martedì, novembre 03, 2009

Parole ed ispirazioni novembrine

(Dei deliziosi 三色団子 sanshoku-dango novembrini, accompagnati da un buon matcha. Tutte le foto sono opera mia).

Ottobre si e' gia' trasformato in un ricordo; si e' portato con se' un po' di quella magia che caratterizza gli inizi dell'autunno, quei veri inizi che ci distaccano definitivamente dall'estate, accompagnandoci dolcemente in una nuova stagione che ama affascinarci gradualmente, foglia per foglia, frutto per frutto, fiore per fiore.

Novembre e' qui, e con esso i primi veri sprazzi di aria gelida.

Oggi il cielo del Kanagawa e' blu come il mare; questo cielo brillante fa da sfondo ad un sole altrettanto gaio e sorridente.

Mia cognata Titti e' partita un po' di giorni fa e la sua assenza continua a sentirsi. Mi manca molto, Titti. Mi mancano i suoi sorrisi, i suoi scherzi, la sua aria divertita e i suoi occhietti splendenti e vivaci. Mi mancano la sua curiosita' e le sue domande.
Mi mancano le sue espressioni stupite e i suoi sguardi sorpresi, quelli che comparivano puntualmente davanti a tutte quelle cose nuove che cercavo di farle conoscere. Ricordo il pomeriggio in cui le preparai del matcha accompagnato da alcuni delicatissimi sanshoku-dango che comprammo in una piccola pasticceria del Kanagawa, in una gelida mattina d'ottobre.
Erano dei dango particolarmente belli perche' adornati da colori splendidamente autunnali. Eccoli:
Per tanto, tanto tempo pensavo che la mia stagione preferita fosse la primavera, e invece qua in Giappone ho cambiato radicalmente idea: adesso l'autunno e' la stagione che piu' prediligo. Dell'autunno mi piacciono i colori intensi; gli odori leggermente speziati che svolazzano nell'aria; le foglie secche che adornano i marciapiedi, le strade, i tetti delle case.

Approfittando un po' del sole e del cielo blu di stamattina, sono andata in giardino e ho scattato alcune foto. E mentre passeggiavo tra le foglie secche, ho respirato a pieni polmoni l'aria freddolina e frizzante del mattino, e ho pensavo all'incantevole splendore di tutte quelle piccole cose che la vita quotidiana ci regala continuamente.

Rientrando in casa, mi sono soffermata nel 玄関 genkan ad osservare un oggetto particolare e che abbellisce un piccolo davanzale: due 下駄 geta (sandali tradizionali giapponesi) di porcellana di Arita, acquistati assieme a Titti al 明治神宮 Meiji-Jinguu (Santuario Meiji), in una grigia e piovosa mattina di alcune settimane fa. Eccoli:
Secondo un'antica credenza popolare giapponese, e' di buon auspicio avere un paio di piccole geta di porcellana (o legno) da mettere nel genkan o nell'ingresso di casa propria. Pare che portino fortuna e buona salute non solo agli abitanti della casa, ma anche agli ospiti.

Ieri pomeriggio mio marito e' andato a trovare Ishii-san nel suo ufficio, e quando e' tornato aveva le mani piene di graditissimi doni: frutta fresca proveniente dal giardino del nostro padrone di casa, degli ottimi wagashi ed un paio di サトイモ sato-imo.

Ecco alcuni dei wagashi ricevuti:
Dorayaki alle castagne, ed alcuni dolcini tipo mochi ricoperti di cioccolato bianco e farciti di marmellata d'azuki.
Tra i doni di Ishii-san, c'erano anche alcune サトイモ sato-imo (note anche col nome di taro) bollite. Le sato-imo vengono coltivate e consumate prevalentemente qui in Asia, anche se probabilmente ora stanno acquisendo maggior popolarita' anche altrove.
Qui in Giappone vengono fatte semplicemente bollire oppure fatte cuocere in umido con altre verdure e salsa di soia.
Le sato-imo che ci ha mandato Ishii-san erano state fatte semplicemente bollire in acqua, senza alcun condimento; le abbiamo poi sbucciate e gustate con una spolveratina leggera di sale.
La fredda arietta di novembre mi sta invogliando sempre di piu' ad esplorare nuovi incensi che sappiano non solo colorare un po' l'atmosfera di casa con effluvi delicati e che timidamente volteggiano su se stessi in punta dei piedi, ma odori che sappiano anche rilassarmi, soprattutto in questo periodo di grandi impegni universitari.

