venerdì, ottobre 05, 2007

Cena luculliana da Gyuu-kaku

Un paio di settimane fa siamo andati a cena da Gyuu-kaku, una catena di ristoranti specializzati in grigliate di carne (e pesce) alla coreana.
Mesi fa avevo dedicato un articoletto in parte alle meraviglie di questi locali, ma oggi ne parlero' in modo un po' piu' preciso, e soprattutto grazie ad un paio di fotografie scattate durante la cena.
Le foto non sono tante perche' avevamo fame, e poca pazienza di stare li' ad immortalare, con mano ferma e attenta, queste squisitezze che continuavano ad arrivare dalla cucina.

Gyuu-kaku 牛角 che in italiano significa corna di bue, una parola che ha senz'altro un suono migliore in giapponese, e' il nome di una catena nipponica di ristoranti in cui viene servito il cosiddetto Korean BBQ. Siccome non sopporto gli inglesismi nella lingua italiana, allora preferisco optare per grigliata di carne o pesce alla coreana.
Una piccola digressione: sempre a proposito dei fastidiosissimi inglesismi, mi viene un nervoso quando sento alla radio quelli che, parlando in un italiano piu' o meno corretto, proferiscono obbrobri del tipo location, texture, packaging, customer satisfaction e tanti altri.
Ma perche'?
Se e' vero che gli inglesismi aiutano l'italiano a stare al passo coi tempi e con la tecnologia (anche se vorrei sapere chi ci impedisce di creare nuove parole, piuttosto che riciclare / pacioccare / masticare / storpiare quelle degli altri), e' anche vero che lo rendono un minestrone in cui ci galleggia di tutto. Un minestrone, se mi permettete, alquanto indigesto.
Ma la cosa piu' inconcepibile e' che spesso queste parole straniere in realta' sostituiscono parole italiane ancora perfettamente utilizzabili e corrette. Ma che bisogno c'e'?

Che bisogno c'e' di rimpiazzare confezione con packaging? Nessuno.
Che bisogno c'e' di sostituire economico con quell'insopportabile low cost? Nessuno.

Penso sia capitato a tutti, me compresa, di lasciare che gli anglicismi contaminassero, anche solo una volta, il proprio linguaggio. Capita. Pazienza. Pero', per come la vedo io, bisogna veramente cercare di fare uno sforzo affinche' non capiti piu', e affinche' last minute, opening soon, call center e tanti altri raccapriccianti termini che non hanno posto nell'italiano, ritornino nelle mani della lingua inglese.

Fine della divagazione e dello sfogo linguistico.

Tornando a bomba, da Gyuu-kaku si mangia bene e tanto, per cui e' consigliabile andarvi solo se si e' muniti di fame abbondante.
Penserete ci si debba munire di un portafoglio altrettanto abbondante, ma direi che i prezzi sono relativamente in linea con quelli praticati da tante altre catene di ristoranti qui in Giappone, ne' piu' ne' meno. Anzi, a voler essere proprio precise, direi che da Gyuu-kaku si spende persin meno se si considerano l'eccelsa qualita' degli ingredienti e la generosita' delle porzioni.

Come ho gia' spiegato nel mio articoletto risalente a qualche mese fa, i tavoli da Gyuu-kaku hanno al centro una griglia tonda su cui si fanno cuocere carne, pesce, verdure e persino i dessert (di questi vi parlero' a breve).

Dall'ampio menu', che tra l'altro viene aggiornato spessissimo e in base alle stagioni, si possono scegliere piatti di verdure, pesce, carne conditi in vario modo. Questi ingredienti, serviti ovviamente crudi, verranno grigliati direttamente dai commensali usando la griglia al centro del tavolo, e servendosi di apposite pinze di metallo che faciliteranno la cottura.
Il menu', inoltre, non prevede solo carne, pesce e verdure crude, ma anche ottimi ramen, zuppe di vario genere, yaki-onigiri e tanto altro ancora!

