venerdì, giugno 18, 2010

I miei wagashi: irodori-mochi

(A sinistra: i miei ごま餅 goma-mochi, cioe' mochi al sesamo. Tutte le foto di quest'articoletto sono opera mia).

In questo momento una pioggerellina fine sta innaffiando alberi, strade, giardini, i tetti blu e grigi delle case. Nell'aria c'e' la fragranza dell'erba bagnata, dell'incenso del tempio di zona e di nuvole minacciose e cariche di un temporale che non tardera' ad arrivare.

Questa pioggia - a cui porgo il benvenuto con un sorriso - gia' promette un po' di sollievo dall'umido calore che ha appesantito i giorni scorsi.

E stamattina, approfittando di qualche ora libera, ho voluto deliziarmi con la gioia dei wagashi casalinghi mantenendo una promessa fatta un paio di giorni fa alla mia amica Erika la quale - con il suo sincero entusiasmo per i dolci giapponesi - si rammaricava un po' per alcuni suoi mochi non riusciti in modo del tutto soddifacente.
Avevo quindi promesso ad Erika che avrei preparato dei mochi casalinghi e che ne avrei poi documentato il tutto qua sul blog.

Ed eccomi qua. I miei 彩り餅 irodori-mochi (mochi assortiti), dunque, sono dedicati ad Erika!

Il risultato di questa ricetta - una ricetta proveniente da una mia scatola colma di scartoffie varie - mi e' piaciuto moltissimo! Questi mochi, sia come consistenza che come sapore, sono identici a quelli che qui acquisto regolarmente al supermercato o in qualche wagashiya-san 和菓子屋さん.

Se ricordate, in passato ho dedicato due articoletti a due tipi di wagashi che ho preparato artigianalmente: gli ichigo-daifuku イチゴ大福 e i kabochakin かぼちゃきん.

Con la ricetta di oggi ho preparato dei semplicissimi mochi che poi mi sono divertita ad aromatizzare in vari modi, come potrete vedere.

Il procedimento che vi spieghero' e' cosi' facile da essere quasi a prova di errore, purche' seguiate con precisione sia le dosi che i passaggi previsti. Inoltre, proprio perche' si tratta di mochi semplici, sarete poi liberi di personalizzarli in base sia ai vostri gusti che in base agli ingredienti a disposizione.

彩り餅 Irodori-mochi

Per i mochi:

150g di 白玉粉 shiratama-ko o farina di riso (ve ne ho parlato qui)
130ml di acqua a temperatura ambiente
cinque o sei cubetti di ghiaccio

Per aromatizzarli (tra questi potete scegliere):

kinako o farina di soia tostata, q.b.
zucchero (da usare solo per dolcificare il cacao o gli altri ingredienti che utilizzerete per l'impanatura)
cacao di qualita' in polvere, q.b.
matcha, q.b.
semi di sesamo, q.b.
marmellata di azuki

In un recipiente capiente versate tutta la farina di riso.
Un po' per volta, versate tutta l'acqua sulla farina ed aiutandovi con le mani iniziate ad impastare in modo deciso. E' importante che mescoliate tutto molto bene per evitare soprattutto che si formino grumi.
Noterete, comunque, che i grumi sembrano formarsi piu' facilmente con la farina normale che non con quella di riso.
Otterrete un impasto abbastanza sodo e flessibile che pero' tendera' a sbriciolarsi con una certa facilita'.

Mettete a bollire dell'acqua in un tegame.
A questo punto, suddividete l'impasto in tante parti piu' o meno uguali (le dimensioni sceglietele voi) a cui poi darete la forma di una pallina.
Mi raccomando: ricordatevi d'inumidirvi leggermente le mani prima di fare le palline! Basteranno poche gocce sulle mani per evitare che l'impasto si sbricioli. Fate attenzione quindi a non bagnarvi troppo le mani altrimenti l'impasto iniziera' a disfarsi.
I mochi prima della cottura:
Nel frattempo l'acqua avra' iniziato a bollire, ed e' quindi ora di mettere a cuocere i vostri mochi!
Tuffateli delicatamente nell'acqua. Noterete che andranno subito a posarsi sul fondo del pentolino, ma non preoccupatevi perche' e' normale. Dopo un po' inizieranno a venire galla. Cominciate, quindi, a contare 2 minuti dal momento in cui i mochi cominceranno ad affiorare in superficie.

