mercoledì, novembre 05, 2008

Wagashi di novembre e pensieri

Questo e' stato davvero un periodo funesto per molte persone, a cominciare dai miei fino ad arrivare al povero Ishii-san che, in seguito ad una caduta, ha dovuto subire un intervento alla spina dorsale, rimanendo ricoverato in ospedale per oltre un mese.

Adesso pero' Ishii-san si sta piano piano riprendendo. E' stato dimesso una settimana fa e ora, grazie a delle terapie a cui dovra' sottoporsi regolarmente per i prossimi cinque o sei mesi, ritornera' alla normalita'.

Nonostante tutto, ha fatto si' che anche in sua assenza ricevessimo i nostri wagashi mensili. Ishii-san e' di una gentilezza e premura veramente disarmanti.
Avrete probabilmente notato, infatti, che non ho postato le foto dei wagashi del mese scorso. In realta', anche quelli ci aspettavano puntualmente nel suo ufficio, nonostante lui fosse gia' stato ricoverato, ma volevo mostrarveli il giorno in cui avrei potuto darvi notizie positive sulla sua situazione, e quindi oggi vi faro' vedere anche quelli di ottobre.
Quelli che vedete raffigurati nella foto sono gli stupendi wagashi che invece abbiamo ricevuto ieri.

La scatola era magnificamente avvolta in questa carta dai colori tenui e delicati:
Sulla carta appare l'indirizzo di 亀屋 Kameya, la tradizionalissima pasticceria giapponese da cui provengono questi aggraziati dolcini.

E sotto quella bellissima carta, si nascondeva questa graziosa scatola!
E al loro interno, un elegante assortimento di pasticcini giapponesi, perlopiu' dei 栗まんじゅう kuri manjuu, cioe' dei dolcini di pasta lievitata e ripieni di castagne e leggermente simili ai rikka-no-sato che mi aveva portato Fusae-san da Shikoku. Ve li ricordate? Guardate qui!

I wagashi ricevuti ieri sono preparati secondo una ricetta segreta di Kameya e che celebra l'orgoglio della vecchia provincia del Sagami, cioe' l'attuale prefettura del Kanagawa, dove abitiamo noi.


I wagashi del mese scorso in realta' non erano wagashi, ma un incredibile assortimento di senbei, ossia di gallette giapponesi di riso, provenienti dalla prefettura di Niigata dove i senbei sono una delle specialita' piu' rinomate!
Eccoli qui i 里みのり sato-minori nella loro bella scatola di metallo!

E oggi pomeriggio, dopo pranzo, mi sono concessa un te' verde 新茶 shincha ed uno dei wagashi ricevuti ieri, e piu' precisamente uno di quelli nelle scatoline beige.

E per l'occasione ho rispolverato quel vecchissimo piattino che vedete nella foto. L'ho acquistato piu' di un anno e mezzo fa, nella piccola bottega disordinata di un antiquario della zona...una bottega che ora - ahime' - non esiste piu' perche' il terreno e' stato venduto all'ennesima impresa edile che, senza perder tempo, ha fatto tabula rasa e ora vi sta inesorabilmente costruendo un palazzone da millemila piani. Che tristezza. Voi non immaginate di quante vecchie case ed edifici abbiamo assistito l'inevitabile demolizione e scomparsa.
Un altro capitolo di una storia destinato a partecipare, contro la propria volonta', all'ingiallimento ed accartocciamento delle proprie pagine.

Non ho mai visto un posto in evoluzione cosi' veloce e continua come qua in Giappone. Eppure, nonostante queste metamorfosi edilizie costanti, c'e' qualcosa qui che rimane sempre invariato, ma non saprei dirvi cosa; e' pero' un qualcosa di confortante perche' a volte i cambiamenti troppo radicali e repentini causano smarrimento; c'e' bisogno, dunque, di un appiglio, di un qualche punto di riferimento che resista tenacemente ai mutamenti troppo rapidi e alle impertinenti ventate di effimere novita'.

