
Uscendo di casa stamattina verso le nove, ho sentito un'ondata di calore che presagiva fronti imperlate di sudore e spossatezza.
Cio' nonostante, sono dovuta andare a Tokyo, fino alla banca della Mitsubishi a sbrigare una commissione per conto di Kelly che, come sapete, al momento e' ancora in Corea.
Fortunatamente sono riuscita a finire tutto prima delle dieci e mezza, e cosi' mi sono fatta una passeggiata prima di prendere il 急行 kyuukoo, ovvero il treno espresso per tornare a casa.
Con questo sole spaccapietre, e con questo cielo piu' limpido di un'acquamarina e' stato abbastanza sorprendente scoprire che alcuni treni, stamattina, hanno subito dei lievi ritardi per colpa della さぎり sagiri, ovvero della nebbia!
In casa avevo un po' di verdure miste da utilizzare il prima possibile, avevo un bel barattolo capiente, del buon olio di oliva e una bella dose di buona volonta'. Quindi, come potevo non approfittarne?
Dopo aver letto per bene la lista degli ingredienti ed il procedimento della ricetta, sono rimasta un po' perplessa dalla presenza del miso.
Pare, pero', che il miso serva soltanto ad arricchire maggiormente il dado di sali minerali, senza pero' alterarne il sapore.
Nonostante cio', ho continuato ad osservare la ricetta con un briciolo di diffidenza poiche' essa prevede la cottura del miso, assieme agli altri ingredienti, per un'ora e mezza! La cottura del miso!
Abitando qui in Giappone, sono diventata un po' una purista del miso, un ingrediente che tratto con molta riverenza, senza mai strattonarlo od obbligarlo a ricoprire ruoli che non gli appartengono, primo fra tutti quello del subire addirittura una cottura cosi' prolungata.
Questa faccenda della cottura del miso e' stato lo scoglio che mi ha tenuta li' seduta al tavolo della cucina, col mento appoggiato ad una mano, un volto incerto che leggeva e rileggeva la ricetta, e con nell'altra mano il mouse.
Alla fine, ho ceduto alla curiosita' di assaggiare questo dado artigianale poiche', diciamocelo, i dadi industriali, il piu' delle volte, emanano degli odorini poco invitanti e che ci ricordano che gli ingredienti di cui sono fatti non sono sicuramente di prima qualita', e nemmeno di seconda.
Temendo che il miso potesse, comunque, cambiare troppo il sapore del dado, ho preferito utilizzare dello 白味噌 shiro-miso, ossia miso bianco. Questa e' la varieta' piu' delicata di miso che esista poiche' non solo ha un colore molto chiaro, ma ha anche un sapore leggerissimo che e' in perfetta armonia col suo aspetto.
Al di la' di cio', ho seguito la ricetta alla lettera. E comunque, non viene specificata la varieta' di miso piu' indicata, e a maggior ragione mi sono sentita autorizzata a virare in direzione del shiro-miso e non di altre varieta' dai sapori troppo decisi ed intensi.
La preparazione e' stata molto semplice. La parte forse piu' noiosa e' stata lavare e tagliare tutte le verdure, ma l'emozione e la curiosita' erano tali da non lasciarmi neanche il tempo di sbuffare o trovare scuse per distrarmi.
Quando il dado era ancora caldo, l'ho travasato nel barattolo che gia' avevo messo da parte, dopodiche' ho preparato una semplice etichetta bianca su cui ho scritto "Dado casalingo alle verdure -- La cucina di Mari".
Nel caso v'interessasse seguire la ricetta del blog che vi ho segnalato, potra' esservi utile sapere che vi servira' un cucchiaio da minestra di dado artigianale per ogni litro d'acqua.
Il brodo preparato con questo dado era veramente delizioso, ben oltre le mie aspettative!
E chi li compra piu' i dadi al supermercato? Io no di certo!
E inutile dire che questo dado puo' essere usato in tutti i modi in cui usereste i dadi industriali, ossia come base per preparare brodi e zuppe, ma anche per insaporire piatti di carne, pesce, verdure.
Assieme alle bustine di agar-agar che in giapponese viene chiamato かんてん kanten, ho comprato quelle tre graziose formine di metallo, per creare budini, gelatine alla frutta e quant'altro.
Adesso, finalmente, potro' cimentarmi anche nella preparazione della panna cotta senza la colla di pesce, e senza la gelatina di origine animale che e' un qualcosa di semplicemente ributtante.
L'unica pecca del kanten e' che non e' molto economico, ma suppongo che con questa confezione ne avro' per un bel po'.
Tra l'altro, ultima cosa interessante: la parola kanten in kanji si scrive 寒天. Il significato di questi due kanji e' temperatura fredda, o stagione fredda. Questo perche' l'alga da cui si ottiene l'agar-agar viene raccolta proprio in inverno!