giovedì, luglio 09, 2009

Oyako-donburi

(A sinistra: il mio 親子丼 oyako-donburi)

La cucina casalinga giapponese continua imperterrita a stupirmi con la sua semplicita'.

Gli ingredienti chiave sono pochi e tutti senza fronzoli. Ed e' proprio dalla combinazione di questi pochi ingredienti che nascono piatti deliziosi e che realmente rispecchiano la tradizione gastronomica casalinga di questo Paese.

Sul palcoscenico nipponico dei sapori, la salsa di soia fa sicuramente da primadonna, seguita subito da mirin, sake, dashi, un briciolino di zucchero ed uno di sale. Questi gustosi protagonisti si mescolano e si rimescolano in mille combinazioni diverse fino a creare delicati equilibri di gusti raffinati eppure cosi' semplici e che sanno di...Giappone.

Da tempo, ormai, ho iniziato una discreta collezione di ricettari giapponesi in giapponese da cui attingo ricette varie, a seconda dell'umore.
Ho ricettari che offrono repertori classici, altri che deliziano il lettore con un armonioso misto tra 和食 (washoku o cucina tradizionale giapponese) e 洋食 (yooshoku o cucina occidentale), ed altri ancora che racchiudono mille tattiche e segreti per creare un bento perfetto.

Di recente, ho dato il benvenuto ad un nuovo ricettario. Eccolo qui:
Di questo libro mi hanno attratta le semplici ricette tradizionali riviste in chiave un po' piu' salutare (per esempio, lo zucchero e' quasi sempre omesso), le splendide foto che ritraggono con eleganza cibi squisiti, e le delicate descrizioni dell'autrice.
Al momento dell'acquisto, pero', non sospettavo minimamente che questo pargoletto di carta sarebbe presto diventato uno dei miei ricettari preferiti in assoluto, e che da esso avrei attinto una ricetta nuova quasi ogni settimana!

Dopo aver sperimentato la prima deliziosa ricetta, ho continuato a rivolgermi all'opera di 浜内千波 Hamauchi Chinami con curiosita' e fiducia.
Il libro s'intitola: 浜内さん家のけんこう和食 Hamauchi-san ie no kenkoo washoku, cioe' la cucina tradizionale e salutare giapponese della famiglia della signora Hamauchi.
Notare, pero', come la parola けんこう sia scritta in hiragana. Questo perche', come viene spiegato nell'introduzione, l'autrice ha voluto che questa parola esprimesse simultaneamente due concetti importanti e che sono legati al suo libro: la salute e l'equilibrio. Entrambe le parole, infatti, in giapponese si dicono けんこう kenkoo, ma si scrivono con kanji diversi (rispettivamente 健康 e 権衡).

Una delle ricette di questo splendido libro che vorrei proporvi e' l'oyako-donburi 親子丼.
Con la parola donburi (o semplicemente, don) s'intende quasi sempre una grossa scodella di riso con sopra carne, pesce o verdure. Si possono, quindi, preparare vari tipi di donburi a seconda dei propri gusti.
Uno dei donburi piu' famosi e' senz'altro l'oyako-donburi. Diamo un'occhiata veloce ai kanji che, anche stavolta, ci daranno curiosi indizi sul perche' del nome:

- oya = genitore
- ko = bambino / figlio

Quindi, il donburi del genitore e del figlio. E perche' mai? Perche' gli ingredienti principali di questa ricetta sono il pollo e l'uovo.

I primi tempi, ricordo quanto m'impressionasse questo nome e ancora adesso, a dirla tutta, non mi piace moltissimo. Lo trovo grottesco, per quanto veritiero possa essere.

Ma il piatto in se' e' veramente delizioso, e se non l'avete mai assaggiato, vi consiglio di porre subito rimedio a cio', seguendo magari la semplice ricetta che v'insegnero' oggi.

Innanzitutto, bisogna precisare che qua in Giappone esiste addirittura un apposito pentolino per preparare l'oyako-donburi: si chiama 親子鍋 oyako-nabe (nabe significa pentola). Ecco qui la mia oyako-nabe, regalo della mia amica Kyoko:
Questo strambo pentolino, pero', pur rendendo la preparazione del piatto piu' semplice, non e' assolutamente necessario. Insomma, potrete tranquillamente preparare dell'ottimo oyako-donburi usando un normalissimo padellino antiaderente.

