In alto a sinistra ecco i miei かぼちゃきん kabochakin!
Ne ho approfittato anche per sfoggiare il mio cucchiaino a forma di lecca-lecca che comprai al museo dei ramen, a Shin-Yokohama! Ma non e' carinissimo? Cliccate qui se volete leggere qualcosina su questo curioso museo!
Oggi v'insegnero' a preparare questi facilissimi wagashi, ma prima qualche piccolo aggiornamento: oramai mancano tre giorni all'arrivo della mia sorellina, e io sono piu' emozionata che mai!
Intanto Giapponese 8 sta gia' volgendo al termine, e mancano solo poco piu' di due settimane alla fine del trimestre. Ma questa volta la fine del trimestre sara' un po' particolare dato che questo e' l'ultimo corso di giapponese previsto per il mio corso di laurea in Japanese studies, dopodiche' saro' impegnata a dare esami per le altre materie che ancora mi rimangono, cioe' le cosiddette core subjects, tipo storia e cultura giapponese, letteratura giapponese, matematica, diritto, biologia, ecc.
Naturalmente, continuero' a studiare giapponese, e infatti dopo la fine del corso iniziero' a prendere lezioni private da Kanai-sensei! Il sensei e' stato molto gentile nell'accogliere la mia richiesta, e si e' reso disponibile a darmi lezioni private. Nei prossimi giorni concorderemo l'orario e la durata delle nostre lezioni.
Se penso a quando cominciai con Giapponese 1 e a quanto tempo e' passato da allora, quasi stento a crederci! Il 2 novembre 2006, giorno in cui ho ufficialmente iniziato lo studio del giapponese, ho intrapreso un intenso percorso intellettuale che sta procedendo alla grande e che, ovviamente, intendo portare avanti per ancora molti molti anni, anzi, per sempre; d'altronde, lo studio serio di una lingua e' un impegno a lungo, lunghissimo termine poiche' non si smette mai di studiare e di approfondire un idioma.
Un cammino che, seppur tortuoso a volte, mi ha sempre regalato tante soddisfazioni e gratificazioni; un percorso grazie a cui sento di aver compiuto enormi progressi e di essere cresciuta intellettualmente e spiritualmente.
Se penso che quando ho iniziato sapevo riconoscere e scrivere a stento solo un paio di hiragana, mentre ora sono riuscita a superare l'esame del JLPT - perdonate le mie rievocazioni melense - io mi commuovo.
Sob. Sniff. Sob.
Passiamo ai kabochakin! Li ho menzionati nell'articoletto precedente a questo. Io non li conoscevo, ma poi Akiko me li ha consigliati dopo averle fatto vedere il mio libro sui wagashi. Pare sia una ricetta molto comune nei ricettari per i bento poiche' e' veloce, facile, economica e d'effetto; inoltre, come osservava giustamente Akiko, i kabochakin aggiungono colore al bento e costituiscono un elemento sostanzioso e dolce per poter chiudere in bellezza un pasto completo oppure, perche' no, accompagnare una calda e rigenerante tazza di te' verde.
Vedrete che sono talmente facili da preparare che probabilmente vi verra' voglia di farli spessissimo!
Ma i kabochakin, nonostante la loro disarmante semplicita', sono da considerare alla stregua di tutti gli altri wagashi. Sono dolcini giapponesi che conquistano grazie al loro sapore pulito e semplice, e al loro impeccabile aspetto.
Passiamo alla ricetta!
かぼちゃきん
Kabochakin
Kabochakin
Ingredienti:
circa 220g di kabocha o zucca giapponese*
1 cucchiaino e mezzo d'acqua
zucchero q.b. (io ne ho usato un pizzico)
sale q.b. (io ne ho usato un pizzico)
mezzo cucchiaino di burro
*Kabocha e' la zucca giapponese. Questa e' quella che ho comprato io al supermercato e che ho usato per questa ricetta:
Comunque, una qualunque altra varieta' di zucca andra' bene, l'importante e' che sia abbastanza dolce.
Il pezzo che ho acquistato io era da 440g, e l'ho tagliato a meta'. Naturalmente, bisogna considerare che una volta rimossi i semi interni e la buccia esterna, il peso della polpa che utilizzeremo non sara' di 220g esatti, ma un po' meno.
Diciamo che andranno bene 180-200g di polpa, ma comunque la ricetta e' molto flessibile e non e' necessario - come si suol dire - spaccare il capello.
Prendete il vostro pezzo di zucca, rimuovetene i semini e lavatelo sotto un getto d'acqua corrente.
Mettere i pezzi di zucca nel microonde a 500 watt per 4 minuti.
Togliere il piatto dal forno e scolare la zucca.
I pezzi di zucca saranno completamente cotti e morbidi.
Akiko mi diceva che quando si preparano bento per bambini, all'impasto dei kabochakin si aggiunge anche un po' di burro e di latte per rendere i dolcini piu' sostanziosi e nutrienti. Un po' come per il pure' di patate, il burro e il latte sono ingredienti irrinunciabili per ottenere una crema di patate soffice e golosa; sono ingredienti, pero', che si possono evitare se si preferisce tenere un po' a bada le calorie.
Dopo il sale e lo zucchero, ho aggiunto mezzo cucchiaino di burro e ho mischiato il tutto molto bene. Sta a voi la scelta se usare un po' di burro e un po' di latte, oppure se ometterli del tutto.
Attenzione, pero', a non esagerare con le dosi perche' rischierete di rendere l'impasto troppo molle e di non riuscire poi a modellarlo.
Ora arriva la parte piu' divertente!
Prendete un pezzo di pellicola trasparente da cucina e in mezzo mettetevi una cucchiaiata scarsa d'impasto, dopodiche' formate una specie di sacchettino ed attorcigliate su se' stessa la pellicola. Cosi':
Continuate cosi' fino a quando avrete usato tutto l'impasto.
Dekiagari! 出来上がり!Finito!
いただきます!
Itadakimasu!
Itadakimasu!
Colgo l'occasione per condividere con voi la mia gioia nello scoprire, pochi minuti fa, che al mio blog e' stato assegnato un premio! Il primo premio ricevuto da Biancorosso Giappone, quindi un'occasione speciale e che non sara' dimenticata!
Il premio PAPPABUONA 2009 mi e' stato assegnato dalla cara ed affettuosa Alessandra del magnifico blog Le Pappe di Alessandra.
Alessandra, grazie di cuore, davvero. Non sai quanto sia stato emozionante ricevere questo premio!
Il premio PAPPABUONA 2009 mi e' stato assegnato dalla cara ed affettuosa Alessandra del magnifico blog Le Pappe di Alessandra.
