lunedì, luglio 16, 2007

Ciclone e Gyro(S)hero


Pare che Man-yi (il ciclone o tifone che sia) abbia deciso di andarsene senza fare troppe storie.
Nel sud del Giappone ha causato danni come suo solito, ma questa volta ha deciso di non tartassare piu' di tanto Greater Tokyo, e menomale!
Comunque, sabato e' stata una giornata di pioggia continua! Ci siamo svegliati e fuori c'era un cielo grigiastro, e una pioggia fitta che veniva giu' imperterrita.
La pioggia e' andata avanti per TUTTO IL GIORNO, senza sosta!
Per quel giorno avevo in progetto di andare a Shinjuku (Takadanobaba per la precisione), alla libreria Blue Parrot a comprarmi un po' di cosucce da leggere. Mio marito ed io siamo arrivati fino la', nonostante la pioggia torrenziale. Prima di andarci ad immergere nell'atmosfera quasi meditativa di Blue Parrot, siamo andati in cerca di un boccone. La pioggia incessante e fortissima infastidiva e rendeva la nostra ricerca difficile, soprattutto perche' non conosciamo molto bene quel quartiere per cui non sapevamo nemmeno da che parte andare.
Eravamo indecisi tra tempura e gyros, e alla fine abbiamo optato per Gyros Hero (che io avevo letto Gyro Shero ahaha!). In realta' non avevamo nemmeno pensati ai gyros o comunque alla cucina greca in generale, ma questo localino era un po' nascosto e quindi tranquillo, non c'era quasi nessuno dentro e in piu' l'ambiente mi e' subito piaciuto: luminoso e pulito.
Fatevi un giretto sul loro sito, se vi va. Il menu' e' vario e con piatti per tutti i gusti. Io ho preso un gyro pomodoro e mozzarella, mentre mio marito ne ha preso uno simile ma con dentro del pollo alla piastra. Ci siamo fatti portare anche dei pezzetti di pesce fritto e calamaretti, anch'essi fritti. Gnam! Fanno una salsina tsatziki (o come si scrive) che e' spettacolare! Per non parlare della salsa piccantella (simile a quella messicana) che ci hanno portato assieme al pesce! Favolosa!
I prezzi sono appena appena piu' altini rispetto a quelli dei ristoranti giapponesi, ma niente di scandaloso.

E come dicevo, il locale e' molto luminoso e pulitissimo (sul sito ci sono delle foto sia del ristorante che dei piatti che servono). Insomma, da Gyro Shero (basta, preferisco chiamarlo cosi') si mangia bene, i prezzi sono abbastanza modici, l'ambiente e' accogliente e il personale e' di una gentilezza estrema.
In piu', Blue Parrot e' a pochi passi da li' per cui se vi capita di trovarvi dalle parti di Takadanobaba, andate a rifocillarvi da Gyro Shero, cosi' potrete poi tuffarvi a capofitto nella montagna gigantesca di libri del pappagallo blu con la pancia piena e contenta.

La pioggia ha continuato ad inondare le strade e le scarpe della gente. Dopo il nostro giro in libreria, siamo andati a ficcare il becco a Shinjuku in un Yodobashi Camera, una catena gigantesca di negozi a piu' piani, dedicati principalmente ai computer, macchine fotografiche, impianti stereo, elettrodomestici ecc. tutto a prezzi - pare - concorrenziali.
Generalmente tutti gli Yodobashi Camera sono sempre stracolmi di gente; ad ogni piano sembra esserci mezzo Giappone che fa acquisti. Immaginatevi il negozio di Shinjuku! Ad ogni piano sembrava esserci mezz'Asia che faceva shopping, altroche'! Dopo un po' siamo usciti perche' ci mancava il fiato.
Prima pero', ho raccolto tutto il mio coraggio e sono andata da una commessa a chiederle (in giapponese) dove fossero i giochini per la Playstation (passione di mio marito). La commessa e' stata cosi' gentile da spiegarmi che il reparto videogame era stato spostato dall'altra parte della strada, in un edificio diverso da quello del negozio. Si e' poi offerta molto gentilmente di accompagnarci, solo che per arrivare all'altro negozio bisognava uscire per la strada, e con quella stramaledetta pioggia si sarebbe fatta il bagno, poverina. Allora l'ho fatta stare sotto il mio ombrello, e lei, con il suo modo di fare squisitamente giapponese, continuava a scusarsi per il disturbo (e semmai avrei dovuto scusarmi io!), e continuava a dire Ah, sumimasen, sumimasen! che significa mi scusi, mi scusi.
Arrivati all'altro negozio, la cortesissima commessa ci ha salutati e se n'e' andata. E noi ci siamo ritrovati in una bolgia dantesca: un negozio micro, con corsia che non saranno state piu' di 50cm di larghezza, e una folla soffocante di gente.
Inutile dire che siamo rimasti due secondi e poi siamo schizzati via con la speranza di riuscire ad allontanarci quanto piu' in fretta possibile da quel marasma.

