lunedì, ottobre 14, 2013

Pensieri ottobrini

La nobile arte cioccolatiera torinese
Ottobre e` il mese che fa da ponte fra settembre, e quindi i rimasugli e strascichi dell`estate, e l`inesorabile ingresso verso il lungo inverno.

E` il mese con le braccia tese da entrambe le parti e che tiene per mano tutte e due le direzioni.

Ottobre e` il tramite, il momento in cui ci si rende davvero e realmente conto che la temperatura e` cambiata e tutto di conseguenza si dovra` adeguare ai nuovi ritmi.
E` il promemoria che ci invita a ricordare la ciclicita` della natura.


Come annunciato nell`articoletto precedente a questo, il mio bazar ritornera`.
Il suo ritorno non solo sara` un vero e proprio rientro in scena dopo cosi` tanto tempo e dopo cosi` tante richieste da parte di voi che mi seguite dal lontano 2006, ma sara` un mio nuovo inizio.

Ogni giorno, che piova o che splenda il sole, affronto il mio giorno con occhi sempre nuovi e con nel cuore la voglia di rinascere. 
Esco di casa quando il cielo e` gia` chiaro ma l`aria e` ancora intrisa di notte, di sonni e sogni.

I miei occhiali, spesso inforcati alla svelta prima di uscire, non sempre mi aiutano a mettere subito a fuoco il mondo intorno a me, ma dagli odori che mi circondano ritrovo la fragranza della citta` che e` gia` sveglia da qualche ora e della vita che riprende il suo solito ciclo.

Saracinesche che si alzano, volti assonnati forse gia` affaticati ed appesantiti oppure carichi di ottimismo per quel nuovo capitolo di vita.

Strade che brulicano di persone intente a raggiungere ora questa ora quella destinazione. Solo il fiume continua imperterrito il suo corso alla stessa velocita`, piu` o meno, di sempre. Lo accompagnano gli alberi che ondeggiano, si adornano e si spogliano imperturbati dalle nostre paure, dai nostri desideri, qualunque essi siano.

Quelle stesse saracinesche che come occhi si erano spalancati al principio del nuovo giorno, la sera si abbassano a volte lentamente ed altre volte piu` impazientemente.

Quelle stesse strade che prima palpitavano di umanita` adesso vanno via via svestendosi, rivelando cosi` il loro volto grigioscuro.

In una domenica di pioggia ho ritrovato il luccichio della nobile arte cioccolatiera torinese la cui storia vanta abbaglianti origini gloriose.
Quelle stesse pasticcerie storiche davanti cui sono passata migliaia di volte senza avere mai il coraggio di entrarvi.

Smossa dal desiderio di assaggiare finalmente una signor cioccolata, con gli occhi entusiasti e l`emozione nel cuore ho acquistato due tavolette della famosa ed elegante pasticceria Pfatisch, uno dei vanti della sofisticata Torino che, come ci ricorda il dolce Guido Gozzano nella sua poesia dedicata alla mia citta`, e` dotata d`un tal garbo parigino.
Ma se con il cuore che ogni mattina ritrova un nuovo battito che mi aiuta ad andare avanti, certe volte - come stasera - mi sento pervadere dallo sconforto ripensando alla cattiveria di cui a volte e` capace l`essere umano il quale, non pago di aver gia` inflitto dolore ad un suo consimile, rincara la dose di veleno nella speranza di vederlo affogare.

Devo allora ricordare a me stessa che il male resta con chi lo fa. Certo, magari esso si ripercuote su chi lo riceve, ma chi lo fa ne rimarra` per sempre marchiato.

E allora rivolgo lo sguardo ai frammenti di Giappone che costellano sempre la mia esistenza, come questo inaspettato ricordo si 富士山 Fuji-san, trovato in mezzo a tanti oggetti polverosi in un posto dove il Giappone si percepisce piu` lontano del solito.


 Le varie cose che ho ripreso a fare sono state tutte conquiste. E` un po` come cadere, sbucciarsi un ginocchio, doversi medicare e mettere una garza prima di riprendere a giocare. E nel frattempo riprendi a giocare con maggior cautela, forse.

Ad esempio, per tanto tempo non riuscivo nemmeno a pensare all`idea di prepararmi di nuovo un o-bentoo.
Il famoso ricettario che mi regalo` Saku-chan, ad esempio, rimase sepolto tra le mie poche cose rimaste e che conservavo in un baule di plastica blu e rosso.

Non riuscivo nemmeno ad immaginare che un giorno avrei tolto - seppur lentamente e con difficolta` - quella garza che, intrisa di sangue ormai scuro, avrei poi gettato via e lontano da me.

Ritorna l`amor proprio e t`investe con forza, ricordandoti che se non ami per primo te stessa non potrai amare gli altri.
Allora, per il lavoro, ho iniziato a rivolermi bene preparandomi questi pasti che mi confortano, oltre a nutrirmi.

Io mi voglio bene e chi non me ne ha voluto non mi ha mai meritata.

