Questa malattia causa uno svuotamento improvviso del portafoglio, ed un riempimento altrettanto improvviso della propria casa.
Mensole incurvate e pile di libri accatastati per terra o sui mobili: questi sono i chiari sintomi che indicano l'inclemente progredire della librite.
Qui in Giappone, poi, e' impossibile guarire perche' sono tutti affetti dalla librite, ma la cosa piu' strabiliante e' che nessuno sembra preoccuparsene! Anzi! Piu' la malattia avanza, e meglio si sta!
E piano piano mi sto convincendo anch'io del fatto che sia meglio essere malati di librite che non di scarpite, borsite, gioiellite.
Beh, soffro anche di una punta lieve di vasellamite, ma e' sotto controllo quindi shinpai shinaide kudasai! Non preoccupatevi!
Dopo questo prologo un po' spiritoso, inizio finalmente a dirvi quanto adori i libri!
Qui sul blog ho gia' dedicato alcuni articoletti alla mia passione per la lettura, ma oggi vorrei dire qualcosina in piu' sul discorso librerie qui in Giappone, e mostrarvi alcuni libri che ho recentemente acquistato.
I giapponesi amano leggere e questo e' un aspetto che salta subito all'occhio: qualunque quartiere, anche il piu' remoto di periferia, avra' almeno - e sottolineo almeno - una libreria fornita.
Il numero di librerie solo a Tokyo tocca cifre cosi' grandi che diventa difficile fare dei calcoli.
E non sono solo i libri a saziare la sete di sapere dei giapponesi, ma anche le riviste e i quotidiani. Quest'ultimi, poi, sono di fondamentale importanza!
Si stima, addirittura, che ben il 90% dei giapponesi legga un quotidiano tutti i giorni!
E questo la dice lunga.
In quasi tutti i quartieri, infatti, sono presenti piccoli centri di distribuzione dei piu' importanti quotidiani. Questi centri si occupano della consegna a domicilio dei giornali, consegne che avvengono verso le tre del mattino.
A pochi passi da casa nostra c'e' Iwasaki che e' appunto uno di questi centri di distribuzione.
Quasi tutti i nostri amici giapponesi sono abbonati ad uno o piu' quotidiani- perlopiu' allo Yomiuri Shinbun, a dire il vero - piu' a numerose riviste settoriali.
I quotidiani giapponesi sono molti, ma tra tutti ne spiccano cinque, anche se poi la rivalita' piu' agguerrita e' quella che esiste tra due testate giornalistiche in particolare: lo 読売新聞 Yomiuri Shinbun e lo 朝日新聞 Asahi Shinbun.
Quest'ultimo ha il suo quartier generale a Tokyo, ed il suo edificio centrale si trova nella zona di Tsukiji, dove c'e' il famoso mercato del pesce.
Tra l'altro, nell'articoletto che scrissi a settembre dell'anno scorso dedicato proprio a Tsukiji, ho incluso anche una foto che abbiamo scattato dell'edificio dell'Asahi Shinbun. Vi rimando a quell'articoletto: ecco qui.
Di riviste c'e' talmente tanta tanta scelta, che e' impossibile non trovare qualcosa che faccia al caso proprio. Impossibile.
Di librerie esistono quelle appartenenti a grosse catene tipo Yurindo, Kinokuniya, Yaesu, ecc.
Esistono anche tantissime librerie indipendenti e moltissime altre specializzate nella vendita di libri usati.
Quest'ultima categoria, poi, ha punti vendita presenti veramente in ogni dove.
Andare in libreria qui in Giappone non significa svenarsi o dover accendere un mutuo per comprare un romanzo piuttosto che un ricettario. Qui i libri sono veramente alla portata di tutti, indipendentemente da quanti soldi si hanno, o non si hanno.
Nelle librerie di volumi usati, poi, ci sono centinaia e centinaia di fumetti a circa 100 yen (60 centesimi di euro), piu' una vastita' di altri generi a prezzi talmente bassi da essere sbalorditivi.
Una cosa che mi ha sempre colpita, e che continua a colpirmi, e' che nelle librerie, quando ci si trova alla cassa ed e' il momento di pagare, viene sempre chiesto ai clienti se si desidera che i libri appena acquistati vengano foderati.
