lunedì, novembre 27, 2006

Hokkaido noodles

Dovro' assolutamente scrivere un articoletto sulla nostra visita al Ramen Museum di Shin Yokohama, con tanto di fotografie e descrizioni, ma lo faro' appena avro' tempo di mettermi li' a cercare le foto nella nostra memory card.

Intanto vi parlo di Denmaru, un ristorante nuovissimo che hanno aperto in un quartiere non molto distante da qui, e la cui specialita' sono le zuppe con le tagliatelline di Hokkaido.

In realta' sono varianti dello stesso tema, cioe' quello dei ramen, ma siccome oramai questi sono diventati tra i piatti piu' famosi di tutto il Giappone, quasi ogni regione di questo incantevole Paese vanta la propria ricetta ed il proprio modo di prepararli.

Hokkaido e' una di queste regioni. Hokkaido, anticamente chiamata Ezo dalle popolazioni indigene, e' una delle quattro isole principali che compongono l'arcipelago giapponese, ed e' anche quella piu' a settentrione.

In questa parte di Giappone vengono preparate squisitezze culinarie per cui bisognerebbe scrivere un libro a parte. Ma tra le tante cose, Hokkaido e' famosa per le sua tagliatelle e per gli squisiti prodotto caseari che provengono da quella regione: burro, latte, panna e formaggi.

Ma le tagliatelline ramen di Hokkaido formano una categoria a se' stante: sono si', ramen, ma non qualunque.
I brodi utilizzati per la preparazione delle tagliatelle sono caratterizzati da sapori forti e decisi, tipo la cipolla arrostita e tritata, spicchi d'aglio fritto e affettati, cipollotti verdi ed altri aromi forti e pungenti.

Qui in Giappone i ramen sono tra i cibi che presentano piu' varianti in assoluto. Si puo' dire che ogni ristorante vanti la propria ricetta personale e segreta, perche' e' proprio sul successo di questa che si basa il successo dell'attivita' in questione.

In ogni ristorante si puo' esser certi di assaggiare qualcosa di diverso. Anche se in fondo certe preparazioni rimangono standard - ramen con brodo a base di miso, quelli con brodo a base di shoyu o salsa di soia e quelli con fettine di carne di maiale arrosto o chashumen - ma ogni locale vi offrira' piatti dal sapore personalizzato e diverso, forse il frutto di una ricetta antichissima e gelosamente custodita dai membri della famiglia.

Oggi faceva freddissimo e quando la temperatura scende cosi' tanto, viene subito voglia di qualcosa di caldo.
Se poi capita di abitare in Giappone, ecco che allora viene voglia di sbafarsi una bella scodellona fumante di noodles.
E Denmaru e' stata la nostra meta oggi.

La mia zuppa consisteva in: una generosa porzione di ramen freschi, brodo chiaro e saporitissimo, una manciata di cipolle arrostite e tritate, cipollotti verdi ed una fetta di carne di maiale arrosto, piu' un sottile foglio quadrato di nori o alga essiccata.
Accanto alla scodellona fumante c'era una ciotolina di riso tipo alla cantonese, ma Japanese style, con salsa di soia, zenzero e pezzetti di kamaboko, un composto solido a base di pesce cotto al vapore.

La zuppa di mio marito era molto simile, eccetto che il suo brodo era molto scuro, quindi penso fosse essenzialmente a base di salsa di soia. In piu' nella sua c'erano molti cipollotti verdi.
Al posto del riso, ha ordinato dei gyoza, ovvero dei grossi tortelli ripieni di carne e saltati in padella, molto simili ai jiaozi cinesi.

Ieri per pranzo, invece, siamo stati da Sushiro, il nostro Sushi Kaiten abituale.
Parlero' dei Sushi Kaiten la prossima volta.

Thanksgiving Day e uno sfizio da Tiffany

Il Thanksgiving Day:
Giovedi' sera abbiamo avuto molti ospiti qui a cena da noi, in occasione del Thanksgiving Day o giorno del Ringraziamento.

E' stata una serata incredibile perche' eravamo tutti provenienti da Paesi diversi. E la cosa piu' comica e' che non c'era nessun ospite statunitense, e noi stavamo festeggiando una ricorrenza statunitense appunto!

Tra i nostri ospiti abbiamo avuto due amici giapponesi (Natsuki e Katsuya). C'erano poi amici e colleghi di lavoro di mio marito: alcuni filippini, un guatemalteco, un ecuadoriano ed un cinese. C'era anche una ragazza coreana che era la fidanzata di uno dei nostri ospiti filippini.
Tra l'altro ho scoperto, dopo che se ne sono andati, che la nostra ospite coreana era abbastanza illustre: e' la figlia dell'ambasciatore coreano in Sudafrica!

E' stato bellissimo vedere la nostra bella tavolata imbandita con ogni sorta di squisitezze preparate con le mia manine e quelle adorate di mio marito! Una tavola arricchita poi, dalla presenza di cosi' tante persone, ognuna delle quali con una cultura ed una lingua diverse.

Infatti per tutta la serata c'e' stato un miscuglio affascinante di lingue...si passava dall'inglese all'italiano, dallo spagnolo al giapponese e dal giapponese al tagalog.

Uno dei nostri amici filippini ci ha portato una teglia di Menudo alla maniera filippina, appunto.
Il Menudo e' un piatto molto famoso in Messico: e' essenzialmente una zuppa molto sostanziosa a base trippa e gusti vari.
Il Menudo filippino che abbiamo assaggiato, invece, non contiene trippa ma pezzetti di carne di manzo rosolati in un soffritto, credo, e poi fatti cuocere in un brodo abbastanza liquido con salsa di pomodoro ed arricchito da tocchetti di patate ed altre verdure saporite.