Nel libro viene indicata la ricetta per una persona, ma io ho raddoppiato le dosi per due e quindi vi riporto le mie.

Vediamo gli ingredienti!
60g di cipolla affettata un po' grossolanamente
90g di petto di pollo tagliato a tocchetti
due uova
tre cucchiai di salsa di soia
quattro cucchiai d'acqua
una manciata di piselli surgelati (facoltativo)

In una pentola, versate l'acqua, la salsa di soia e la cipolla. Cuocete il tutto a fuoco medio-basso fino a quando la cipolla non comincera' ad appassirsi. Dopodiche', aggiungete il pollo a tocchetti e lasciate cuocere fino a quando il pollo non si sara' cotto completamente.
Dopo aver aggiunto il pollo, se lo desiderate, potete aggiungere anche una manciata di piselli surgelati.
A cottura ultimata del pollo, spegnete il fuoco. A questo punto, se avete una oyako-nabe, potrete seguire esattamente le mie indicazioni. Se invece userete un padellino, le fasi della preparazione saranno pressoche' identiche.

Mettete meta' del pollo con le cipolle nella oyako-nabe e accendete il fuoco a fiamma bassa. A parte, in una ciotolina, sbattete un uovo.
Versate quasi tutto l'uovo sbattuto sul pollo e, aiutandovi con una forchetta o con dei saibashi, mescolate delicatamente il tutto fino a quando l'uovo non comincera' a rapprendersi.

Versate il resto dell'uovo sbattuto, date un'altra mescolata rapida, e coprite il pentolino lasciando cuocere il tutto per 30-40 secondi.
Mentre aspettate, prendete una scodella un po' grande (le scodelle da donburi sono molto piu' grandi delle normali scodelle da riso) e riempitela con del riso bianco al vapore. Dododiche', adagiate la frittatina sul riso, guarnite con prezzemolo o qualche altra verdura (io ho usato dei fagiolini al vapore), e....出来上がりで~す!Deki-agari desu! E' pronto!
Ora non vi restera' altro che ripetere l'operazione con la porzione restante di pollo e cipolle, et voila'! Il pranzo e' pronto!
La cottura della frittatina non dovrebbe portarvi via piu' di un minuto, quindi sicuramente farete molto in fretta a preparare due porzioni.

L'oyako-donburi fara' da ottimo piatto unico a cui, se lo desiderate, potrete abbinare magari una scodella di zuppa di miso e qualche tsukemono. In alternativa, anche una bella insalata fara' da rinfrescante contorno a questo tradizionale piatto giapponese.

La forma particolare della oyako-nabe facilita il trasferimento della frittatina dal pentolino direttamente sul riso. A parte cio', pero', come potete vedere non ci sono altri vantaggi significativi, indi per cui non e' tassativo averla.

Spero che questo articoletto di oggi v'invogli a provare il delizioso oyako-donburi, nonche' uno degli squisiti capisaldi della cucina casalinga giapponese.

いただきます!
Itadakimasu!

24 commenti:

Cmdd ha detto...

Ciao Marianna!
Appena mi capita tra le mani un bel petto di pollo lo proverò sicuramente. Mi sto già leccando i baffi ^__^
Un abbraccio,
Chiara

Anonimo ha detto...

*_*
Lo proverò sicuramente!!!!
Baci
Ruru-chan

Krishel Mir ha detto...

Prima o poi lo proverò anche io. Non deve essere male.

Guido ha detto...

L'oyako donburi sembra davvero ottimo... e complimenti per le foto!
Già che ci sono volevo farti alcune domande, riguardo il Bento. Dopo la preparazione, entro quando andrebbe consumato? Quali cibi è sconsigliabile mettere? E per quanto si mantiene il riso cotto? Scusa per le tante domande, ma approfitto, dato che sei molto esperta su questo argomento :D
Un saluto
Guido

Anonimo ha detto...

Ciao Mari!
Come sempre il tuo entusiasmo e il tuo amore per le cose semplici ti contraddistingue e mi contagia!
La ricetta è effettivamente, come dici tu, un ottimo piatto unico e credo proprio che proverò a realizzarlo.
Grazie mille per i consigli e i suggerimenti che ci sai sempre dare.
Ciao
Chiara

Alessandra ha detto...

