Non riuscir ad aggiornare il blog quanto vorrei mi addolora.
Sono mille le idee che mi vengono a far visita a qualsiasi ora del giorno e della notte e che, con contagioso ed effervescente entusiasmo, tentano d'ispirarmi a scattar foto e ad appuntare sul mio taccuino sgualcito qualche bozza che diventera' articoletto.
Ma i pressanti impegni universitari, con le loro inesorabili scadenze da rispettare, non mi lasciano molto tempo libero da dedicare a quel rilassante scrivere e descrivere che cosi' tanto amo.
Sono trascorsi troppi giorni, pero', dall'ultimo articoletto e cosi' ho accuratamente ricavato un tranquillo ritaglio di tempo da una di queste frenetiche giornate, decidendo quindi di passarlo ad annotare qualche pensiero.
Queste settimane passate sono state avvolte da un abbraccio gelido fatto di intermittenti nevicate e di folate ghiacciate di un vento inclemente.
Ma queste sono state anche settimane di raggi solari non meteorologici, ovvero di quelle gemme di luce che nascono dalle piccole cose in cui, gira e rigira, riesco sempre a trovare un po' di gioia. Eh si, perche' questi sono stati anche giorni conditi da ragnatele di malinconia e tristezza. La voglia di scrivere, per esempio, in certi momenti mi ha guardata con uno sguardo severo e, senza usare mezzi termini, mi ha risolutamente minacciata piu' volte di andarsene.
Una prima gemma di luce e' stato questo mazzo di bellissimi e delicati fiori che ho ricevuto da mio marito, per San Valentino:
Oramai febbraio gia' volge al termine, e con esso sembra che anche l'inverno stia gradualmente giungendo al capolinea. Certo, il freddo continua, ma di sera inizio gia' ad annusare nell'aria alcune inconfondibili note che preannunciano una primavera che, seppur ancora lontana, e' gia' in viaggio verso di noi.
Questo e' il periodo dei fiori di pesco. Il quartiere abbonda di alberi adornati da miriadi di quegli aggraziati fiorellini rosa che dissipano ogni dubbio sul vero arrivo della primavera.
Per celebrare questa poetica parentesi stagionale, dal fioraio ho acquistato alcuni rametti di pesco, nonche' la mia seconda gemma di luce, che vorrei condividere con voi:

Secondo le regole di questo premio, ora dovrei assegnarlo ad un certo numero di persone. Ecco, andro' un po' controcorrente e lo assegnero' solo ad alcuni dei miei blog preferiti, elencandoli in ordine del tutto sparso.
Le pappe di Alessandra: un delizioso blog che emana calore, affetto e sincerita' fin dalla prima parola!
Acquaviva: un angolo di grande poesia che s'intreccia con il piacere della buona tavola.
Bunny-chan Monogatari: un armonioso abbraccio di esperienze nipponiche condite da una sana ed allegra dose di musica d'altri tempi e tanta, tanta simpatia!
Il Peter Pan in gonnella 2.0: Simpatia, irresistibile ironia e disarmante candore si fondono in questo favoloso blog, curato con grande bravura dalla bravissima Miss Magda!
The Wall of Uraganomary: il blog di mia mamma. Mi basta leggere anche solo qualche frase di questo suo blog per sentirla sempre vicino a me.
Placida Signora: un elegante capolavoro curato dalla carissima Miti' Vigliero le cui abilita' narrative e descrittive lasciano semplicemente senza fiato.
La Niki Errante: Avendo letto e seguito con grande entusiasmo le avventure di vita quotidiana di Niki in Nepal, ora non mi lascio di certo sfuggire il suo secondo blog in cui l'autrice racconta, articoletto per articoletto, la sua nuova vita in Spagna.
Naturalmente i blog che meritano questo e mille altri premi sono tantissimi, ma per il momento mi fermo qua. Chissa', magari piu' in la' faro' un Sunshine Award - secondo atto.