A me la carne di manzo piace pochissimo, quasi per niente, pero' quello e' stato un piatto gustoso e che ho assaggiato volentieri.

Il nostro amico giapponese, Katsuya, invece ci ha portato una graziosa scatola con dentro delle elegantissime fette di torta acquistate presso una delle stilosissime pasticcerie di Yokohama, la rinomata pasticceria Vanilla.
Anziche' esserci una torta intera, c'era un delizioso assortimento di fettine di torte di vario genere: ce n'era una di pasta sfoglia ricoperta di panna montata, crema al caffe' e scagliette di castagne candite; un'altra aveva un trionfo cremoso di cioccolato; un'altra ancora sfoggiava una divina nuvola bianca di panna montata e con sopra una succosissima fragola rossa.

Il nostro ospite cinese, invece, ci ha portato in dono un'elegante bottiglia di Moet et Chandon, un classico senza tempo.

La mia amica Natsuki mi ha portato una bellissima scatola con dentro un assortimento strepitoso di baci di dama!!! Si', proprio i baci di dama della nostra tradizione pasticcera! Sempre a Yokohama c'e' Bambini-Na, un'incantevole negozietto dal cui forno escono creazioni golosissime ed irresistibili, tra cui proprio questi baci di dama!

Insomma, ogni ospite ci ha portato un dono: come non essere felici?

Per la grande cena avevamo preparato:
il tradizionalissimo tacchino al forno (dalle dimensioni mini, vista la poca capienza del nostro fornetto nipponico), pure' di patate, fagiolini verdi al forno con crema di funghi, stuffing, macaroni and cheese (deeeeeliissshhhh!!!), verdure miste saltate in padella, stinco di prosciutto arrosto, insalatona fresca.

Uno dei nostri ospiti ha grigliato delle bistecche di manzo, che pero' non ho mangiato perche' non mi piacciono.

E per dessert ho preparato una crostata all'albicocca. In piu' avevamo i divinissimi dolci della pasticceria Vanilla ed una profumata e tradizionale pumpkin pie, una specie di crostata di zucca, aromatizzata da cannella e altre spezie.

Lo sfizio:

Lo sfizio, invece, me lo sono tolto ieri. Mi sono comprata un anello di Tiffany! Sognavo da sempre di possedere un qualcosa del rinomato gioielliere newyorchese, ma per tanto tempo e' rimasto solo un sogno, appunto.
Poi ieri, mentre curiosavamo in una gioielleria della zona, ho pensato di farmi questo bel regalo, e senza molte esitazioni ho chiamato la commessa e le ho chiesto di farmi vedere un anello in particolare che avevo subito addocchiato: l'anello in argento massiccio, il famoso anello del 1837.
Quello e' l'anno in cui fu fondata la Tiffany & Co. , e quell'anello celebra la nascita dell'azienda.

Nel 1997 venne riproposto al pubblico questo anello commemorativo, ed e' quello che ho acquistato io.
E' M E R A V I G L I O S O ! ! ! !

E' un anello di un'eleganza e di una raffinatezza senza pari. E' un gioiello senza tempo, un qualcosa che non andra' mai fuori moda perche' non ne segue una, ma segue solo il suo stile personale, perche' e' uno stile fedele a se' stesso, sempre.

Mi sento cosi' elegante quando me lo metto al dito!
Sono proprio felice di essermi fatta questo bel regalo!

Sono sicura che mio marito me l'avrebbe comprato in un batter d'occhio se gliel'avessi chiesto, ma ho voluto comprarmelo coi miei risparmi, perche' e' proprio solo un mio capriccetto che desideravo accontentare.

Ken Shimura


Assieme al mistero del ristorante (sul quale scrivero' alcuni aggiornamenti appena posso), c'era anche quello del comico giapponese senza nome, che sa farmi spaccare in due dalle risate ogni volta che lo vedo in tv.

Giovedi' sera, a casa nostra abbiamo festeggiato il Thanksgiving Day, o giorno del Ringraziamento, assieme a molti ospiti. Tra questi c'era anche la nostra amica giapponese Natsuki con un suo amico, Katsuya.

Anche sulla bella serata di giovedi' parlero' per benino in seguito, ma ora mi preme parlare del suddetto comico, che peraltro vedete immortalato nella foto in alto a sinistra.

Dopo cena, ho fatto vedere a Natsuki il palinsesto del canale dove mandano in onda gli spettacoli del comico e lei, dopo aver velocemente letto la pagina che le ho mostrato, ha esclamato: - Ma questo e' Ken Shimura!-

Mistero risolto, dunque.

Quindi, finalmente, il mitico comico nipponico ha finalmente un nome! Il che significa che posso andarmi a cercare tutti i suoi dvd nei negozi e farmi una mega scorta di risate assicurate!

Ken Shimura e', secondo quanto mi ha detto Natsuki, un comico famosissimo qui in Giappone. Lavora perlopiu' in televisione: non fa spettacoli nei teatri o locali per cabaret, ma quasi solo ed esclusivamente in tv.

La mia amica ricorda di aver iniziato a vederlo in televisione quando era bambina; sono passati piu' di ventisei anni e Ken e' ancora famoso e i suoi sketch comici vanno a gonfie vele.

Shimura e' talmente famoso che, se proprio bisogna paragonarlo a qualcuno, possiamo dire che e' come un Gigi Proietti, un Lino Banfi od un Enrico Montesano da noi in Italia.
O come Fantozzi..pero' ho volutamente evitato il paragone con quest'ultimo perche' penso che l'unica cosa che abbiano in comune sia proprio solo la notorieta' e la fama, ma tra i loro tipi di comicita' c'e' un abisso di differenze.

