mercoledì, aprile 09, 2008

Riflettendo strada facendo

Oramai e' un anno e mezzo che siamo qui in Giappone.

Quella curiosita' che mi spinse, allora, a comprarmi addirittura un libro per studiare da autodidatta il giapponese, nacque gradualmente, ma non so nemmeno io come.

Alcuni giorni fa, mi sono ritrovata a sfogliare quello stesso libro e a ritrovarvi, su una delle tavole dei kana, alcuni miei appunti e tentativi di scrittura dell'hiragana.

Mi sono venuti gli occhi lucidi.

Chi l'avrebbe mai immaginato che un giorno sarei venuta a vivere qui in Giappone, e avrei intrapreso lo studio del giapponese a livello universitario? Io no di certo.

Sembra quasi che certe cose che ci capitano nella vita abbiano una valenza premonitrice.

Mi commuovo quando penso a quanta strada ho fatto dal periodo in cui, piena di entusiasmo ed inattaccabile forza di volonta', scrissi quegli appunti e quei primi hiragana, fino adesso.

Ora sto disperatamente cercando quel documento di Word dove scrissi le mie impressioni su di un Paese che ancora non conoscevo. Impressioni che mi ero fatta grazie ai libri, alla televisione, alla radio, ed al sentito dire. Impressioni senz'altro idealizzate, ma che per certi versi corrispondono un po' alla realta' che qui ho trovato.

Ricordo l'entusiasmo fortissimo dei primi giorni qui in terra nipponica.

Ogni singolo oggetto mi sembrava alieno, ed al tempo stesso affascinante.

Siamo arrivati in Giappone in piena estate, e siamo quindi stati accolti dal caldo piu' torrido ed umido che esista.
Gia' dal secondo giorno, abbiamo iniziato a fare amicizia con l'intricato sistema ferroviario giapponese, impegnandoci il piu' possibile ad abituarci ad esso affinche' potessimo fare affidamento completo sulla rete dei trasporti. D'altra parte, a meno che non si voglia rimanere imbottigliati per ore nel traffico, e' bene che chi arriva in Giappone impari, quasi subito, a spostarsi in treno.

Il caldo era soffocante, soprattutto per noi che non eravamo abituati. E' incredibile come la scorsa estate, invece, pur patendo tanto il calore, non siamo stati male come i primi tempi in cui eravamo qui. Evidentemente, ci siamo abituati anche alla pesante afa dell'estate nipponica.

Ricordo che, a forza di camminare per ore ogni giorno col caldo atroce e sotto un sole rovente, avevo tutti i talloni secchi e screpolati. La situazione divenne cosi' preoccupante che nessun pediluvio sembrava risolverla.

Ricordo che ho persino consumato un paio di bellissimi sandali scuri, miei costanti compagni di lunghe scarpinate.

Ricordo la sensazione di curiosita' mista a soffocamento che provavo in mezzo alla folla, quella stessa folla a cui ho imparato ad abituarmi e della quale ho imparato a diventar parte.

Ricordo l'aromatico odore pungente dei tatami, accentuato dall'instancabile calura estiva.

Ricordo la piacevole sensazione che provavo nel camminare sul tatami con le calze di cotone.

Ricordo quanto mi sentivo ben accolta quando, entrando nei negozi, mi sentivo garbatamente salutare con un allegro いらっしゃいませ!Irasshaimase! E ricordo che volevo poter dire qualcosa per salutare e ringraziare, a mia volta.
Ricordo la prima volta in cui andammo, mio marito ed io, a mangiar fuori da soli in un ristorante vicino al nostro albergo. E ricordo la faticaccia che feci per ordinare due bicchieri d'acqua. Sapevo, a malapena, la parola mizu, cioe' acqua, ma non sapendola dire correttamente, mi ostinavo a pronunciarla con un accento cinese! Gli anni di studio del mandarino mi avevano inculcato nella testa una pronuncia che, come ho poi scoperto in seguito, e' distante anni luce da quella nipponica.

Ricordo lo sguardo interrogativo della cameriera. Ricordo come ricorsi poi alla mimica, e poi alla parola water in versione mozzicata (per farmi capire) per poterci, finalmente, dissetare.