Mentre i mochi saranno in cottura, prendete un recipiente e dentro versatevi dell'acqua e i cubetti di ghiaccio.

Trascorsi i due minuti, cominciate delicatamente a tirare fuori i mochi dal tegame e trasferiteli subito nell'acqua ghiacciata.

Lasciate i mochi a bagno nell'acqua gelata per il tempo necessario perche' si raffreddino completamente.
Quando si saranno raffreddati, li potrete scolare delicatamente avendo l'accortezza di lasciarli sgocciolare per qualche minuto nello scolapasta.

I vostri mochi, a questo punto, dovrebbero avere quest'aspetto:
E adesso arriva la parte piu' divertente!

Per decorare ed aromatizzare i miei mochi ho usato del kinako al sesamo nero, del cacao in polvere, e del matcha.

Qui sono andata un po' ad occhio con le dosi:

2 cucchiai di kinako + un cucchiaio di zucchero
2 cucchiai di cacao + un cucchiaio di zucchero
mezzo cucchiaino di matcha

Vi bastera' prendere un mochi per volta e passarlo nel kinako oppure nel cacao. A voi la scelta.

Io ho fatto un po' uno e un po' l'altro. Ad alcuni mochi al kinako ho dato anche una leggerissima spolverata di matcha.

Ahhh! La fragranza tiepida e confortante del kinako che abbraccia il profumo aromatico ed inconfondibile del cacao!
Prendendo spunto dagli o-mochi che trovo sempre al supermercato, ho usato circa un cucchiaio scarso di semi di sesamo chiaro (anche il sesamo nero si presta alla perfezione!), ed ecco qua i miei ごま餅 goma-mochi:
Potrete quindi dar spazio alla vostra creativita' culinaria scegliendo come aromatizzare - e decorare - i vostri o-mochi. Volendo, ad esempio, potreste servirli bianchi con sopra una cucchiaiata generosa di marmellata d'azuki! L'anko si presta bene pero' anche per dare un tocco in piu' agli o-mochi al kinako oppure quelli al matcha.

Se preferite, potete dare anche una spolveratina di maizena ai mochi al naturale!

I mochi bianchi al naturale si prestano splendidamente bene per l'o-shiruko e per lo shiratama-zenzai! Se v'interessano questi due dolcini, fatemelo sapere nei commenti e ne parlero' appena possibile.

E naturalmente, come quasi tutti i wagashi, anche gli o-mochi non tollerano tanto il frigorifero dove tendono irrimediabilmente ad indurirsi molto rapidamente. Se possibile, teneteli fuori dal frigo, magari in un piccolo contenitore ermetico di plastica o di vetro.
Spero che questa ricetta piaccia non solo ad Erika, ma a tutti voi che mi leggete regolarmente!

Se avete gia' assaggiato i mochi e sapete come sono fatti, o se ricordate il gusto dei mochi qua in Giappone, allora in questa ricetta ritroverete dei sapori che vi regaleranno un sorriso.
Se invece non avete mai mangiato i mochi e vorreste cimentarvici per la prima volta con questa ricetta (o un'altra), allora preparatevi a gustare un qualcosa di quintessenzialmente giapponese.

Non dimenticatevi, se possibile, di prepararvi una bella tazza di buon te' verde con cui accompagnare egregiamente i vostri o-mochi!

Curiosita': se v'interessa, eccoun mio articoletto di qualche mese fa su dei wagashi ricevuti in regalo da Sakura; tra i dolcini, anche un mochi al cacao! Ecco qua.

