giovedì, giugno 05, 2008

Diagnosi definitiva: librite

Come tanti, anch'io sono affetta da quella malattia che costringe le proprie vittime a venire inesorabilmente e costantemente attratte da ogni libreria nel raggio di un Km.

Questa malattia causa uno svuotamento improvviso del portafoglio, ed un riempimento altrettanto improvviso della propria casa.

Mensole incurvate e pile di libri accatastati per terra o sui mobili: questi sono i chiari sintomi che indicano l'inclemente progredire della librite.

Qui in Giappone, poi, e' impossibile guarire perche' sono tutti affetti dalla librite, ma la cosa piu' strabiliante e' che nessuno sembra preoccuparsene! Anzi! Piu' la malattia avanza, e meglio si sta!

E piano piano mi sto convincendo anch'io del fatto che sia meglio essere malati di librite che non di scarpite, borsite, gioiellite.
Beh, soffro anche di una punta lieve di vasellamite, ma e' sotto controllo quindi shinpai shinaide kudasai! Non preoccupatevi!

Dopo questo prologo un po' spiritoso, inizio finalmente a dirvi quanto adori i libri!
Qui sul blog ho gia' dedicato alcuni articoletti alla mia passione per la lettura, ma oggi vorrei dire qualcosina in piu' sul discorso librerie qui in Giappone, e mostrarvi alcuni libri che ho recentemente acquistato.

I giapponesi amano leggere e questo e' un aspetto che salta subito all'occhio: qualunque quartiere, anche il piu' remoto di periferia, avra' almeno - e sottolineo almeno - una libreria fornita.

Il numero di librerie solo a Tokyo tocca cifre cosi' grandi che diventa difficile fare dei calcoli.

E non sono solo i libri a saziare la sete di sapere dei giapponesi, ma anche le riviste e i quotidiani. Quest'ultimi, poi, sono di fondamentale importanza!
Si stima, addirittura, che ben il 90% dei giapponesi legga un quotidiano tutti i giorni!

E questo la dice lunga.

In quasi tutti i quartieri, infatti, sono presenti piccoli centri di distribuzione dei piu' importanti quotidiani. Questi centri si occupano della consegna a domicilio dei giornali, consegne che avvengono verso le tre del mattino.
A pochi passi da casa nostra c'e' Iwasaki che e' appunto uno di questi centri di distribuzione.

Quasi tutti i nostri amici giapponesi sono abbonati ad uno o piu' quotidiani- perlopiu' allo Yomiuri Shinbun, a dire il vero - piu' a numerose riviste settoriali.

I quotidiani giapponesi sono molti, ma tra tutti ne spiccano cinque, anche se poi la rivalita' piu' agguerrita e' quella che esiste tra due testate giornalistiche in particolare: lo 読売新聞 Yomiuri Shinbun e lo 朝日新聞 Asahi Shinbun.
Quest'ultimo ha il suo quartier generale a Tokyo, ed il suo edificio centrale si trova nella zona di Tsukiji, dove c'e' il famoso mercato del pesce.

Tra l'altro, nell'articoletto che scrissi a settembre dell'anno scorso dedicato proprio a Tsukiji, ho incluso anche una foto che abbiamo scattato dell'edificio dell'Asahi Shinbun. Vi rimando a quell'articoletto: ecco qui.

Di riviste c'e' talmente tanta tanta scelta, che e' impossibile non trovare qualcosa che faccia al caso proprio. Impossibile.

Di librerie esistono quelle appartenenti a grosse catene tipo Yurindo, Kinokuniya, Yaesu, ecc.
Esistono anche tantissime librerie indipendenti e moltissime altre specializzate nella vendita di libri usati.
Quest'ultima categoria, poi, ha punti vendita presenti veramente in ogni dove.

Andare in libreria qui in Giappone non significa svenarsi o dover accendere un mutuo per comprare un romanzo piuttosto che un ricettario. Qui i libri sono veramente alla portata di tutti, indipendentemente da quanti soldi si hanno, o non si hanno.

