lunedì, giugno 21, 2010

Soomen in compagnia di Ishikawa Sayuri

(A sinistra: i miei 素麺 soomen di oggi. Tutte le foto di questo articoletto sono opera mia).

Tutto cio' che ho imparato sulla cucina giapponese tradizionale lo devo ai numerosi ricettari accumulati nel tempo, ma soprattutto a Kyoko-san la quale, oltre ad essere una preziosa amica, per me e' un po' come se fosse la mia mamma giapponese.

Ho perso il conto dei pomeriggi trascorsi in sua compagnia a studiare l'italiano, il giapponese, oppure a scambiarci ricette e consigli su come scegliere con cura il pesce od impiegare correttamente il sengiri, il mijingiri, il sasagiri e molte altre tecniche di taglio.

Se seguite questo blog da un po' di tempo, forse ricorderete questo articoletto dedicato agli hiyamugi.

Ebbene, non appena il caldo sopraggiunge con tutta la sua soffocante prepotenza, ecco che penso subito a Kyoko-san e alla sua inimitabile bravura in cucina; alle nostre mille conversazioni sulle differenza fra la pasta italiana e quella giapponese; alla sua irresistibile voglia di scherzare e ai suoi occhi vispi.

Dovendo fare i conti con temperature non proprio clementi, oggi mi e' venuta voglia di rispolverare il piacere della pasta fredda giapponese, un vero toccasana per la natsubate.
In dispensa avevo una confezione di questi famosi 素麺 soomen di nome 揖保乃糸 ibonoito, provenienti dalla citta' di Tatsuno (Tatsunoshi), nella Prefettura di Hyoogo.
Questi soomen sono tra i piu' apprezzati dai giapponesi, infatti quasi tutti i supermercati e negozi di alimentari li hanno in vendita. Questi spaghettini hanno alle spalle una storia di secoli! Vecchi documenti conservati nella Prefettura di Hyoogo ci raccontano di come gia' nei primi del Quattrocento i soomen fossero ampiamente apprezzati dai giapponesi dell'epoca.
Questi soomen in particolare si distinguono da tutti gli altri per la presenza di alcuni spaghettini colorati di rosa e di verde. Il motivo di cio' e' puramente estetico. Infatti, i soomen colorati non hanno alcun sapore particolare poiche' sono identici, come gusto, a quelli bianchi. Il loro ruolo coreografico, pero', e' indiscusso.
Un giorno, quando ancora frequentavo Giapponese 7, ricordo che Kanai-sensei ci fece ascoltare un brano di musica enka 演歌 (un particolarissimo genere musicale giapponese molto nostalgico) intitolato 津軽海峡冬景色 Tsugaru kaikyoo, fuyu-geshiki (lo Stretto di Tsugaru - paesaggio invernale), ed interpretato magistralmente dalla celebre cantante enka 石川さゆり Ishikawa Sayuri.

Il brano era per noi non solo un esercizio di traduzione, ma anche un modo con cui scoprire lentamente uno di quei generi musicali che maggiormente sanno far brillare agli occhi ai giapponesi, soprattutto a quelli di una certa eta'.

Mi basto' sentire quel brano una sola volta per rimanere rapita dalla voce di Sayuri e dalla dolce malinconia delle sue parole.

E sabato, finalmente, in un negozio di cd usati ho trovato una sua raccolta contenente anche il famoso brano dedicato allo Stretto di Tsugaru.
Se anche a voi piacerebbe ascoltare questo brano, ecco qua.

Probabilmente le melodie enka, a chi non e' abituato, possono sembrare sdolcinate e forse un po' lagnose, ma vi posso assicurare che piu' vi lascerete stregare dalla magia dell'enka e piu' vi sara' difficile farne a meno.

Naturalmente Ishikawa-san non e' venuta personalmente a farmi compagnia mentre preparavo i soomen, ma qui con me c'erano la sua voce angelica e le sue parole cantate con l'anima.

