lunedì, luglio 20, 2009

Sashimi vegetariano e pensieri

(A sinistra: sashimi di konnyaku. Come sempre le foto sono opera mia).

Il meteo aveva previsto la fine della stagione delle piogge e l'inizio della parte clou della torrida estate nipponica...e infatti le cose sono proprio andate cosi'!

Siamo interamente avvolti in una cappa di afa che sembra non finire mai e che fa venire i brividi solo all'idea di dover uscire da casa propria, anche se solo per pochi minuti.

Naturalmente, in condizioni metereologiche come queste viene quasi istintivo ritrovare un po' di benessere attraverso cibi semplici e rinfrescanti.

L'altro ieri, mentre ero al mio supermercato di zona a fare un po' di spesa, ho notato questo pacchetto nel banco frigo, e siccome sono una gran curiosona, non ho resistito:
Sono fettine di konnyaku aromatizzate all'alga nori. Il konnyaku e' tagliato in modo tale da poter essere servito a mo' di sashimi e cioe', proprio come il vero sashimi di pesce, adagiato su di un piatto ed accompagnato da una salsina (quella che vedete nel pacchetto color senape).
Al sashimi di pesce in genere si abbinano della salsa di soia tamari e del wasabi (per chi lo gradisce), mentre per il sashimi di konnyaku la tradizione prevede di solito una salsa di miso ed aceto di riso.

Il konnyaku e' un prodotto alimentare molto particolare e che gode di un ruolo abbastanza importante nella cucina giapponese. E' un alimento pero' che sembra provocare reazioni molto estreme a seconda di chi lo assaggia: ci sono persone che sembrano adorarlo preparato in tutte le salse, ed altre che solo a sentirne pronunciare il nome accennano smorfie poco incoraggianti, accompagnate magari da versi altrettanto poco simpatici.

Il konnyaku, essenzialmente, e' un alimento che si ottiene dall'amido di una pianta che cresce solo in zone subtropicali dell'Asia, come appunto il Giappone e la Cina. Con questo amido viene preparata una sostanza gelatinosa che, a differenza pero' della gelatina di origine animale, assume una consistenza piu' soda e solida.

Di konnyaku ne esistono diverse varieta' in base alla forma e all'ingrediente con cui sono aromatizzate; alcune sono al naturale, altre sono aromatizzate all'alga nori, altre allo yuzu, ecc. Il konnyaku si trova in blocchi, ma si trova anche in fettine versione sashimi, e persino in versione spaghettesca. Gli spaghettini di konnyaku sono noti col nome di しらたき shirataki.
Con il konnyaku vengono preparate anche delle ottime gelatine alla frutta di cui ho parlato diverse volte qui sul blog. Queste gelatine vengono vendute in piccole vaschette monoporzione, e i gusti sono sempre molto invitanti: uva, pesca, arancia, mela, ecc.
Molto tempo fa, suppergiu' all'epoca del Giurassico, dedicai un articoletto alla gelatine di frutta a base di konnyaku dopo averle recentemente scoperte. Ecco qua il preistorico ed impolverato articoletto.

Se volete vedere, invece, un classico blocco di konnyaku in azione, ecco qui l'articoletto dedicato al 豚汁 tonjiru (zuppa di maiale) preparato assieme ad Akiko.

Il konnyaku e' un alleato della linea poiche' ha un contenuto calorico che rasenta se non proprio lo zero, quasi. Quell'intero pacchetto di sashimi di konnyaku ha solo 9 calorie!

Se non avete mai assaggiato il konnyaku, allora magari riusciro' a descrivervelo in modo tale da farvelo immaginare: in realta', la descrizione non e' molto difficile poiche' il konnyaku di per se' non ha alcun sapore, ma tende ad assorbire i sapori dei cibi con cui viene a contatto. In un certo senso, e' un po' come il tofu, anche se il tofu giapponese di qualita' e' tutto meno che insapore.
Cio' che pero' rende il konnyaku un alimento poco incoraggiante, soprattutto per i nostri palati occidentali, e' la sua consistenza gelatinosa, gommosa e scivolosa al tempo stesso. Non e' viscido, ma e' scivoloso!
Immaginate, dunque, di addentare una gelatina soda e senza sapore. Ecco, il konnyaku e' piu' o meno cosi'.

Il sashimi di konnyaku e' un'economicissima alternativa al sashimi di pesce, ed e' anche un'interessante aggiunta al menu' estivo.