Ah, vorrei precisare che la foto in alto l'ho presa dal blog / sito ufficiale di Ken Shimura. L'indirizzo e': www.ken-shimura.com

mercoledì, novembre 22, 2006

Midterm

Vorrei poter aggiornare questo mio bel blogghino piu' spesso, ma ultimamente sembro avere sempre meno tempo.

Oggi ho dato l'esame di Midterm di giapponese. Il Midterm e' un esame importante e quindi bello tosto.
Ho studiato e ripassato come una matta. Domenica e' venuta Tina (la mia compagna di universita') qui a casa mia a studiare.

Siamo state ore sugli appunti e sul lessico.
Per imparare e memorizzare efficacemente tutte le parole nuove, uso il metodo delle flash cards. E' lo stesso metodo che ho usato anche per il cinese. E' un modo semplice ma che non tarda a dare i suoi risultati.

Prendo dei semplicissimi fogli di carta; li piego a meta', li ripiego nuovamente e poi li piego ancora in quattro parti uguali.
Riapro il foglio e in ogni quadrato (o rettangolo) che si e' formato scrivo un vocabolo in lingua originale. Dall'altra parte lo riscrivo in italiano.

Dopodiche', con un bel paio di forbici alla mano, taglio le carte et voila'! Faccio questo lavoro per ogni unita' di giapponese svolta.
Visto che in ogni lezione c'e' sempre una lista consistente di parole nuove, e' di fondamentale importanza memorizzarle il piu' presto possibile, per non doversi ritrovare all'ultimo con una montagna di vocaboli da studiare.

Credo che il Midterm sia andato bene. Mi sentivo tranquilla.
Non so quando sapro' il risultato. Spero presto, anche se credo non lo sapro' fino a martedi' prossimo, giorno in cui riprenderemo le lezioni.
Giovedi' non si andra' perche' e' il giorno del Ringraziamento, quindi e' festa.

Anche mio marito ha dato il suo esame di Midterm oggi, ma il suo e' strutturato in due parti, e quindi dovra' terminarlo domani. Spero che anche lui ottenga un ottimo punteggio!

Domani, se riesco, vorrei aggiornare nuovamente il blogghino e raccontare della nostra visita al museo dei ramen, a Shin Yokohama. Vi siamo stati la settimana scorsa, assieme alla nostra cara amica giapponese Natsuki. E' stata una giornata splendida e ci siamo divertiti un mondo!
E' stato stupendo visitare un museo interamente dedicato a quei saporitissimi spaghettini giapponesi!

Abbiamo scattato anche alcune foto che non manchero' di aggiungere.

Ieri sono andata di nuovo a Chigasaki a dar lezione d'italiano ad Ikuko. All'andata il cielo era un po' nuvoloso. Cercavo Fuji-san, ovvero il Monte Fuji, ma era avvolto in una coltre bianca di nuvole soffici e fumose.

Domani iniziero' a dar lezioni d'italiano ad un'altra ragazza giapponese, di nome Satoko. Spero vada bene!
Dopo la lezione, mi faro' un giretto nel centro commerciale che si trova vicino alla stazione dove c'incontreremo.
Li' comprero' un po' di cose per giovedi', giorno del Ringraziamento appunto.

Giovedi' avremo degli ospiti qui a cena. Prepareremo i piatti classici per il Thanksgiving, ma faro' anche qualcosa d'italiano. Specialmente come dessert, mi piacerebbe fare una bella crostata alla frutta. Vedro'.

La temperatura qui si sta abbassando sempre di piu'. Di sera fa molto freddo e ci tocca accendere il riscaldamento piu' spesso, soprattutto in camera, almeno un'oretta prima di coricarci. Ovviamente lo spengo prima di dormire.

Oyasumi nasai!

martedì, novembre 14, 2006

Vita frenetica

Chi l'avrebbe mai detto che un giorno sarei venuta ad abitare nientepopodimenoche' in Giappone, e che avrei pure avuto una vita ultra frenetica?

Ebbene si', e' proprio cosi'. Sono in Giappone e la mia vita sta diventando sempre piu' frenetica. Sembra che le ventiquattro ore in un giorno non bastino e che i sette giorni della settimana non siano sufficienti. Devo fare, devo andare, devo studiare. Questo e' diventato il mio nuovo ritmo.

E mi piace molto. Sono, di natura, una persona molto tranquilla che detesta la confusione e il rumore, pero' una vita frenetica non deve per forza significare trambusto e chiasso.
Lo studio, per esempio, mi sta dando una carica che non provavo dai tempi delle superiori. Il dover star dietro ad un programma che viaggia alla velocita' della luce, dover prendere tonnellate di appunti, dover ripassarsi il materiale svolto, prepararsi per le verifiche.

I dubbi di grammatica. La paura di non aver capito o di non ricordare i vocaboli appresi. Il timore che puntualmente assale gli studenti il giorno prima ed il giorno stesso della temuta verifica. Scariche di adrenalina che alla fine ci lasciano stanchi ma sollevati.

Ieri sono stata di nuovo a Chigasaki a dar lezione d'italiano ad Ikuko. Abbiamo preso un caffe' in un bel bar in stile occidentale.
Finita la lezione, la mia amica e' andata via e io mi sono fatta un breve giretto all'interno della stazione, a curiosare fra i negozi.
Ho visto un negozio che si chiama 3 Coin, dove vendono tutto a 300 yen. Ho visto una grossa farmacia con ogni medicinale possibile immaginabile, cosmetici di ogni genere, detersivi e casalinghi.
Ho visto un mini-market pieno zeppo, stipato direi, di prodotti stranieri. Si trova di tutto la' dentro, dalle caramelle al latte e miele Ambrosoli (che ho preso perche' mi piacciono molto!) a spezie indiane, dolci tedeschi ed austriaci. C'era un trionfo di formaggi italiani e francesi, un assortimento incredibile di salumi iberici e di vini italiani.