Come potete vedere dalla foto in alto, abbiamo ordinato un piatto di verdure miste (cavolo verza, funghi, cipolle, shishitoo, mais), carni miste condite con marinate di vario genere.
Gli shishitoo ししとう sono piccoli peperoncini verdi giapponesi, molto utilizzati nella cottura alla griglia.
Eccone qua alcuni che ho usato qualche sera fa, proprio da fare alla piastra:
Oltre ai piatti appena menzionati, da Gyuu-kaku non mi faccio mai mancare una squisitezza unica che e' il sanchu setto, ovvero lattuga coreana (ne vedete le belle foglie fresche e croccanti nella scodella di metallo) servita assieme a salsicce lunghe tipo wurstel, una salsa rossa scura a base di miso, e maionese di soia.
Si fanno grigliare le salsicce che verranno poi condite con le due salsine; dopodiche' si avvolge il tutto con un paio di foglie di sanchu...et voila'! Si ottiene, quindi, una versione piu' salutare del classico hot-dog poiche' al posto del panino calorico e senz'altro a base d'ingredienti poco raccomandabili, usiamo foglie fresche di lattuga!
E al posto della classica maionese non proprio dietetica, ecco che usiamo quella a base di soia che e' altrettanto gustosa! E per finire, sostituiamo il ketchup con quella salsina scura a base di miso.
Da Gyuu-kaku ogni piatto e' accompagnato da abbondanti porzioni di un divino riso al vapore! Bianco e morbido al punto giusto!
Assieme alla carne di maiale, inoltre, vengono servite scodelline di cipollotti affettati fini fini e conditi con un misto di peperoncini e paprika tritati!
La carne di maiale grigliata va poi accompagnata a questi cipollotti piccanti, e si ottiene una combinazione non vincente, ma vincentissima!
Ecco i cipollotti piccantelli, con vicino un morbido oshibori di spugna:
L'atmosfera in questi ristoranti e' molto casual e rilassante; si mangia, si beve e si chiacchiera senza fretta poiche' bisogna aspettare che la carne si grigli a dovere.
Gyuu-kaku e' un posto ideale dove poter mangiare bene, e al tempo stesso senza sentirsi con la fretta addosso come capita in certi ristoranti dove prima finisci e meglio e'.

Penso che Gyuu-kaku non abbia punti deboli. Non riesco a trovarne. Considerando che la loro specialita' sono appunto le carni e i pesci alla griglia, e' incredibile come riescano a vantare un menu' di dolci da far girare la testa!
Dolci, dolci, dolci e ancora dolci!
La cosa curiosa, pero', e' che per restare in tema di griglia, anche i dolci in qualche modo richiedono una preparazione autonoma alla piastra.
I loro squisiti gelati, ad esempio, non vengono chiaramente buttati sulla griglia ardente, ma vengono serviti assieme a delle deliziose fettine di pane cosparse di sciroppo d'acero; queste fettine di pane vengono velocemente grigliate perche' possano scaldarsi quel tanto che basta per far sciogliere il gelato con cui verranno abbinate in un secondo tempo.

La sera in cui abbiamo scattato queste foto, sul menu' dei dolci e' apparsa una novita'! I taiyaki-kun, ovvero pesciolini di cialda dolce e farciti con marmellata d'azuki!

I graziosi pesciolini vengono serviti tiepidi in un sacchetto di carta marroncina, assieme ad una coppetta di panna fresca appena montata:
Ed ecco gli irresistibili, nonche' buonissimi taiyaki-kun sulla griglia!


Ma non sono carinissimi? Oltre ad essere graziosi, erano pure squisiti!

ITADAKIMASU!!

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Cacchiarola!!!!voglio andare a mangiare anche in questo locale!!!!!>.<
altro che magra come un chiodo torno in Italia!mi sa che metterò su al meno un paio di chili!!!già sento il sapore di quella meravigliosa carne in bocca!voglio andarci!
per l'inglesismo ormai credo che sia dura anche da togliere!nel senso che in alcuni lavori ormai si parla solo così!per esempio io faccio l'illustratrice e grafica!la prima volta che ho sentito packaging mi è preso un colpo!ero in uno studio da poco e mi fanno se ti affido un packaging me lo sai fare,io sono rimasta così O__O
e per fare la sborona"eee il packaging a voglia se lo riesco a fare,si si tranquillo ci penso io!"alla sera sono tornata a casa e mi sono messa a cercare su internet cosa fosse sto packaging! :D non avevo la minima idea che fosse la grafica per delle confezioni!non poteva dirlo così no??? però per non fare la figura dell'ignorantona ho fatto finta di sapere che fosse^^" visto che uno dei termini base di uno studio di grafica!eh meno male che non me la sono cavata perchè sapevo farlo!!!!
come ciao a tutti!credo che adesso incomincerò a fare la lista di quello che devo mettere in valigia!Sabato prossimo si parte!!!!meta GIAPPONE!!!

