giovedì, giugno 05, 2008

Diagnosi definitiva: librite

Come tanti, anch'io sono affetta da quella malattia che costringe le proprie vittime a venire inesorabilmente e costantemente attratte da ogni libreria nel raggio di un Km.

Questa malattia causa uno svuotamento improvviso del portafoglio, ed un riempimento altrettanto improvviso della propria casa.

Mensole incurvate e pile di libri accatastati per terra o sui mobili: questi sono i chiari sintomi che indicano l'inclemente progredire della librite.

Qui in Giappone, poi, e' impossibile guarire perche' sono tutti affetti dalla librite, ma la cosa piu' strabiliante e' che nessuno sembra preoccuparsene! Anzi! Piu' la malattia avanza, e meglio si sta!

E piano piano mi sto convincendo anch'io del fatto che sia meglio essere malati di librite che non di scarpite, borsite, gioiellite.
Beh, soffro anche di una punta lieve di vasellamite, ma e' sotto controllo quindi shinpai shinaide kudasai! Non preoccupatevi!

Dopo questo prologo un po' spiritoso, inizio finalmente a dirvi quanto adori i libri!
Qui sul blog ho gia' dedicato alcuni articoletti alla mia passione per la lettura, ma oggi vorrei dire qualcosina in piu' sul discorso librerie qui in Giappone, e mostrarvi alcuni libri che ho recentemente acquistato.

I giapponesi amano leggere e questo e' un aspetto che salta subito all'occhio: qualunque quartiere, anche il piu' remoto di periferia, avra' almeno - e sottolineo almeno - una libreria fornita.

Il numero di librerie solo a Tokyo tocca cifre cosi' grandi che diventa difficile fare dei calcoli.

E non sono solo i libri a saziare la sete di sapere dei giapponesi, ma anche le riviste e i quotidiani. Quest'ultimi, poi, sono di fondamentale importanza!
Si stima, addirittura, che ben il 90% dei giapponesi legga un quotidiano tutti i giorni!

E questo la dice lunga.

In quasi tutti i quartieri, infatti, sono presenti piccoli centri di distribuzione dei piu' importanti quotidiani. Questi centri si occupano della consegna a domicilio dei giornali, consegne che avvengono verso le tre del mattino.
A pochi passi da casa nostra c'e' Iwasaki che e' appunto uno di questi centri di distribuzione.

Quasi tutti i nostri amici giapponesi sono abbonati ad uno o piu' quotidiani- perlopiu' allo Yomiuri Shinbun, a dire il vero - piu' a numerose riviste settoriali.

I quotidiani giapponesi sono molti, ma tra tutti ne spiccano cinque, anche se poi la rivalita' piu' agguerrita e' quella che esiste tra due testate giornalistiche in particolare: lo 読売新聞 Yomiuri Shinbun e lo 朝日新聞 Asahi Shinbun.
Quest'ultimo ha il suo quartier generale a Tokyo, ed il suo edificio centrale si trova nella zona di Tsukiji, dove c'e' il famoso mercato del pesce.

Tra l'altro, nell'articoletto che scrissi a settembre dell'anno scorso dedicato proprio a Tsukiji, ho incluso anche una foto che abbiamo scattato dell'edificio dell'Asahi Shinbun. Vi rimando a quell'articoletto: ecco qui.

Di riviste c'e' talmente tanta tanta scelta, che e' impossibile non trovare qualcosa che faccia al caso proprio. Impossibile.

Di librerie esistono quelle appartenenti a grosse catene tipo Yurindo, Kinokuniya, Yaesu, ecc.
Esistono anche tantissime librerie indipendenti e moltissime altre specializzate nella vendita di libri usati.
Quest'ultima categoria, poi, ha punti vendita presenti veramente in ogni dove.

Andare in libreria qui in Giappone non significa svenarsi o dover accendere un mutuo per comprare un romanzo piuttosto che un ricettario. Qui i libri sono veramente alla portata di tutti, indipendentemente da quanti soldi si hanno, o non si hanno.

