Vorrei poter dare un nome alla matassa di pensieri che s`intrecciano ingarbugliati nella mia testa, ma tutto cio` che posso fare e` trattenere - con tutte le mie forze - i piu` belli sperando che resistano alla tentazione, per loro cosi` ammaliante, di liquefarsi nel vento.
Con passo volutamente lento, stavo ritornando a casa questa sera e mentre camminavo osservavo il mondo che va oltre quello che troviamo al livello degli occhi. Quel mondo che trovi stando con il naso all`insu` e con i piedi a continuo rischio d`inciampo.
Il solo atto di camminare diventa, con la dovuta attenzione, fonte di insegnamento sulle cose dell`esistenza.
Si cammina con occhi aperti ma che spesso sono chiusi. Si cammina pensando alle tante, troppe cose che costellano la propria vita quotidiana saltando a pie` pari il presente, ossia quell`istante che stiamo vivendo e che non tornera`.
Menti proiettate verso il dopo, il futuro, il questa sera o il domani pomeriggio che pero` si perdono l`irripetibile magnificenza del momento in cui sono.
Il mio passo, forse esasperatamente lento, faceva da benefico freno perche` mi costringeva a non perdermi la preziosita` dell`istante per preferirla all`aura effimera di un futuro che magari non arrivera` mai.
Un cielo malinconicamente zaffiro accoglieva con tenerezza e gelosia una Torino a tratti silenziosa e a tratti effervescente, creando l`illusione di un tulle cobalto dietro cui brillava il riverbero della notte.
L`aria, ormai gia` da qualche giorno, sa di umanita` che vive; di risveglio graduale ma deciso; di sangue che scorre libero nelle vene; di me mentre mi affaccio pigramente in riva al Po e lascio cadere a penzoloni le braccia dalla ringhiera di pietra; di un sole sfolgorante che pennella d`oro la superficie in apparenza ferma del vecchio fiume.
In quella regale gradazione di blu, tra i patrizi palazzi di una Torino che di notte sembra sfoderare la sua veste piu` signorile ecco brillare una solenne luna di primo quarto.
Un perfetto spicchio di mela tagliato di netto che, come un prezioso gioiello, sigilla quel tulle cobalto da cui e` avvolta questa bistrattata, stremata, ma sempre signorile Torino.
domenica, marzo 09, 2014
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