Finito il mio giretto per i negozietti della stazione, mi sono avviata verso il treno che mi porta a casa. Tornando a casa non sono piu' riuscita a vedere il Monte Fuji in lontananza perche' si stava facendo sera, ma l'ho visto all'andata, anche se non si e' visto bene come l'altro giorno!

Oggi sono andata a lezione. Tirava un venticello abbastanza forte fuori, ma c'era un sole splendido.
A me personalmente piace molto il sole del tardo pomeriggio: e' il piu' bello, perche' e' tiepido e dai colori caldi e confortanti. Non e' aggressivo ed arrogante come quello di mezzogiorno o delle prime ore del dopopranzo.

Camminavo e intanto respiravo l'arietta fresca e guardavo le piante che costeggiano il viale che percorro per andare a scuola. Si vedono tanti alberi, cespugli e piantine. Su ambo i lati della strada ci sono case e negozietti. Verso il fondo c'e' un parco abbastanza grande, ma per accedervi bisogna salire su per una collinetta.
Subito dopo il parco c'e' una galleria dove passano le macchine, ma dove possono camminare anche i pedoni, visto che c'e' un marciapiede su tutti e due i lati.

Mentre camminavo e mi avviavo verso la galleria, e' passata una bambinetta giapponese che avra' avuto sette-otto anni e con un faccino sorridente mi ha detto Konnichiwa! , che vuol dire salve, ciao, buongiorno, ma va usato mentre e' ancora giorno. Quando diventa buio, bisogna usare un altro saluto: Konbanwa.

Le ho risposto anch'io Konnichiwa e ho continuato a camminare verso l'universita'.

Oggi ho avuto una prova di verifica abbastanza complessa e spero sia andata bene. Dopo la verifica abbiamo iniziato dei nuovi argomenti di grammatica e, ovviamente, ho preso una montagna di appunti. Mi fa male la testa.

Mio marito non e' potuto venire a prendermi perche' deve lavorare. Questa settimana fara' degli orari un po' diversi dal solito.
La mia compagnia di universita', Tina, mi ha dato un passaggio per un pezzo di strada, ma poi ho continuato a piedi perche' lei doveva girare per andare in un'altra direzione, quella verso casa sua.

Andando verso casa, mi sono fermata al Famima, o Family Mart, un convenience store o conbini (in giapponese), dove mi sono comprata la cena, dato che non avevo per niente voglia di cucinare.
Ho preso un piatto di riso al vapore con tonkatsu (gnamm!!!!!) con la salsina marroncina sopra ed un'altra salsina a base di maionese, a lato.
Ho preso un brick di succo d'arancia, un gelato per me e uno per mio marito ed un dolcino per domani.

Mi piace comprare i gelati al Famima, anche se ne hanno sempre di cosi' tanti tipi che e' davvero difficile scegliere. Stasera ne ho preso uno al gusto panna e uva. Il gusto dell'uva dovrebbe ricordare quello del vino, ma preferisco pensare al frutto che non alla bevanda alcoolica se si tratta di gelato.

Ho finito poco fa di cenare e ancora sto finendo il mio gelatino panna e uva, dopodiche' mi mettero' a rivedere gli appunti di giapponese di stasera.

lunedì, novembre 13, 2006

Una giornata triste

E' da qualche giorno che non aggiorno il mio blogghino.

Volevo dire che la verifica di giapponese era andata poi benissimo. Ho preso 100 / 100! Ero davvero contenta! Anche se pero' martedi' gia' me ne aspetta un'altra, sicuramente piu' tosta, visto che riguardera' tutto l'argomento relativo all'ora, ai numeri (davvero impestati!), alle date, a delle particelle strutturali della frase, ecc.
Speriamo in bene!

Pero' a parte tutto cio' che puo' passare benissimo in secondo piano, oggi e' stata una giornata triste. E' venuta a mancare la nonna materna di mio marito. Ho ricevuto la triste notizia per telefono stamattina, da parte di mia suocera. E' stato tristissimo.

In piu', mio marito oggi ha dovuto lavorare, per cui ho dovuto decidere se telefonargli per dirglielo subito o se aspettare. Ho poi deciso di dirglielo subito, cosicche' avesse il tempo di telefonare alla sua famiglia immediatamente.

In situazioni come queste non si sa mai cosa dire. Ci si sente impacciati come non mai.
Ci si sente in dovere di portar conforto subito, ma spesso crediamo di doverlo fare con le parole, mentre credo che possa bastare la nostra presenza, un abbraccio, una carezza.

Sono rimasta tutto il giorno col mio adorato marito, ma ho cercato di lasciarlo tranquillo. Abbiamo passato tutto il pomeriggio e tutta la sera tra il salotto e la cucina. Lui cercava di distrarsi leggendo e guardando la tv, mentre io gli facevo compagnia e nel frattempo mi facevo i compiti per martedi'.

Ma ci siamo fatti molta compagnia ed e' stato bello, nonostante il clima teso e triste.

Spesso evitiamo di pensare alla morte perche' e' un argomento scomodo, che ci mette tremendamente a disagio perche' ci pone di fronte ad un'innegabile verita'. E penso sia bene non pensarci troppo spesso, o si rischia di farla diventare un'ossessione e di entrare in paranoia.

Ma ogni tanto ci fa bene riflettere in questo senso, perche' ci aiuta a fermarci un attimo e ad apprezzare cio' che abbiamo ora, nel presente. Trascorriamo buona parte della nostra vita in funzione di un futuro che probabilmente non sara' come ce lo aspettiamo, e nel frattempo il presente ci passa davanti senza che noi battiamo nemmeno ciglio.