Nelle librerie di volumi usati, poi, ci sono centinaia e centinaia di fumetti a circa 100 yen (60 centesimi di euro), piu' una vastita' di altri generi a prezzi talmente bassi da essere sbalorditivi.

Una cosa che mi ha sempre colpita, e che continua a colpirmi, e' che nelle librerie, quando ci si trova alla cassa ed e' il momento di pagare, viene sempre chiesto ai clienti se si desidera che i libri appena acquistati vengano foderati.
Io, naturalmente, accetto sempre e molto volentieri!

La grande cura che i giapponesi dimostrano per le proprie cose e' evidente anche in questo senso. I libri, infatti, se hanno una copertina e' piu' difficile che si sgualciscano. E siccome ogni libro e' un investimento, e' bene proteggere il proprio investimento.

In alto a sinistra, infatti, vedete alcuni libri che ho comprato alla libreria Kinokuniya di Shinjuku e di Yokohama, foderati con la copertina del negozio.
Ecco un altro di questi libri:
Ovviamente, il servizio offerto e' completamente gratuito.

A pochi minuti a piedi dalla stazione centrale di Tokyo, c'e' una splendida libreria che si chiama Yaesu Book Center.
Sabato, prima di ritornare a casa, siamo passati da li'. Ovviamente, mi e' stato impossibile uscire dal negozio senza qualche nuovo acquisto libresco.
Ecco uno dei libri che ho preso da Yaesu, foderato con una delle loro nuove copertine:
Yaesu, come anche Kinokuniya, e' una catena famosa per il vasto assortimento di libri stranieri, in particolare americani ed inglesi.
In genere, l'ultimo piano di questi edifici e' destinato proprio all'editoria d'oltremare.

Questi posti, inoltre, sono dei veri paradisi per chi studia il giapponese poiche' sono fornitissimi di tutti i libri possibili ed immaginabili dedicati proprio a chi studia il Nihongo: dalle grammatiche, ai libri sull'apprendimento dei kanji (i volumi del Professor Heisig, infatti, sono onnipresenti); dai fumetti scritti in hiragana ai dizionari.

Insomma, con molta probabilita' li' troverete cio' che cercate.

Questo, ad esempio, e' il mio adorato Kodansha Kanji Learner's Dictionary di Jack Halpern, ossia un dizionario di kanji rivolto proprio agli studenti di giapponese:
Lo splendido Kodansha mi segue ovunque. Me lo porto sempre dietro quando vado all'universita', e quando sono in casa ce l'ho sempre a portata di mano.
Oltre ad essere un dizionario eccellente dal punto di vista della consultazione e, ovviamente, della ricchezza dei contenuti, e' assolutamente rivoluzionario per quel che riguarda il metodo - inventato dal Prof. Halpern - per la ricerca dei kanji, una ricerca che si non avvale dei vecchi criteri basati sui radicali o sul conteggio totale dei tratti, ma sull'identificazione e poi la collocazione di ogni kanji in un determinato gruppo, in base alla forma geometrica del kanji in questione.

Un altro libro che ho, e che peraltro e' considerato leggendario tra gli studenti di giapponese, e' How to Tell The Difference Between Japanese Particles di Naoko Chino:
Questo e' un libro che desideravo da tanto, e che un giorno mio marito mi ha regalato!
E' un vero e prezioso alleato di qualunque studente di giapponese perche' presenta la spinosa questione grammaticale delle particelle in modo chiaro, preciso e senza inutili perifrasi.
Inoltre, tutte le particelle sono raggruppate, in modo intelligente, in base alla propria funzione e non in mero ordine alfabetico.
Chi studia giapponese da anni, o chi ha iniziato da poco, conosce bene le sofferenze provocate da queste piccole, logiche ma pur luciferine particelle. Ebbene, questo libro e' di grande, grandissimo aiuto in questo senso perche' mira, riuscendoci brillantemente fra l'altro, a dissipare qualunque dubbio.

Una delle ultime novita' editoriali della Kodansha e' una neonata serie di splendidi volumi intitolata Read Real Japanese.
Questi libri, rivolti perlopiu' a studenti intermedi di giapponese, si prefiggono di offrire del materiale autentico da leggere e che non sia sempre la solita pappa composta da poesiole per bambini o testi semplificati all'osso, fino ad essere completamente privi di spessore.

Uno dei problemi che gli studenti di giapponese - come di qualunque altra lingua, s'intende - affrontano ad un certo punto e' il comprensibile desiderio di voler iniziare a leggere del materiale autentico, quindi libri, riviste, quotidiani ecc.
Purtroppo, in giapponese questo e' un problema perche' se non si ha abbastanza conscenza dei kanji, un semplice paragrafo si puo' trasformare in una noia mortale, nonche' in una fonte di frustrazione e delusione.
A quel punto, profondamente scoraggiati, ci si arrende del tutto, oppure si ritorna sulle storielle scritte tutte in hiragana.

La serie di Read Real Japanese gia' esisteva alcuni anni fa, ma i volumi pubblicati allora si concentravano su materiale preso dai quotidiani.
I libri della nuova serie, invece, propongono una sfida forse piu' ambiziosa, ma senz'altro piu' invitante, e cioe' un'accurata selezione di racconti di alcuni degli autori giapponesi contemporanei pu' noti, tipo Tawada Yoko, Yoshimoto Banana, Otsuichi, Kawakami Hiromi ecc.
Ecco il mio primo volume di questa serie:
I racconti sono stati scelti da Michael Emmerich, un traduttore di giapponese, laureato a Princeton.
I racconti proposti sono in lingua originale e senza modifica alcuna.
Inoltre, il testo e' presentato alla maniera giapponese, cioe' dall'alto verso il basso e da destra verso sinistra.
Il libro stesso si apre al contrario, cioe' da quella che noi consideriamo la fine.
L'unica modifica - se cosi' si puo' chiamare - effettuata e' la presenza di furigana sopra i kanji.
Il furigana e' il nome che viene dato all'hiragana scritto in piccolo e che viene posizionato sopra i kanji per illustrarne la pronuncia corretta.
Il furigana di ogni kanji viene, pero', proposto solo una volta, cioe' la prima volta che appare nel testo, dopodiche' viene omesso successivamente. Questo e' un modo per mantenere l'attenzione del lettore e per far si' che memorizzi piu' velocemente i kanji che via via incontrera'.

Sulla pagina opposta ad ogni racconto, anziche' apparire una traduzione del testo, vengono fornite semplici annotazioni che aiutano il lettore a fare una una propria traduzione di quanto sta leggendo, ricorrendo alle annotazioni solo se assolutamente necessario, o in caso di kanji particolarmente oscuri, di espressioni idiomatiche o di frasi un po' complesse.

Il libro e' corredato da uno splendido cd con tutti i racconti letti in lingua originale dall'attrice Matsunaga Reiko.

Questo libro e' prezioso perche' offre la possibilita' di leggere, in lingua originale, interi racconti di letteratura contemporanea.

La gioia che si prova leggendo in giapponese e' molto difficile da descrivere a parole.

Questi, invece, sono alcuni dei libri che ho qui in salotto e che consulto spesso:
Il primo in alto a sinistra e' un libro in giapponese intitolato Nihoncha, ovvero' il te' giapponese: un libro dedicato alla bevanda piu' famosa del Giappone e a tutte le sue varianti regionali.
A destra, appare il mitico Remembering The Kanji del Professor Heisig, e in basso c'e' uno splendido volumetto intitolato Everyday Life in Traditional Japan, ossia un vero a proprio viaggio nella vita di tutti i giorni durante il periodo Tokugawa.

Questi, invece, sono libri che non ho ancora iniziato, ma che gia' sto pregustando.