Breve aggiornamento.

Erika ha seguito questa ricetta ed ecco qui i suoi deliziosi o-mochi accompagnati dalla sua marmellata di azuki artigianale! Bravissima, Erika!! つくレポ感謝!

いただきます!Itadakimasu!

27 commenti:

Anonimo ha detto...

Interessantissima questa ricetta!
Non ho mai mangiato niente di giapponese... chissà, magari proverò proprio questa ricetta!! Non sono per niente brava in cucina, quindi rifletterò parecchio prima di passare alla fase "attiva". :P

Una curiosità: che consistenza hanno questi dolcetti?


Grazie per il post interessantissimo, come sempre.

Unknown ha detto...

Marianna che meraviglia!!!
Mi sono emozionata a leggere la tua dedica! Non vedo l'ora di provare questa ricetta!!! Credo la proverò stasera stesso perchè ho anche gli azuki in ammollo per fare la marmellata :)
La ricetta che ho fatto io l'altro giorno prevedeva lo zucchero anche all'interno dell'impasto del mochi, tu invece l'hai messo solo all'esterno giusto?
Non vedo l'ora :)
Grazie ancora Marianna-san! Grazie, grazie, grazie!!!!!

Unknown ha detto...

Ciao Marzia,
Che piacere ricevere il tuo commento! :)

I mochi hanno una consistenza morbida e gommosa al tempo stesso.

Immagina di addentare un marshmallow pero' un po' piu' sodo e un po' piu' gommoso. Ecco, quella piu' o meno e' la consistenza del mochi.

Ti mando un caro saluto!

Unknown ha detto...

Erika carissima,
Per me e' stato un piacere preparare questi mochi stamattina! Mi sono divertita molto anche perche' e' andato tutto liscio e per casa mi e' rimasto il profumo del kinako! :)
Ma poi non vedevo l'ora di aiutarti!!

Credo che una delle differenze principali fra daifuku e mochi stia proprio nel fatto che lo zucchero si mette solo nell'impasto dei daifuku, mentre per i mochi non si usa.
Io quindi ho usato lo zucchero per dolcificare il kinako ed il cacao che mi sono poi serviti per "impanare" i mochi. ;)

Prova ad assaggiarli bianchi con un po' di anko sopra. Oppure, se ne hai in casa, prova ad usare il cacao che potrai dolcificare in base ai tuoi gusti. ;)

Tra l'altro il cacao - pur non essendo per nulla un prodotto tradizionale giapponese - lo sto vedendo moltissimo sui mochi pure qui in Giappone! Non tanto tempo fa, Sakura mi aveva portato proprio dei mochi passati nel cacao in polvere ed erano deliziosi!

Ciao Erika carissima, ti mando un abbraccio!

luby ha detto...

ne ho mangiati lo scorso sabato :)
ma i tuoi sono così carini!!!!
bravissima!

lukiz ha detto...

ohhh!
tu non ci crederai, ma stavo giusto pensando di chiedere a te come fare i mochi. io ci ho provato un paio di volte [ procurandomi anche la marmellata di azuki, molto simile a quella che vedo nella tua foto. una volta l'ho pure fatta in casa partendo dagli azuki secchi, ma è stata una vera impresa e quindi ho abbandonato il progetto]; la prima avevo la farina di riso integrale ed è stato un disastro, la seconda meglio, ma mi sono venuti non rotondi :P
ora mi leggo e stampo per bene tutto. non sono ancora riuscita a trovare ricette soddisfacenti, specie per quanto riguarda la cottura.
grazie e grazie. il tuoi post sono sempre bellissimi.

Giuliedda ha detto...