Passeggiando per le vivaci stradine della fiera Asakusa in un tiepido pomeriggio d'ottobre, in compagnia di Titti, il mio naso e' stato ad un tratto attirato da una scia fragrante e che proveniva da un vicoletto mezzo assolato e mezzo nascosto nella penombra.
Seguendo quasi istintivamente quell'invito profumato, mi sono trovata davanti ad una bottega d'incensi e stampe giapponesi.
Da una mensola del negozietto si alzava lentamente un esile serpentello di fumo di uno degli incensi piu' fragranti che abbia mai avuto il piacere di annusare. Due signore - che come me erano state attratte da quell'enigmatico profumo - si sono avvicinate al piccolo incensiere d'ottone nel quale bruciavano lentamente alcuni bastoncini verdi. Anche loro erano rimaste completamente rapite da quell'aroma e sembravano non voler piu' andar via.

Eravamo tutte in balia di quella fragranza cosi' leggera eppure cosi' ipnotica; quella fragranza che sapeva di fiori di ciliegio, di petali di rosa, di legni antichi, di nebbia, di aria di montagna, e di vecchio Giappone.
Come potevo non portarmi a casa un briciolo di quel sogno profumato?

Ecco la confezione d'incenso d'Asakusa, 楽山 Rakuzan:

Mi piace sempre legare indissolubilmente un oggetto ad un ricordo piacevole; naturalmente, cio' avviene quasi sempre in modo molto naturale, ma delle volte cerco d'imprimere con maggior forza un ricordo tenendo in mano un oggetto, chiudendo gli occhi e ripensando alle circostanze che mi hanno portata ad ottenere un libro, un vaso, una stampa, dell'incenso, ecc.

Ero con Titti nei pressi della stazione di Hase, a pochi metri dal Grande Buddha di Kamakura.
Passeggiavamo in un silenzio quasi contemplativo dovuto quasi certamente all'atmosfera innegabilmente magnetica e meditativa che si respira da quelle parti.
Il nostro silenzio, pero', era interrotto ogni tanto da qualche parola che a vicenda spendevamo per lodare la sconvolgente magnificenza del luogo in cui ci trovavamo. Il sole era ormai gia' tramontato da alcuni minuti, anche se nel cielo s'intravedevano ancora alcuni fiochi sprazzi arancioni di una luce che stava lentamente morendo.
Nell'aria c'erano il profumo dei senbei tostati e il suono solenne delle campane di un tempio.
Dovunque ci girassimo, ogni cosa ci parlava di un passato remoto e che, sebbene fosse davvero cosi' lontano, era ancora vivo; un passato che c'immaginavamo molto volentieri.

In un negozietto vicino alla stazione, abbiamo trovato un mazzo di vecchie 時代めんこ jidai-menko. Le menko sono delle carte da gioco giapponesi che erano molto in voga nel Periodo Edo. Un tempo queste carte erano adornate perlopiu' da immagini che raffiguravano samurai ed altri celebri personaggi dell'epoca, mentre oggi si trovano molte menko riviste in chiave moderna e che illustrano immagini di famosi manga di adesso.
Le menko sono molto amate dai bambini perche' con esse si puo' fare un gioco composto da poche regole semplici e veloci da imparare. A turno, ogni giocatore lancia per terra una menko che l'avversario dovra' - servendosi a sua volta di una delle sue carte - colpire oppure cercare di capovolgere, magari con l'ausilio di uno sbuffo di vento. Chi riesce a far cio', vince la carta dell'avversario.