Nelle librerie di volumi usati, poi, ci sono centinaia e centinaia di fumetti a circa 100 yen (60 centesimi di euro), piu' una vastita' di altri generi a prezzi talmente bassi da essere sbalorditivi.

Una cosa che mi ha sempre colpita, e che continua a colpirmi, e' che nelle librerie, quando ci si trova alla cassa ed e' il momento di pagare, viene sempre chiesto ai clienti se si desidera che i libri appena acquistati vengano foderati.
Io, naturalmente, accetto sempre e molto volentieri!

La grande cura che i giapponesi dimostrano per le proprie cose e' evidente anche in questo senso. I libri, infatti, se hanno una copertina e' piu' difficile che si sgualciscano. E siccome ogni libro e' un investimento, e' bene proteggere il proprio investimento.

In alto a sinistra, infatti, vedete alcuni libri che ho comprato alla libreria Kinokuniya di Shinjuku e di Yokohama, foderati con la copertina del negozio.
Ecco un altro di questi libri:
Ovviamente, il servizio offerto e' completamente gratuito.

A pochi minuti a piedi dalla stazione centrale di Tokyo, c'e' una splendida libreria che si chiama Yaesu Book Center.
Sabato, prima di ritornare a casa, siamo passati da li'. Ovviamente, mi e' stato impossibile uscire dal negozio senza qualche nuovo acquisto libresco.
Ecco uno dei libri che ho preso da Yaesu, foderato con una delle loro nuove copertine:
Yaesu, come anche Kinokuniya, e' una catena famosa per il vasto assortimento di libri stranieri, in particolare americani ed inglesi.
In genere, l'ultimo piano di questi edifici e' destinato proprio all'editoria d'oltremare.

Questi posti, inoltre, sono dei veri paradisi per chi studia il giapponese poiche' sono fornitissimi di tutti i libri possibili ed immaginabili dedicati proprio a chi studia il Nihongo: dalle grammatiche, ai libri sull'apprendimento dei kanji (i volumi del Professor Heisig, infatti, sono onnipresenti); dai fumetti scritti in hiragana ai dizionari.

Insomma, con molta probabilita' li' troverete cio' che cercate.

Questo, ad esempio, e' il mio adorato Kodansha Kanji Learner's Dictionary di Jack Halpern, ossia un dizionario di kanji rivolto proprio agli studenti di giapponese:
Lo splendido Kodansha mi segue ovunque. Me lo porto sempre dietro quando vado all'universita', e quando sono in casa ce l'ho sempre a portata di mano.
Oltre ad essere un dizionario eccellente dal punto di vista della consultazione e, ovviamente, della ricchezza dei contenuti, e' assolutamente rivoluzionario per quel che riguarda il metodo - inventato dal Prof. Halpern - per la ricerca dei kanji, una ricerca che si non avvale dei vecchi criteri basati sui radicali o sul conteggio totale dei tratti, ma sull'identificazione e poi la collocazione di ogni kanji in un determinato gruppo, in base alla forma geometrica del kanji in questione.

Un altro libro che ho, e che peraltro e' considerato leggendario tra gli studenti di giapponese, e' How to Tell The Difference Between Japanese Particles di Naoko Chino:
Questo e' un libro che desideravo da tanto, e che un giorno mio marito mi ha regalato!
E' un vero e prezioso alleato di qualunque studente di giapponese perche' presenta la spinosa questione grammaticale delle particelle in modo chiaro, preciso e senza inutili perifrasi.
Inoltre, tutte le particelle sono raggruppate, in modo intelligente, in base alla propria funzione e non in mero ordine alfabetico.
Chi studia giapponese da anni, o chi ha iniziato da poco, conosce bene le sofferenze provocate da queste piccole, logiche ma pur luciferine particelle. Ebbene, questo libro e' di grande, grandissimo aiuto in questo senso perche' mira, riuscendoci brillantemente fra l'altro, a dissipare qualunque dubbio.