Io, naturalmente, accetto sempre e molto volentieri!
La grande cura che i giapponesi dimostrano per le proprie cose e' evidente anche in questo senso. I libri, infatti, se hanno una copertina e' piu' difficile che si sgualciscano. E siccome ogni libro e' un investimento, e' bene proteggere il proprio investimento.
In alto a sinistra, infatti, vedete alcuni libri che ho comprato alla libreria Kinokuniya di Shinjuku e di Yokohama, foderati con la copertina del negozio.
Ecco un altro di questi libri:
A pochi minuti a piedi dalla stazione centrale di Tokyo, c'e' una splendida libreria che si chiama Yaesu Book Center.
Sabato, prima di ritornare a casa, siamo passati da li'. Ovviamente, mi e' stato impossibile uscire dal negozio senza qualche nuovo acquisto libresco.
Ecco uno dei libri che ho preso da Yaesu, foderato con una delle loro nuove copertine:
In genere, l'ultimo piano di questi edifici e' destinato proprio all'editoria d'oltremare.
Questi posti, inoltre, sono dei veri paradisi per chi studia il giapponese poiche' sono fornitissimi di tutti i libri possibili ed immaginabili dedicati proprio a chi studia il Nihongo: dalle grammatiche, ai libri sull'apprendimento dei kanji (i volumi del Professor Heisig, infatti, sono onnipresenti); dai fumetti scritti in hiragana ai dizionari.
Insomma, con molta probabilita' li' troverete cio' che cercate.
Questo, ad esempio, e' il mio adorato Kodansha Kanji Learner's Dictionary di Jack Halpern, ossia un dizionario di kanji rivolto proprio agli studenti di giapponese:
Oltre ad essere un dizionario eccellente dal punto di vista della consultazione e, ovviamente, della ricchezza dei contenuti, e' assolutamente rivoluzionario per quel che riguarda il metodo - inventato dal Prof. Halpern - per la ricerca dei kanji, una ricerca che si non avvale dei vecchi criteri basati sui radicali o sul conteggio totale dei tratti, ma sull'identificazione e poi la collocazione di ogni kanji in un determinato gruppo, in base alla forma geometrica del kanji in questione.
Un altro libro che ho, e che peraltro e' considerato leggendario tra gli studenti di giapponese, e' How to Tell The Difference Between Japanese Particles di Naoko Chino:
E' un vero e prezioso alleato di qualunque studente di giapponese perche' presenta la spinosa questione grammaticale delle particelle in modo chiaro, preciso e senza inutili perifrasi.
Inoltre, tutte le particelle sono raggruppate, in modo intelligente, in base alla propria funzione e non in mero ordine alfabetico.
Chi studia giapponese da anni, o chi ha iniziato da poco, conosce bene le sofferenze provocate da queste piccole, logiche ma pur luciferine particelle. Ebbene, questo libro e' di grande, grandissimo aiuto in questo senso perche' mira, riuscendoci brillantemente fra l'altro, a dissipare qualunque dubbio.
Una delle ultime novita' editoriali della Kodansha e' una neonata serie di splendidi volumi intitolata Read Real Japanese.
Questi libri, rivolti perlopiu' a studenti intermedi di giapponese, si prefiggono di offrire del materiale autentico da leggere e che non sia sempre la solita pappa composta da poesiole per bambini o testi semplificati all'osso, fino ad essere completamente privi di spessore.
Uno dei problemi che gli studenti di giapponese - come di qualunque altra lingua, s'intende - affrontano ad un certo punto e' il comprensibile desiderio di voler iniziare a leggere del materiale autentico, quindi libri, riviste, quotidiani ecc.
Purtroppo, in giapponese questo e' un problema perche' se non si ha abbastanza conscenza dei kanji, un semplice paragrafo si puo' trasformare in una noia mortale, nonche' in una fonte di frustrazione e delusione.
A quel punto, profondamente scoraggiati, ci si arrende del tutto, oppure si ritorna sulle storielle scritte tutte in hiragana.
La serie di Read Real Japanese gia' esisteva alcuni anni fa, ma i volumi pubblicati allora si concentravano su materiale preso dai quotidiani.