A Strange Tale from East of The River and Other Stories di Kafu Nagai:
Geisha in Rivalry di Kafu Nagai:
Sabato, sempre da Yaesu, ho preso anche questo libro di storie giapponesi di fantasmi, scritte in lingua originale e corredate di traduzione. E' veramente molto carino come libro, anche perche' le storie non sono scritte tutte in hiragana, ma comprendono tutti i loro bravi kanji piu' il furigana.
Il libro e' intitolato Nihon Mukashi-banashi, cioe' vecchie leggende del Giappone:
Questo invece e' il famoso The Tale of Genji di Murasaki Shikubu, acquistato al Blue Parrot, storico negozio di libri usati a Takadanobaba, quartiere studentesco di Tokyo:
Il bellissimo The Makioka Sisters di Junichiro Tanizaki. Questo e' un romanzo da millemila pagine, ma cosi' elegantemente scritto!
Purtroppo, non l'ho ancora finito perche' in genere leggo qualcosa se sono dell'umore adatto, ma se non lo sono allora interrompo, anche se solo provvisoriamente.
Riprendero' questo grande capolavoro molto presto:


E concludo il mio discorso sui libri, mostrandovi la mia copia di Japan Unmasked di Boye Lafayette De Mente.
Questo e' un libro che sto leggendo in questi giorni, e di cui sono prossima alla fine.
L'autore, uno studioso di cultura giapponese, tenta di smitizzare l'immagine del Giappone mistico e misterioso percepita dagli occhi occidentali, fornendo una valutazione piu' concreta e piu' realistica del Paese.
Nel libro vengono affrontati temi quali i difficili e sempre spinosi rapporti d'affari fra aziende giapponesi ed aziende americane o europee, ed il modo in cui vengono, a fatica, conclusi accordi fra queste aziende.
Si discute sul modo in cui i giapponesi giudicano noi stranieri, e sul perche' della loro societa' basata su un intricato sistema di rigido galateo.

La lettura scorre piacevolmente, anche se il libro presenta, a mio avviso due pecche non indifferenti:

- la spaventosa carenza di esempi atti a confermare e rafforzare il punto di vista condiviso dall'autore.
- Un disprezzo un po' troppo intenso e che serpeggia insistentemente fra i ragionamenti di questo studioso. Insomma, non sto notando un grande sforzo nel raggiungere un po' di quell'imparzialita' cosi' cruciale ed essenziale per chi intende toccare argomenti cosi' delicati quali i paragoni culturali.

Comunque, esprimero' un giudizio piu' completo dopo averne terminata la lettura.

Avete letto libri sul Giappone o libri di autori giapponesi? Quali vi sono piaciuti di piu' e quali di meno?

Concludo l'articoletto di oggi, mostrandovi i wagashi di questo mese, regalo da parte di Ishii-san:
A parte i dorayaki, i mochi e i manjuu alla castagna che sono quasi sempre presenti, questa volta la novita' e' rappresentata da quei delicati dolcini gialli ripieni di marmellata d'azuki:
E a parte, abbiamo anche ricevuto, sempre da Ishii-san, dei rinfrescanti mizu-yookan:

23 commenti:

Sick Girl ha detto...

ah la librite... malattia gravissima da cui è impossibile guarire, ne sono affetta anche io :-)
Come sempre il tuo articoletto è molto interessante, soprattutto la parte dedicata ai libri per gli studenti (visto che ogni tanto mi balocco con l'idea di iniziare a studiare giapponese).
Ieri spulciando nell'archivio mi sono imbattuta nei vecchi post sull'università, volevo chiederti, se ne avrai voglia in futuro, di fare un articoletto sul sistema scolastico/universitario giapponese (non so se l'hai già fatto e magari non l'ho visto io).
Ciao
Ginevra
p.s. ho usato il furikake allo shiso e mi è piaciuto molto, devo solo migliorare nella cottura del riso giapponese (per risolvere il problema stavo meditando di comprare una rice coccoker)

Anonimo ha detto...

la passione per i libri è una malattia che ho anche io...e spero che non en trovino mai la cura per guarirne :-)
scusa marianna se non ho ancora risposto alla tua mail, lo farò il prima possibile, promesso :-)
Sara

Anonimo ha detto...