Una delle ultime novita' editoriali della Kodansha e' una neonata serie di splendidi volumi intitolata Read Real Japanese.
Questi libri, rivolti perlopiu' a studenti intermedi di giapponese, si prefiggono di offrire del materiale autentico da leggere e che non sia sempre la solita pappa composta da poesiole per bambini o testi semplificati all'osso, fino ad essere completamente privi di spessore.

Uno dei problemi che gli studenti di giapponese - come di qualunque altra lingua, s'intende - affrontano ad un certo punto e' il comprensibile desiderio di voler iniziare a leggere del materiale autentico, quindi libri, riviste, quotidiani ecc.
Purtroppo, in giapponese questo e' un problema perche' se non si ha abbastanza conscenza dei kanji, un semplice paragrafo si puo' trasformare in una noia mortale, nonche' in una fonte di frustrazione e delusione.
A quel punto, profondamente scoraggiati, ci si arrende del tutto, oppure si ritorna sulle storielle scritte tutte in hiragana.

La serie di Read Real Japanese gia' esisteva alcuni anni fa, ma i volumi pubblicati allora si concentravano su materiale preso dai quotidiani.
I libri della nuova serie, invece, propongono una sfida forse piu' ambiziosa, ma senz'altro piu' invitante, e cioe' un'accurata selezione di racconti di alcuni degli autori giapponesi contemporanei pu' noti, tipo Tawada Yoko, Yoshimoto Banana, Otsuichi, Kawakami Hiromi ecc.
Ecco il mio primo volume di questa serie:
I racconti sono stati scelti da Michael Emmerich, un traduttore di giapponese, laureato a Princeton.
I racconti proposti sono in lingua originale e senza modifica alcuna.
Inoltre, il testo e' presentato alla maniera giapponese, cioe' dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra.
Il libro stesso si apre al contrario, cioe' da quella che noi consideriamo la fine.
L'unica modifica - se cosi' si puo' chiamare - effettuata e' la presenza di furigana sopra i kanji.
Il furigana e' il nome che viene dato all'hiragana scritto in piccolo e che viene posizionato sopra i kanji per illustrarne la pronuncia corretta.
Il furigana di ogni kanji viene, pero', proposto solo una volta, cioe' la prima volta che appare nel testo, dopodiche' viene omesso successivamente. Questo e' un modo per mantenere l'attenzione del lettore e per far si' che memorizzi piu' velocemente i kanji che via via incontrera'.

Sulla pagina opposta ad ogni racconto, anziche' apparire una traduzione del testo, vengono fornite semplici annotazioni che aiutano il lettore a fare una una propria traduzione di quanto sta leggendo, ricorrendo alle annotazioni solo se assolutamente necessario, o in caso di kanji particolarmente oscuri, di espressioni idiomatiche o di frasi un po' complesse.

Il libro e' corredato da uno splendido cd con tutti i racconti letti in lingua originale dall'attrice Matsunaga Reiko.

Questo libro e' prezioso perche' offre la possibilita' di leggere, in lingua originale, interi racconti di letteratura contemporanea.

La gioia che si prova leggendo in giapponese e' molto difficile da descrivere a parole.

Questi, invece, sono alcuni dei libri che ho qui in salotto e che consulto spesso:
Il primo in alto a sinistra e' un libro in giapponese intitolato Nihoncha, ovvero' il te' giapponese: un libro dedicato alla bevanda piu' famosa del Giappone e a tutte le sue varianti regionali.
A destra, appare il mitico Remembering The Kanji del Professor Heisig, e in basso c'e' uno splendido volumetto intitolato Everyday Life in Traditional Japan, ossia un vero a proprio viaggio nella vita di tutti i giorni durante il periodo Tokugawa.

Questi, invece, sono libri che non ho ancora iniziato, ma che gia' sto pregustando.

