Alcuni pomeriggi fa, passando per Yamato, abbiamo deciso di fermarci a curiosare in un minuscolo negozietto d'antiquariato.
Il negozio era formato, in realta', da due stanze (o due piccoli negozi) comunicanti. Da un lato c'erano montagne e montagne tutte accatastate di vecchi televisori, radio, frullatori, passeggini, un po' di mobilio impolverato, statue di Buddha, vasi e portaombrelli.
Nell'altro stanzino, invece, c'era un piccolo paradiso dell'oggettistica d'altri tempi. Ecco, io sono rimasta proprio li' a curiosare.
Lo spazio libero era pochissimo, e bisognava stare molto attenti a non rovesciare inavvertitamente qualcosa. Le pareti erano ricoperte di scaffali e credenze stracolme di oggetti. In mezzo alla stanza regnava sovrano un grosso tavolo sommerso da contenitori e ceste, anch'esse stracolme di misteriose suppellettili.
Per terra, altre ceste strabordanti di piattini, ventagli, brocche, tazze e collane.
Vicino alla porta d'ingresso c'era, addirittura, una pila traballante di vecchie cartoline e stampe dai bordi ingialliti. E vicino al registratore di cassa, una grata di metallo usata per appendere foulard, bracciali e gingillini vari.
Passeggiando intorno al grande tavolo centrale, era possibile quindi esplorare un po' tutta questa parte di negozio. E proprio in uno degli scaffali sotto questo tavolo, ho trovato due bellissime scatole laccate, dell'immediato dopoguerra.
Appena le ho viste, mi sono piaciute all'istante e ho deciso che sarebbero state mie!
La signora del negozio, gentilissima, mi ha fatto persino un generoso sconto, e poi, non avendo nulla a portata di mano con cui incartare le mie due scatoline, ha preso un foulard di Dior che ha usato a mo' di furoshiki. La foto che vedete in alto ritrae proprio il delicato fagottino che mi ha fatto la signora!! Il foulard, quindi, e' stato un suo regalo (oltre allo sconto!!) che potro' usare appunto per avvolgere le mie scatoline se decidero' di usarle a mo' di bento.
Aprendo il fagottino pian pianino:
Ecco che s'intravede la prima scatolina, ovvero la piu' piccola delle due.
Le due scatoline (che fra poco vi mostrero' per intero) sono contenitori per scrivania, da usare, quindi, per riporre oggetti di cancelleria tipo gomme, hanko (timbri giapponesi usati al posto della propria firma), pinzatrice, forbici, colla, ecc. Ma, come dice la mia amica Akiko, possono tranquillamente essere usate pure com bento e come porta-onigiri! In fondo, non sono tanto diverse dai bento classici.
Aprendo ancora un po' il foulard cosa scopriamo?
Urca, che meraviglia! Questa e' la scatolina piu' piccola tra le due. I kanji in basso a sinistra ci fanno capire che la scatolina in questione proviene dall'antica localita' montana di Nikko, nella Prefettura di Tochigi.
E sotto questa scatolina, cosa si nasconde?
Ecco la seconda scatola! Su questa non c'e' scritto nulla, per cui e' di provenienza ignota. Ma entrambi i contenitori sono molto antichi e pare risalgano, appunto, agli anni dell'immediato dopoguerra giapponese.
Dopo averle portate a casa, le ho lavate con molta cura e delicatezza, facendo attenzione a non danneggiare i motivetti dipinti.
Molto probabilmente non le usero' come bento, ma penso preferiro' usarle per la mia scrivania, o semplicemente come eleganti porta-anelli / bracciali / et chincaglierie varie.
Un'ultima foto delle mie due magnifiche scatoline laccate: