干菓子 Higashi di Saku-chan |
Lo ritrovavo continuamente: nelle domande delle persone, da qualche parte in giro per la citta`, sulle bancarelle di un mercatino delle pulci, oppure nella buca delle lettere.
Il Giappone che trovavo nella cassetta della posta erano le lettere e i pacchetti di Saku-chan che ogni volta mi facevano sanguinare il cuore al solo pensiero di vederne il contenuto, ma al contempo mi facevano provare una confortante felicita` nella consapevolezza di essere ancora legata a quella terra e a quelle persone a me cosi` care.
A Saku-chan raccontai tutto quello che successe gradatamente. Sapevo che se le avessi detto tutto quando ancora brancolavo senza appigli e senza meta lei si sarebbe preoccupata molto e questa volevo evitarlo.
Sapevo che da parte sua avrei avuto un instancabile appoggio. E cosi` fu.
L`otto dicembre, quindi molto recentemente, ho scoperto che era arrivato un pacchetto per me pochi giorni prima ma, non essendo a casa al momento della consegna, era stato ritirato gentilmente dai miei vicini.
Il pacchetto, una vera ed inaspettata sorpresa, arrivava da Saku-chan.
Il delicato incarto con due bamboline e i 紋 mon di una pasticceria di Sagamihara |
Saku mi ha inviato una confezione di 干菓子 higashi. Gli higashi fanno parte della grande famiglia dei wagashi, ma si distinguono dagli altri dolci essendo secchi. Il primo kanji 干 significa proprio secco.
Gli higashi sono a base generalmente di un ingrediente tanto particolare quanto tradizionale: il 和三盆 wasanbon.
Il wasanbon e` uno zucchero indigeno che ha la consistenza pressappoco dello zucchero a velo. Viene prodotto, dal Periodo Edo, esclusivamente con le canne da zucchero coltivate nelle prefetture di Tokushima e Kagawa.
Pur avendo una somiglianza con l`occidentale zucchero a velo, il wasanbon possiede pero` un sapore particolare che lo distingue nettamente dal suo parente. Delicate note di burro e miele lo rendono davvero una prelibatezza.
Il wasanbon viene utilizzato principalmente nella pasticceria tradizionale, soprattutto in prodotti di qualita` particolarmente elevata, e anche nelle preparazioni dolciarie domestiche ogniqualvolta si desidera conferire un tocco di nipponica eleganza ai propri dolci.
Gli higashi sono uno dei prodotti piu` conosciuti a base appunto di wasanbon.
Questi sono i dolci che generalmente presenziano durante la cerimonia del te` proprio grazie alla loro bellezza, alle loro forme e colori che rispecchiano sempre le stagioni oppure determinate ricorrenze.
L`incantevole confezione che racchiude gli higashi di Saku-chan. Dietro la sua lettera con in alto il mio nome.
Il nome di questa composizione di higashi e`particolarmente evocativo: 松籟 shoorai, ossia il suono, il sussurro, il bisbiglio del vento che soffia tra i pini.
Ammirate insieme a me la delicatezza di questi dolcini:
Ci sono uno ひょうたん hyootan e due 波nami (onde) |
La spontaneita` e sincerita` di Saku la rendono una delle persone piu` limpide che io abbia mai incontrato.
E senza nemmeno farlo apposta, rimaniamo in tema di wagashi con alcuni どら焼き dorayaki che ho preparato e confezionato con pochi e semplici ingredienti.
Ho parlato tante volte di questi dolcini qui su Biancorosso Giappone, presentandone anche una ricetta attraverso la rubrica che curavo sul sito Insieme a Te`. Ricordate?
Era da tanto che non li preparavo.
Ho iniziato con una scorciatoia. Questi ゆであずき yude-azuki, azuki bolliti in latta, della 井村屋 Imuraya, un`azienda nella Prefettura di Mie.
La striscia gialla sulla confezione ci indica che sono stati usati solo fagioli azuki provenienti da Hokkaido, da cui arriva una delle varieta` piu` pregiate.
Ho preparato le frittelle dei dorayaki con un semplice impasto a base di farina 00, zucchero, miele, lievito chimico, uova e acqua.
Come mi piace sempre fare quando preparo i dorayaki, ho aromatizzato una parte dell`impasto con del buon 抹茶 matcha che conferisce al dolce un gradevole color verde brillante unitamente ad un delicato sapore inconfondibilmente giapponese.
Preparate le frittelle, le ho farcite con gli azuki bolliti i quali e` stato sufficiente utilizzarli cosi` com`erano direttamente dalla latta.
Ed ecco i どら焼き pronti, confezionati in semplice carta trasparente per alimenti.
Un legame, questo, costante.
4 commenti:
Quei dolcini sono una meraviglia! Un peccato mangiarli! ;-)
Ciao Cristina :)
Grazie per essere passata a trovarmi!
Hai proprio ragione: sono cosi` belli che mi dispiace mangiarli. Sono delle piccole opere d`arte.
Grazie ancora e a presto! ♪
Marianna
pensa che i miei nipotini mi hanno chiesto di preparare i dorayaki per la colazione della mattina di Natale... Come zia, che dici, li ho condizionati abbastanza?!
Sono bellissimi come spesso accade per i dolci giapponesi. Già la scatola con quei colori la dice lunga :D
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