Librite, librite...
Come si fa a guarirne?
Possibile che ogni volta che entro in una libreria non riesco, ma proprio non riesco, a uscire a mani vuote. Mi sembra quasi offensivo...
Inutile dire cosa è accaduto da quando hanno aperto una libreria con sala da tè vicino all'ufficio!
Che meravigliosa tragedia!
Ivonne

Unknown ha detto...

Anch'io avrei la librite se solo qui in Italia i libri che desidero non costassero tanto! Da "Logolounge" della Logos a "Boxes" e "Nicetomeetyou" della Index box, dalle riviste di design a quelle di cucina, fino a tutti i libri di Murakami che ancora non ho comprato, i prezzi sono davvero alti. In effetti il Kodansha è davvero utile, ma anche quello qui costa (non ricordo se si trova o se bisogna comprarlo all'estero). Per ora comunque mi accontento della mia "Grammatica Giapponese" di Kubota e dei libri per bambini che ho preso due anni fa ad un mercatino fatto nella scuola Giapponese qui a Milano; con pochi soldi sono riuscito a prendere un libro di "一休・吉四六・彦一さん", "Deux ans de vacances" di Jules Verne (in Giapponese) e "トム=ソーヤーの探偵" di Aoitori Bunko. Certo, sono davvero dei libri stupidi, ma ero proprio curioso di averli (e chissà se un giorno riuscirò a leggerli).

Per quanto riguarda il cibo, a me qualsiasi cosa abbia dello zucchero è gradita e quei dolcetti che hai mostrato devono essere davvero buoni come in foto.

A presto

Profumo di Sicilia ha detto...

che malattia ingombrante però.....
anche a casa mia persiste... e aumenta in estate con la sindrome dell ombrellone.... a comprare libri siamo in tre... e la cosa diventa complicata... fra quelli di cucina, dell univ, romanzi ecc ecc... mamma miaaa una casa piena di carta!!!per fortuna che hanno anche inventato i pocket altrimenti ... entravano loro ed uscivamo noi
un bacioneee lalla

Anonimo ha detto...

Ecco qui, presente un'altra malata!! E per giunta diffondo con il mio lavoro la librite ad innocenti bambini dai 6 ai 10 anni!!!
E non mi sento per nulla in colpa!!!!
Come è stato detto... se costassero un pò di meno!!
Ho scoperto di essere molto giapponese anche io: metto anche io le copertine ai libri , con la carta da regalo o se il libro è davvero prezioso carta da decoupage "a tema" del contenuto stesso del libro!

Anonimo ha detto...

Ciao Mary, oggi son arrivata in ritardo a commentare che ero un pò in giro qua ormai fa davvero troppo caldo e umido. Ti dirò non mi sorpende che i Giapponesi amino leggere anzi avevo visto parecchie cose al riguardo già il loro amore per le riviste ecc. Devo dirti che son rimasta piacevolmente entusiasta quando in un libro, son riuscita a leggere i vari kanji (ehhh vaaaiii) per ora ne sò un centinaio come stò andando? in due mesetti ho già imparato fin troppo forse devo darmi una calmata ma mi entusiasma troppo. Quanto mi piacerebbe quel libro sui kanji xkè io ne ho trovati solo 500 mentre so che quelli più usati son quasi duemila. Beh x le particelle maròò hai ragione io ne ho studiate appena tre (E, NI, NO e o ) scusa quattro :D però per ora non le ho trovate particolarmente difficili anzi ti dirò sai xkè mi è venuto un pò facile? xkè alle scuole ho fatto tantissima analisi grammaticale e logica...c facevan riempire libri e non ne capivo l'utilità studiando il Giapponese lo comprendo molto bene...
Beh certo che da sola non faccio grossi passi avanti vero? Ho conosciuto un amica che ha un fidanzato giapponese lei studiava all'università proprio questa stupenda lingua e si son conosciuti durante i corsi...me ne servirebbe uno anche a me eheheheh. Beh t auguro una buona giornata in compagnia dei dolcetti...devon essere squisiti..gentilissimi come sembre.
Mata ne kisuuuuu

aerie ha detto...

Anche io ho la librite!!
Purtroppo in questo periodo non posso dedicarmi ai libri come vorrei.
Mi rifarò in vacanza, ho già l'ultimo libro della Yoshimoto, più altri due comprati mesi fa che mi aspettano!

Il paese dei balocchi ha detto...

io sono ad uno stadio moooolto grave della librite....e ne sono contenta ^____^

e sono malata anche del profumo della carta....poveri noi!! eh eh!

Anonimo ha detto...

Ultimamente ho conosciuto un giornalista dello Yomiuri Shinbun, l'inviato in Italia...sta per uscire un articolo sul forum di Venezia (Italy-Japan Business) e riporterà le mie opinioni sull'argomento e il mio nome!!

Chissà quanti lo leggeranno!!!

B.

Anonimo ha detto...

Malattia conosciuta e mai passata. Anzi, quando, come in questo periodo, non si ha modo di sfogarla in santa pace, diventa crisi d'astinenza. Autori giapponesi non ne conosco molti. Ho letto solo Yukio Mishima, Haruki Murakami e Banana Yoshimoto. Amati i primi due (specie murakami) mentre la Yoshimoto non mi ha totalmente convinta.

Anonimo ha detto...

Interessante articoletto!
Soprattutto la parte dei libri per gli stranieri, di cui faro' tesoro per scegliere i libri da regalare al mio moroso... e' ora che impari il giapponese anche lui! :D

Una sola precisazione riguardo al foderare i libri in libreria, oltre alla protezione del libro e allo scopo pubblicitario (le fodere hanno quasi sempre il nome della libreria) servono anche per non far sapere a tutti che cosa si sta leggendo e tutelare la privacy di colui che magari e' immerso nella lettura in un luogo pubblico (specialmente sui treni) :)

A proposito, sei gia' stata in un manga kissa? :)
un abbraccio,
Takako

PS hai ricevuto la mia mail? :)

Unknown ha detto...
Questo commento è stato eliminato dall'autore.
Anonimo ha detto...

Mi sa che non ho messo il codice di controllo sul mio commento precedente ufff!
Dicevo che a me i libri piacciono molto vissuti, stropicciati e adoro il frusciare della carta, i giapponesi inorridirebbero, come tutti i miei conoscenti :)
Ma che ci vuoi fare, per me se la copertina è intonsa vuol dire che un libro non è stato letto :)
E' un pò come il rutti post pasto, qui aborrito ma in alcune parti doveroso!

Baci
Erika

Anonimo ha detto...

eh, no, però non vale. tu mi fai un post bellissimo così, con tutti quei libri!!! e io vado subito in fregola, benedetta figliola!
lo sai che la librite a me ha preso davvero forte
:))
UVA

stellacometa ha detto...

Anche io sono affetta da librite, anche se per mancanza di spazio e soldi devo contenere molto questa bella malattia! Questo articolo mi ha fatto sbrilluccicare gli occhi *-*!

kyuubi_neko ha detto...

Anche io soffro di questa malattia, e mio marito anche piú di me, visto che fa il libraio..ti lascio solo immaginare casa nostra;-) Comunque mi ispira da morire il dizionario della Kodansha, e visto che tra una settimana andremo in Giappone, mi metteró a cercarlo come una disperata^^
Grazie per le info davvero interessanti, ti va uno scambio di linku?
A presto!!(^^)/

aerie ha detto...

Di Banana ho letto tutto, tranne gli ultimi due.
Il mio preferito è "Amrita".
Cmq ho notato che Banana genera sentimenti opposti, o si ama subito oppure non piace.
Sarà lo stile particolare e lontano dal modo di sentire occidentale.
Penso che quest'estate proverò con qualche altro autore giapponese, giusto per non fossilizzarmi :-)

Andrea Castello ha detto...