Siccome continuava a piovere, abbiamo cominciato persino ad aver freddo (e siamo a luglio!), tant'e' vero che siamo andati subito alla ricerca di un localino, possibilmente non stracolmo di gente, dove andarci a prendere un caffe' o un te' caldo. Ed e' cosi' che siamo arrivati, per purissimo caso, al bar della Segafredo Zanetti!! Non ci potevo credere! Nemmeno sapevo che la Segafredo avesse dei locali monomarca, e proprio non immaginavo li avesse persino qui in Giappone! In serata ho poi fatto una ricerchina su Internet e ho scoperto che di locali ne hanno quasi una ventina sparsi un po' per tutto il territorio nazionale, ma sono per la maggior parte concentrati qui nella zona di Greater Tokyo.
Un bel localino, veramente! Piccolo, ma pulitissimo ed arredato con uno stile moderno ma raffinato. In sottofondo avevano musica italiana, e nell'aria si sentiva l'odore inconfondibile del buon espresso di casa. Ahh!
Abbiamo ordinato due cappuccini (che sono quelli che vedete in alto, serviti in quelle stupende tazze nere lucidissime!) e dei cantuccini alle mandorle.
I cappuccini erano *perfetti*, preparati proprio a regola d'arte! Che slurperia!
Ecco un'altra foto:
Probabilmente vorrete sapere i prezzi. Beh, il sito giapponese della Segafredo ha un menu' delle bevande e cibi vari che pare essere lo stesso per tutti i locali in terra nipponica. Pero' per i due cappuccini piu' i biscotti abbiamo speso sui 730 yen. Caro, si', ma dovete considerare che qui la gente non va al bar normalmente tutte le mattine come fanno gli italiani. Qui il bar inteso come caffetteria all'italiana, e' un posto un po' di lusso dove ci si va a concedere un buon caffe' o magari una deliziosa cioccolata calda, una volta ogni tanto.
Comunque mi ha fatto molto piacere sapere che esistano questi bar Segafredo qui in Giappone. Non vedo l'ora di ritornare la prossima volta!

Dopo il nostro cappuccino, ce ne siamo ritornati verso casa, ma prima abbiamo fatto tappa in un centro commerciale vicino ad una delle stazioni dove scendiamo per cambiar treno. Li' ho fatto gli ultimi acquisti della serata, ovvero uno smalto (ancora! Sto comprando una marea di smalti in questo periodo) della Cezanne, marca di cosmetici giapponesi, e una bottiglietta di olio purissimo di camelia al quale dedichero' un articoletto a parte. L'olio di camelia e' un antichissimo prodotto di bellezza utilizzato dalle donne giapponesi da molto, molto tempo, per donare lucentezza e bellezza ai capelli. Anch'io lo uso da diverso tempo, anche se non sempre, pero' ora con l'umidita' che c'e' nell'aria ho bisogno di qualcosa che tenga a bada il crespo che inesorabilmente mi affligge in questi casi.

Abbiamo concluso la serata con una cenetta qui al ristorantino di zona solito. Il giorno dopo, ovvero domenica, c'e' stato vento e di nuovo pioggia. Ieri doveva essere il giorno peggiore, ma in realta' il peggiore e' stato sabato.
Comunque, tutto e' bene quel che finisce bene, dato che Man-Yi se n'e' andato dal Giappone e ora e' diretto verso il mare. Deo gratias!