A Strange Tale from East of The River and Other Stories di Kafu Nagai:
Geisha in Rivalry di Kafu Nagai:
Sabato, sempre da Yaesu, ho preso anche questo libro di storie giapponesi di fantasmi, scritte in lingua originale e corredate di traduzione. E' veramente molto carino come libro, anche perche' le storie non sono scritte tutte in hiragana, ma comprendono tutti i loro bravi kanji piu' il furigana.
Il libro e' intitolato Nihon Mukashi-banashi, cioe' vecchie leggende del Giappone:
Questo invece e' il famoso The Tale of Genji di Murasaki Shikubu, acquistato al Blue Parrot, storico negozio di libri usati a Takadanobaba, quartiere studentesco di Tokyo:
Il bellissimo The Makioka Sisters di Junichiro Tanizaki. Questo e' un romanzo da millemila pagine, ma cosi' elegantemente scritto!
Purtroppo, non l'ho ancora finito perche' in genere leggo qualcosa se sono dell'umore adatto, ma se non lo sono allora interrompo, anche se solo provvisoriamente.
Riprendero' questo grande capolavoro molto presto:


E concludo il mio discorso sui libri, mostrandovi la mia copia di Japan Unmasked di Boye Lafayette De Mente.
Questo e' un libro che sto leggendo in questi giorni, e di cui sono prossima alla fine.
L'autore, uno studioso di cultura giapponese, tenta di smitizzare l'immagine del Giappone mistico e misterioso percepita dagli occhi occidentali, fornendo una valutazione piu' concreta e piu' realistica del Paese.
Nel libro vengono affrontati temi quali i difficili e sempre spinosi rapporti d'affari fra aziende giapponesi ed aziende americane o europee, ed il modo in cui vengono, a fatica, conclusi accordi fra queste aziende.
Si discute sul modo in cui i giapponesi giudicano noi stranieri, e sul perche' della loro societa' basata su un intricato sistema di rigido galateo.

La lettura scorre piacevolmente, anche se il libro presenta, a mio avviso due pecche non indifferenti:

- la spaventosa carenza di esempi atti a confermare e rafforzare il punto di vista condiviso dall'autore.
- Un disprezzo un po' troppo intenso e che serpeggia insistentemente fra i ragionamenti di questo studioso. Insomma, non sto notando un grande sforzo nel raggiungere un po' di quell'imparzialita' cosi' cruciale ed essenziale per chi intende toccare argomenti cosi' delicati quali i paragoni culturali.

Comunque, esprimero' un giudizio piu' completo dopo averne terminata la lettura.

Avete letto libri sul Giappone o libri di autori giapponesi? Quali vi sono piaciuti di piu' e quali di meno?

Concludo l'articoletto di oggi, mostrandovi i wagashi di questo mese, regalo da parte di Ishii-san:
A parte i dorayaki, i mochi e i manjuu alla castagna che sono quasi sempre presenti, questa volta la novita' e' rappresentata da quei delicati dolcini gialli ripieni di marmellata d'azuki:
E a parte, abbiamo anche ricevuto, sempre da Ishii-san, dei rinfrescanti mizu-yookan:

domenica, giugno 01, 2008

Contemplazioni tokyote

Ieri e' stato l'ultimo giorno di maggio.

Finisce maggio, ed in parte inizia a concludersi il capitolo primaverile dell'anno.

Quando inizia giugno, comincio ad intravedere l'estate e tutto cio' che essa si porta appresso:

lunghe giornate di sole cocente
bevande ghiacciate
corroboranti fette d'anguria
coloratissimi uchiwa
sandali
magliette a maniche corte
crema per il sole nella borsetta
capelli perennemente legati a coda di cavallo
l'odore dell'asfalto rovente
volti accaldati
l'aria condizionata nei metro' e nei negozi
sfilate di giapponesi in stupendi yukata

Ma ieri, il tempo e' stato brutto tutto il giorno, quasi come se volesse ricordarci che era ancora maggio per poco, e che l'indomani avremmo voltato pagina per ritrovarci mano nella mano con un giugno pieno di brio.