I libri della nuova serie, invece, propongono una sfida forse piu' ambiziosa, ma senz'altro piu' invitante, e cioe' un'accurata selezione di racconti di alcuni degli autori giapponesi contemporanei pu' noti, tipo Tawada Yoko, Yoshimoto Banana, Otsuichi, Kawakami Hiromi ecc.
Ecco il mio primo volume di questa serie:
I racconti proposti sono in lingua originale e senza modifica alcuna.
Inoltre, il testo e' presentato alla maniera giapponese, cioe' dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra.
Il libro stesso si apre al contrario, cioe' da quella che noi consideriamo la fine.
L'unica modifica - se cosi' si puo' chiamare - effettuata e' la presenza di furigana sopra i kanji.
Il furigana e' il nome che viene dato all'hiragana scritto in piccolo e che viene posizionato sopra i kanji per illustrarne la pronuncia corretta.
Il furigana di ogni kanji viene, pero', proposto solo una volta, cioe' la prima volta che appare nel testo, dopodiche' viene omesso successivamente. Questo e' un modo per mantenere l'attenzione del lettore e per far si' che memorizzi piu' velocemente i kanji che via via incontrera'.
Sulla pagina opposta ad ogni racconto, anziche' apparire una traduzione del testo, vengono fornite semplici annotazioni che aiutano il lettore a fare una una propria traduzione di quanto sta leggendo, ricorrendo alle annotazioni solo se assolutamente necessario, o in caso di kanji particolarmente oscuri, di espressioni idiomatiche o di frasi un po' complesse.
Il libro e' corredato da uno splendido cd con tutti i racconti letti in lingua originale dall'attrice Matsunaga Reiko.
Questo libro e' prezioso perche' offre la possibilita' di leggere, in lingua originale, interi racconti di letteratura contemporanea.
La gioia che si prova leggendo in giapponese e' molto difficile da descrivere a parole.
Questi, invece, sono alcuni dei libri che ho qui in salotto e che consulto spesso:
A destra, appare il mitico Remembering The Kanji del Professor Heisig, e in basso c'e' uno splendido volumetto intitolato Everyday Life in Traditional Japan, ossia un vero a proprio viaggio nella vita di tutti i giorni durante il periodo Tokugawa.
Questi, invece, sono libri che non ho ancora iniziato, ma che gia' sto pregustando.
A Strange Tale from East of The River and Other Stories di Kafu Nagai:
Il libro e' intitolato Nihon Mukashi-banashi, cioe' vecchie leggende del Giappone:
Purtroppo, non l'ho ancora finito perche' in genere leggo qualcosa se sono dell'umore adatto, ma se non lo sono allora interrompo, anche se solo provvisoriamente.
Riprendero' questo grande capolavoro molto presto:
E concludo il mio discorso sui libri, mostrandovi la mia copia di Japan Unmasked di Boye Lafayette De Mente.
L'autore, uno studioso di cultura giapponese, tenta di smitizzare l'immagine del Giappone mistico e misterioso percepita dagli occhi occidentali, fornendo una valutazione piu' concreta e piu' realistica del Paese.
Nel libro vengono affrontati temi quali i difficili e sempre spinosi rapporti d'affari fra aziende giapponesi ed aziende americane o europee, ed il modo in cui vengono, a fatica, conclusi accordi fra queste aziende.
Si discute sul modo in cui i giapponesi giudicano noi stranieri, e sul perche' della loro societa' basata su un intricato sistema di rigido galateo.
La lettura scorre piacevolmente, anche se il libro presenta, a mio avviso due pecche non indifferenti:
- la spaventosa carenza di esempi atti a confermare e rafforzare il punto di vista condiviso dall'autore.
- Un disprezzo un po' troppo intenso e che serpeggia insistentemente fra i ragionamenti di questo studioso. Insomma, non sto notando un grande sforzo nel raggiungere un po' di quell'imparzialita' cosi' cruciale ed essenziale per chi intende toccare argomenti cosi' delicati quali i paragoni culturali.
Comunque, esprimero' un giudizio piu' completo dopo averne terminata la lettura.
Avete letto libri sul Giappone o libri di autori giapponesi? Quali vi sono piaciuti di piu' e quali di meno?
Concludo l'articoletto di oggi, mostrandovi i wagashi di questo mese, regalo da parte di Ishii-san: