martedì, agosto 19, 2008

Shookadoo bento e qualche chiacchiera

Prima di passare ai bento che ho preparato nei giorni scorsi e oggi, vorrei aggiornarvi e condividere alcuni pensieri con tutti voi che leggete il blog.

Innanzitutto, spero abbiate trascorso un piacevole ferragosto, al mare o in citta' poco importa; cio' che importa e' che lo abbiate passato in compagnia di persone a voi care.
Io l'ho trascorso assieme a mio marito, e la giornata non avrebbe potuto essere piu' ferragostosa di cosi' dato che c'erano ben 38 gradi ed un sole arrabbiatissimo e rovente. E' sembrata proprio la giornata clou del mese piu' caldo dell'anno. Sembrava che tutta l'umidita' ed il calore si fossero riuniti quel giorno, culminando in ore di agonia estiva.

E questa mia impressione si e' fatta piu' convincente notando che, gia' dal giorno dopo, le temperature hanno mostrato un leggero abbassamento e l'aria ha iniziato a farsi un po' piu' fresca, soprattutto verso sera.

Questi sono stati giorni di grande lavoro intellettuale poiche', come gia' accennavo precedentemente, ho dovuto dare l'esame d'inglese la settimana scorsa. L'esame si e' rivelato ben piu' complesso di quel che immaginavo in quanto il professore, col fatto che dovevamo paragonare alcuni saggi letterari e storici - perlopiu' da un punto di vista stilistico - si e' dato alla pazza gioia sommergendoci di domande di storia americana, mostrando un'inaspettata curiosita' nei confronti delle nostre opinioni riguardanti situazioni politiche attuali.
Nonostante tutto, penso di aver superato bene l'esame. Questa settimana dovrebbero venir pubblicati i risultati all'universita', per cui vi terro' aggiornati.

Nel frattempo, pur avendo dato quest'esame, il corso in realta' non e' proprio ancora finito perche' dobbiamo ancora consegnare gli ultimi saggi, dopodiche' potro' finalmente gridare "Alleluia!"

Ma oggi e' una giornata particolare perche' mio marito ed io festeggiamo il nostro quinto anno di matrimonio! E la gioia nel cuore si riflette nella brillante limpidezza di questo 19 agosto.

E in questo momento sono in vena creativa e sto preparando una crostata di albicocche per celebrare la nostra festa!

Da qualche tempo ho scoperto le strabilianti proprieta' rilassanti legate alla preparazione dei bento. Incredibile!
Oltre ai due bento che vi ho mostrato nei giorni scorsi, ne ho creati altre tre.
Ma andiamo per ordine, anche se, in realta', andremo un po' a ritroso, saltellando qua e la'.

Per il pranzo di oggi, mi sono preparata un bento dai gusti decisamente mediterranei e che mi hanno rallegrata e che mi hanno fatta sentire un po' a casa.
Per l'occasione, ho usato il mio 松花堂弁当shookadoo-bento. Questi tipi di bento sono molto semplici e minimalisti eppure cosi' coreografici! Tra l'altro, gli shookadoo bento arrivano ai giorni nostri dal lontano Periodo Edo.
Questi bento sono quadrati e all'interno hanno semplicemente due stecche di legno che s'incrociano, formando cosi' quattro scomparti uguali. Volendo, si possono togliere le stecche ed utilizzare l'intero bento per delizie, magari da portare a casa di qualcuno avvolte in un bel furoshiki, tipo il chirashi-zushi. Se si usano le stecche, allora si puo' preparare un bento, avendo cura di riempire alcuni spazi (o anche tutti e quattro) con dei piattini decorativi, evitando - se possibile - di mettere il cibo direttamente nei vari scomparti.
Ecco, innanzitutto, il mio bento:

La foto che vedete in alto a sinistra, ad inizio articoletto, illustra il contenuto di questo shookadoo-bento di oggi.
Ma piu' nel dettaglio:
Linguine integrali al pesto e gorgonzola: una variazione sfiziosa che amo molto.

Qui, invece, una semplicissima insalata di tonno con salsa di pomodoro, olive, carote e cipolle. Nel pirottino giallo, una manciata di piselli.
Del peperone arancione tagliato a striscioline.

Un po' d'insalatina fresca e condita esattamente come piace a me, e cioe' con solo un goccio di aceto balsamico di Modena.

Venerdi' scorso, invece, giorno in cui ho dato l'esame d'inglese, mi sentivo particolarmente - e comprensibilmente, comprenderete - agitata.
L'agitazione mi aveva tolto l'appetito e mi costringeva in uno straziante ripasso degli argomenti d'esame, come se quella manciata di ore che mi separava dalla mia mattinata al momento della prova avessero potuto fare miracoli. Insomma, quel che sapevo sapevo. Inoltre, pur sentendomi preparata, continuavo a dubitar di me stessa, facendomi venire paure che non hanno alcuna utilita' se non quella di aggiungere stress allo stress che gia' e' presente.

Ad un certo punto, pero', mi sono sentita stanca e senza quasi piu' forze. Ho chiuso i libri, ho chiuso gli occhi e ho fatto un bel respiro profondo e rigenerante, e mi sono sentita immediatamente meglio.
Pur non avendo tantissimo tempo (e forse neanche tanta voglia), ho voluto provare a preparare un bento per vedere se riuscivo a ritrovare un po' di calma.
Ho tirato fuori il bellissimo bento che ho comprato ad Osaka - un bento che ho visto una volta e che non ho mai piu' dimenticato, e che dopo aver scovato nel grande negozio Daimaru, nel centro di Osaka, ho subito fatto mio.
E questo e' il risultato:
Il contenuto e' stato molto semplice e poco elaborato. Vediamo piu' da vicino cosa c'era:
Futomaki ai gamberi e verdure miste. Qualche pomodorino, dei crostini ed un po' d'insalata fresca.
Nel ripiano superiore, invece:
Dell'insalata di patate giapponese, e un po' d'uva...ma non dell'uva qualunque...ma quella giapponese e che ricorda molto la nostra uva fragola!
Tra l'altro, e oramai non e' piu' un mistero, buona parte della frutta qui in Giappone costa cara.
Mio marito e' stato al supermercato la settimana scorsa, e si e' fatto attirare da un grappolo di quella meravigliosa uva li', nonostante il prezzo da capogiro.
700 yen equivalgono, all'incirca, a 4,30 euro. Gaaasp!

E siccome consumo i bento a casa, non mi piace usare bottigline o contenitorini di plastica per i condimenti, ma preferisco il vasellame. A parte, quindi, ho versato un goccio di tamari, un tipo di salsa di soia che, potendo, verserei ovunque tanto e' intensamente deliziosa
Ieri, invece, ero di nuovo in preda all'agitazione da saggio-maledettamente-difficile-da-scrivere-e-che-va-consegnato-a-breve.
E di nuovo, grazie al bento ho ritrovato un po' di calma ed equilibrio.
Per l'occasione, pero', ho deciso di sperimentare un pochettino usando un tipo di alga giapponese che a me piace molto: l'alga hijiki. Ne ho comprata di buona qualita' al supermercato di zona:
Ecco com'e' fatta, piu' da vicino, l'alga hijiki quando e' secca:
Assomiglia un po' al te' nero, tipo un Earl Grey od un Darjeeling, vero?
L'alga hijiki e' un ingrediente molto utilizzato nella cucina casalinga giapponese, e raramente lo si trova sui menu' dei ristoranti proprio perche' normalmente fa parte quasi solo ed esclusivamente del repertorio di ricette da tutti i giorni.

Solitamente, viene venduta secca. Si fa rinvenire in acqua per una decina di minuti, la si risciacqua, dopodiche' la si fa saltare in padella con un filo d'olio, un po' di carota tagliata fine, e volendo si possono aggiungere della radice di loto a pezzetti e dell'aburaage (tofu fritto) affettato a striscioline.
Si aggiunge, poi, della salsa di soia, dello zucchero, del mirin ed infine un po' d'acqua, dopodiche' si lascia che il tutto sobbollisca fino a completo assorbimento del sughetto.
L'alga hijiki preparata in questo modo e' molto comune nelle case dei giapponesi, e la trovate molto spesso sulle loro tavole.

Io ho deciso di rispolverare questo grande classico della cucina casalinga, e di abbinarlo ad un paio di altre cosette, incluso lo 塩鮭 shiozake.
Lo shiozake e' salmone sottosale, ed e' un ingrediente comunissimo in tutti i supermercati giapponesi ed apprezzatissimo da quasi tutti i giapponesi.
Questa e' una tipica fettina di shiozake che si trova al supermercato a circa 98 yen il pezzo (60 centesimi di euro):
Ho cosparso lo shiozake con una leggera manciata di pepe nero, e poi l'ho messo a cuocere nel fornetto tradizionale che ho proprio sotto il fornello normale:
L'ho lasciato cuocere fino a che non si e' cotto completamente, proprio come piace a me.
Nel frattempo, ho preparato il resto del bento, ed ecco il risultato:
Piu' nel dettaglio:
Del semplice riso al vapore, insaporito con un cuore di piselli e da una spolverata di furikake al pesce e mirin.
L'alga hijiki, un po' d'insalata di patate giapponese e piselli.
La star del bento: lo shiozake che, tra l'altro, era sublime.
Pomodorini e cubetti di formaggio cheddar del Wisconsin.

Ho accompagnato il tutto con della zuppa di miso. Questa e' la scodella che ho scelto:
Alla zuppa ho aggiunto qualche cubetto di tofu, proprio come piace a me:
Termino l'articoletto di oggi ringraziando tutti voi che leggete il mio blog e che lasciate commenti. Grazie anche alle nuove amiche che mi hanno scritto, tra cui Miss Caramella e Gloria! Arigatoo! Rispondero' a tutti i vostri graditissimi commenti!

Concludo, mostrandovi un oggetto speciale che mi sono regalata sabato: una tazza dei Mumin!

Raramente compro oggetti o vasellame adornato con pupazzetti e personaggi dei cartoni o dei fumetti semplicemente perche' non e' il mio genere. Pero', in questo caso ho fatto un'eccezione perche' i Mumin hanno un posticino speciale nel mio cuoricino. Da bambina e da ragazzina ho amato molto le loro avventure, e quindi trovare questa tazza e' stato per me come tornare un po' indietro negli anni. Solo a guardare quei colorati disegni e simpatici musetti, mi e' venuto da sorridere - un sorriso abbinato ad un paio di occhi lucidi.

I Mumin sono molto amati qui in Giappone, e nonostante abbia visto tanti articoli dedicati a questi personaggi (inclusi i bento! E siccome i giapponesi amano fare le cose in grande, c'e' persino un Mumin Store a Yokohama!), questa tazza mi e' piaciuta sin dal primo momento, e nella mente gia' fantasticavo pensando ai tanti te' e alle tante cioccolate fumanti che mi sarei gustata, in compagnia di questo dolce ricordo fiabesco d'infanzia.

8 commenti:

Sick Girl ha detto...

tornata dalle (purtroppo brevissime) ferie mi sono messa in pari con i tuoi ultimi post. I tuoi bento sono molto carini e sfiziosi.
Congratulazioni per il tuo anniversario di matrimonio.

aerie ha detto...

Buon anniversario!

Kuri_no_jamu ha detto...

Buon anniversario!!!
(i tuoi bento sono davvero unici :) )

Anonimo ha detto...

Buon anniversario:)
E poi dici di non essere in grado di creare bento, secondo me i tuoi oltre che essere molto belli da vedere, sono accostati benissimo e ti dirò, al solo guardarli fanno venire l'acquolina in bocca!! Anch'io di tanto in tanto pasticcio in cucina, soprattutto quando sono in università e il tempo a disposizione per mangiare è veramente poco; ecco, ora avrò un riferimento in più quando vorrò prepararmi qualcosa di buono!

Giulia

Anonimo ha detto...

♥ Tantissimi Auguri di Buon Anniversario!!!!! ♥
Un bacio
Ruru-chan

Nena ha detto...

Ti seguo sempre ma non credo di aver mai lasciato un commento, comunque volevo farti i complimenti per il sublime modo in cui scrivi e ringraziarti per dedicarci tanto tempo raccontandoci le tue esperienze.
E poi una domanda più stupida: a quanti gradi lo fai cuocere il salmone? Io non sono molto in confidenza con il pesce anche se adoro mangiarlo..
a presto!

nena

Unknown ha detto...

Ciao Ginevra,
Grazie della visita e delle congratulazioni. :)
Dove sei stata di bello in vacanza?

Ciao Aerie,
Grazie!! :)

Ciao Fabiana,
Grazie di cuore! :)

Ciao Giulia,
Che cara che sei! Grazie di cuore per quello che hai scritto!
Se abitassimo piu' vicine, ti preparerei molto volentieri uno dei miei bento! ;)

Ruru-chan :)
Grazie per essere venuta a trovarmi, per il commento e per la bellissima mail che mi hai spedito!
Prima o poi ti rispondero' sicuramente.
Un abbraccione grande grande!!

Cara Nena,
Grazie per essermi venuta a trovare e grazie per le belle parole che mi rivolgi.
La tua non e' affatto una domanda stupida, anzi! Effettivamente, le temperature di cottura del pesce sono estremamente importanti.
Il fornetto che ho usato io non ha le temperature. Pero', quando uso il forno normale, prima lo riscaldo a 200 gradi centigradi, e poi faccio cuocere il salmone per una decina di minuti.
Comunque, trascorsi i dieci minuti, controlla il salmone con una forchetta, e se vedi che la carne e' diventata tenera e di un color rosa chiaro, allora e' pronto.
Questa temperatura e questo tempo di cottura sono l'ideali per i tranci non troppo spessi.

Se hai altre domande, fammi sapere e saro' piu' che lieta di aiutarti! :)

Un abbraccione a tutte voi!

Anonimo ha detto...

Ariciaooo,
beh m spiace ma stai superando ogni aspettativa col bento a stò punto non ti posso + superare fai passi da gigante.
Non ho ancora avuto il tempo di provare il furikake che mi hai dato devo assolutamente assaggiarlo e se me lo mangio senzza nulla? eheheh
ce la farò spero prima che scadaaaaaaa no nn voglio che vada a male
io x ferragosto son stata con amiche d mia sorella ke dicevan criticone invece s son dimostrate molto tranquille e simpaticissime a volte nn bisogna ascoltar quel ke dicon gli altri.
lunedì shopping ora che stò lavorando compro d solito stringevo sempre la cinghia...
kisuuu mata ne