Le regole del premio, inoltre, consiglierebbero di lasciare un commento su ognuno dei blog premiati. Ebbene, anche questa volta faccio di testa mia e lascio che sia ognuna delle proprietarie dei blog da me scelti a scoprire di essere stata premiata.
Termino l'articoletto di oggi con una ricetta che spero vogliate provare. E' la ricetta di una torta tanto semplice quanto deliziosa.
Il nome di questo dolcino e' mikan no keeki, ossia torta al mandarino.
Ho trovato questa bella ricetta nel numero di marzo della rivista きょうの料理 Kyoo no ryoori. Questa famossima rivista mensile giapponese e' collegata ai programmi di cucina della NHK, ossia la TV di stato.
Nella ricetta originale, pero', al posto dei mikan (mandarini giapponesi) vengono usate le arance. Io, pero', essendo sprovvista di quest'ultime ho pensato di sostituirle con dei succosissimi mikan che avevo a portata di mano.
Naturalmente, potrete decidere se usare le arance oppure i mandarini, oppure - perche' no - tutti e due! D'altronde, per la ricetta vi servira' solo il succo di questi agrumi per cui se vorrete potrete addirittura sperimentare con mix creativi non solo di arancia e mandarino, ma magari anche limone, limetta, pompelmo, ecc.
Prima di passare alla ricetta, pero', vorrei solo precisare che con le dosi che vi riportero' otterrete una tortina non tanto grande e decisamente piu' piccola di quelle italiche. Le torte giapponesi, in genere, sono piu' minute. Se lo riterrete opportuno, potrete quindi raddoppiare le dosi in base al numero di ospiti.

Ingredienti:
80g di farina
2 cucchiaini di lievito chimico (oppure lievito vanigliato per dolci)
80g di zucchero
2 uova sbattute
2 cucchiai di succo di mandarino (oppure d'arancia)
40g di burro fuso
Ingredienti per la bagna:
150ml di succo di mandarino (o d'arancia)
2 cucchiai di zucchero
Foderare uno stampo per torte con della carta da forno. Scaldare il forno a 180 gradi centigradi. Far sciogliere a fuoco bassissimo il burro.
In un recipiente, versare la farina, il lievito e lo zucchero. Mescolare bene. Fare un buco in mezzo a questi ingredienti e versarvi le uova sbattute ed il succo di mandarino. Amalgamare bene il tutto fino a quando otterrete un composto omogeneo.
A questo punto, aggiungere il burro fuso. Mescolare e versare il tutto nella tortiera. Infornare a 180 gradi centigradi, per circa mezz'ora.
Durante la cottura, preparare la bagna versando in un pentolino i 150ml di succo d'arancia e i due cucchiai di zucchero. Mescolare bene i due ingredienti e metterli a cuocere, a fiamma bassa, per circa dieci minuti o fino a quando la bagna non si sara' addensata un po'. Filtrare la bagna e metterla in un bicchiere a raffreddare.
Quando la torta sara' pronta, lasciarla riposare fino a quando non si sara' raffreddata, dopodiche' versarvi sopra la bagna che avrete preparato precedentemente.
Guarnire, a piacimento, la torta utilizzando magari del mandarino.
Deki-agari! Finito!
Al posto dello zucchero bianco, ho usato dello zucchero di canna di Okinawa perche' trovo abbia un aroma ed un sapore particolari e che ben si accostano al dolce acidulo dei mikan.
Dopo aver versato la bagna sulla torta, se non intendete servire subito il dolce, conservatelo fuori dal frigo, magari in un contenitore porta-dolci oppure protetto da un coprivivande. Io, per l'occasione, ho rispolverato il mio coprivivande fatto di una stoffa abbellita da un vecchio decoro del Periodo Edo, di nome かまわぬ kamawanu.


Le pappe di Alessandra: un delizioso blog che emana calore, affetto e sincerita' fin dalla prima parola!
Acquaviva: un angolo di grande poesia che s'intreccia con il piacere della buona tavola.
Bunny-chan Monogatari: un armonioso abbraccio di esperienze nipponiche condite da una sana ed allegra dose di musica d'altri tempi e tanta, tanta simpatia!