Tanti, tanti, tantissimi ricordi. Questo e' uno dei motivi per cui e' nato questo blog, cioe' per conservare i ricordi che quest'esperienza ci sta regalando.

Quanto siamo cambiati in questo anno e mezzo!

Senza accorgercene, ci siamo abituati alla vita giapponese nella sua interezza.

Ci siamo abituati agli inchini, al silenzio in metro', al non essere troppo diretti con i propri interlocutori, ad allinearci ordinatamente sulla sinistra sulle scale mobili, a stare in coda senza questionare ed agitarsi.
Ci siamo abituati alla folla, costante compagna in Giappone.

Fin dall'inizio, ho lasciato che fossero l'entusiasmo e la curiosita' a guidarmi in ogni cosa ed in ogni scoperta che avrei fatto perche' sono questi i due ingredienti chiave che tengono lontani i pregiudizi. Nella mia esperienza di persona residente all'estero ormai da anni, ho imparato che non c'e' cosa piu' sbagliata che analizzare cio' che si ha davanti con un senso di superiorita' e di disprezzo.
Non serve comportarsi cosi'.
Non serve venire qui e fare costanti paragoni tra l'Italia ed il Giappone con il solo scopo di disprezzare quest'ultimo.
Non serve venire a fare gli schizzinosi, e i signorini Questo-No-Quell'altro-Neppure.

Poi vabbe', c'e' chi riesce addirittura a scrivere un intero libro con tale atteggiamento (mi riferisco ad Angela Terzani Staude e al suo velenosissimo Giorni Giapponesi), pero' sono proprio esempi come questi che dovrebbero farci capire la differenza fra il vivere bene e godere appieno di un'esperienza che magari mai piu' ci capitera' nella vita, e il vivere male passando tutto il tempo (prezioso) ad additare questa o quell'altra cosa, nel tentativo di collezionare quante piu' colpe possibili da imputare al Paese ospitante.

Certo, abitare in un Paese straniero non e' sempre semplice, anzi. E' facile farsi prendere dallo sconforto per tutta una serie di motivi. E' facile sentirsi isolati e incompresi semplicemente perche' si diventa automaticamente parte di una minoranza, e questo scombussola e disorienta.
Ma assieme ai dolori e allo sconforto, queste esperienze regalano una profonda comprensione non solo del mondo che ci circonda, ma soprattutto di noi stessi.

Delle volte bisogna allontanarsi da cio' che siamo per conoscersi.
Io andando via dall'Italia credo di aver acquisito maggior rispetto per il mio Paese, per le mie radici, per la storia della mia gente.

E' incredibile, se ci penso. Ho dovuto viaggiare per migliaia di Km per poter apprezzare cio' che un tempo avevo sotto il naso.

Eppure e' cosi'.

Prima gli Stati Uniti ed ora il Giappone.

Ho imparato a conoscere questi Paesi, accettandoli per quel che sono, senza idealizzarli, mitizzarli o denigrarli a priori perche' ogni Paese, in fondo, e' depositario di una sua bellezza unica ed inimitabile.

E' meraviglioso sapere che possiamo considerare il Giappone casa nostra.
E' meraviglioso sapere che le nostre scoperte non sono ancora finite e che questo bellissimo Paese ha ancora cosi' tanto da darci e da insegnarci.

19 commenti:

Anonimo ha detto...

Condivido appieno, quando si va in un paese straniero non bisogna paragonare ogni singola cosa con il proprio paese, se no non si gode appieno del soggiorno e delle meraviglie e novità che quel paese ci può offrire!
Devi essere estremamente orgogliosa di te per essere migliorata così tanto nello studio del giapponese e per avere in un certo senso realizzato un tuo 'sogno nel cassetto'! Deve essere commovente ricordare le paure e le aspettative che si avevano in passato e scoprire nel presente di averle superate e realizzate! Non si sa mai cosa ci riserva il futuro :)
Ah, scusa se non ho ancora risposto alla tua mail, provvederò al più presto!
Shao!

Paola ha detto...

Come sempre i tuoi "articoletti" sono davvero toccanti! Anche questa volta hai saputo descrivere in modo incredibilmente coinvolgente i tuoi sentimenti e le sensazioni che i Paesi che hai vissuto ti hanno lasciato!

