigliata una ricetta per preparare una bevanda energetica, ovvero a base di latte caldo (bleah!) e kinako. Datosi che non bevo il latte di mucca per via di un'intolleranza al lattosio, penso proprio sperimentero' la ricetta usando del normale latte di soia.
E al Carrefour, invece, mi sono accaparrata una bottiglietta di oro nero, ovvero di kuro-mitsu! Slurp! Eccola:
Non avete idea di quanto sia *squisito* il kuro-mitsu! L'ho gia' assaggiato in modo molto rustico e sbrigativo, ossia versandolo dalla bottiglia direttamente sulle dita!
Forse e' mio dovere mettervi in guardia, e avvertirvi di NON comprare il kuro-mitsu qualora doveste scovarlo da qualche parte perche' non ne potrete piu' fare a meno. Temo sia una droga, e come tale da' dipendenza.
Nella mia testa frullano gia' progetti in cui il kuro-mitsu appare nello yogurt, sul gelato, sui pancakes (come sull'immagine), sui biscotti, su torte, ecc.

Non fidandomi a vendere alimentari nel mio negozietto (per via della dogana), non credo di poter mettere in vetrina, mio malgrado, botticini di quest'ambrosia, ma posso mettere nel vostro pacco qualche caramellina al kuro-zato (lo zucchero nero), che e' poi l'ingrediente principale del kuro-mitsu. Assaggiando quelle caramelle, conoscerete il gusto di questo divino sciroppo, acerrimo nemico della bilancia.
Se ne volete qualcuna col vostro ordine, non dovrete far altro che dirmelo!

9 commenti:

Gaja ha detto...

Ma che meraviglia quelle gelatine trasparenti, sembrano dei gioielli! Se sono buone la metà di quanto sono belle allora devono essere favolose...
Ma questo kuro-mitsu che sapore ha? puoi farmi un paragone? Mi piacerebbe assaggiare tutto quello di cui parli, mi sa che se un giorno o l'altro avrò la fortuna di visitare il Giappone tornerò a casa rotolando! :)))

Unknown ha detto...

Ciao Gaja,
Grazie di essere di nuovo passata a trovarmi! :)
Il sapore del kuro-mitsu e' un po' difficile da spiegare, pero' a me ricorda vagamente il sapore della liquirizia nera pura, anche se pero' il kuro-mitsu e' tutt'altro che amaro, anzi! E' un concentrato di dolcezza!
Direi che puo' assomigliare ad un incrocio tra il sapore della liquirizia nera e quello dello zucchero di canna, e forse una puntina di miele. Insomma, il risultato e' strepitoso!
Ciao Gaja, torna di nuovo a trovarmi! :)

Anonimo ha detto...

Prima o poi dovrò assaggiare un mochi, questi dolcetti che sembrano così morbidi, sono invitantissimi!!!!!
Un bacione
Sara

Gaja ha detto...

Liquirizia, zucchero di canna e miele? Tre sapori che amo particolarmente... Deve essere un sogno allora!
Senti, una curiosità sui bento: esitono anche a tenuta termica? Magari ne hai già parlato ma sono stata via un po' e non ho ancora avuto modo di leggermi tutti gli articoletti arretrati...
Ciao! :)

Unknown ha detto...

Ciao Sara! :)
Grazie della visita! Mi fa molto piacere sentirti!
Se riesci a trovare la farina di riso dalle tue parti, ti mando la ricetta per fare gli Ichigo Daifuku, un tipo di mochi con dentro fragole fresche!
Sono dolcini squisiti che piacciono generalmente a tutti.

Gaja :)
Si', esistono bento anche a tenuta termica.
Ci sono ad esempio quelli della Zojirushi che sono incredibilmente pratici e spaziosi, e in piu' mantengono i cibi caldi fino all'ora di pranzo.
Dovrei magari prenderne qualcuno per il mio negozietto! ;)

Anonimo ha detto...

Ciao!
Siiii! la ricetta per i daifuku, ti prego postala!
Non ci crederai ma oggi, nel mio negozio coreano preferito (Ari Rang a Milano), ho trovato il kinako identico a quello che hai appena comprato (e pensa che non avevo ancora letto questo post). Poichè ti leggo regolarmente, appena ho letto il nome ho avuto un guizzo di gioia e il braccio si è steso pronto ad afferrare...poi ho pensato che non avevo assolutamente idea di come usarlo e inoltre, in Italia, questi prodotti li fanno pagare carissimi!!

Unknown ha detto...

Ciao Bia,
Grazie della visita! :)
Per curiosita', quanto viene li' il kinako?
Qua il kinako ha diversi utilizzi; ad esempio, lo si cosparge sui certi dolcini giapponesi, oppure lo mettono anche sulle fette di pane tostato (o anche fette biscottate) da mangiare a colazione.
Lo potresti provare a mettere nel latte, magari al posto del Nesquick o dell'Ovomaltina, perche' pare sia molto piu' nutriente e sano.
Il sapore, pero', e' particolare per cui ti deve piacere. C'e' da dire, pero', che non e' forte e ha un profumo leggero di soia tostata. Insomma, a me piace molto e chissa'..magari piacera' anche a te!
Se il prezzo li' non e' eccessivamente proibitivo, potresti provare a prenderne una bustina e vedere come ti trovi.

Postero' la ricetta degli Ichigo Daifuku al piu' presto! :)

Anonimo ha detto...

Ciao!
Mi pare che costasse poco più di 6 euro. Avrei anche potuto provarlo ma poichè avevo già preso della soba, dei daifoku, ravioli, del miso e qualche altra cosa, avevo paura di aver già speso troppo (per dei prodotti che, in casa, mangio quasi esclusivamente io): magari la prossima volta ;p

Anonimo ha detto...

Ciaoooo!
Hai messo i commenti :-)
E tantissime cosine in vendita, brava brava!
Le caramelle sono quelle che hai mandato anche a me? Buonissime, ne conservo ancora qualcuna, e le centellino. Però ancora più buone erano quelle a forma di spicchietto giallo, non so se ti ricordi.
Un bacione e buon blog.
Floreana