Tanti bambini del Periodo Edo trascorrevano interi pomeriggi a giocare per strada con le menko.
E' bello poter giocare un po' con la propria immaginazione, chiudere gli occhi ed intravedere un villaggio qualunque nel Giappone di qualche secolo fa: gruppetti di bambini che, per combattere quella noia che sembra essere particolarmente insistente in estate, si ritrovano davanti casa a giocare con le menko, mentre qualche venditore ambulante di verdure o di soba ordina loro - magari con un tono di voce un po' scontroso - di togliersi dai piedi e di non stare sempre li' ad intralciare il lavoro dei grandi.
Immagino quelle carte logorate non solo dal tempo, dalla terra, dalla polvere, ma dalle tante partite di cui sono state indiscusse protagoniste.
Chissa' quanti momenti di vittoriosa gioia o di deprimente sconfitta hanno fatto da cornice alle menko che hanno divertito i bambini della vecchia Edo?
E chissa' quanti sospiri sognanti sono stati fatti osservando le illustrazioni fiere e solenni di quei samurai che incarnavano il coraggio, l'astuzia, la sveltezza, la fedelta', l'onore e tutte quelle sublimi virtu' a cui si aspirava con cosi' tanta passione?

18 commenti:

acquaviva ha detto...

I taro si trovano anche qui in Italia abbastanza facilmente ora e devo dire che li sto provando varie ricette... e mi piacciono tutte.
Mentre parlavi delle menko mi venivano in mente i giochi in cortile con le figurine... ma quanto tempo è passato?!
Comunque il valore fondamentale dei tuoi post è la capacità di presentare la cultura ed i costumi giapponesi antichi e contemporanei senza soluzione di continuità, come se in quel Paese (o nella tua visione di esso) il passato fosse una componente essenziale e costante del presente.

Uva ha detto...

Ciao, Mari, che bello, finalmente hai ripreso a scrivere :)
mi affascinano tantissimo le menko!!!

Erika ha detto...

Uddiu Marianna, questo gioco lo faceva anche il mio papà da bambino con le figurine dei calciatori :)
Pensa che radici profonde che ha questo gioco!
Anche io da poco ho stabilito che l'autunno è la mia nuova stagione preferita!!!!
Un bacio, mi hai fatto sognare come sempre!
Erika

Bunzigirl ha detto...

Per me l'autunno è la stagione + emozionante, vedere il giallo e il rosso delle foglie mi entusiasma,mangiare castagne e caki, poter gustare un tè caldo con gli amici, preparare torte, tornare a dormire con la coperta....che meraviglia!In Giappone poi che x cultura le stagioni sono così importanti immagino quanto risalto mettano nell'addobbare le vetrine dei negozi,ritrovare l'autunno nella fantasia delle stoffe,dolci alle castagne a go go...ti invidio molto che stai laggiù^___^

Cri ha detto...

Non posso che continuare ad ammirare il modo in cui scrivi.. davvero in futuro pensaci a pubblicare un libro sul giappone riunendo tutti i tuoi articoli, sarebbe molto interessante! Mischi moderno con antico e un pizzico di fantasia!(spero non ci dovrai pensare troppo!XD)
Ishii-san, ma è davvero estremamente gentile! E' normale che sia sempre fornito di tutti questi doni?(cioè li tiene già li pronti nell'eventualità?)XD

Ah e poi volevo chiederi, che università fai? Solo dei corsi per imparare sempre più il giapponese o proprio un indirizzo specifico?

Spero di leggere presto un altro articolo!

sciopina ha detto...

con i tuoi racconti cosi' dettagliati e le foto che parlano da sole, mi fai venire una voglia di fare la valigia e partire per il Giappone. So che prima o poi ci andrò e questo placa il mio stato d'animo!

Anonimo ha detto...

Ciao Marianna, grazie per i tuoi articoli.... Sono conquistata!
Gli incensi che troviamo qui "puzzano" di finto e vorrei poter comprare anche qui quelle meraviglie!!
Un saluto e complimenti per le foto:
Valella

rompina ha detto...

che bello...sembra di passeggiare insieme a te...di sentire i profumi, di vedere i colori...peccato non poterlo fare davvero! ^^

AppleBeing ha detto...

Ciao!
Non sapendo come contattarti direttamente ho deciso di lasciarti il link qua sotto invece che spedirtelo.

http://img10.imageshack.us/img10/3780/biancorossogiappone.png

L'idea di base è quella già riprodotta in testata ma reinterpretata da me.

Ti ringrazio per tutto quello che fino ad oggi ho imparato, cucinato e comprato con il tuo blog!