Ieri stentavo a credere che fosse comunque maggio perche' il freddo, il cielo plumbeo e il vento mi avevano a momenti convinta di essere tornata alle giornate quasi invernali di settembre.

Dal binario della nostra stazione del treno, abbiamo fotografato le risaie che vedete in alto a sinistra.
Nonostante l'inaspettata ondata di freddo e la pioggia incessante, tre contadini, avvolti in impermeabili, lavoravano le terre che circondano le risaie.

Il treno, che dopo pochi minuti e' arrivato, ci ha portati dritti fino a Chigasaki dove, dalla linea Tokaido, abbiamo preso l'espresso per Tokyo.

La pioggia ha continuato imperterrita tutto il giorno, e bastava guardarsi intorno per vedere che non ero l'unica a pensare di essere tornata alla stagione fredda: quasi tutti indossavano giacche, giacconi, impermeabili, maglie ed altri indumenti spessi.

I chioschi di ramen erano piu' affollati del solito: una zuppa calda e saporita e' un infallibile rimedio anti-freddo che non conosce bandiera.

Arrivati alla stazione centrale di Tokyo, siamo scesi e ci siamo gradualmente uniti alla folla che dal binario si dirigeva sveltamente verso l'uscita, diramandosi in piu' gruppi.

La zona del Palazzo Imperiale e' stata la nostra destinazione perche', proprio da quelle parti, si trova un ristorante che ci incuriosiva da tempo.
Purtroppo, una volta arrivati davanti al locale ci siamo accorti che aveva appena chiuso - anche se c'e' veramente da domandarsi come possa un locale, nel cuore di Tokyo, chiudere il sabato pomeriggio. Piccoli interrogativi senza risposta.

Un po' avviliti, abbiamo fatto dietrofront, e siamo ritornati nei pressi della stazione dove abbiamo trovato un piccolo ma accogliente ristorante italiano.
Abbiamo deciso di fermarci li' a pranzare.
Abbiamo cosi' potuto riposarci un attimo, e godere della pace e tranquillita' che regnavano in quella gradevole sala ristorante ben arredata e dalle pareti di un tenue color albicocca.

Poco distante dal nostro tavolo, c'erano due signori giapponesi di mezza eta'; uno era magrissimo, rosso in viso, col naso adunco, i capelli brizzolati e leggermente ondulati, e che indossava abiti di sartoria piuttosto eleganti.
L'altro, invece, aveva una corporatura un po' robusta, capelli grigi tagliati a spazzola, ed indossava, con fare abbastanza rilassato, una camicia a maniche corte, e aveva al collo un porta-badge blu.

Amo osservare persone e luoghi, non tanto per invadenza quanto per il sincero desiderio di scoprire cio' che mi circonda, attraverso i miei occhi, ed attraverso riflessioni mie personali.
Tante volte, basta veramente guardarsi attorno, grattando un po' la superficie di cio' che vediamo per scoprire tante piccole verita' illuminanti.

I due signori conversavano amichevolmente e pasteggiavano con crescente appetito.

A prima vista, o senza una piu' approfondita riflessione, potevano sembrare semplicemente due amici o conoscenti che, seduti comodamente al tavolo di un bel ristorante, si scambiavano chiacchiere ed opinioni fra una quattro stagioni ed una capricciosa.

In un certo senso, lo scambio di opinioni era in corso, ma osservando i due signori, ponendo attenzione soprattutto ai loro gesti, ho capito che i due appartenevano allo stesso ambiente lavorativo; ma non si trattava di due semplici colleghi di lavoro in pausa pranzo: fra i due c'era una distanza ben precisa e scrupolosamente scandita dai ruoli imposti dalle rigide gerarchie esistenti all'interno delle aziende giapponesi.

L'uomo magro sembrava aver parecchio appetito, ma al contempo, non volendo dare l'impressione di essere un ingordo o di non essere particolarmente interessato alle chiacchiere del suo interlocutore, mangiava lentamente e prima di fare il bis o il tris, aspettava che l'altro prendesse l'iniziativa e si servisse, dopodiche' procedeva a riempirsi parcamente e nuovamente il piatto.