Ho aspettato un anno prima di scartare il bentoo-bako che mi porto` Akiko-chan.
Alcuni degli o-bentoo che hanno accompagnato le mie pause pranzo solitarie, ma serene.
Anche il bene resta con chi lo fa, ma non del tutto perche` una parte di esso si espande diffondendosi e contagiando coloro con cui viene a contatto.

Entro i prossimi dieci giorni penso proprio che il bazar avra` la sua prima boccata d`aria dopo tanto letargo.

Quale meraviglia sara` ritornare cosi`, un passo per volta sapendo che si puo` solo migliorare.

Una cosa e` certa: il mio non sara` un negozio gigantesco dove poter trovare migliaia di articoli in settantamila versioni diverse. Sara` un angolo molto piccolo e in un certo senso di nicchia. Ogni articolo e` e sara` scelto con tutto il mio cuore e con la consapevolezza che nulla e` lasciato al caso.

Continuate a seguirmi, mi raccomando. Vi invito inoltre a mandarmi le vostre idee, i vostri consigli, le vostre opinioni e le vostre parole a: biancorossobazar @ gmail. com

それでは、またね!
Soredewa, mata ne!


domenica, ottobre 06, 2013

La novita` che tutti aspettavate...

Una 美人 bijin del vecchio Giappone
Cari tutti voi che mi leggete da ogni dove, questo post / articoletto / lettera e` un modo per mettervi al corrente di alcune novita`.

Ma prima non ci si puo` soffermare, anche se per qualche istante, ad ammirare la bellezza struggente dell`autunno.

Un poeta che si trasforma in stagione prende le sembianze dell`autunno.

L`autunno e` la mia stagione preferita.

E` un dipinto dai caldi colori; e` una tazza di te` fumante sorseggiata guardando fuori dalla finestra: e` una sciarpa avvolgente attorno al collo mentre nell`aria annusi il profumo d`incenso; e` il sorriso meraviglioso della persona che ami; e` una sosta solitaria per un caffe` a Takadanobaba; e` l`odore della metropolitana ad Asakusa; e` il tuo volto riflesso in una vetrina; e` una domenica piovosa dove il grigiore attorno a te, nonostante tutto ma proprio tutto, rivela qualche venatura di colore; e` la camminata in solitaria sotto i portici di Via Po; e` uscire dal lavoro col buio nel cielo ma col sole nel cuore.

L`autunno e` la stagione dei sentimenti profondi, cosi` tanto da far male.

Le sue fragranze sanno essere una carezza e una pugnalata al tempo stesso.

E` la stagione dei poeti, dei sensibili, dei puri e dei delicati. E` la stagione pero` che paradossalmente richiede piu` forza proprio perche` in bilico.

Io in autunno scriverei sempre e andrei avanti a imbrattare pagine pulite di quaderni con frasi, pensieri e scarabocchi infantili.

Per me questa e` la stagione della linfa, della mia linfa.

Ed e` proprio in questi giorni che e` ritornata con forza la mia combattivita`, quella stessa forza che ha fatto si` che non cadessi per terra per sempre.

Una persona cara questa sera mi ha detto che ho avuto la mia Hiroshima e che ora, proprio come i giapponesi, mi sono rialzata e sto ritornando ad essere piu` forte di prima.

Mi e` piaciuta molto questa frase perche`, attraverso questo paragone che non merito assolutamente, ha espresso pero` l`esplosione devastante che ha messo la mia vita a soqquadro totalmente, tre anni fa.

Ci vuole cosi` poco a mandare in macerie qualcosa, ma per ricostruire quel qualcosa lo sforzo e i sacrifici necessari sono a volte immani. Tanto che ricascare a terra e gettar la spugna puo` diventare persino desiderabile.

 Ma la mia vita grazie a Dio mi sta riservando grandi gioie che sarebbero rimaste per sempre occultate ai miei occhi se tutto fosse rimasto immutato.

Cari lettori, cari tutti voi che mi seguite con cosi` tanto entusiasmo e passione da anni ormai...ebbene, riapre il mio bazar.

SI`! Avete letto bene. Dopo cosi` tanto tempo e dopo tanto dolore, riapre il mio bazar.

Chi di voi e` collegato alla pagina Facebook del blog ha gia` ricevuto in anteprima la notizia, ma gli altri forse l`apprenderanno ora.

Il bazar avra` presto (spero) la sua pagina dedicata, mentre questo blog continuera` a vivere di vita propria e ad essere il mio angolo di riflessioni, scrittura introspettiva e descrittiva.

Il negozietto non ha ancora ufficialmente riaperto, ma questo perche` sono in attesa della merce.

Nel frattempo vorrei proporvi in anteprima speciale solo alcuni degli articoli che mettero` in vendita, con relativi prezzi. Se vedete qualcosa che v`interessa, vi prego di farmelo sapere nei commenti oppure mandandomi una mail a:

biancorossobazar @ gmail . com (ho lasciato gli spazi per evitare lo spam)

Non potrete ancora fare nessun ordine, ma potrete intanto farmi sapere cosa vi piace e quale di questi pezzi ordinereste non appena il negozio mettera` fuoril suo noren, aprendo cosi` ufficialmente le sue porte!