Il konnyaku, indipendentemente dalla varieta' utilizzata, va di solito sempre risciacquato bene prima dell'uso.
Aprendo il pacchetto, sono stata accolta da un odore che ricordava molto quello del surimi.
Dopo aver risciacquato bene il sashimi di konnyaku, bastera' semplicemente disporre le fettine su di un bel piatto, accompagnandole magari da una classica salsina servita in questi casi: un condimento a base di miso ed aceto di riso.
E siccome siamo in piena estate giapponese, anche i miei 箸置き hashi-oki (poggiabacchette) riflettono l'importanza dell'uchiwa うちわ (ventaglio giapponese) in questa torrida stagione di aria pesante e rabbiosi raggi di sole.
Forse preferisco il konnyaku nel tonjiru oppure nell'oden che non consumato cosi' freddo e a mo' di sashimi. Comunque, anche cosi' era gradevole e certamente molto rinfrescante!
Pero' gli aficionados del konnyaku ci tengono di solito a precisare quanto sostanziale sia la differenza fra il konnyaku che si trova nei supermercati e quello artigianale. Pare, infatti, che la differenza sia strabiliante! Io non ho mai avuto il piacere di assaggiare il konnyaku artigianale, ma spero di poterne avere presto l'occasione.

Di recente, in televisione ho visto una sorta di televendita in cui venivano decantate le mille proprieta' del konnyaku, soprattutto quando questo alimento e' inserito in una dieta ipocalorica.
A tal proposito, la ditta che si pubblicizzava stava proprio presentando dei nuovi prodotti che dovrebbero far cambiare idea anche ai nemici dell'onnipresente gelatina. C'erano per esempio le confezioni di ramen preparati con il konnyaku; udon al konnyaku; soba al konnyaku e persino la pasta (tipo tagliolini, astutamente conditi con un invitante sughetto di pomodoro) ed una specie di budino!

Ma la mia mente e cuore italici continuavano ostinatamente a reinterpretare queste fettine verdi di konnyaku paragonandole - solo per l'aspetto naturalmente - ad una sorta di gnocchi, magari aromatizzati agli spinaci!

Cambiando discorso e passando serenamente di palo in frasca, volevo mostrarvi le foto di un altro incenso acquistato alcune settimane fa. E' un incenso decisamente fuori stagione e che iniziera' a profumare piu' frequentemente le mie giornate a partire magari da settembre in avanti. Il nome dell'incenso in questione, infatti, e' こうよう ふくろう kooyoo-fukuroo. Kooyoo e' il nome dei colori autunnali delle foglie e fukuroo significa gufo.

La fragranza di quest'incenso cosi' dolcemente autunnale ha un qualcosa di speziato e malinconico al tempo stesso. C'e' la fragranza della cannella, di legni preziosi e di foglie che cadono lentamente dagli alberi e che, prima di accarezzare la terra, volteggiano aggraziatamente ancora alcune volte giocando magari un po' con il vento che pazientemente le fa divertire.
Si', e' decisamente un incenso fuori stagione, ma non importa perche' vorra' dire che alcuni di questi bastoncini mi aiuteranno nelle giornate piu' soffocanti ad illudermi che l'autunno - in fondo in fondo - sia poi solo dietro l'angolo e che arrivera' - chissa' - magari il giorno dopo.

13 commenti:

Anna lafatina ha detto...

Bellissimo articolo e, devo proprio dire, belle le foto, mi è venuta l'acquolina in bocca al solo pensiero!!
Ancora ricordo i Konnyaku che mi hai mandato ormai due anni fa... era estate ed erano freschissimi!!
Che bontà!!

Anonimo ha detto...

Ciao,
sono semplicemente affascinata dai tuoi racconti. Non immaginavo nè sapevo così tante cose sul Giappone... Ti ho inviato un' e mail per altre curiosità. Ora sono immagata dai tuoi nuovi bastoncinid'incenso. Detesto quelli che vendono qui a Padova, li trovo asfissianti. Dalle tue parole emerge serenità e dolcezza ad ogni respiro..
Grazie per farmi staccare la spina come vorrei. E spero tu mirisponda.
Clelia Torre - Padova

Ciupina Picture ha detto...

bellissimo articoletto! Hai fatto venire molta curiosità anche a me per questi konnyaku! Chissà se li trovo in qualche negozio a milano!
L'incenso che hai fotografato sembra carinissimo, io purtroppo qui in italia non sono ancora riuscita a trovare quello giapponese! Ma non mi arrendo e cercherò ancora!

buona giornata

DaDo ha detto...

