Era gia' da qualche giorno che volevo aggiornare Biancorosso, e finalmente stamattina ne ho la possibilita'.
In realta', in questo periodo sono a corto di tempo, ma non d'idee su cosa scrivere. La prossima settimana devo dare un esame d'inglese all'universita', in piu' sono alle prese con un saggio non proprio semplicissimo da scrivere, e per finire mi aspetta un research paper che dovro' terminare entro i primi di luglio. Direi che mi aspetta proprio un lavorino da niente!
Lo studio mi rende felice, pero' a volte ci sono i momenti di stanchezza e di scoraggiamento; non credo esista un solo studente (o studentessa) sulla faccia della Terra che non abbia avuto momenti di stanchezza!
Aggiornare Biancorosso e' per me un modo per rilassarmi. Mi piace raccontare cose varie sulla nostra vita qui, e corredare i miei racconti con fotografie.
Mi piace immaginare che tra le tante persone che leggono il mio blog, ve ne siano alcune che sognano di visitare il Giappone, e che nel frattempo si accontentano di immaginarsi questo splendido Paese affacciandosi dalla finestra di Biancorosso -- una finestra che vi permette di dare una sbirciatina in terra nipponica.
Un'ultima cosa: avrete sicuramente notato che non seguo il classico stile del blog di viaggio, o del resoconto di chi fa un'esperienza all'estero raccontando per filo e per segno tutte le festivita'; fornendo dati ed info varie su monumenti, statue, chiese e quant'altro; o scrivendo articoli coi quali si cala la scure su alcuni aspetti culturali del popolo ospitante.
A me piace raccontare quel che mi va. Non mi sento in dovere di trasformare questo blog in una sorta di guida turistica. Per quello ci sono miliardi di altri blog e di guide cartacee, per cui non e' necessario che mi metta a contribuire ulteriormente a questa matassa.
Certo, a volte anch'io descrivo qualche monumento, edificio, angolo caratteristico della citta', ma questi non sono gli elementi cardine del mio blog.
Questo per dire che lo scopo di Biancorosso e' quello di raccontarvi cose apparentemente futili, ma che invece possono essere di grande interesse per chi da sempre sogna di visitare il Giappone.
Io ricordo che prima di venire qui, quando ancora non immaginavamo lontanamente dove ci avrebbe portato il destino, avevo una grande curiosita' sul Giappone e su come vive la gente in questo Paese. Mi piaceva guardare fotografie delle citta' giapponesi, dei negozi, delle strade, delle automobili e mezzi pubblici. Mi piaceva osservare tutti quei particolari a prima vista insignificanti, tipo le insegne dei supermercati, i colori dei cartelloni pubblicitari, la forma delle cabine del telefono, le forme ed i colori degli edifici, piante ed alberi, ecc.
E ora che sono qui, tento di catturare, come posso, tutti questi dettagli, e tanto altro ancora.
Scrivo dalla cucina di una casa giapponese (la mia), e allora mi piace parlare degli aspetti della vita di tutti i giorni: utensili per la cucina, alimentari vari, detersivi, bollette, la posta, ecc.
Pian pianino cerchero' di creare un quadro, che sia il piu' completo possibile, di vita quotidiana qui, nel Paese del Sol Levante.
Dopo questo interminabile prologo, passiamo all'argomento di oggi!
La foto che vedete in alto ritrae un padellino che ho comprato quasi un mese fa, per cuocere le uova, a forma di cuore.
Di padellini cosi' se ne trovano tantissimi nei negozi di casalinghi. Si trovano anche altre formine, tipo le stelle, gli orsacchiotti, ecc.
Dopo essere ritornata a casa dal negozio, ho subito voluto mettere alla prova il mio nuovo cuor-padellino!
Ed ecco qui:
Siccome durante la cottura si sono verificati numerosissimi schizzi, ho dovuto coprire il padellino con un coperchietto, e cosi' il tuorlo non e' rimasto bello arancione come avrei voluto, ma si e' ricoperto di una pellicina biancastra.
A me l'uovo piace sempre ben cotto, e ogni volta che ne preparo uno al padellino lo copro sempre con un coperchio per sveltire la cottura, ma questa volta avrei voluto che il mio cuor-ovo cuocesse alla perfezione senza imbruttire. Ma visti gli schizzi ribelli (che continuavano pur dopo aver abbassato la fiamma), il coperchietto era inevitabile.
Ecco il risultato:
La prossima volta provero' a cuocerlo un po' meno, cosi' da lasciare che si veda il tuorlo arancione, per scopi puramente estetici.