La ricetta che ho usato oggi - come vedrete - e' molto semplice e facilmente realizzabile soprattutto perche' consente di sostituire certi ingredienti un po' particolari. E' una ricetta che m'insegno' Kyoko-san molto tempo fa e che vorrei ora proporre a voi: 冷やしゴマ素麺 Hiyashi goma soomen (soomen freddi al sesamo).

Ingredienti per 1 persona:

80-100g di soomen* (regolatevi in base al vostro appetito)

Per lo tsuke-jiru (salsina in cui intingere i soomen):
15g di miso
10g di sesamo tritato grossolanamente
5g di zucchero
80ml d'acqua
2-3 cubetti di ghiaccio

Yakumi o condimenti a base di verdure:

Potete usare cio' che avete in casa. Io ho utilizzato:

pochi cm di porro affettato fine fine
1/4 di peperone rosso affettato fine
mezzo fungo shiitake affettato fine
1 umeboshi

*Se non doveste riuscire a trovare i soomen, provate a sostituirli con degli spaghettini di riso, oppure con degli udon non tanto spessi. E se proprio non doveste riuscire a reperire ne' l'uno ne' l'altro, provate con dei ramen freschi o secchi.

Mettete subito a bollire dell'acqua non salata in una pentola, dopodiche' fate cuocere i soomen (o un altro tipo di pasta giapponese che intendete utilizzare) seguendo il tempo di cottura consigliato sulla confezione.
Preparare subito lo tsuke-jiru al sesamo, stemperando il miso negli 80ml d'acqua ed aggiungendo lo zucchero ed infine il sesamo tritato. Mescolare bene il composto e riporlo in frigorifero.


Affettare finemente le verdure che avrete scelto. Tra gli yakumi ideali ci sono il myooga (zenzero giapponese), il porro, i cetrioli, ecc. pero' non e' tassativo averli. Insomma, date un'occhiata a cio' che avete in frigorifero e quasi sicuramente troverete degli ortaggi che faranno da ottimi yakumi.
Provate, ad esempio, con i peperoni, le carote, i germogli di soia, lo zenzero shooga (ossia il comune zenzero cinese).
Ho un gran debole per le umeboshi (ume o prugne salate; alcuni puristi della cucina giapponese dicono che l'ume non sia una prugna, ma un tipo di albicocca giapponese).
E pensare che i primi tempi che eravamo qui le detestavo e non credevo possibile riuscire anche solo a tollerarne l'odore. E invece ora... potessi le mangerei come se fossero olive! Peccato che, a causa del loro altissimo contenuto di sodio, la dose consigliata corrisponda ad una sola umeboshi al di'!

Ma almeno un'umeboshi come guarnizione per i miei soomen non poteva mancare.
A fine cottura, scolate i soomen e risciacquateli subito sotto un getto d'acqua fredda, proprio come si fa per la soba.

In un bel recipiente, sistemate accuratamente i vostri soomen. Aggiungete due o tre cubetti di ghiaccio, guarnite a piacere i soomen e infine versate un po' d'acqua fredda sul tutto.
Versate la vostra tsuke-jiru al sesamo in una scodellina e servitela assieme ai soomen e agli yakumi precedentemente affettati.

Per gustare questo rinfrescante piatto giapponese vi bastera' intingere i soomen e le verdure nella salsina al sesamo.
いただきますItadakimasu!

20 commenti:

Unknown ha detto...

ciao...sono davvero ottimi!
vorrei solo un chiarimento che qui comunque non c'entra... lo shiratamako è farina di riso con o senza glutine? se dovessi trovare solo quella gluten free va bene lo stesso? grazie 1000!!! ^^

Unknown ha detto...