Anonimo ha detto...

Inglesismi?
Anche io cerco di evitarli ma in effetti se invece di all'ultimo minuto dici "last minute" si capisce di più... Per il resto preferisco anche dire carino anzichè kawai o cute ma a volte dico kawai perchè indico qualcosa di più di carino e basta, e anche dire riservato anzichè top secret ma riservato da noi è anche il posto a teatro e invece top secret ha una sola accezione di significato.
Prima o poi andrò in quei ristoranti!! Sembra tutto buono e poi è divertente farlo così con la griglia in mezzo al tavolo!
P.S. che invidia Deborah!!
Un consiglio: prenditi una valigia in più e fanne due leggere così potrai tornare con la valigia piena di souvenir (o meglio... ricordini!)

Unknown ha detto...

Molte parole straniere, soprattutto nell'ambito informatico e in certi altri ambiti lavorativi specifici, sono diventate parte integrante dell'italiano. Su questo non discuto.
Come non discuto sull'uso di parole tipo souvenir e spray che oramai fanno parte della nostra lingua da chissa' quanto tempo.
Il mio non era uno sfogo rivolto a voi eh! Era semplicemente uno sfogo rivolto all'uso smodato di certe parole che a me sembrano particolarmente in voga al momento, e per cui non sembrano esistere corrispondenti in italiano.
Poi e' evidente che capita di dire parole straniere cosi', tanto per.
Compaiono spesso parole giapponesi negli articoletti che scrivo, ma le uso per rendere piu' interessante cio' che scrivo.

Forse sono troppo severa, e dovrei accettare con piu' entusiasmo questo nuovo italiano che si evolve ogni giorno di piu'.

Anonimo ha detto...

Marianna il mio non voleva essere un "andare contro:..." pensa che da poco un mio amico che chiacchierava con me spiegando il lavoro che faceva ha detto: "Mi occupo del no how della mia azienda" e io ho realizzato che non sa neppure lui che cosa fa!!

Unknown ha detto...

Annina,
non preoccuparti! Avevo capito che non volevi fare polemica! ;)

Forse mi sento un po' come si stanno sentendo i giapponesi ultimamente a proposito dell'ENORME numero di parole inglesi presenti nella loro lingua.
Il Katakana, ovvero l'alfabeto usato proprio per trascrivere parole di origine straniera, sta diventando quasi illeggibile specialmente ai giapponesi di una certa eta' che non sono piu' tanto informati sulle nuove parole entrate a far parte del linguaggio comune.

Leggevo, proprio di recente, una polemica che era stata sollevata da alcuni gruppi di puristi della lingua giapponese che si opponevano proprio all'altissimo numero di inglesismi presenti ormai nella loro lingua.
La polemica, in realta', inizio' gia' piu' di vent'anni fa, e allora si sperava che le cose migliorassero, ma non e' andata cosi'.

Ricordo che all'universita', una volta dei miei compagni hanno chiesto alla professoressa di giapponese che differenza ci fosse tra la parola MIRUKU (latte) e GYUU-NYUU (latte).
Non c'e' differenza, poiche' entrambe significano latte.
Siccome molte parole oramai hanno un corrispondente inglese giapponesizzato (tipo miruku, kaa, potto, uotaa, ecc.) a volte diventa difficile capire quando usare le parole indigene e quando usare quelle di origine straniera.
Adesso pian pianino sto iniziando a capire in che contesti usare gli inglesismi, e in quali evitarli assolutamente, pero' non e' una cosa semplice.

Nonostante cio', il giapponese rimane comunque una lingua di grande fascino e di grande bellezza! :)