Soprattutto, impariamo ad apprezzare maggiormente i nostri cari, le persone a cui vogliamo bene e il tempo che passiamo con loro. E questo vale per tutti, specialmente per chi, come noi, ha la famiglia lontana.

Purtroppo non ho potuto conoscere questa nonna, se non tramite delle fotografie. Pero' mi sento molto triste pure io.

Che la sua anima riposi in pace. Amen.

giovedì, novembre 09, 2006

Splendida mattinata a Chigasaki

Ho un sonno pazzesco in questo momento, ma prima di addormentarmi avevo in programma di guardarmi l'inizio di Colazione da Tiffany.

Ma prima di far cio', vorrei aggiornare il mio blogghino, anche se la parte pigra che c'e' in me gia' m'invitava a lasciar perdere e a rimandare domani, che tanto si fa sempre in tempo.

Beh, invece preferisco raccontare com'e' andato il mio giretto a Chigasaki, adesso che il ricordo e' ancora fresco e vivido. Domani si sara' gia' leggermente offuscato. Dopodomani sara' gia' diventato un ricordo a tutti gli effetti, ovvero un po' annebbiato, a tratti chiaro e limpido, e a volte idealizzato.

Premetto dicendo che non sono una che si alza tanto presto la mattina, salvo eccezioni in cui non posso fare diversamente.
Sono una dormigliona, e questo m'infastidisce perche' vorrei potermi alzare presto, anzi prestissimo e vivermi appieno ogni giornata, dall'alba al tramonto o quasi.

Stamattina, pero', mi sono dovuta alzare prestino e prepararmi per andare ad incontrare la mia amica giapponese Ikuko, a Chigasaki.

Quando mi sono alzata faceva un freddo incredibile. E quando sono uscita, ancora di piu'. Penso che oramai siamo ufficialmente nella stagione fredda. Non ci sono dubbi a questo punto.

Siccome detesto arrivare in ritardo e la puntualita' e' sempre stata una delle mie priorita' assolute ( e qui in Giappone puntualita' e rispettabilita' camminano di pari passo), mi sono sbrigata ad uscire, in modo da aver tempo di arrivare alla stazione per prendere il treno che mi avrebbe permesso di arrivare a destinazione all'ora prestabilita dell'appuntamento con la mia amica.

Ma dato che abbiamo la fortuna di abitare a pochi minuti a piedi dalla stazione, mi sono resa conto che in realta' avrei avuto circa un quarto d'ora tondo tondo per starmene tranquilla li' ad aspettare il trenino.

La nostra stazione e' molto bella perche', a differenza della maggior parte delle altre, non e' caotica e sepolta sotto una montagna di edifici di cemento, ma e' una stazioncina piccola che si affaccia su delle immense risaie dalla bellezza mozzafiato.

Cosicche', quando ci si trova ad aspettare il treno (i tempi d'attesa non sono mai lunghi, e in questo caso e' un peccato), non ci si annoia. Dalle panchine si puo' ammirare un panorama splendido, da cartolina.

Queste sterminate risaie sembrano dar colore ad un immenso dipinto, racchiuso in una cornice di piccole casette assorte ognuna nella vita e nei pensieri dei propri abitanti.

E cosi' ho approfittato di quel quarto d'ora per ripassare i miei appunti di giapponese e per alzare lo sguardo dal libro ogni tanto, ed ammirare quel paesaggio pacifico e silenzioso.

Il mio quartiere sonnecchiava ancora un po' a quell'ora, anche se gia' iniziava a stiracchiarsi e a dare il benvenuto ad un nuovo giorno.
Ho visto alcune donne che aspettavano un pullman che le avrebbe portate al lavoro o probabilmente ad una stazione piu' grande.

Ho visto alcune massaie che, intente a portar borse della spesa, si dirigevano frettolosamente verso casa oppure verso un altro negozio.

Ho visto il camioncino della NichiGas che faceva il suo giro mattutino delle consegne e dei ritiri delle bombole.

Ho visto degli operai che scaricavano del materiale da un camion.

Ho visto un addetto ai distributori automatici che riforniva quello davanti all'ingresso della stazione, con lattine di bibite e caffe', bottiglie di te'.

Ho visto la signora che gestisce l'edicola / mini ufficio postale / mini market davanti alla stazione, mentre sistemava alcuni espositori esterni.

Ho visto un gruppo di tre studentesse in divisa blu, tutte sorridenti e con dei bei codini oppure una bella coda di cavallo adornata da fiocchi, mentre a passo svelto si dirigevano verso la loro scuola.

Ho visto un pezzo di Giappone che pian pianino si svegliava e ritrovava il suo ritmo quotidiano.

Dopo aver ripassato i giorni della settimana, i nomi dei mesi e i numeri ordinali, e' finalmente arrivato il mio treno.
Il mio tragitto e' durato una mezz'oretta, circa.

Sono arrivata a Chigasaki e ho subito trovato la mia amica che mi aspettava.

Mi ha portata in una sala da te' tradizionale giapponese dove non sapevo cosa ordinare. Cosi' mi sono fatta consigliare da lei.
Alla fine ho optato per un tipo di te' verde speciale, una qualita' che si trova solo in questo periodo dell'anno, da quel che ho capito.

Come accompagnamento, ho scelto una fettina di torta, anch'essa aromatizzata al te' verde.

Mi sono vista arrivare un vassoio nero opaco, dalla forma semi-ovoidale. Sopra vi erano disposti in modo preciso ed elegante: una scodellina nera smaltata di verde smeraldo all'interno, una teiera panciuta e nera dal manico orizzontale lungo, un piattino con sopra sistemate tre fettine sottili di questo dolce divino.

