sabato, agosto 08, 2015

Doni giapponesi e stille di sentimento

鰹節 Katsuo-bushi
Agosto, il mese che rappresenta il culmine della stagione estiva.

Basta pronunciarne il nome per rievocare nella mente, all`istante, immagini di assolate spiagge, di mari blu, di occhiali da sole, di fette d`anguria e di tanto, tanto caldo.

In questo momento scrivo queste parole lontana da Torino, da una piccola localita` sulla Riviera ligure, abbracciata dai fiori e da alte palme ondeggianti.
In momenti come questi vorrei quasi che il tempo si fermasse e che le pagine del calendario rimanessero immobili, senza rivelare ogni giorno un nuovo numero.

Sentivo una reale necessita` di allontanarmi un po` dalla mia citta` di cui, per quanto a me cara sia, iniziavo a sentire il peso sulle spalle.

Tanti giorni, tante ore, tanti volti, tanti odori, tanti cieli, tanti soli e tante lune. Era arrivato il momento di cambiare aria.

Sono qui, in una stanza in cui entra un venticello fresco e dove delle tende bianche danzano pigramente sospinte da questi capricciosi sbuffi d`aria.
Sono qui, in una sorta di semi-sonnolenza che pero` sa di ispirazione e di voglia di scrivere.

E allora con emozione ripercorro il ricordo della recente visita della mia cara e preziosa Akiko, a Torino e dei suoi incantevoli doni. Una parte di essi, in realta`, perche` gli altri probabilmente compariranno piu` in la`, nei prossimi articoletti.

In alto sinistra, ad esempio, vedete del delizioso 鰹節 katsuo-bushi, le scaglie di tonnetto bonito che rappresentano uno degli ingredienti principe del 和食 washoku.
A Torino, oramai, riuscire a trovare del katsuo-bushi di qualita` e` una vera sfida al tempo e al portafoglio. Nella zona dei negozi orientali di Porta Palazzo lo si trova solo in gigantesche confezioni destinate ai ristoranti, e comunque non di rassicurante qualita`, oppure sfuso ma talmente pessimo da non crederci.

Il katsuo-bushi si prepara esclusivamente con tonno bonito, una varieta` di tonno amatissima dai giapponesi ma non ben vista sulle tavole italiane.
Mi dicono pero` che qui in Riviera si prepara il tonno bonito sott`olio e pare sia delizioso, sebbene venga visto sempre come una sorta di tonno di serie B.

Tra i gustosi doni che sanno di Giappone, delle bustine di te` verde di qualita` da preparare in infusione a freddo:
Dolci e fragranti どら焼き dorayaki che Akiko ha portato in dono alla mia famiglia. La delicatezza delle confezioni e l`eleganza di quell`hiragana cosi` meravigliosamente bello ♥ e che recita つばらつばら tsubara-tsubara:
Pregiata alga nori dalla Prefettura di Saga (佐賀県 Saga-ken) e dell`alga konbu 利尻 rishiri da Hokkaido.


Rinomati e pregiatissimi 桜えび sakura-ebi, gamberettini, provenienti dalla famosa 駿河湾 Baia di Suruga, nella Prefettura di Shizuoka. Una vera prelibatezza che si adatta per impreziosire una zuppa di miso, per esempio.
Un 日めくりカレンダー himekuri-karendaa dall`aria molto retro` e che continuera` ad essermi utile anche oltre il 2015 perche` ogni pagina e` stracolma di cose nuove da imparare, in particolar modo proverbi e modi di dire.
Tra i regali che Aki-chan mi ha portato e che mi ha commossa profondamente e` stato questo:
Un libro che avevo e che ho perso. Beh no, in realta` non l`ho perso nel vero senso della parola: mi e` stato sottratto e quindi non era piu` nella mia vita.
E` uno dei miei libri preferiti al mondo e ne sentivo la mancanza come non potete immaginare. Lo so, forse e` terribilmente sciocco sentire la mancanza di un libro, ma questo volume per me e` speciale perche` racchiude - in un sol colpo - tanti elementi che amo e di cui sono molto appassionata: la cucina giapponese tradizionale, la societa` nipponica nel Periodo Edo, le abitudini quotidiane alimentari di quella gente cosi` temporalmente distante da noi le cui impronte pero` sono ancora cosi` nitide.

Rivedere quel volume, che naturalmente e` una copia di quello che avevo, mi ha fatta trasalire dall`emozione proprio come quando si rivede una persona cara dopo tanto, ma veramente tanto tempo.

Rivedere Akiko e` stata un`emozione molto forte perche` lei oramai e` una parte della mia famiglia. Lo e` da anni.
Sono grata per aver potuto trascorrere quei giorni con lei; per aver potuto stare in sua compagnia passeggiando per la bella Via Mensa di Venaria; per aver passeggiato con lei per la caotica Via Napione a Torino e per aver potuto offrirle un modestissimo caffe` nella mia piccolissima cucina.

Ritrovo refrigerio dal caldo aiutandomi col mio うちわ uchiwa che pero` non ama star solo ma vuole la compagnia del suo fratellino gemello:

Uchiwa senior fu un mio acquisto in un antico vicolo di Asakusa, in una bottega di un artigiano che produce uchiwa da, probabilmente, una vita. M`innamorai degli ombrelli di foggia Edo e che forse, chissa`, richiamarono alla mia mente memoria di rinfrescanti piogge.

Uchiwa junior, invece, fu un mio capriccioso acquisto nel sotterraneo della grande stazione ferroviaria di Yokohama, da まめぐい Mamegui.

Ritorno ad annusare l`odore del mare. Ne ammiro la superficie ritmata e che riflette, come gemme luccicanti, i raggi del sole.

Rimanere seduti, nel buio della notte, sulla spiaggia lasciando che il proprio sguardo si perda nell`oscurita`. Aspettare che i propri occhi inizino a mettere a fuoco quell`eterno manto di velluto neroblu cosparso di diamanti a forma di stelle ed ammirarne il numero infinito.

In quel buio che profuma di salsedine e di alghe i pensieri volteggiano rapidamente, interrotti soltanto dalla vista di una luce di qualche peschereccio solitario che, come una di quelle tante luccicanti stelle lassu`nel cielo, vaga in quel mare speculare.