Settembre inizia gia' a volgere al termine e a me non sembra vero.
Non mi sembra vero che davanti all'ufficio postale stiano gia' sventolando le bandierine rosse che pubblicizzano le 年賀状 nengajoo, ossia i biglietti d'auguri per l'anno nuovo.
Non mi sembra vero che nell'aria si senta gia' l'odore speziato dell'autunno e dei primi camini che, tossicchiando pigramente, riprendono la loro consueta attivita'.
Non mi sembra vero che in giro non ci sia piu' traccia di quell'afa che solo fino al mese scorso sembrava volerci tiranneggiare per chissa' quanto tempo ancora.
Non mi sembra vero che le foglie abbiano gia' iniziato la loro abituale danza che le separa dai rami dell'albero e le fa posare dolcemente sulla terra.
Le ore, i giorni, le settimane e i mesi passano con quella velocita' che da bambini ci sembrava impossibile. Eppure il tempo sta volando.
Da qualche tempo ho tolto sia il fuurin di casa che quello del blog, e oramai l'estate e' davvero solo un ricordo.
Questi giorni sono stati intensi e pieni d'impegni, e ho dovuto quindi rinviare a malincuore l'aggiornamento del blog.
Ringrazio pero' tutti voi che mi avete lasciato cosi' tanti commenti a proposito del mio articoletto sul matcha e della mia piccola - ma emozionante - collaborazione con l'illustre Grazia.
La settimana scorsa ho ricevuto una graditissima visita da parte della mia amica Sakura-san; la ricordate? Lei e' la figlia di Ishii-san, il nostro padrone di casa. Sakura e' venuta a trovarmi, accompagnata da una sua amica di nome Emi-san. Tutte e tre insieme abbiamo trascorso quasi tre ore a chiacchierare del piu' e del meno, e naturalmente a gustare alcuni dei wagashi che Sakurina mi ha portato in dono. Tra questi, dei mitarashi-dango e dei dango alla marmellata d'azuki:
C'erano anche dei classicissimi mochi, spolverati pero' di cacao amaro! Era la prima volta che assaggiavo dei tradizionali mochi aromatizzati al cacao!
Naturalmente, Emi-san conosce diversi posti interessanti dove ha promesso di portarmi molto presto. E siccome ogni promessa e' debito, io attendo pazientemente la riscossione.
Il giorno dopo, invece, e' venuta a trovarmi Fusae-san; non ci vedevamo da piu' di un mese, forse due. Oramai avevo perso il conto delle settimane passate senza vederci. Purtroppo sua sorella ha avuto gravi problemi di salute, e per questo motivo abbiamo dovuto interrompere per qualche tempo le nostre consuete lezioni d'italiano settimanali. Fortunatamente, pero', la sorella si e' ripresa e nella loro vita e' ritornata quella serenita' a cui anelavano cosi' intensamente.
Fusae-san e' una signora giapponese d'altri tempi e davvero molto legata a quelle tradizioni e a quei piccoli accorgimenti che magari a noi sembrano del tutto insignificanti. Per esempio, la tradizione dell'omiyage: credo che per lei sia impensabile tornare da un viaggio - per quanto breve - senza portare qualche dono a chi le e' piu' caro. Ama sempre affiancare i suoi omiyage a qualche prodotto del suo orto, un orto a cui si dedica con tanta pazienza.
Da un suo recente viaggio nella Prefettura di Okayama, Fusae-san mi ha portato alcune confezioni di ざるうどん zaru-udon tipici della zona, accompagnati da una tsuyu proveniente anch'essa dalla stessa regione.
Ed ecco qua il myooga di Fusae-san:
房江さん、ありがとうございました!Fusae-san, arigatoo gozaimashita!
Una sera, mentre eravamo nella caotica stazione di Shinjuku ad aspettare il treno che ci riportasse qui nel Kanagawa, stavo pensando ad un modo per passare un po' il tempo in maniera divertente ed utile. Intanto, la fila di passeggeri in attesa del treno sembrava allungarsi sempre di piu' e l'aria della stazione stava diventando sempre piu' pesante ed insopportabile. Insomma, mi ci voleva un qualcosa che mi tenesse la mente occupata senza farmi rischiare d'addormentarmi in piedi o di ritrovarmi in preda di un inarrestabile susseguirsi di vistosi sbadigli.
Dopo una rapida occhiata, ho avvistato un chioschetto che vendeva bibite, caramelle e riviste. Riviste!!! Ma come avevo potuto non pensarci prima?? Mi sono immediatamente avviata in direzione dei tanti giornali ordinatamente sistemati vicino ad un espositore di caramelle profumate e colorate. Cercando di resistere la tentazione dei dolci, ho concentrato lo sguardo sulle tante riviste che sembravano dirmi "prendi me! prendi me!".
Dopo alcuni secondi d'indecisione, ho scelto オレンジページ Orenji-peeji (La pagina arancione), una famosissima rivista giapponese dedicata alla buona cucina.
Naturamente, Orenji-peeji e' stracolmo non solo di splendide ricette, ma anche di consigli vari sulla casa.
Tra i vari articoli, ce n'era uno dedicato alla posta dei lettori in cui si chiedeva loro di parlare brevemente di un cibo che prima detestavano e che ora, invece, adorano alla follia. Una delle lettrici ha raccontato di quanto odiasse l'avocado, e di come non riuscisse nemmeno a guardarlo talmente le faceva senso!
Per puro caso, pero', un giorno ha scoperto che intingendo delle fettine di avocado fresco in un po' di salsa di soia e wasabi, il sapore non solo e' tremendamente delizioso, ma e' incredibilmente simile a quello del sashimi di tonno!
Da quella volta, ha iniziato ad appassionarsi all'avocado, utilizzandolo in svariate ricette.
Ovviamente, la faccenda dell'avocado che ha il potere di trasformarsi in una specie di sashimi di tonno mi ha affascinata all'istante, e cosi' qualche giorno dopo mi sono messa all'opera.
un avocado maturo
della salsa di soia giapponese (meglio se tamari)
una punta di wasabi
Pelare delicatamente l'avocado ed eliminare il nocciolo centrale. Con un coltello, affettare la polpa dell'avocado e formare delle fettine sottili, ma non troppo. Disporre le fettine di avocado sopra un piattino, e servirle accompagnate dalla salsa di soia e dal wasabi.
Et voila'!
Insomma, vi piace da morire l'avocado e state cercando una ricetta un po' diversa dal solito? Oppure avete un debole per il sashimi di tonno ma non avete il coraggio di svuotare il portafoglio in pescheria oppure nel vostro ristorante giapponese di fiducia? O magari nutrite un po' di curiosita' nei confronti del sashimi, ma l'idea di assaggiarlo vi spaventa? Allora questa ricetta fa per voi!
Provare per credere!
Venerdi' verra' a trovarci mia cognata (noi in famiglia la chiamiamo tutti Titti)! Sono molto emozionata e non vedo l'ora di rivederla dopo tanto tempo! Cerchero' comunque di pubblicare aggiornamenti con piu' frequenza.
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Un pensiero ed un fiore in ricordo dei nostri valorosi caduti a Kabul.