
Ieri sera, come al solito, si e' presentato il quotidiano dilemma del
cosa preparo per cena?
E' un dilemma bello e' buono poiche' ripiegare sempre sulle stesse cose, alla lunga, puo' annoiare.
Si apre il frigo, si passano in rassegna avanzi e non, e si cerca di aguzzare l'ingegno. Magari ci si fa dar una mano da qualche ricettario oppure da qualche foglietto volante su cui abbiamo appuntato qualche invitante spunto gastronomico, suggeritoci forse da un'amica o da qualche trasmissione televisiva.
Ma ieri sera, ne' i ricettari ne' i foglietti volanti, e nemmeno quegli improvvisi sprazzi d'inventiva che nascono dalla necessita' di essere creativi con pochi ingredienti mi sono venuti in aiuto.
Ho aperto il frigo e ho sbadigliato.
Ho aperto il freezer, e ho sbadigliato nuovamente.
Ho aperto la dispensa, e mi stavo per mettere il pigiama.
Beh, scherzo ovviamente. Pero', ieri sera era una di quelle serate in cui zero idee equivalgono ad una capatina al Famima, oppure da Honke-Kamadoya a prendere un paio di bento profumati e fumanti.
Ma dopo aver preso l'auto ed esserci infilati sul corso principale che collega la nostra cittadina con quelle limitrofe, ci siamo fatti trasportare dalla curiosita' (e dalla fame), alla ricerca di qualcosa che ci attirasse.
Sia la curiosita' che la fame ci hanno fatto da guida, e ci hanno condotti in un tradizionalissimo ristorante giapponese:
味の民芸 Aji no mingei.
Un ristorante illuminato dalle delicate luci di tante lanterne di carta di riso bianca che abbellivano questo particolarissimo locale.
Un'atsmofera piacevole ed informale ci ha accolti.
Le cameriere, gentili ed efficienti, indossavano un abito che era un incrocio tra uno yukata ed grembiule da casa. La fusione fra tradizione e semplicita'.
Al centro del locale, c'era una piccola area cosparsa di sassolini ed adornata da una lanterna di pietra.

La specialita' di Aji-Mingei sono gli udon e la soba fatti a mano, ancora secondo i canoni piu' tradizionali.
Sul coloratissimo menu', apparivano piatti elegantemente decorati e dagli splendidi nomi.
Tra le tante specialita' offerte, ve n'era una dal poetico nome di
彩り irodori, ovvero combinazione di colori. Un piccolo trionfo di piattini contenenti mini portate di squisitezze assortite.
Riporto qui sotto la foto dell'
irodori:

Da sinistra verso destra, in senso orario:
- fagottino di riso e sottilissima omelette, abbellito da gamberettini (v. foto piu' dettagliata)
- tsukemono di spinaci e sesamo
- alga hijiki e carote
- chawan-mushi
- zuppa di miso con wakame e vongole
- momen-doofu in un bagno d'olio di sesamo, soia e guarnito con piccolissimi pesciolini secchi
- insalatina di polipo, pomodori, peperoni e wakame
- zenzero
Aprendo il cestello per la cottura a vapore, ecco il fagottino di riso:

Un delicatissimo fagottino composto da una sottilissima omelette, contenente un cuore di morbido riso. Il fagottino era abbellito da dei minuscoli gamberetti e da aromatiche foglie di
みつば mitsuba (cerfoglio selvatico).
Il
chawan-mushi e' una specialita' giapponese forse ancora poco conosciuta, ma che meriterebbe di godere di maggior successo. Si tratta di una specie di budino non dolce, essenzialmente a base di uova e dashi. In genere, al
chawan-mushi vengono aggiunti saporiti ingredienti tipo funghi, gamberetti, e verdure varie.
Quello che ho assaggiato ieri sera era addirittura guarnito con striscioline di scorza di
yuzu, un profumatissimo agrume giapponese.
Ecco un primo piano del
chawan-mushi che ho gustato ieri:

Mio marito, invece, aveva inizialmente ordinato della
zaru-soba con tempura di gamberi e verdure.
Dopo poco, ci siamo visti portare questa meraviglia:

Ma, come ho appena detto, noi avevamo ordinato la zaru-soba e non gli udon freddi!
Pero', colti dal dubbio che ci e' venuto pensando che probabilmente avessimo erroneamente ordinato gli udon e non la soba dato che erano entrambi nello stesso riquadro del menu', mio marito ha iniziato ad assaggiare quei favolosi udon freschi, insaporiti solo da striscioline di nori ed una gustosa salsina servita a parte.
Dopo poco, pero', e' arrivata la cameriera spiegandoci che si erano sbagliati, poiche' noi avevamo veramente ordinato la zaru-soba (ecco, mi sembrava...pero' non ne ero sicura), e cosi' ci hanno portato pure questo:

E pensate che per scusarsi del disguido (quale disguido, poi?), hanno insistito perche' pagassimo solo per due portate anziche' tre, regalandoci gli udon e il tempura che avevano servito assieme ad essi!
E come se non bastasse, il mio
irodori comprendeva persino il dessert! Due delicatissime fette di
mizu-yookan (gelatina a base di azuki dolci):

Inutile dire che siamo usciti da quel ristorante talmente satolli da giurare a noi stessi che non avremmo mai piu' mangiato nient'altro per il resto dei nostri giorni!
E pensate che il mio
irodori e' costato all'incirca 1900 yen, ovvero 12 euro!

E visto il continuo successo dell'idea delle bento-ricette, stamattina ho tradotto altre tre ricettine per voi!
Come ho gia' detto precedentemente, le dosi delle ricette sono piccole perche' sono state create per il bento. Potrete, pero', aumentarle a seconda delle vostre esigenze.
All'occorrenza, infatti, le bento-ricette si trasformano in normali ricette per pranzo o cena!
Se userete queste ricettine, fotografate le vostre creazioni se ne avrete il tempo, e saro' ben lieta di pubblicare le vostre immagini qui sul blog!
Ecco a voi le tre bento-ricette di oggi: due okazu e una portata pricipale!
Insalatina di asparagiIngredienti:
50g di asparagi puliti
un pizzico di sale
Salsina: 1 cucchiaio di maionese, 1 cucchiaino di semi di sesamo, mezzo cucchiaino di salsa di soia
Tagliare gli asparagi in pezzetti da 3-4cm, e metterli a bollire in un po' d'acqua in cui avrete aggiunto un pizzico di sale.
Farli cuocere fino a che non saranno diventati teneri, dopodiche' scolarli.
A parte preparare la salsina, mischiando la maionese con i semi di sesamo e il mezzo cucchiaino di salsa di soia. Versare la salsina sugli asparagi e mescolare bene, ma delicatamente.
Carote ed erba cipollina saltate in padellaIngredienti:
15g di carote
10g di erba cipollina
un goccio di olio vegetale (o d'oliva)
salsa di soia q.b.
zucchero q.b.
Tagliare la carota a striscioline sottili. Tagliare l'erba cipollina a pezzetti da 4-5cm l'uno.
In una padella, mettere a scaldare un po' d'olio vegetale (o d'oliva) e quando questo si sara' scaldato, aggiungere le carote. Farle cuocere a fuoco medio-alto fino a quando non si saranno un po' ristrette. Mescolare continuamente per evitare che si attacchino alla padella.
A questo punto, aggiungere l'erba cipollina, la salsa di soia e lo zucchero. Spegnere il fuoco e mescolare velocemente. Servire.
Saute' di gamberetti alla cineseIngredienti:
60g di gamberetti
2 funghi shiitake freschi
1 peperone verde (o di altro colore) piccolo
5cm di sedano
1 foglia di lattuga
Salsina: sake o mirin q.b., 1 cucchiaino di salsa di soia, mezzo cucchiaio di pasta di miso, un pizzico di pepe nero
1 cucchiaino di olio per friggere
Sgusciare per intero i gamberi, ed eliminare il budellino posteriore.
Lavare i funghi e tagliarli grossolanamente in quattro parti.
Pulire il peperone ed eliminare tutti i semini che ci sono all'interno. Tagliare il peperone in quattro parti se e' piccolo, oppure in tocchetti se e' grande.
Affettare il sedano a rondelle.
In una padella, mettere a scaldare l'olio a fuoco medio. Aggiungere i gamberetti e continuare a farli cuocere a fuoco medio finche' questi non saranno diventati rosa. A questo punto, aggiungere le verdure (funghi, peperone e sedano) e mescolare bene. Versare la salsina, abbassare la fiamma al minimo e mischiare bene per una ventina di secondi.
Spegnere il fuoco.
A parte, tagliare a striscioline la lattuga e con esse guarnire i gamberi.
いただきます!!
Itadakimasu!!
PS. Stasera, per cena, ho sperimentato la ricetta dell'insalatina di asparagi e quella dei gamberetti alla cinese. Verdetto? OTTIME! La salsina degli asparagi e' cosi' gustosa che, lo ammetto, non ho fatto altro che piluccare e spiluccare mentre la preparavo! E i gamberi erano molto saporiti!