Carissima Marianna
ho appena scoperto il tuo blog e ne sono felicissima! I tuoi post sono fantastici e adoro le tue ricette, che gusterò (leggerò) molto lentamente...
Ho visto il tuo bazar, son cosine magnifiche, ti accupi ancora di queste cose? hai idea di quanto potrebbe costare un set di Mahjong giapponese? scusa se non è il luogo per farti queste domande.
Ti ringrazio tanto
La tua nuova fan
Annagiulia

Unknown ha detto...

ciao! sono una tua fan e devo dire che sei mitica... studio giapponese e spero di potermi trasferire prima o poi! comunque, per chi non avesse 白玉粉 in casa la farina di riso va bene lo stesso? con quella biologica dovrebbero venire vero? comunque verranno proprio come gli shiro mochi? *.* ci proverò senz'altro... certo che a torino non esistono negozi che vendano anko o cose simili purtroppo... -.-

CriCri ha detto...

Che bello questo tuo blog.. lo salvo subito tra i miei preferiti..
il Giappone è tra i paesi che vorrei visitare.. chissà un giorno..

Grazie a te posso già conoscere nuove cose!!

Un caro saluto e piacere

Cristina

BennyBellamy ha detto...

Ciao Marianna :)
Proprio oggi ho scoperto questo meraviglioso blog..
Ti faccio i miei complimenti, è veramente interessante!
Da sempre il Giappone mi ha interessata..
Quest'anno però ho l'occasione di realizzare il mio sogno: sarò in Giappone in agosto, un viaggio organizzato da Dondake che vedo tu hai inserito tra i preferiti.
Non vedo l'ora :)
Finiti gli esami (speriamo finisca presto questa tortura =_=) mi metterò a leggere tutti i tuoi post vecchi!
Ancora complimenti per il tuo blog!
Anche le foto sono splendide!

Un saluto
Benny

Anonimo ha detto...

La consistenza che descrivi mi incuriosisce ancora di più: cercherò la farina di riso. :)

Grazie!

Unknown ha detto...

Cara Marianna, ho appena finito di preparare gli o-mochi seguendo questa tua bellissima ricetta :)
Devo dirti che è molto più semplice come preparazione dell'altra versione che ho usato io la prima volta. Ed anche il risultato è stato decisamete migliore!
Ho appena mangiato un o-mochi con una bella cucchiaiata di anko preparata anche questa qualche ora fa, ed è decisamente un risultato golosissimo :)
Non c'è paragone come sapore rispetto ai miei primi mochi!
Quelli al cacao sono deliziosi comunque, ma amando i sapori abbastanza dolci, quelli con la anko stanno diventando i miei preferiti.
Mi rendo sempre più conto che certi sapori della cucina Giapponese hanno bisogno di più tentativi per essere apprezzati da palati occidentali!
io detestavo la anko :) ahaha
Grazie Marianna, oggi è stata una giornata difficile da digerire, ma i tuoi o-mochi mi hanno regalato un sorriso :)
Ti abbraccio!
Erika

paciuffo ha detto...

ma che blog carinissimo:) passavo di qui per caso e mi sono fermato a leggere:) ti tengo metto fra i miei preferiti:)
alla prossima:)

misao ha detto...

io una volta la provai a fare ma la farina era un po' granulosa e non è venuto bene ^^;;

in più mi interessava di piu farli ripieni ma non era il massimo...
appena posso provo a fare i maccarons :D so che on c'entra niente pero sono due cose che per me sono difficilissimi da fare, ahaha!

Unknown ha detto...

Ciao Luby,
Com'erano gli o-mochi che hai mangiato? Ti sono piaciuti? :)
Un saluto!

Ciao Lukiz,
Grazie della visita e del commento!
Sono proprio contenta che questo post sia capitato, come si suol dire, a fagiuolo.
Mi riprometto sempre di postare tutto il procediemnto per fare l'anko (la marmellata di azuki), ma poi me ne dimentico ogni volta.
Comunque, se hai bisogno di delucidazioni o dritte su questa ricetta (o altre), fammelo sapere qui nei commenti e ti rispondero' il prima possibile!