Ciao Sayuri,

Ti ringrazio per il commento di oggi e per quello dell'altro giorno. Mi ha fatto piacere ricevere la tua visita e ti do il benvenuto su questo blog!
Vorrei scusarmi subito per non averti risposto l'altro giorno, e quindi approfitto del tuo nuovo commento per rispondere alla tua domanda.
La farina di riso normale dovrebbe andare comunque bene, l'importante e' che sia farina di riso al 100% senza l'aggiunta di altro.

In alternativa, riusciresti a trovare la mochiko?

Comunque, fossi in te, proverei tranquillamente con della farina di riso. :)Mi raccomando, fammi sapere!

Scusami ancora per il ritardo con cui ti ho risposto!

Ciao Sayuri, un caro saluto!

Unknown ha detto...

tranquilla... comunque complimenti davvero. per chi come me è lontano dal giappone fa piacere poter conoscere nuove cose di questa stupenda cultura. non vedo l'ora di finire l'uni per poter venire in giappone a visitare e chissà magari a lavorarci! il problema è che a torino di negozi giapponesi non ce ne sono! la farina di riso mi sa che si trova solo gluten free... ma proverò a cercare nei negozi cinesi, anche se l'igiene lascia un pò a desiderare... -.-

Unknown ha detto...

Mamma mia che fame!
Questo particolari spaghetti sono bellissimi da vedere, è incredibile che abbiano deciso di introdurne nella confezione alcuni colorati per puro piacere estetico!
I Giapponesi non finiscono mai di stupirmi :)
Pensa che qui sono le 11 del mattino e mi è venuta fame! Certo l'idea di metterci i cubetti di ghiaccio è alquanto originale per noi italiani, ma sono certa che il risultato è strepitoso! E poi se c'è il miso, per me è una garanzia!
Anche a me piacciono tanto le humeboshi, ma è da un sacco che non le trovo nei negozi bio!
La canzone mi è piaciuta moltissimo, è ora che mi dia da fare per farmi una cultura in musica giapponese, sono un pò trascurata da qual punto di vista (e non solo da quello!)!
La voce di Sayuri è semplicemente stupenda!
Buona giornata Marianna-san!

Erika

CriCri ha detto...

Che bello.. sai sono un pò sconvolta perchè avendoti trovata da poco trovo difficoltà a seguirti con tutti questi nomi per me strani.. spero che continuandoti a seguire diventi più facile!
Comunque fai delle foto bellissime.
Complimenti Cristina

Unknown ha detto...

Sayuri,

Anch'io sono di Torino! :)

Allora come prodotti giapponesi si trova poco? Sapevo di un negozio che si chiamava Yuzu-ya in Via S. Giulia che pero' ha chiuso, purtroppo. :(

E a parte i vari market cinesi e africani di Porta Palazzo e Corso Regina, non so altro.

Leggevo pero' di un negozio / ristorante in via Stampatori, di nome Emporio Sicomoro dove pare abbiano di tutto e di piu' da tutto il mondo. Ci sei mai stata? Chissa' com'e'?

Erika carissima,
grazie del commento! :)
L'estetica e' davvero vitale per i giapponesi. Lafcadio Hearn, il piu' grande yamatologo di tutti i tempi, diceva proprio che i giapponesi senza il bello non riescono a vivere.
E quotidianamente ritrovo conferme a cio' anche nelle cose piu' piccole ed apparentemente insignificanti, come appunto un pacchetto di spaghetti. :)
Sono davvero felice ti piaccia la voce di Sayuri Ishikawa!! Se hai tempo, prova ad ascoltarti altri suoi brani su YouTube. Sono quasi tutti molto belli, soprattutto perche', essendo stata (ed essendo ancora adesso) una delle piu' grandi cantanti enka giapponesi, ha contribuito a forgiare questo bellissimo genere musicale.
Ciao Erika! :)

Ciao Cristina,
Grazie per essere venuta a trovarmi e grazie del commento! :)
Mi dispiace che trovi difficolta' a volte nel leggermi. Mi rendo conto del fatto che, trattanto quasi esclusivamente il Giappone, i termini che uso regolarmente possano risultare difficili, pero' cerco il piu' possibile di spiegare via via i significati, oppure di rimandare ad articoletti precedenti dove ci sono spiegazioni di parole chiave.
Comunque, se c'e' qualcosa che non ti e' chiaro, fammi pure tutte le domande che vuoi nei commenti e io cerchero' di risponderti il piu' rapidamente possibile. :)
Ciao Cristina, torna presto!