Io e mia moglie siamo due malati di librite acuta e questo ci costerà l'arrivo di una nuova libreria (la quarta...) a tutta parete.
Ma a parte le "malattie", finalmente ho capito perchè moltissimi, in treno ed in giro, portassero quelle sovracoperte sui libri. Inizialmente abbiamo pensato fosse una forma di privacy esagerata, per non far sapere ad altri cosa si legge. La spiegazione invece era molto meno contorta, regalano le sovracoperte come da noi i segnalibri :-)

Siamo stati anche noi da Kinokuniya a Shinjuku (mi pareva di capire che ce ne fosse più di una nel quartiere, sbaglio?), dove abbiamo preso degli artbook e dove speravamo di trovare "Kafka sulla spiaggia" in inglese: purtroppo abbiamo dovuto aspettare un altro annetto, ma pazienza.

Unknown ha detto...

Ciao Ginevra,
Grazie della visita e dei complimenti!
Lo studio del giapponese e' certamente impegnativo, ma da molte soddisfazioni, e quindi t'incoraggio a cominciarlo! :)
Se hai domande, anche se non sono un'esperta, io sono qui! ;)
Grazie per l'idea che mi dai per un prossimo articoletto! Ci pensero'!
Sono contenta che ti sia piaciuto il furikake allo shiso! :)

Ciao Sara :)
Grazie della visita!
Mi trovi piu' che d'accordo: spero davvero che la cura per la librite non venga mai scoperta! Questa e' l'unica malattia da cui non si vuole guarire mai! :)
Scrivimi solo quando hai tempo! ;)
Un abbraccio!

Ciao Ivonne,
forse le librerie hanno un che d'ipnotico per cui noi malati di librite, veniamo istantaneamente attratti come calamite!
Ivonne, grazie della visita e delle mail! Ti rispondo in giornata! :)

翔 grazie della visita!
Si', purtroppo ho dovuto constatare che c'e' molto piu' materiale sul Giappone scritto in inglese, che non in italiano. Basti vedere il discorso relativo ai volumi del Prof. Heisig.
Speriamo li traducano presto in italiano perche', effettivamente, non e' giusto che per poter studiare il giapponese od approfondirne certi aspetti si debba avere una padronanza tale dell'inglese da poter leggere testi anche complessi.
Comunque, in genere nelle grandi citta' italiane esistono librerie specializzate in orientalistica che hanno un assortimento stupendo di libri; certo, i prezzi non sono a buon mercato, ma considerato il genere un po' di nicchia, e' gia' tanto se si trovano certi titoli.

A Torino, ad esempio, c'e' Mangetsu, una libreria - anche se non e' tanto grande - dedicata esclusivamente a Cina e Giappone.
www.mangetsu.biz
Io sono stata personalmente in quella libreria, e sono rimasta senza parole talmente il ricco assortimento che c'era.

Ciao Lalla,
Grazie della visita! :)
Quindi anche voi in casa soffrite tutti di librite!
Effettivamente, l'unico effetto collaterale e' lo spazio che, via via, va diminuendo nelle case per colpa dei nostri amici di carta.
Tu li tieni tutti i libri, oppure ogni tanto ne vendi / regali alcuni, per far spazio ad altri?
Ciao Lalla, un abbraccio e prometto che ti rispondo presto! :)

Annina,
Grazie della visita!
A proposito, chissa' se il pacco ti e' arrivato? Sono un po' sulle spine!
Allora anche tu con la librite, eh? Come ha detto giustamente Sara, speriamo non trovino mai la cura senno' stiamo freschi! :D
Un abbraccione!

Ciao Tizy,
Grazie della visita!
Mi fa sempre piacere leggere i tuoi commenti e sapere dei progressi che fai nello studio del giapponese. Vedrai, piano piano noterai sempre piu' miglioramenti! Brava!