Arigato Gozaimasu

Melania ^_*

Anonimo ha detto...

Ciao!
Non sapendo come contattarti direttamente ho deciso di lasciarti il link qua sotto invece che spedirtelo.

http://img10.imageshack.us/img10/3780/biancorossogiappone.png

L'idea di base è quella già riprodotta in testata ma reinterpretata da me.

Ti ringrazio per tutto quello che fino ad oggi ho imparato, cucinato e comprato con il tuo blog!

Arigato Gozaimasu

Melania ^_*

Anonimo ha detto...

Il tuo blog è stupendo. Quando ho cinque minuti di relax mi leggo qualche tuo post (l'ho appena scoperto) e immagino di essere lì, al tuo posto, in quella meraviglia che si chiama Giappone!
Io adoro l'inverno, la neve, gli alberi completamente spogli, il freddo rigido e un bel cappottone con cui uscire e... preparare i pupazzi di neve in attesa del Natale!
A presto!
Gabriel.

Arigato gozaimashita!

Mitì ha detto...

Sto cercando di immaginarmi il sapore dei sanshoku-dango...
:-*

Unknown ha detto...

Cara Acquaviva,
grazie per essere ritornata a trovarmi!
Trovo sempre molto affascinante scovare qualcuno di quegli elementi che legano la cultura giapponese con quella occidentale, ed in particolare con la nostra. E' bello pensare a come quei giochi di carte fossero comuni a tante culture, anche se poi quelle stesse culture erano (e sono) distanti migliaia di kilometri le une dalle altre.
Mi piace molto la tua osservazione perche' riflette alla perfezione il mio modo di vedere e di vivere il Giappone. Per me il passato e' indissolubilmente legato al presente; lo vedo e lo percepisco quasi ovunque. Non ho mai visto il passato cosi' vivo in un nessun altro posto al di la' del Giappone.
Penso che questa mia visione sia il frutto sia della reale presenza del passato nel Giappone moderno che della mia passione per tutto cio' che c'e' di antico e vecchio; questa mia passione mi porta inevitabilmente a vedere tutto attraverso occhi che non riescono a scindere il vecchio dal nuovo.

Uvina cara,
che bello ricevere i tuoi commenti!
Presto ti scrivero' una mail! Un abbraccione!

Carissima Erika,
Grazie di essere ritornata a trovarmi!
Come dicevo ad Acquastanca poco fa, e' affascinante scoprire quelle piccole cose che accomunano culture a prima vista cosi' differenti come appunto la nostra e quella giapponese. Anche una cosa apparentemente insignificante come un piccolo gioco di carte, in realta', sa accomunarci subito, facendoci sorridere e ricordandoci che forse nel vecchio detto "tutto il mondo e' paese" c'e' un briciolino di verita'.
Un abbraccione grande!

Cara Bunzigirl,
Grazie di essere ritornata a trovarmi!
Uno dei motivi per cui mi sento cosi' in pace con me stessa qui in Giappone e' proprio legato alla grande attenzione che si dedica al passare delle stagioni. Ho trovato un'indescrivibile serenita' nell'osservare il modo in cui la natura cambia i suoi colori e i suoi doni.
Un abbraccione!

Unknown ha detto...

Cara Cri,
Mi ha fatto molto piacere ricevere il tuo commento e la tua visita! :)
Ti ringrazio per i complimenti che mi fai, anche se non credo di essere cosi' brava come dici. Mi piacerebbe, pero', pubblicare un piccolo libro con cui raccontare qualcosa della mia esperienza qui. Chissa', magari presto questo mio sogno diverra' realta'!

Ishii-san e' una persona molto generosa e gentile. Siamo contenti di averlo non solo come padrone di casa, ma soprattutto come amico di famiglia! In genere, ogni volta che andiamo a trovarlo, lo avvertiamo per telefono qualche giorno prima e lui prepara sempre qualche piccolo regalo da darci; ogni mese, per esempio, quando andiamo a pagare l'affitto ci regala la consueta scatola di wagashi (le cui foto, come sicuramente gia' sai, appaiono spesso sul blog). Altre volte, invece, ci regala della frutta o della verdura dell'orto di suo papa'.

Per quanto riguarda l'universita', io sono iscritta ad un corso di laurea di lingua e letteratura giapponese presso la succursale giapponese di un'universita' americana. Oltre ai corsi prettamente legati al Giappone (lingua, storia, cultura, letteratura, ecc.) frequento anche i cosiddetti corsi "core" cioe' di base e considerati essenziali, come inglese, matematica, storia, e altri.
Ciao Cri, grazie ancora di essere venuta a trovarmi! :)

Cara Sciopina,
Ti auguro molto presto, allora, di venire a fare un viaggio da queste parti! :)
Un caro saluto!

Unknown ha detto...

Cara Valella,
grazie di essere ritornata a trovarmi!
Ricordo che quando abitavo a Torino compravo qualche incenso in erboristeria, ma erano tutti incensi indiani e che facevano venire un mal di testa tremendo. In alternativa, c'erano quelli che odoravano di cose che, secondo me, con l'incenso non hanno molto a che vedere, per esempio la fragola, il cocco, il budino alla vaniglia, la crostata di mele oppure il cocktail ai frutti tropicali.
Se non riesci a trovare qualche buon incenso giapponese dalle tua parti, mandami un'email! ;)

Ciao Rompina,
Grazie della visita e del commento! Che belle parole che hai scritto! Grazie. :)
Ti mando un caro saluto!

Cara Melania,
Grazie della visita e del commento e benvenuta! Ma che meraviglioso regalo che mi hai fatto!!!!! Il tuo banner e' *bellissimo*! Quando ho aperto il link e ho visto il tuo stupendo banner, mi sono commossa. Grazie di cuore, Melania! Sei stata molto cara!
Ho apprezzato moltissimo il tuo gesto, e sapere che il mio blog ti sia stato d'aiuto nell'avvicinarti al Giappone e' un qualcosa che mi riempie il cuore di gioia. Davvero.
Un caro abbraccio e grazie ancora per questa favolosa sorpresa!!

Ciao Gabriel,
Grazie della visita e del commento, e benvenuto su questo blog! Sono contenta che ti piaccia!
Allora buona lettura!

Carissima Miti',
Come vorrei potertene mandare qualcuno, ma come faccio? Ti arriverebbero in condizioni poco appetitose, mi sa. :(
Sto comunque continuando a cercare i semi di myooga! Prima o poi li trovero' e arriveranno dritti dritti da te! :)))

TheRisingPhoenix ha detto...

Ciao Mari! :) sono sempre più curiosa di sentire un incenso giapponese nella mia casetta.. adesso quali si trovano?

Comunque sono perfettamente daccordo anche io, devi assolutamente trovare il tempo e le persone giuste e scrivere un libro sulla tua meravigliosa esperienza in Giappone! non tanto per il tornaconto ma perchè faresti un immenso regalo a tanta gente che non ti conosce e che verrebbe rapita dalla bellezza del tuo parlare e dei posti da te descritti e delle avventure da te raccontate! Devi, devi! :D

Se non ti disturbo troppo, comunque, potrei contattarti via mail per qualche acquisto in vista del natale? quando puoi tu comunque, che sei più comoda. con calma non ho fretta :) se ricordo bene mi avevi promesso oltre gli incensi anche che avresti provato a reperire per il mercatino qualche dolcino simile a quelli che vi regala il padrone di casa :) sempre se puoi e se riesci ovviamente!

sei infinitamente gentile e poi leggerti è la mia pausa serale preferita :) adesso ho iniziato a leggerti anche con la musica funk e un po' chillout.. non puoi capire che goduria!

sto mangiando delle orangette che ho fatto questi giorni in casa :) le scorzette d'arancia ricoperte di fondente. a te piacciono? :) ti penso e ti mando un abbraccio forte!

Valeria (Roma)

TheRisingPhoenix ha detto...

ma le sato-imo di che sanno?? :) sono simili alla patata dolce americana? perchè di forma ci assomigliano :D

Valeria

Tizy ha detto...

Ciao Mary scusa ma nel commento di prima ho sbagliato il nome dei dolcetti chiamandoli con il nome del te matcha infatti cha è te eheheheh eh va beh non bocciarmi però eh :P succede!!! Comunque bellissima questa credenza popolare sono sempre affascinanti da scoprire