Abbastanza frequentemente, il signore magro posava forchetta e coltello, appoggiava le mani sul tavolo, ed abbassando umilmente lo sguardo e piegando il busto in avanti, faceva un inchino all'uomo robusto.
Questi inchini sembravano accadere con una certa frequenza, ma non venivano mai ricambiati.

L'uomo robusto non dava l'idea di essere granche' interessato alla conversazione, e aveva l'aria di essere rilassato e abbastanza assorto nei suoi pensieri.

Dal modo in cui questi due uomini comunicavano, sia a gesti che a parole, si faceva sempre piu' chiaro il loro rapporto di subordinazione gerarchica che vedeva a capo l'uomo robusto e dall'aria assente, e forse un po' insolente.

L'uomo magro appariva abbastanza teso, e chissa', forse anelava ad una tregua, per quanto breve.
Quella tregua e' giunta poco dopo, quando l'uomo robusto si e' alzato per andare alla toilette.

In quel momento, ho visto che l'uomo magro ha cambiato espressione e ha cominciato a rilassarsi, prendendo forse fiato e preparandosi psicologicamente al resto di quell'incontro.
Ha approfittato dell'assenza dell'uomo robusto per sorseggiare con gusto un po' di quel vino rimasto, fino a quel momento, indisturbato nel bicchiere.
Questa tregua gli ha dato l'opportunita' persino di asciugarsi un po' la fronte imperlata di sudore, e di fare una veloce telefonata a qualcuno.

Ma l'uomo robusto e' tornato dopo un breve lasso di tempo, e tutto ha ripreso ad essere come prima: gli inchini frequenti da seduto dell'uomo magro, lo sguardo assente del suo interlocutore, e le doverose attese fra un bis ed un tris.

Dopo aver terminato il nostro piacevole pasto, siamo ritornati per le strade della grigia e piovosa Tokyo di ieri, vagando senza una meta precisa.
Quasi senza pensare, siamo entrati nel grande edificio Marunouchi, antistante la stazione centrale di Tokyo.

Quest'edificio e' abbastanza alto, e al suo interno ospita boutique e ristoranti di alta classe.
Su ogni piano ci si trova in un nuovo paradiso dello shopping costoso e sofisticato.

Al terzultimo piano, abbiamo deciso di fermarci per un caffe' in un elegante caffetteria con vista sul corso principale che collega la grande stazione all'ingresso che conduce al Palazzo Imperiale.
Sul menu' di questa raffinata caffetteria, compariva una tipica specialita' della mia citta', Torino, e che e' stata sicuramente una sorpresa tanto inaspettata quanto gradita: il bicerin.
La storica bevanda torinese a base di caffe' espresso caldissimo, cioccolato e panna liquida, appariva su quel lucido menu' di quel raffinato locale tokyota facendomi, per un attimo, battere forte il cuore d'orgoglio per la mia citta'.

E come non potevamo ordinarne almeno uno? Un bicerin e un caffe' macchiato, onegaishimasu.
Entrambe le bevande erano straordinarie e preparate con quel desiderio di perfezione squisitamente nipponico.

Dopo essere arrivati al penultimo piano, abbiamo scoperto un vero labirinto composto da piccole taverne ed esclusivi ristorantini a luci soffuse.
Una lunghissima terrazza faceva il giro di tutto il perimetro del piano, e regalava una vista spettacolare.
Siamo subito andati su questo terrazzo a fare qualche foto. Da li', si vede l'edificio della stazione di Tokyo e i lavori attualmente in corso:

E volgendo lo sguardo in direzione del Palazzo Imperiale:

Da lassu' l'aria sembrava meno umida, e aveva il profumo di Tokyo, un profumo che e' difficile da spiegare.
Tokyo sa di citta' in movimento, di alberi e di fiori, di cemento, di traffico. Sa di pesce alla piastra, di pollo allo spiedo, di ruote del treno che passano sui binari, di gente che va e viene con fretta o con calma.