Le particelle all'inizio sono abbastanza chiare. Anch'io non avevo problemi i primi tempi perche', come osservi giustamente tu, una buona conoscenza dell'analisi logica in italiano e' un prezioso alleato per riuscire a capire i ruoli delle particelle giapponesi.
Col tempo, pero', iniziano un po' i dolori. Quando si arriva a studiare l'ambigua particella GA, si comincia ad implorare l'aiuto di Naoko Chino.
Anche la sottilissima - quasi impossibile da distinguere - differenza fra E e NI da filo da torcere, specialmente quando ti accorgi che i giapponesi preferiscono sempre usare E al posto di NI quando si tratta di destinazione verso un posto.
Comunque, di nuovo ganbatte con il tuo studio, Tizy! :)

Ciao Aerie,
Grazie della visita!
Hai letto altri libri della Yoshimoto? Se si', quali? Quale ti ha colpita di piu'?
Io avevo preso "L'abito di piume" in italiano, ma non mi ha entusiasmata granche'.

Ciao Nicla,
Grazie della visita!
Mi fa piacere constatare che siamo in tanti ad essere malati di librite! :D
Il profumo della carta..omammamia..ma c'e' odore piu' piacevole di quello?

Bia,
Grazie della visita!
Effettivamente, la Yoshimoto secondo me non entusiasma mai del tutto, tranne forse in certi casi.
A me ad esempio, mi aveva completamente rapita con "Amrita" ed un paio di altri suoi libri, ma il resto mi ha lasciata abbastanza impassibile. Non so.

Ciao Tomatina,
Grazie della visita!
Si', hai fatto bene a precisare questa cosa della privacy perche' ci pensavo proprio ieri e poi mi sono dimenticata di aggiungerla nell'articoletto!
Effettivamente, tante volte si legge un libro ma non si vuole che tutti quelli sul metro' vedano, dalla copertina, cosa stai leggendo. E le fodere sono l'ideali anche per questo.

Sono stata in un manga kissa ma solo per poco. A te piacciono?

Si', grazie ho ricevuto la tua mail! Ti rispondo prestissimissimo! :)))

--- queste mie risposte erano gia' state pubblicate il 7 giugno, ma in una mia risposta, inavvertitamente, ho scritto il nome di una mia lettrice ed amica che per questioni di privacy mi ha chiesto di rimuoverlo e di sostituirlo col suo nickname.
E siccome Blogger non lascia correggere i propri commenti, bisogna cancellare e rifare tutto daccapo, ed ecco perche' l'ho ripubblicato ora. ---

Anonimo ha detto...

sii fantastiche le librerie in giappone anche se purtroppo non ne ho mai vista una per bene e non ho potuto cercare quello che volevo, grazie ai miei compagni di viaggio -.-
il libro delle particelle e quello dei kanji interessano pure a me devo prepararmi per il JLPT!adesso me li cerco su amazon^^
spero anche di trovare Nihon Mukashi-banashi, mi piaciono molto le storie di fantasmi giapponesi!
ciaooo

Anonimo ha detto...

Mi chiamo Fabio, ho vent'anni. Un po' di mesi fa ho comprato "Corso di lingua Giapponese" della Kodansha, non l'ho ancora letto, ma sono molto contento di averlo preso perchè è di una casa editrice Giapponese. Abito a Brescia, e non ho la possibilità di fare un corso di giapponese, non ce ne sono, perciò qualche anno fa avevo comprato il corso della Assimil, di cui sono rimasto molto deluso perchè spiega le cose sparse e solo per avere una piccolo inizio. Non so come sia quello della Kodansha, ma a me piacerebbe molto imparare gli jouyou kanji nell'ordine giusto, con la derivazione e la storia del kanji, l'ordine con cui scrivere ogni singolo tratto e una piccola tabella con le letture on e kun, così che possa imparare un kanji e non dimenticarmelo più, senza spiegazione disordinate e sparse per tutto il libro. Ho trovato "The Kodansha Kanji Learner's Dictionary" e vorrei sapere se questo libro ha quello che sto cercando, e anche i libri "Japanese for Young People" e "Japanese for Busy People" della Kodansha in inglese. Spero che qualcuno mi possa aiutare. Grazie. Onegai itashimasu!

Anonimo ha detto...

Sono sempre Fabio da Brescia. Ah dimenticavo! Il mio indirizzo è i.bigioli@alice.it . Per piacere rispondetemi.