Ciao Marianna,
Ti ringrazio per i consigli che mi hai dato nel mio precedente commento: ora con i miei amici stiamo valutando la possibilità di venire a Maggio.
Curiosi questi konnyaku, hanno la consistenza dei mochi?
Però a dirti la verità non m'ispirano molto ehehe, certo, prima dovrei assaggiarli!

L'incenso autunnale sembra delizioso! anche nella sua scatolina elegante. Per rinfrescarti potresti comprare un incenso dai profumi invernali (:
Ti auguro di passare una giornata un pò meno accaldata,
saluti e baci da Torino
Davide

Anonimo ha detto...

Cara Marianna, ti leggo con costanza ormai da diversi mesi, anche se questa è la prima volta che lascio un commento. Dovevo assolutamente farti i miei complimenti per la varietà di incredibile bellezza dei tuoi piattini e poggia-bacchette! (Non sai come ti invidio ;) ). Aspetto che tu riapra il bazaar... Cristiana

babette ha detto...

Ciao Marianna! Ti confesso che la consistenza gelatinosa di questi konnayaku (ho scritto giusto?) non mi ispira tantissimo -non amo le gelatine- ma sono talmente tanto curiosa che comunque li assaggerei. Ti capisco per il caldo, anche qui da me spesso è così soffocante che è difficile pure respirare! Per fortuna lo scorso venerdi è arrivato un vento dal nord, il maestrale, che ha rinfrescato l'aria, e così sono anche riuscita ad accendere il forno. Era più di un mese che non osavo neanche guardarlo! Non vedo l'ora che arrivi ottobre! Avessi quel bellissimo incenso con me, potrei illudermi anch'io che sia già arrivato l'autunno! Un bacione :)

Fragolina ha detto...

Attendo il giorno in cui vedrò degli incensi in vendita nel tuo negozietto: io ne vado pazza!

Anonimo ha detto...

In una giornata dalle poche speranze mi imbatto nel tuo blog e tutto si rasserena, dunque, un grazie è decisamente d'obbligo.
Mi impegnerò a leggere i tuoi articoli che gia mi hanno stimolato alla sola vista, promesso.
Cerco da tempo qualcuno con cui parlare di Nihon e dintorni ma, ahimè, non ho avuto molta fortuna.
Studio lingue orientali e desidero ardentemente visitare il Giappone ma non ho il minimo aggancio e l'aiuto che posso ricevere dall'università fin'ora ha deluso largamente le mie speranze...
Pensi di avere tempo per due chiacchiere via mail?
In ogni caso, grazie ancora.

A presto!

Un saluto da Massa.

Daniel.

Tizy ha detto...

Ciao Mary,
sai che a breve andrò al ristorante Giapponese? una mia amica è finita in ospedale...speriamo non sia il mio caso!!!
Beh il sashimi vegetale non l'avevo mai sentito è da provare

Claudia / Lòmea ha detto...

Ciao Marianna!
è molto che non commento il tuo blog! Questo ultimo post è stato molto interessante, sicuramente quando andrò in Giappone (tra un paio d'anni spero!) assaggerò questa...gelatina! Mi sembra così strano che possa essere sia dolce che salata! o.o
Per rispondere alle tue domande del commento di un paio di post fa, andrò di preciso nel Maryland, ad Annapolis che è la sua capitale, che si trova poco lontano da Washington DC (capitale degli USA). Per me è la seconda volta che ci vado, e non vedo l'ora di essere lì! Trovo l'America veramente meravigliosa, in particolare le "cittadine" come quella in cui andrò! :)
Un abbraccione!
Claudia/Lòmea

FrancescaV ha detto...

mi sono innamorata di questi incensi che spesso ci fai vedere dalle pagine del blog. Per quanto riguardail sashimi veg mi sembra carina come cosa, ma non mi sembra che riescano a saziare la fame di un pasto, oppure no?

Anonimo ha detto...

Ciao cara!

Il sashimi di konnyaku... ha proprio il sapore dell'estate! :D
A me piace quello tagliato sottile sottile e con la salsa senza senape (perche' non amo la senape in generale)... slurp! :)

L'altra volta mi sono scordata di dirti che anche io amo molto il kuroshichimi! :D

Un abbraccione,

Tomatina

Tizy ha detto...

Il sashimi vegetale? accidenti non pensavo esistesse però in questo periodo fa davvero piacere