Ciao Annagiulia (mi piace moltissimo il tuo nome! Contiene i nomi di entrambe le mie sorelle!),
benvenuta su questo blog!
Ti ringrazio moltissimo per i tuoi complimenti e sono felice che il mio blog ti piaccia!
Purtroppo il mio bazar e' inattivo da molto tempo ormai e non credo riusciro' a riavviarlo. E' stato divertente gestirlo, pero' gli ordini mi portavano via troppo troppo tempo e non riuscivo piu' a starci dietro.
Mi dispiace. :(
Spero pero vorrai comunque continuare a leggermi! :)

Unknown ha detto...

Ciao Sayuri :)

Spero vorrai provare a preparare questi o-mochi con la farina di riso.
Piu' tardi voglio vedere cosa trovo a proposito della farina di riso senza glutine. Indubbiamente ci saranno diversi siti giapponesi dedicati ai celiaci, e li' ci saranno sicuramente ricette di wagashi senza glutine. Se trovo qualcosa, te lo segnalo qui nei commenti! :)

Ciao Cristina,
Ti auguro di poter visitare molto presto il Giappone perche' e' un posto che non lascia mai indifferenti.
Ti mando un caro saluto e spero vorrai tornare a trovarmi! :)

Ciao Benny,
Innanzitutto, benvenuta e grazie del commento! E poi, in bocca al lupo con i tuoi esami!!! Forza, forza, forza!!!
Chissa' come sei emozionata al pensiero che, finita la tortura degli esami, potrai finalmente venire a visitare il Giappone! :)
Ti auguro di ottenere il massimo dei voti ed una meravigliosa permanenza in Giappone. :)
Un caro saluto!

Ciao Marzia,
Spero tu possa assaggiare sia gli o-mochi che altri dolcini giapponesi. Pensa che ci sono alcuni wagashi composti da impasti lievitati e che come consistenza si avvicinano un po' di piu' ai nostri dolci.
Un saluto caro!

Unknown ha detto...

Ciao Erika,
Sono cosi' contenta che ti sia piaciuta questa ricetta! Il procedimento e' davvero semplice e un buon risultato e' quasi garantito.
A proposito, tu che tipo di farina di riso hai usato? Una semplice farina di riso oppure sei riuscita a trovare la shiratamako? Non so se hai visto, ma qui nei commenti c'e' una ragazza (Sayuri) che mi chiedeva notizie a proposito della farina, e magari tu potresti esserle d'aiuto. :)

Comunque, hai ragione: ci sono molti sapori giapponesi che richiedono un po' di tempo per potercisi abituare.
Ricordo quando vennero a trovarci i miei e li portammo in un ramen-shoppu che piace molto a mio marito e a me. Ebbene, eravamo sicuri che quei ramen sarebbero piaciuti persino a mia mamma, e invece lei fece difficolta' a finire la sua scodella. In seguito, ci disse che le faceva senso il sapore dell'alga nori e il fatto che ci fosse un uovo sodo nel brodo.
Insomma, sono sapori che per noi oramai sono normali, ma che per chi non e' abituato sono del tutto alieni.
Ciao Erika, ti mando un abbraccio!

Ciao Fuffo,
Benvenuto e grazie del commento!
Sono contenta che questo blog ti piaccia!
Un saluto!

Ciao Misaoli,
Effettivamente la farina di riso e' un po' capricciosella, devo ammetterlo. La lavorazione di certi impasti a base di farina di riso, poi, e' un incubo! Per cui ti capisco.
Pero' effettivamente questa ricetta e' davvero molto semplice e quasi a prova d'errore.

Mi piacciono moltissimo i macaroons, anche se li compro raramente (anche qui costano un'esagerazione), pero' ancora non mi e' venuta molta voglia di provare a farli. Non so, ma mi sembrano complessi. Hai trovato qualche ricetta "ispirosa"?
Ciao, un saluto!

Anonimo ha detto...