E alla faccia di chi asserisce che i giapponesi sono un popolo senza identita', e' proprio grazie al loro instancabile attaccamento e alla loro inattaccabile fierezza che i continui cambiamenti non riescono ad ingrigire l'anima di questo grande Paese.

13 commenti:

Anonimo ha detto...

Uno di quei senbei l'ho mangiato io! *_*

Nota "edilizia": anche qui continuano a costruire come ossessi, il mio quartiere è pieno di operai da decenni, la differenza è che le case vecchie rimangono senza essere ristrutturate e la visione di "baraccopoli" vicino a palazzi nuovi di zecca rende il paesaggio ancora più deprimente.

Sick Girl ha detto...

che meraviglia la confezione dei wagashi di questo mese, una vera gioia per gli occhi!

Anonimo ha detto...

Spero che Ishii-san si rimetta perfettamente in forma!
In effetti mi chiedevo perchè non ci avessi più mostrato i suoi wagashi.
Sono come sempre bellissimi *_*
Ti mando un abbraccio speciale
Ruru-chan

Anonimo ha detto...

konbanwa mia cara Mary
ah io pensavo che wagashi siccome è scritto al posto della voce commenti volesse dire quello invece son meravigliosi dolcetti oddio che buoni devon essereeeee!!!
(((
Accidenti il tuo amico è stato troppo fortunato poteva finire paralizzato meno male è andata bene ma com'è caduto?
E' stato troppo gentile e come sempre sia la scatola che tutto il resto era perfetto e curato ...i Giapponesi sono davvero unici in queste cose.
kisu mata ne

Anonimo ha detto...

Anche io aspettavo i dolcetti del mese scorso!Auguri di pronta guarigione a Ishii-san e un abbraccio per te ...
Ti leggo sempre e sei diventata un po' di "famiglia". Saluti
Valella

Elisabetta ha detto...

... aaaahhh... il packaging giapponese...

Anonimo ha detto...

Ecco uno dei motivi per cui vorrei vivere in Giappone!!
E poi la gentilezza di Ishii-san anche se stava male!! Speriamo si rimetta presto!

Anonimo ha detto...

Ciao Mari, sono contenta che, nonostante le preoccupazioni, trovi la volontà di aggiornare questo tuo magnifico blog. Un abbraccio forte a te e tanti auguri alla tua famiglia ed a Ishii-san.

anice stellato ha detto...

"Senza identità"??? ma come si fa a dire una cosa del genere??
Baci

Anonimo ha detto...

Oh mamma mia che amore che sono quelle confezioni sia dei wagashi e di tutto il pacchetto!sono elegantissime e mi piaciono da matti!!!e sono colori che io adoro>.<
Sono curatissimi i giapponesi nei dettagli e questa è una cosa che adoro!
uuu che voglia di mangiare uno di quei dolcetti!!!!

aerie ha detto...

Forse il mio commento si è perso
Allora mi ripeto ;-)
Mi piace tanto la confezione del wagashi con la ragazza in kimono,è molto delicata.

Anonimo ha detto...

Ciao Marianna, concordo con te, grazie alla loro tenacia i Giapponesi riescono a superare lo shock dell'evoluzione e del cambiamento mantenendo grande rispetto e attaccamento alle loro tradizioni!

Però che peccato veder demolire i negozietti storici per fare spazio ai palazzi :(

Un abbracico forte!

Erika

Fragolina ha detto...

Ciao!
Ormai seguo da un po' il tuo blog, trovato per caso cercando ricette di cucina giapponese (gestisco un forummino sulla cucina giapponese di cui sono un'appassionata). Ultimamente ho preso a leggere anche le foto (con scritte dentro) o le parole in giapponese che scrivi prima di guardare la translitterazione che fai gentilmente seguire. E' un ottimo esercizio per me che ho cominciato giapponese quest'anno.
Solo ora però ho un po' il.. uhm.. coraggio di commentare ecco... ^^"
Quel dolce è bellissimo e ricorda vagamente i nostri bignè, di cosa era ripieno? Fa venire l'acquolina!

いちご