Unknown ha detto...

ma dai!!!! ^^ yuzu purtroppo non c'è più, come dicevo tu... u.u ma quelli di corso regina lascerei perdere,,, sono davvero malfamati. però l'emporio l'ho sentito nominare! la fama dei prezzi lo precede... XD comunque vado a darci uno sguardo... ci tengo che mi vengano bene. poi proverò a fare i dango... aspetto anche io la ricetta dell'anko.. a me viene male, i fagioli si caramellano piuttosto che diventar marmellata! -.-'

S ha detto...

AMO la cucina giapponese, mi fai venire l'acquolina in bocca!!

Che ne dici degli zaru soba?

clelia ha detto...

help.. mi sto perdendo fra ideogrammi..ricettine e cose deliziose per gi occhi ed il cuore...
Marianna... però non hai terminato i raccont sulla Cina......
Ciao
Clelia

Unknown ha detto...

Ciao S,

Grazie della visita e del commento!

Mi fa felice sapere che ti piaccia cosi' tanto la cucina giapponese. Effettivamente e' una cucina dai sapori unici.
Quali sono i tuoi piatti preferiti?

La zaru-soba e' il mio piatto giapponese preferito. Non e' stato semplice arrivare a questa conclusione poiche' i piatti che amo molto sono numerosi, ed e' quindi stato diffilissimo capire esattamente quale fosse davvero il numero uno. Pero' la zaru-soba si e' conquistata questa posizione.
E' un piatto di una semplicita' disarmante, eppure racchiude in se' purissimi sapori giapponesi.
C'e' la delicatezza della soba dal sapore leggermente tostato; c'e' la fragranza della tsuyu che profuma di dashi e di salsa di soia; c'e' l'effluvio del wasabi e del porro affettato; c'e' la croccantezza dal sapore marino della kizami-nori.
Mi conviene smettere di pensare alla soba senno' mi viene fame, e non e' il caso dato che non sono neanche le nove e mezza del mattino! :D
Se t'interessa leggere qualcosina in piu' su questo piatto, magari potranno interessarti alcuni articoletti che ho scritto in passato e che sono dedicati proprio alla soba!
Ciao e grazie ancora della visita!

Cara Clelia,
Tu mi leggi nel pensiero: proprio stamattina stavo pensando al fatto che dovrei pubblicare la continuazione dei miei racconti pechinesi. Allora lo faro'!
Ti mando un abbraccione!

Blueberry ha detto...

Ciao, mi sono subito innamorata del tuo blog è bellissimo e curatissimo!
Ma se utilizzassi della soba che ho a casa potrebbe andare lo stesso bene?
P.S. anch'io adoro l'umeboshi!!

Un abbraccio

S ha detto...

Bravissima, hai descritto egregiamente quello che io sento verso gli zaru soba: amore puro!

acquaviva ha detto...

... e poi dici a me dell'arte della presentazione?! E' tutto semplicemente de-li-zio-so!

Suz ha detto...

Ciao,
Complimenti sei bravissima, sono incollata al tuo blog da un paio d'ore e mi brillano gli occhi.
Purtroppo mi sto avvicinando alla cultura giapponese da poco, ma c'è sempre tempo!!!amo molto cucinare e invidio molto le tue ceramiche!^_^
Sono anche io di Torino e sarò in Giappone dal 28/07/2010 al 19/08/2010 tu dove vivi?a Tokyo?
Ancora tanti complimenti!!