Un'altra splendida ricetta, grazie! Dopo il successo delle bekkoo-ame (che ogni tanto faccio, con gioia della mia mamma che se le pappa tutte con grande soddisfazione!) penso proprio che proverò questi mochi! ^__^

misao ha detto...

Ho trovato questa ricetta, facile da eseguire, e a quanto pare vari l'han fatta con un perfetto risultato:

http://www.seriouseats.com/recipes/2007/10/how-to-make-macarons-recipe.html

poi qui in concreto, tutto il basso, trovi anche la ricetta per quelli al matcha:
http://fivespiceduck.blogspot.com/2009_03_01_archive.html

e per finire, qua trovi un'altra pagina, con anche qua una mini ricetta per i macarons in se, ma sopratutto varie idee per il ripieno del macaron:
http://www.marthastewart.com/recipe/french-macaroons

(questi ultimi due link, anch'essi sono stati provati da amiche che hanno detto che si sono trovate molto bene ^^)

Unknown ha detto...

li ho fattiiiii!!!!! i miei primi veri wagashi, non ci credo... ç___ç spero solo che quella farina thailandese non faccia male! XD sono troppo felice... la shiratamako costerebbe 9 euro facendola arrivare dall'uk... invece la farina glutinosa va bene lo stesso... incredibile! XDXD

Unknown ha detto...

MOCHIIIIIIIIIIIIIIIIII.....
ありがとうございます finalmente potrò provare a fare i mochi in casa..

GRAZIEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEEE!!!

gnam gnam gnam!!

ルーか

modHello! ha detto...

Con una spiegazione così, questo weekend mi cimenterò immediatamente nello scoprire questo nuovo sapore!

Grazie Marianna!!!

un bacione, gaia

Unknown ha detto...

Ciao Marianna, scusa per il ritardo con cui ti rispondo!
Io ho trovato la farina di riso glutinoso in un alimentari cinese di Cagliari, non puoi immaginare la gioia quando l'ho vista, non pensavo di trovarla!

Unknown ha detto...

Ciao Marianna, scusa per il ritardo con cui ti rispondo!
Io ho trovato la farina di riso glutinoso in un alimentari cinese di Cagliari, non puoi immaginare la gioia quando l'ho vista, non pensavo di trovarla!

Unknown ha detto...

Ciao Marianna, scusa ho letto in ritardo la tua richiesta, gomen!
Ho trovato la farina di riso glutinosa in un oriental shop qui a Caglairi, non speravo tanto, quando l'ho vista non credevo ai miei occhi :D
Un abbraccio, e grazie per aver pubblicato la mia foto!

Erika

shaytan ha detto...

Ciao! Ho letto con piacere che hai trovato la farina di mochi in uno shop cinese a Cagliari..io son di Cagliari, abituato a fare compere in un grosso market a barcelona...Dov'è questo shop di cui parli? E' interessante! Grazie mille,
ciao.

Avery

Unknown ha detto...

Ciao. cercavo ricette per dolci giapponesi e son capitata sul tuo blog. La ricetta mi è piaciuta molto e infatti ora sto giusto cercando di cuocerei mochi.
Piccolo problema però: li ho messi a bollire e son 45 minuti che non salgono a galleggiare. :/ e son preoccupata perchè non so come fare.
Molte altre ricette usano il riso cotto e non la farina.
Ho provato a tirarne su uno e morderlo e ho visto proprio un bordo bello solido e un cuore ancora un po' farinoso. Penso di averli fatti troppo grandi (1 cm emmezzo forse di diametro). Però non potresti anche specificare quanto tempo stanno sotto l'acqua?!
Inoltre l'acqua è tutta gialla e fa schiuma biancastra; forse è la farina, però è farina di riso bianca da agricoltura biologica (difficile trovare marche specifiche).
Se i mochi non galleggiano vuol dire che non sono ancora cotti ,giusto?!
Sinceramente non ho trovato altre ricette che usino la farina, XD quindi puoi aiutarmi solo tu.
ciao e grazie