Da lassu', la grande Tokyo fa battere forte il cuore. Batte il cuore perche' e' una capitale viva, in continuo movimento, in costante rinnovamento, ma che al tempo stesso conserva gelosamente la propria essenza e la propria anima pura e nobile.

Da lassu', guardavo il panorama pensando a dove mi trovavo in quel momento, cioe' nel cuore di questa immensa capitale che sa essere grande tanto da inghiottire chiunque, ma che, al tempo stesso, sa essere deliziosamente provinciale, facendo dimenticare a chi la visita di trovarsi fra le braccia di questa sconfinata metropoli.

Maggio non poteva concludersi in modo migliore.

E giugno non poteva iniziare in modo piu' giapponese, cioe' con il ritmico canto dei minmin-zemi, iniziato un paio d'ore fa.

venerdì, maggio 30, 2008

Bento & Vasellame

I bento aggiunti in vetrina il 16 maggio hanno riscosso talmente tanto successo che ho pensato di prenderne qualcun'altro.
Nella vetrina di oggi, quindi, troverete qualche bel bentino elegante e del vasellame.

Come al solito, se avete domande o volete fare un ordine, perfavore mandatemi una mail all'indirizzo che trovate sopra la geisha-san del meteo.

Cominciamo!!

Per i primi due, ho usato le stesse foto dell'altra volta per non doverle rifare, e poi perche' i bento in questione sono identici a quelli postati la volta scorsa.

BENTO LACCATO DEL MANEKI NEKO
*Prenotato da Annalisa

Questo e' un bento a due piani, di un bel color rosso ciliegia.
La superficie esterna del bento e' interamente laccata di rosso, mentre la parte interna e' nera.
Il bento, inoltre, ha gia' anche il suo bel laccetto rosso.
Vediamo un'altra immagine del bento aperto:
Made in Japan
Prodotto dalla ditta Prime Nakamura
Prezzo: 13 euro

A grande richiesta:

BENTO LACCATO USAGI CON SCODELLA
*Uno e' stato prenotato da Sara B.
*L'ultimo e' stato prenotato da Annalisa
Questo e' un piccolo gioiello di bento, non credete?Meravigliosamente laccato! E' a due piani, ma anziche' essere composto da due vaschette normali, come capita di solito, qui abbiamo una vaschetta tonda ed una scodella!
Ovviamente, assieme a questo bel bentino riceverete anche il suo laccetto coordinato rosso.
E' da notare il decoro con i coniglietti!
Vediamo un'altra immagine piu' dettagliata:
Ancora un'immagine:
Made in Japan
Prodotto dalla ditta Hakoya
Prezzo: 22 euro
*Di questi ne sono disponibili DUE, anche se uno per il momento e' da parte per Sara B.

BENTO PRETTY SAKURA
*Prenotato da Viviana C.
**Prendero' altri Pretty Sakura bento per coloro che me l'hanno richiesto.
Questo e' veramente un bel bento, sicuramente uno dei piu' belli che abbia mai visto.
Innanzitutto, il bento ha una forma diversa dal solito e che riprende la classica forma dei petali di sakura.
Sopra il coperchio, c'e' uno splendido decoro rosa che ritrae i bellissimi fiori giapponesi.
Questo e' il bento aperto:
Dimensioni del bento Pretty Sakura:
11,9cm di larghezza
10cm di altezza
Assieme, riceverete in omaggio un laccetto!
Made in Japan
Prezzo: 22 euro

BENTO HAMAMONYO
Questo e' un bento di una ditta che non conoscevo: la Hamamo di Yokohama.
Si tratta di un classico bento ovaleggiante a due piani. Il coperchio e' di un bel verde chiaro, ed e' adornato da fiori di sakura e fiori di ume. Un decoro molto molto giapponese!
Vediamo un'immagine del bento aperto:
Assieme al bento, riceverete un bel laccetto rosso!
Prodotto dalla ditta Hamamo di Yokohama.
Made in Japan
Prezzo: 18 euro