Ciao Marianna!
Innanzitutto complimenti per i tuoi bento di un precedente post,erano stupendi...i miei sono ciofeche in confronto!

La pentolina che hai usato è un gioiellino,tutta dritta e impettita :D...e che cucina iperpulita e splendente,ma come fai?

E' una ricetta che mi è piaciuta molto.
Un saluto e un abbraccio da Ale.

Tua ha detto...

Ciao Marianna!
Facilissima e tutto reperibilissimo! Attueremo al più presto! E io intanto devo ancora fare i miei udon! accidenti.. che voglia!

Lena ha detto...

Io lo faccio quasi così, con piccole differenze (come ogni buon piatto casalingo che si rispetti!): miscelo cipolla e porro, sbatto leggermente l'uovo prima di versarlo a filo sulla carne ma poi copro senza mescolare e spengo, in modo da trasferire il composto sopra il riso quando è ancora molto morbido, e poi non uso i piselli e decoro con striscioline di nori tostato...
Ma è vero che lo stesso piatto invece di "padre e figlio" se usi manzo si chiama "il cugino" e se usi maiale "lo straniero"?

lorenzo ha detto...

Non so.. la frittata con dentro la carne mi fa un pò senso...

Unknown ha detto...

Ciao Chiara,
grazie della visita e del commento! Vedrai che l'oyako-donburi ti piacera'! ;)
Fammi poi sapere com'e' andata!
Un caro saluto!

Cara Ruru-chan,
fammi poi sapere cosa ne pensi! ;)
Un caro saluto!

Ciao Krishel,
grazie della visita e del commento!
Vedrai che e' ottimo come piatto!
Un caro saluto!

Ciao Guido,
grazie per la visita e per il commento.
Dunque, per quanto riguarda i bento mi piace prepararli, ma non credo di essere un'esperta. Pero' magari riesco a rispondere alle tue domande. Vediamo un po':

1. Generalmente, il bento andrebbe preparato lo stesso giorno in cui intendi consumarlo. Per esempio, poniamo il caso che tu voglia portarti un bento per la pausa pranzo al lavoro, ecco allora lo preparerai la mattina di quello stesso giorno.
Secondo me, un buon bento si conserva bene e rimane commestibile per molte ore. Questo significa che, secondo me, se prepari un bento al mattino puoi star certo che fino alle quattro o alle cinque del pomeriggio sara' ancora buono. Chiaramente questo dipende anche da cosa ci metti dentro. Per esempio, se usi salse tipo maionese magari e' meglio non aspettare troppo tempo.
Conta molto anche dove conservi il bento; se e' possibile tenerlo in un luogo un po' fresco (il frigo potrebbe andar bene, ma se hai del riso nel bento questo potrebbe indurirsi troppo). Diversamente, se ne puo' star tranquillissimo anche in una borsa termica.

2. Per quanto riguarda i cibi sconsigliati, in genere ci si attiene ad una regola generale, e cioe': evitare cibi troppo acquosi o liquidi.
Questo, naturalmente, si fa per evitare perdite e conseguenti paciocchi. In linea di massima, pero', se eviti minestre o cibi che durante la cottura assorbono tanto liquido, direi che per il resto puoi utilizzare qualunque cibo ti piaccia.
Oltre il classico riso, anche la pasta si presta magnificamente nel bento. Idem per verdure, carne, tofu, ecc.
Devi comunque ricordarti che ad esempio se decidi d'includere del pane, devi fare attenzione che questo non venga a contatto con altri cibi altrimenti ti ritroverai un panino gommoso, o peggio ancora, mezzo inzuppato di qualche intingolo.

3. Nella mia esperienza, ti posso dire che il riso al vapore si mantiene per circa una giornata, dopodiche' diventa duro ed eccessivamente appiccicoso.
Con gli avanzi di riso, pero', puoi preparare del riso alla cantonese o qualche altro tipo di riso saltato in padella e mischiato a verdure, pesce, ecc.

Spero di aver risposto a tutte le tue domande in modo esauriente.
Concludo segnalandoti la community italiana di Bentopazze in cui potrai trovare tutte le info che cerchi sul bento:
http://www.pazzeperilbento.com/
Su Pazze per il bento sono molto piu' in gamba di me nel preparare i bento, e vedrai che troverai mille e piu' spunti!

Unknown ha detto...