Silvana

misao ha detto...

sbaaaav!!! io ho solo assaggiato gli udon in quel senso, credo non si assomigliano per niente no?
mi fanno sorridere quei due tre di colori.. ma sono pochi di colore! io mi picchierei con gli altri per avere quelli verde xD

Unknown ha detto...

Ciao Blueberry,
Ti ringrazio per la visita e per il commento! :)
Secondo me la soba potrebbe prestarsi bene per questo piatto. Se hai tempo, prova! Ricordati, pero', di cuocere la soba in acqua non salata e di risciacquarla molto bene subito dopo la cottura per evitare che risulti troppo farinosa.
Per il resto, pero', la vedo bene in questo piatto.
Dimmi poi com'e' venuto e - se farai delle foto - mi piacerebbe molto vederle e pubblicarle qui.
Un caro saluto!

Ciao S.!
Ti piace anche la soba in brodo? Io con la soba in brodo ho un rapporto un po' d'amore e odio. L'ho provata tante tante volte, ma non mi ha mai entusiasmata. Sara' che la soba, proprio per la sua consistenza, diventa facilmente farinosa e il calore del brodo sembra peggiorare ancora di piu' questa caratteristica.
Gli udon in brodo, invece, sono una delizia unica!

Cara Acquaviva,
Grazie! :) Detto da te, poi, questo e' un Complimento con la C maiuscola!

Ciao Silvana,
Grazie della visita, del commento e benvenuta sul mio blog. :)
Che bello sapere che anche tu sei di Torino come me!
Sono felicissima che ti piaccia il mio blog e altrettanto felice che presto potrai visitare di persona il Giappone. Vedrai, sara' un'esperienza preziosissima. :)
Io non abito a Tokyo, ma vicino: sono nella Prefettura del Kanagawa.
Silvana, buon viaggio e buon Giappone! :)

Ciao Misaoli,
Si', gli udon sono molto diversi sia come consistenza che spessore. Pero' anche gli udon si presterebbero abbastanza bene per questo piatto.

La faccenda degli spaghettini colorati riflette alla perfezione alcuni principi dell'estetica tradizionale giapponese dove il tocco di colore deve essere presente, ma in modo minimalista.
Quei pochi fili di colore servono quindi a decorare il piatto finito e dar ad esso un tocco d'eleganza sobria e perfettamente in linea con le regole del moritsuke (l'arte giapponese della disposizione dei cibi). :)

Unknown ha detto...

ciao! lo so che OT, ma vorrei sapere se il tuo bazar è ancora in attività! se si, mi interessano le formine di plastica da 3 euro da onigiri e, se possibile, mi piacerebbe avere la shiratamako! ho trovato la farina ma è thailandese (marca cock)e non mi fido molto... x te è sicura? se sei ancora in affari vorrei sapere come avviene la spedizione e i costi, grassie!! saluti! ^^

Ciupina Picture ha detto...

Che spaghetti meravigliosi! Certo che più leggo il tuo blog e più mi innamoro del Giappone.. ^__^
un abbraccio

Fra Pinki ha detto...

Questi giapponesi mi sorprendono sempre! Dovevo nascere là, il loro amore per i particolari è veramente sorprendente e quei pochi spaghettini colorati ne è un'ulteriore prova. La maggior parte degli italiani sono sicura che la etichetterebbero semplicemente come 'stranezza' invece secondo me è quel tocco in più che aggiunge personalità a un semplice monticello di spaghettini.

S ha detto...

Si ho provato ma mi sono piaciuti comunque, le cose farinose non mi dispiacciono :-) come alcuni tipi di mele, per esempio

adoro gli udon, ma in giappone non riuscivo mai a finirli, davano sempre delle scodellone immense!!! (e per pochi euro - questa è un'altra cosa bella del giappone: si mangia bene e con poco!)

mi piacciono udon e soba in brodo in modo uguale, è vero che i soba diventano un po' strani ma gli udon sono scivolosissimi!!