Vicino alle fettine di torta c'era una noce di una crema verde brillante, dal sapore dolce, delicato e piacevolissimo.

La cameriera ci ha poi portato un thermos di acqua calda che serviva a riempire la propria teiera, per poter fare dell'altro te'.

Inutile dire che quel te' era semplicemente....angelico! Non mi viene in mente un aggettivo che possa essere piu' descrittivo di questo.
Era delicato, leggero, senza la benche' minima punta o traccia di amaro. Una bevanda pura, calda al punto giusto: non tiepida, non bollente.

Aspetto, trepidante, la prossima occasione in cui potro' nuovamente assaporare codesta squisitezza.

La torta...ahh quella torta. Se tentassi di descriverla, dubito riuscirei a trasmettere la sua bonta' e la sua delizia.

Siamo rimaste per circa un'ora in questa sala da te'. Questo e' un posto dove la gente viene, si siede e si rilassa. Conversa con amici o parenti, legge un libro o se ne sta tranquillo per i fatti suoi.

Ad Ikuko ho iniziato a dare lezioni d'italiano. E siccome abitiamo abbastanza lontanucce l'una dall'altra, Chigasaki e' diventato il nostro punto d'incontro ideale a meta' strada.

Passata l'ora ci siamo alzate e siamo andate via. Ma prima Ikuko mi ha dato un graziosissimo sacchetto coi manici di corda neri. Dentro la busta c'era un sacchettino trasparente colorato contenente dei deliziosi biscotti fatti da lei, per me!

E' stato un gesto talmente gentile, talmente bello e spontaneo che ero quasi commossa. Ho provato cosi' tanta felicita' in quel momento, che durante il tragitto verso casa, mi sentivo contenta e piena di gratitudine per l'opportunita' che sto avendo di vivere qui, di venire a contatto con questa cultura antica e con questa gente cosi' speciale.

Quasi dimenticavo: durante il viaggio dell'andata, ogni tanto distoglievo lo sguardo dal mio libro di testo e ammiravo il paesaggio che velocemente si profilava ai miei occhi per poi sparire con altrettanta rapidita'.

Guardavo le montagne lontane, alte, misteriose, dalla tonalita' blu-violetta. E tutto ad un tratto e' apparsa una montagna piu' grande di tutte le altre. Piu' imponente. Piu' maestosa. Piu' regale. Piu' nobile. Piu' sacra di tutte: il monte Fuji!

Era la prima volta che lo vedevo. Sapevo che era possibile vederlo, a volte, da alcune zone, ma solo nelle giornate limpide e di sole.

Il monte Fuji era laggiu', in tutto il suo splendore. Ai miei occhi e' apparso blu-viola, del colore delle genziane. La sua vetta era ricoperta di bianco. Ma di vetta proprio non si puo' parlare, visto che il Fuji e' un vulcano, anche se inattivo da tempo.

Da lontano si vede la sua cima troncata. Un cratere che deve essere immenso.

E la cosa piu' curiosa e' che, anche mio marito ha visto Fuji san oggi, ma nemmeno lui si e' reso conto del fatto che stava proprio ammirando la grande montagna sacra ai giapponesi. Nemmeno io me ne sono subito resa conto. Solo dopo, in serata, parlandone con mio marito appunto, siamo entrambi giunti alla conclusione che ci e' stato dato l'onore di guardare, seppur per pochi istanti, quest'imponente meraviglia sacra della natura.

La mia mattina si e' conclusa poi con un breve giro al mio supermercato di quartiere, il Seims, e il mio ritorno a casa.

Domani pomeriggio ho lezione e penso proprio che Kanai-san ci consegnera' i compiti di martedi'. Speriamo in bene!

Oyasumi nasai!

mercoledì, novembre 08, 2006

La mia giornata di domani

La prova di verifica oggi credo sia andata bene. Non so per certo come sia andata, visto che il professore le deve ancora correggere e penso ce le restituisca giovedi'. Comunque, non ho avuto tentennamenti durante il compito e ho risposto a tutte le domande.

Mi sentivo preparata e pronta ad affrontare (bene) questa prima prova.

Domani mattina (anzi, faccio prima a dire oggi, visto che e' gia' mezzanotte e mezza), prendero' il treno e mi rechero' a Chigasaki ad incontrare una mia amica giapponese, a cui daro' lezioni d'italiano d'ora in avanti.

Le ho gia' preparato una cartellina con una parte del materiale che affronteremo domani, piu' una bellissima poesia del suo poeta preferito, Umberto Saba. Una poesia che a me piace da sempre, intitolata Ritratto della mia bambina.

Le leggero' la versione italiana e insieme leggeremo la traduzione in inglese. E man mano che andremo avanti con le lezioni, magari proveremo a studiarla a memoria.

Beh, ora me ne vado a dormire. Fa un freddo da orsi qui.

martedì, novembre 07, 2006

Aggiornamento del giorno e qualche risata

Con questo bel titolo ridicolo, posto un breve aggiornamento.

L'universita' procede bene. Domani ho la prima verifica di giapponese e mi fuma il cervello. Sono giorni che ripasso e ri-ripasso tutto, ma proprio tutto tutto quello che abbiamo fatto fino adesso.

Non sembra ma ho riempito migliaia di pagine di appunti. In piu' ho gia' i primi due capitoli del libro principale di testo, zeppe di annotazioni a margine, schemini e compagnia bella.

Ho la mia bella cartellina (verde fortuna!), che straripa di fogli, fotocopie, ecc.

In piu', ad ogni lezione, Kanai-san da' a ciascuno di noi un piccolo mazzo con gli hiragana che ci spieghera' quel giorno. Di questi mazzi di hiragana ne ho gia' due, e ovviamente non vedo l'ora di ricevere anche gli altri, cosi' posso rivedermeli tutti per benino, visto che io me li ero gia' studiati per conto mio.

Oggi ho passato tutto il pomeriggio e parte della serata a fabbricarmi un mega mazzo di carte con su scritte parole giapponesi, e dietro il significato in inglese (o in italiano, a seconda di come mi girava).

Spero di riuscire a fare bene la verifica di domani!

Ma cambiando discorso, stasera mio marito ed io ci siamo visti un po' di televisione. C'e' un canale (di cui mi sono scordata il nome) dove danno sempre programmi di varieta' e cabaret.
Alcune sere fa, sempre su questo canale, hanno dato una serie di sketch con protagonista un comico giapponese.

Purtroppo non so come si chiami questo comico, ma spero di scoprirlo presto, perche' le sue scenette sono veramente spassose! Non c'e' bisogno di capire il giapponese per capire il tipo di comicita' che fa.

I suoi sono tutti sketch brevi, ma molto divertenti. Questo comico a volte riveste il ruolo del samurai goffo e sbadato, del vecchietto ubriaco e ridicolo che si versa da bere addosso o s'inciampa nella propria ombra, del marito serio ma dai lati un po' oscuri e un po' buffi. A volte si traveste da donna e ricopre ruoli femminili tipo quello della nonna gentile ma ingenua, della geisha carina e simpatica che pero', all'occorrenza si trasforma in un guerriero senza cuore, piu' molti altri ruoli divertenti.

E stasera hanno nuovamente dato altre scenette di questo comico, e mio marito ed io ci siamo fatti tante di quelle risate, che adesso dobbiamo assolutamente scoprire il nome di questo tizio.

Beh, ora vado a dormire. Speriamo che domani sia una bella giornata, anche se poco fa ho sentito che si stava alzando un ventaccio, ed una pioggia prepotente ha cominciato a sbattere contro i vetri e le serrande.

Oyasumi nasai! Buonanotte!

giovedì, novembre 02, 2006

Primo giorno di universita'!

E' andata bene, anzi benissimo!!!!!!!!!!!

Mamma mia che agitazione che avevo addosso!!!! Ma mi sono fatta coraggio e sono andata. Sono arrivata presto in classe, infatti non c'era ancora nessuno, solo il professore.

Ho subito preso posto, nella fila davanti, e ho iniziato a guardare tutto il materiale che il professore ha messo su tutti i banchi.

Dopo poco sono arrivati i miei nuovi compagni di corso. In tutto siamo in 12. Mi piacciono le classi piccole. Meno studenti ci sono, e meglio si lavora.

Ho una compagna di banco con cui ho fatto amicizia. Si chiama Tina e mi sembra molto simpatica.

Il mio professore di giapponese si chiama Kanai-san, or Mr. Kanai. Ha l'aria molto calma e tranquilla, e questa e' una gran cosa! Niente di peggio che beccarsi insegnanti agitati ed isterici.

Domani avremo lezione, ma solo per questa settimana, visto che dobbiamo recuperare una lezione persa.
In realta' non l'abbiamo persa, ma ci e' stata tolta, per via che era stato allungato il periodo per le iscrizioni, e cosi' tutte le lezioni sono saltate e sono state fatte slittare di alcuni giorni, e quindi la recupereremo domani.

Dalla settimana prossima in avanti, pero', inizieremo la tabella di marcia solita, cioe' martedi' e giovedi', sempre alla stessa ora e nella stessa aula.

La lezione e' stata super intensa. Ho preso una tonnellata di appunti e abbiamo imparato tante, tantissime cose nuove! Che bello!!

Abbiamo gia' dei compiti per domani.
Ah, siamo anche stati in sala computer, dove il professore ci ha insegnato ad impostare gli hiragana con Word.
Dopodiche' abbiamo dovuto copiare una lista lunga di hiragana e di parole scritte in hiragana, prese da una lista che ci ha dato il professore.

Fatto questo abbiamo poi consegnato questi fogli all'insegnante e me ne sono andata a casa. Dopo tre ore di studio ininterrotto, avevo un leggero mal di testa, ma un sorriso Durban's a 500 denti!!

Mio marito era fuori ad aspettarmi, che tenero! E insieme siamo andati a mangiare un boccone in un ristorante. Avevo gia' preparato del pollo per la cena, prima di uscire, ma avevo mal di testa e fame SUBITO, e pure mio marito, quindi abbiamo fatto prima a fare cosi'.

Poco fa abbiamo studiato insieme, mio marito ed io. Lui ha ripassato il suo materiale di geografia, e io tutti i miei appunti di giappo + gli hiragana. Ho fatto meta' delle frasi da tradurre. Il resto lo finiro' domattina, cosi' avro' anche il tempo per ripassarmi velocemente gli argomenti svolti oggi.

Ora mi guardo un po' di televisione e poi sicuramente piombero' in un sonno incredibile.

Dimenticavo: oggi, mentre camminavo verso l'universita', e visto che non andavo di fretta perche' era presto, e' stato bello guardare piu' da vicino il mio quartiere giapponese: le case, i negozietti, il grosso parco vicino all'universita'...un parco con delle piante profumatissime.
Ahhh..che meraviglia essere qui in questo stupendo Giappone!

E' quasi ora!

Ho appena finito di pranzare. Mi sono messa a tavola piu' presto del solito, per non dover mangiare troppo tardi e farmi prendere dall'abbiocco in classe.