Ciao Chiara,
grazie per la visita e per il commento.
Ma che gentile che sei! Grazie per le tue parole! :)
Spero tanto che questo piatto ti piaccia. :)
Un caro saluto!

Cara Alessandra,
Bentornata!! :)
Grazie per la visita e per il commento!
Ti ringrazio anche per i complimenti che mi fai a proposito dei bento. Sei davvero gentile.
E pensa che mi sembravano bruttini quando li ho preparati!
Sono sicura invece che i tuoi bento sono molto molto carini. Metti sempre tanta cura nelle cose che fai, e sicuramente anche i bento riflettono questa parte del tuo carattere. ;)

Mi hai fatto sorridere quando hai scritto che ho la cucina ipersplendente! :D Ti ringrazio per il complimento! Effettivamente, sono un po' (tanto) fissata con la pulizia e in cucina specialmente. Pero' a volte esagero perche' sto li' a farmi mille complessi per gli schizzi d'olio e allora corro subito ai ripari con spugna alla mano ed olio di gomito. :D
Ciao Alessandra, un caro saluto!

Ciao No12live4,
grazie di essere tornata a trovarmi!
Vedrai che l'oyako-donburi ti piacera'! Fammi poi sapere com'e' andata!

Ciao Lena,
Anche la tua versione mi piace molto, soprattutto la tua idea dell'alga nori come decorazione!
Pensa che sul libro da cui ho preso la ricetta, l'autrice consiglia addirittura di aggiungere del pomodoro fresco schiacciato. Ho omesso il pomodoro perche' non mi piace molto l'abbinata uova & pomodoro, pero' puo' essere un'idea.
Per quanto riguarda il nome del piatto, io sapevo che in genere se si sostituisce il pollo con manzo, maiale, gamberi o solo verdure, il nome diventa 他人丼 tanin-don, cioe' il donburi dell'estraneo o dello sconosciuto. :D

Ciao Lorenzo,
grazie della visita e del commento.
Si, capisco che possa far senso l'abbinata frittata e carne, soprattutto se non si ha confidenza con questo piatto.
Beh, un buon donburi con l'uovo non deve per forza avere la carne! Potresti provare a seguire la ricetta, omettendo del tutto la carne e aggiungendo, se ti va, dei peperoni o delle zucchine (o altra verdura). Et voila'! Otterresti un tanin-don (v. la mia risposta al commento di Lena).

Anonimo ha detto...

Ma perche' scrivi sempre "grazie della visita e del commento"? Risulta un po' ridicolo detto in italiano... ci sono cose che, a seconda delle lingue, andrebbero applicate o meno. Il fatto che in giapponese si dica, non consente automaticamente di adattarlo a tutte le altre lingue..
Giulia.

Unknown ha detto...

Giulia,

Grazie della visita e del commento.

Quello che scrivi mi lascia un po' perplessa, onestamente.
Comunque, rispondo alla tua domanda.
Il fatto che io scriva "grazie della visita e del commento" a te risultera' ridicolo, ma a me sembra semplicemente buona educazione.

Che tristezza. Cerco sempre di essere educata e gentile con tutte le persone che mi leggono, eppure nonostante tutto sono riuscita a risultare ridicola soltanto perche' ringrazio coloro che decidono di lasciarmi un commento.

Alessandra ha detto...

I monaci zen dicono che il vento della gentilezza deve soffiare su tutti i mari.

Giulia,
l'educazione non è ridicola.
Non è ripetitiva.

Ne abbiamo bisogno in questo politicamente e umanamente delicato XXI secolo.

Unknown ha detto...

Alessandra,
Ti ringrazio molto per le tue parole gentili e sincere.

Di solito me la prendo sempre troppo per ogni cosa, e infatti il commento di Giulia mi ha rattristata. Non so, ma la sua mi e' sembrata una critica ingiusta.

Ciao Alessandra, un caro saluto ed un abbraccio,
Marianna

Lena ha detto...