Il Peter Pan in gonnella 2.0: Simpatia, irresistibile ironia e disarmante candore si fondono in questo favoloso blog, curato con grande bravura dalla bravissima Miss Magda!
The Wall of Uraganomary: il blog di mia mamma. Mi basta leggere anche solo qualche frase di questo suo blog per sentirla sempre vicino a me.
Placida Signora: un elegante capolavoro curato dalla carissima Miti' Vigliero le cui abilita' narrative e descrittive lasciano semplicemente senza fiato.
La Niki Errante: Avendo letto e seguito con grande entusiasmo le avventure di vita quotidiana di Niki in Nepal, ora non mi lascio di certo sfuggire il suo secondo blog in cui l'autrice racconta, articoletto per articoletto, la sua nuova vita in Spagna.
Naturalmente i blog che meritano questo e mille altri premi sono tantissimi, ma per il momento mi fermo qua. Chissa', magari piu' in la' faro' un Sunshine Award - secondo atto.
Le regole del premio, inoltre, consiglierebbero di lasciare un commento su ognuno dei blog premiati. Ebbene, anche questa volta faccio di testa mia e lascio che sia ognuna delle proprietarie dei blog da me scelti a scoprire di essere stata premiata.
Il nome di questo dolcino e' mikan no keeki, ossia torta al mandarino.
Ho trovato questa bella ricetta nel numero di marzo della rivista きょうの料理 Kyoo no ryoori. Questa famossima rivista mensile giapponese e' collegata ai programmi di cucina della NHK, ossia la TV di stato.
Nella ricetta originale, pero', al posto dei mikan (mandarini giapponesi) vengono usate le arance. Io, pero', essendo sprovvista di quest'ultime ho pensato di sostituirle con dei succosissimi mikan che avevo a portata di mano.
Naturalmente, potrete decidere se usare le arance oppure i mandarini, oppure - perche' no - tutti e due! D'altronde, per la ricetta vi servira' solo il succo di questi agrumi per cui se vorrete potrete addirittura sperimentare con mix creativi non solo di arancia e mandarino, ma magari anche limone, limetta, pompelmo, ecc.
Torta giapponese al mandarino
80g di farina
2 cucchiaini di lievito chimico (oppure lievito vanigliato per dolci)
80g di zucchero
2 uova sbattute
2 cucchiai di succo di mandarino (oppure d'arancia)
40g di burro fuso
Ingredienti per la bagna:
150ml di succo di mandarino (o d'arancia)
2 cucchiai di zucchero
Foderare uno stampo per torte con della carta da forno. Scaldare il forno a 180 gradi centigradi. Far sciogliere a fuoco bassissimo il burro.
In un recipiente, versare la farina, il lievito e lo zucchero. Mescolare bene. Fare un buco in mezzo a questi ingredienti e versarvi le uova sbattute ed il succo di mandarino. Amalgamare bene il tutto fino a quando otterrete un composto omogeneo.
A questo punto, aggiungere il burro fuso. Mescolare e versare il tutto nella tortiera. Infornare a 180 gradi centigradi, per circa mezz'ora.
Durante la cottura, preparare la bagna versando in un pentolino i 150ml di succo d'arancia e i due cucchiai di zucchero. Mescolare bene i due ingredienti e metterli a cuocere, a fiamma bassa, per circa dieci minuti o fino a quando la bagna non si sara' addensata un po'. Filtrare la bagna e metterla in un bicchiere a raffreddare.
Quando la torta sara' pronta, lasciarla riposare fino a quando non si sara' raffreddata, dopodiche' versarvi sopra la bagna che avrete preparato precedentemente.
Guarnire, a piacimento, la torta utilizzando magari del mandarino.
Deki-agari! Finito!
Al posto dello zucchero bianco, ho usato dello zucchero di canna di Okinawa perche' trovo abbia un aroma ed un sapore particolari e che ben si accostano al dolce acidulo dei mikan.