Tra alcune ore iniziero' ad avviarmi verso l'uni. Sono agitatissima! Stanotte ho dormito male. Continuavo a girarmi e a rigirarmi. Avevo un sonno talmente leggero, che sarebbe bastata una piuma nell'aria a svegliarmi.

Devo rilassarmi, veramente. Ma sono sempre stata cosi'. Ho un carattere particolare e molto propenso ad entrare in crisi per niente.
Ricordo che ai tempi delle superiori ero gia' cosi'. Ogniqualvolta si avvicinava la data di una verifica o di un'interrogazione, specialmente quelle particolarmente temute, io mi trasformavo in un fascio di nervi.

Poi solitamente andava tutto bene e mi rendevo conto che non c'era motivo di agitarsi cosi' eccessivamente, e allora mi calmavo, ma non appena era di nuovo ora di fare i conti con le spaventose interrogazioni di diritto o peggio ancora, quelle di economia politica, addio!

Stamattina mi sono alzata prestissimo, non perche' mi andasse cosi', anzi combinazione mi era proprio venuto un sonno irresistibile - SGRUNT! - , ma perche' mio marito doveva venirmi a prendere perche' insieme dovevamo andare a sbrigare una commissione urgente.

Mi ha poi riaccompagnata a casa, mi sono fatta le mie faccende di casa, un buon caffe', ho poi pranzato e mi sono guardata un bel documentario sulla vita nel Medioevo (Ciao Bri!!!), su Raiclick.

Si e' messo a fare un freddo qui!! Mi sa che l'inverno giapponese e' quasi alle porte!

Beh, adesso vado a controllare per accertarmi di avere tutto quello che mi serve per oggi pomeriggio e poi quando e' ora vado.

Stasera riaggiornero' il mio blogghino e raccontero' com'e' andata!

Superagitazioneeeee

Domani pomeriggio inizio! GASP! Continuo ad avere un'agitazione addosso indescrivibile.

Stasera, poi, mi sono presa un mega spavento! Mio marito, che anche lui si e' iscritto alla mia stessa universita', ma ad una Facolta' e sede diverse dalla mia, ha cominciato i corsi oggi.

Siccome doveva iniziarli anche lui domani, mi e' preso un colpo quando mi ha detto che invece erano cominciati oggi! Ho pensato che probabilmente lo stesso valeva anche per me (su che basi sono giunta a questa conclusione, non lo so), e sono entrata in panico.

All'ufficio della Facolta' dove mi sono iscritta, c'e' una ragazza che aiuta gli studenti con le iscrizioni, libri, ecc. Lei e' inoltre l'incaricata a mandare email a tutti gli iscritti in quella sede, con informazioni utili, cambi di orario e via discorrendo.

Datosi che inizialmente le lezioni erano gia' state fatte slittare, per allungare il periodo per le iscrizioni, tutta la tabella di marcia e' rimasta sballata, col risultato che io non ci ho capito piu' una fava e non sapevo quale fosse la data d'inizio esatta del corso di giapponese.

Il giorno dell'iscrizione la ragazza mi ha detto una data, ma si vede che si era confusa con il cambio dei giorni. Comunque, io le ho poi chiesto nuovamente di darmi la data ed orario giusti, e lei mi aveva confermato il due novembre, cioe' domani.
La lezione inizia alle 16:40 e termina alle 19:20. Lunghetta, eh?

E stasera, visto che mio marito doveva comprare degli articoli di cartoleria e io avevo bisogno di un po' di abbigliamento nuovo, siamo andati a fare i nostri acquisti. Prima, pero', siamo passati velocemente nella sede della mia Facolta', a controllare..giusto per starsene tranquilli, e infatti avevamo ragione. Le mie lezioni iniziano domani. Pffffuiiiii!!!!

Ho comprato un po' di cose nuove da vestire, visto che si sta avvicinando sempre di piu' la stagione fredda freddissima, ed e' bene che mi munisca di pantaloni spessi, golf e maglioni.

Siamo poi tornati a casa e ci siamo visti un bel film, intitolato Stella, con Bette Midler. Quanto mi sta simpatica quell'attrice! Ha un volto cosi' allegro! E poi e' veramente in gamba a recitare!

Per domani ho tutto pronto (credo). Ho i miei libri di testo, il mio block-notes, il mio piccolo portapenne (matita, bic nera, bic blu, bic rossa, gomma per cancellare, un paio di penne di riserva), dizionario inglese-giapponese / giapponese-inglese.

Domani mattina dovrei cercare di non alzarmi troppo tardi, anche perche' cosi' ho tempo per fare il bucato, stendere, preparare qualcosa per la cena, anche perche' usciro' da scuola che saranno le 19:20, quindi non avro' poi tutto sto tempo per mettermi a cucinare.
Dovro' organizzarmi anche in questo senso, e cercarmi ricette o idee per preparare cene gustose e sostanziose, la mattina, per poter andare a scuola il pomeriggio e tornare a casa la sera, senza bisogno di ricorrere ai piatti surgelati o i ristoranti.

Beh, che dire? Sono superagitata. Continuo a cercare d'immaginarmi come sara' e come non sara' questa nuova esperienza scolastica.

A mio marito la prima lezione e' andata bene. Sono proprio contenta! Spero che lo stesso valga anche per me domani!

Comunque una cosa e' certa, anzi due cose sono certe: indubbiamente da domani in avanti sara' piu' semplice e mi sentiro' piu' a mio agio, e inoltre domani sera dopocena, non manchero' di aggiornare il mio blogghino per raccontare com'e' andata.

D'ora in avanti Biancorosso vi parlera' di Giappone e ogni tanto anche della mia esperienza universitaria, sempre qui in Giappone, quindi in realta' non andro' mai fuori tema.

In bocca al lupo per domani! Crepiiiii!!!!!