L'ANGOLO DEL FUROSHIKI

FUROSHIKI IN COTONE DEL MANEKI-NEKO
*Furoshiki rosso prentato da Anna I.
Questi sono due bellissimi furoshiki di puro cotone, abbelliti da tradizionalissime immagini di maneki-neko.
Ci tengo a precisare che sono furoshiki di alta qualita', e sono prodotti qui in Giappone. Non sono di provenienza cinese, ma arrivano entrambi da una boutique di articoli tradizionali giapponesi che e' specializzata solo ed esclusivamente in prodotti di qualita'.
Questi furoshiki sono, ovviamente, l'ideale per avvolgere i vostri bellissimi bento oppure da usare come tovaglietta o tovagliolo.
Vediamo altre due immagini piu' dettagliate del decoro:
Ancora un'immagine:
Misure:
49cm x 48,5cm
Made in Japan
Prezzo: 5 euro l'uno

FUROSHIKI SAKURA NO HANABIRA
*Prenotati entrambi da Viviana C.
**Prendero' altri furoshiki uguali a questi per tutti coloro che me li hanno richiesti.
Nello stesso negozio in cui ho preso i furoshiki del maneki-neko, ho trovato questi splendidi due decorati con dei delicati fiori di sakura.
Questi due furoshiki, pero', a differenza degli altri due, sono di poliestere e non di cotone.
In ogni caso, sono anche questi di qualita' e assolutamente di produzione giapponese.
Vediamo altre immagini:
Vediamo i risvolti e il modo in cui i colori della stoffa cambiano:

Misure:
48,5cm x 50,5cm
Made in Japan
Prezzo: 5 euro l'uno
PICCOLA SCODELLINA GIAPPONESE DI TERRACOTTA
*Prenotata da Annalisa
Oramai sapete della mia mania per il vasellame; ma piu' che mania, sta diventando una malattia!
Ogni tanto, non solo compro qualche pezzo per rimpolpare la mia collezione (che non ha proprio bisogno di rimpolpamenti), ma ne prendo qualcuno pure per il bazar!
Questo e'un piccolo piattino giapponese di terracotta, e si presta bene a servire gli tsukemono (sottaceti), ma va benone anche per condimenti di vario genere.
Made in Japan
Prezzo: 3,50 euro

TAZZA GIAPPONESE DA TE' VERDE
*Prenotata
Le tazze giapponesi da te' si dividono, essenzialmente, in due categorie: quelle alte e quelle basse.
Quelle alte, come questa che vi propongo oggi, sono di solito usate in famiglia, mentre quelle basse di usano solitamente per servire il te' agli ospiti, e quindi si addicono a situazioni un po' piu' formali.
La tazza che vi propongo oggi e' molto particolare grazie alla sua superficie leggermente ruvida.
Il design e' molto giapponese e molto elegante.
Vediamo un'altra immagine:
Ancora un'immagine:

Made in Japan
Prezzo: 5 euro
ANFORETTA GIAPPONESE DA SAKE'
Questa e' una delicata anforetta da sake'; la parte superiore e' di un brillante color turchese che contrasta in modo eccezionale con la parte inferiore di un bel marrone intenso.
Vediamo un'altra immagine:
Made in Japan
Prezzo: 6 euro

SCODELLA OTTAGONALE
*Prenotata da Annalisa
Una graziosa e capiente scodella ottagonale, abbellita da vari decori. Questa scodella si presta bene per servire il tofu, ma va bene anche per verdure ecc.
Vediamo altre immagini:
E dopo il decoro col bambu', eccone uno con i fiori di ume:


Made in Japan
Prezzo: 2,50

Per oggi e' tutto! Spero troviate qualcosa che vi piace!
Se avete domande o volete ordinare qualcosa, mandatemi una mail!

Grazie!!