Giulia non credo che la cortesia dipenda dalla nazionalità o che si possa ridurre ad un semplice fattore linguistico.
Anche nella vita quotidiana non mi sono mai sembrate ripetitive o ridicole le persone che non perdono occasione di dire "scusa, per favore, grazie" o anche solo di sorridere nell'interloquire con gli altri.
La piccola frase di rito che usa spesso Marianna a me arriva davvero come un gentile sorriso, che esprime ogni volta il suo piacere di ri-trovare una voce amica ed accoglierla nel suo spazio.
Credo tu possa intuire, dal suo stile di scrittura e dagli argomenti che tratta, che lei sia una persona sensibile e cortese già di natura, indipendentemente dal fatto che probabilmente vivere in Giappone abbia contribuito ad acuire queste caratteristiche o a "ritualizzare" una piacevole forma di saluto.
Personalmente non è mai capitato che rispondesse così ad un mio commento, nonostante sia sempre stata molto gentile, curiosa ed intuitiva nelle sue risposte... Che dici:devo ritenermi fortunata oppure sentirmi un'esclusa?!

_Sabrina_ ha detto...

Bhè, che dire, quando sono capitata su Biancorosso la prima volta ero incuriosita sì, ma non immaginavo di certo che spinta dalla curiosità avrei passato quasi tutte le sere di questa settimana a leggere il tuo blog.
E di questo ti voglio ringraziare tantissimo^^. Sono anch'io un'appassionata del Giappone e leggendo i tuoi post ho appreso cose di cui ancora ignoravo l'esistenza o il significato... grazie ancora, perchè attraverso te vedo un mondo completamento nuovo; leggendo le tue esperienze, sento un brivido lungo la schiena. Non so spiegarmelo ma è così.
Lo so che può sembrare una cosa stupida ma per me ogni volta è un'emozione^^.
Grazie mille e mille volte per aver creato uno spazio così interessante...

_Sabrina_

PS_ penso che ci sentiremo presto anche a proposito del tuo Bazar!xD
Scusa il disturbo e buon fine settimana a te e al tuo compagnio^^.

Anonimo ha detto...

Ciao Biancorosso,sono yasuko piacere.Per caso ho trovato tuo blog,e' molto interessante!

Anonimo ha detto...

ciao cara,

Ma che bel oyakodon! :D

Penso che i donburi-mono siano una particolarita' giapponese, semplice da cucinare e molto gustosa :D

Ad essere sincera a me non fanno impazzire, (a parte il tekka-don :p )pero' a volte sono davvero gustosissimi! :D

A proposito di oyako-don, mi e' venuto in mente che all'aeroporto di sapporo (se ricordo giusto), vendono un gustosissimo oyako-onigiri, che non e' altro che un onigiri, parecchio grande, con dentro salmone grigliato e uova di salmone.. buonissimo!! :D

Mi ha anche fatto sorridere quando tu hai detto che il termine oyako-don non ti piace, perche' ti risulta grottesco.
Sorrido perche' e' proprio vero che la sensibilita' delle persone cambia in base al carattere, alla cultura, all'educazione o semplicemente alla popolazione di appartenenza. :)

Spero di riuscire a scriverti presto, mi mancano le nostre mail!

un abbraccione

Tomatina

Ivonne ha detto...

Ciao Marianna!
Come stai?
Vorrei chiederti un favore: sto cercando un libro sulla cucina casalinga giapponese (qui, si trova quasi solo sushi e sashimi). Ovviamente il giapponese è improponibile, ma un buon libro in inglese? Sai suggerirmi qualcosa?
Un abbraccione!

Tizy ha detto...

Ottimo piatto davvero e m vien la curiosità di provarlo!!!
Chissà com'è buonooooo ieri ero al ristorante cineze il miglioore in città era stra pieno e uno dei pochi rimasti xkè pulito e cordiale come personale...ho mangiato da Dio.
Peccato non ci sia uh ristorante Giapponese sigh

DaDo ha detto...

Cara Marianna,
in questi giorni sono stato molto occupato con l'università, quindi non ho avuto tanto tempo da dedicare alla lettura del tuo magnifico blog.
Oggi per fortuna riesco a respirare un pò.... e allora mi sono immerso nelle tue dettagliatissime descrizioni, esperienze e ricette.
Come prima cosa volevo farti i complimenti per l'ottima qualità di tutte le foto che posti.
Complimenti anche per i golosi bento che hai preparato (ma si dice bento o obento?!).
Grazie mille per la ricetta dell' oyako-donburi: sembra ottimo! Sicuramente lo proverò a fare!!
Prima di lasciarti volevo chiederti un consiglio: in che mese, secondo te e secondo la tua esperienza, è meglio venire a visitare il Giappone?!
Grazie di tutto!
Un bacio e un saluto da Torino.
Davide

Unknown ha detto...