Devo pero` prima fare una premessa obbligatoria: rispetto a prima, ossia al bazar 1.0, nel nuovo negozietto i prezzi saranno un po` diversi perche` ora devo tenere conto dei costi d`importazione, IVA, imposte doganali e balzelli vari.
Pur tuttavia, potete star certi che faro` il possibile per tenermi il piu` bassa possibile coi prezzi facendo pero` l`altrettanto possibile per offrirvi solo articoli speciali e scelti - uno per uno - col cuore in mano.

Cominciamo!

Hako ben wa. Immagine di proprieta` di Bento&Co.
Questi sono dei bento elegantissimi che uniscono i colori e decori della tradizione con il design moderno ed occidentaleggiante di una semplice scatola.
Disponibile in entrambi i colori.
26 euro + spedizione.
Akafuji. Immagine di proprieta` di asien-harmonie.de
Akafuji, ossia il Fuji rosso, e` uno dei volti piu` amati e piu` leggendari del grande monte giapponese.
Fuji-san mostra a noi il suo volto vermiglio quando il cielo e` chiaro, limpido e pulito ed e` ora del tramonto.
Poeti e pittori hanno regalato parole e dolci pennellate ad Akafuji il cui fascino e` indubbio. Il grande maestro Hokusai amava Akafuji e cerco` tante volte di catturarne il fascino.
Euro 28 + spedizione.

Nanao. Immagine di proprieta` di Bento&Co.
Questo bento e` l`essenza della semplicita`, del minimalismo elegante giapponese. Decori raffinati e che ricordano quelli che si trovano in sofisticate ocha-ya di Kyoto.
Disponibile in blu.
Euro 28 + spedizione.

Higanbana rosso. Immagine di proprieta` di miyako.pl
L`eleganza del design giapponese si distingue per la sua capacita` nel non essere mai pacchiano, ma sempre delicato e raffinato.
Un bento tradizionale con un tocco di botanica nipponica.
Euro 21,50 euro + spedizione.

Queste sono solo anteprime. Vi ricordo che per ora non e` possibile fare alcun ordine, ma potete - anzi v`incoraggio a farlo - mandarmi un commento o un messaggio in cui mi dite se siete interessati ai bento in anteprima.

Con ogni ordine riceverete un omaggio. 

Tornate presto sul blog, oppure tenetevi in contatto con me via email oppure attraverso la pagina Facebook del blog per rimanere aggiornati sugli sviluppi del bazar. E` importante! Aspetto i vostri commenti.


Alla faccia di chi mi ha voluto male, io vado avanti.

Mata ne!

mercoledì, ottobre 02, 2013

Ricordo Pomeridiano

Devo annunciarvi una grossa novità, ma prima voglio condividere con voi che mi leggete, un mio ricordo pomeridiano.

Questa è proprio la casa. La casa di Ishii-san.
Torno spesso con la mente al ricordo dell'antica casa di samurai di proprietà del mio ex-padrone di casa in Giappone.

Una casa antica e tradizionale dove ho avuto il privilegio di andare molte volte.

Una casa dove si sentono il profumo pungente ed aromatico del tatami, la fragranza legnosa delle porte scorrevoli e dove si percepiscono solo la calma e la tranquillità di una casa di altri tempi.

Quella casa con quel vecchio solaio strano a cui, per accerdervi, bisognava arrampicarsi su per quella ripidissima scala di legno scuro. Quando ancora quella casa era abitata dai samurai, quel solaio serviva da nascondiglio per donne e bambini durante gli attacchi nemici.

Ricordo come mi arrampicai fin lassù e strizzai gli occhi non abituati all'oscurità nel tentativo di vedere cosa ci fosse. E quando le tenebre di quel buio si dipanarono, vidi solo una grande stanza dal soffitto bassissimo, ceste, e qualche oggetto qua e là. Ma respirando a pieni polmoni quell'aria antica pensai alle corse a perdifiato su per quella scaletta e alle fughe dal nemico..queste fughe antiche.

Ripenso con piacere a quella volta, forse l'ultima in cui ebbi l'ennesimo privilegio di stare in quella casa.

Era estate e fuori le cicale cantavano la loro struggente melodia...

L'aria era quella tipica dell'estate giapponese: calda, umida e pesante.

Ma quella stessa aria pesante era però carica di festa perché era il periodo dei matsuri, ossia delle feste estive di quartiere.

Con la scusa di dover andare in bagno, Sakura ed io ci fermammo in quella casa dove non vedevo l'ora di far ritorno.

Ci sedemmo sul tatami della stanza principale dove ci aspettavano dei rinfrescanti gelati agli azuki ed una tazza di mugicha (tè d'orzo).

Ricordo come non c'era bisogno nemmeno di parlare. Sorseggiare quel tè accompagnato dal profumo del tatami su cui ero timidamente seduta è stato uno dei più bei regali che il Giappone mi abbia fatto.