Ciao Sabrina,
grazie della visita e del commento. E grazie per le belle parole che hai scritto!
Per me e' sempre una grande gioia sapere che cio' che scrivo riesce, in qualche modo, a rendere partecipi voi che leggete!
Sabrina, ciao e torna a trovarmi!

Ciao Tomatina,
grazie di essere tornata a trovarmi!! :)
E grazie per i complimenti!
Ma lo sai che mi hai fatto venire voglia di tekka-don?? Adesso che fa caldo, poi, mi sembra l'ideale!
Nei prossimi giorni comprero' gli ingredienti e lo preparo! :)
Un caro saluto e a prestissimo!

Ciao cara Ivonne,
grazie per la visita e per il commento.
Dato che rispondo a questo tuo commento con qualche giorno di ritardo, gia' sai che ti ho mandato un'email. ;)
Ti ringrazio per la risposta e ti rispondero' di nuovo prestissimissimo!

Ciao Tizy,
grazie della visita e del commento!
Che cosa hai mangiato di buono in quel ristorante cinese?
La cucina cinese mi piace molto, anche se sono negatissima nel prepararla in casa. In casa so solo fare il riso alla cantonese.
Un caro saluto!

Ciao Davide,
grazie della visita e del commento!
E grazie dei complimenti a proposito delle foto! Di fotografia non me ne intendo molto, pero' mi piace fare esperimenti con la luce e i colori per vedere che risultati ottengo.

Dunque, veniamo alla tua domanda: col caldo atroce di questi giorni, mi viene da sconsigliarti a priori l'estate. Qualunque altro periodo dell'anno va benissimo, ma l'estate proprio e' da evitare, se possibile.
In estate, i due nemici principali sono: il terribile caldo giapponese mischiato all'umidita', e le folle di turisti che si fanno piu' folte del solito.

Se pero' l'estate e' l'unica stagione in cui hai possibilita' di viaggiare, allora ti consiglierei di optare per il mese di giugno perche' e' un mese in cui le temperature sono ancora molto tollerabili.
I mesi da evitare assolutamente, secondo me, sono luglio ed agosto.
Non sembra, ma il caldo e' veramente il fattore numero uno da tenere in considerazione, soprattutto se si e' particolarmente sensibili all'umidita' e alle temperature alte.
Bisogna inoltre tener conto del fatto che in Giappone si cammina tanto e ci si sposta moltissimo con i mezzi pubblici, per cui una giornata di musei, passeggiate e visite varie puo' trasformarsi in un tour de force a causa del caldo che non molla nemmeno in serata.

Io personalmente preferisco il periodo tra settembre ed ottobre, ma comunque un po' tutto l'autunno e' un periodo eccellente per visitare il Giappone. Anche l'inverno non e' da sconsigliare affatto! Certo, gli inverni qui sono rigidi, ma basta imbacuccarsi a dovere e poi si possono macinare kilometri senza nemmeno accorgersene!

Molte persone dicono che la stagione migliore per venire in Giappone sia la primavera perche' non solo le temperature sono quasi perfette, ma perche' c'e' anche lo spettacolo dei fiori di ciliegio. Sebbene entrambe le osservazioni siano vere, io credo che in primavera il numero dei turisti salga in modo esponenziale, quindi secondo me in certe zone salgono pure i prezzi (ristoranti, souvenir, ecc.).

Comunque, sicuramente la primavera e' un periodo infinitamente migliore rispetto all'estate (luglio ed agosto).

Per concludere, pero', a prescindere dalle proprie preferenze climatiche, posso dirti che ogni stagione giapponese ha un qualcosa di speciale da offrire, quindi non correrai mai il rischio di non trovare qualcosa di bello da vedere!

Tizy ha detto...

Ottimo il riso alla cantonese lo mangio a vagonate. Beh Mary ho mangiato polpette fritte di verdure, nuvole di drago ottime, involtini primavera, spaghetti di soia alla cantonese, gamberetti in agrodolce, polo alle mandorle ne vano pazza e per dolce le banane caramellate....tutto ottimo anche xkè nn ho avuto conseguenze di stomaco.
Non so quel film non lo conosco del caffè ci darò uno sguardo. Mia nonna gli chiederò il segreto....promesso
kisu