Anonimo ha detto...

Qualsiasi Paese al mondo ha pregi e difetti, ma sopratutto culture diverse, che non si possono paragonare. il fatto è che l'Occidente ormai sta vivendo da qualche decennio un imbarbarimento generale, e mi sembra davvero presuntuoso farlo passare per "migliore" del Giappone come fanno certi turisti che vogliono trovare la pasta al forno in America o la pizza in Inghilterra...! considerando che -come tu dici- la qualità della vita in Giappone è alta, l'arte e la cultura prosperano, non ci sono tensioni sociali o criminalità (mi sembra di capire), c'è ricchezza e c'è un grandissimo rispetto per la Natura. Ti invidio molto perchè vivi in un posto certamente speciale, anche se non dev'essere per niente facile adeguarsi alle regole sociali giapponesi (penso!) ma ne vale la pena certamente. Grazie per aver diviso con noi le tue riflessioni.
Ciao!

Lucia

Anonimo ha detto...

Ciao Marianna!
La vostra permanenza in Giappone ha un termine? Oppure potete decidere di stabilirvi lì in pianta stabile?La curiosità mi attanaglia.
Buon week end^__^

Anonimo ha detto...

Ohhh Marianna mi hai fatto venire nostalgia di quelle 3 settimane che ho trascorso in Giappone ,quanto vorrei tornare al + presto, mi sono trovata così bene!
Sai una cosa, dovresti scrivere un libro sul Giappone con le tue impressioni ed esperienze alla faccia di Angela Terzani Staude! Io lo comprerei immediatamente,perchè sei così brava a scrivere che di sicuro avrà successo! Poi quando tornerò in giappone vengo da te e mi fai la dedica sul libro!
dai dai io ti faccio la copertina se vuoi o le illustrazioni dentro!
Si si secondo me andrebbe a ruba di sicuro!

ジョルダーノ ha detto...

Ciao, leggo il tuoi blog da qlc tempo e sono soprattutto incuriosito dal tuo studio!
Studio giapponese in università e alla fine di quest'anno credo che farò il grande passo di venire un anno in giappone per perfezionarmi.
Ti andrebbe di parlarmi un po della tua esperienza e della tua scuola?
Mi sarebbe molto utile, ma se nn hai tempo nn mi offenderò! Come posso lasciarti la mia mail?

Grazie

Gio

Anonimo ha detto...

più leggo il tuo blog.. più ho voglia di partire *-*

un abbraccio...


p.s.

ma il negozietto del blog è ancora attivo?

federica

Anonimo ha detto...

io ricordo cosa provavi l'ultima sera prima di venire in Giappone (perchè ce lo confidasti tu). è uno dei primi ricordi nitidi che ho di te.
diciamo che ho cominciato a conoscerti meglio da quando la tua vita è legata al Giappone.
e dunque, anche per questo... W il Giappone!

(lo so, scrivo cavolate. credimi se ti dico che questo è solo uno dei miei goffissimi modi per esprimere affetto).
baciotti

Uva

aerie ha detto...

Definirei questo post "poetico"

Anonimo ha detto...

Wow! Questo tuo post fa venire i brividi. Sembra quasi di leggere il prologo di un romanzo. ^_^ Ed ancora più sorprendente notare come, ancora molto giovane, tu abbia raggiunto una tolleranza, apertura mentale e curiosità intellettuale che molte persone non raggiungeranno mai in tutta la loro esistenza.

Anonimo ha detto...

E' belo ogni volta scoprire un pò di te in questo blog. E dire che ti conosco solo attraverso esso.
Sarebbe bello non lo nego conoscerti di persona e mi accodo a Deborah che dice che un libro scritto da te sulla tua permanenza in Giappone e sulla tua "lenta scoperta" del paese del sol levante andrebbe a ruba... Io prenoto una copia autografata!
Continua a scrivere, lo sai, pendiamo dalle tue dita!

glamourama ha detto...

Deve essere bellissimo il Giappone, specialmente in questa stagione! Sono sempre stata curiosa verso questo paese, mi piace la sua storia, la cultura e la cucina. Solo la lingua mi risulta un pò ostica...deve essere difficile impararla

Anonimo ha detto...

Bel post. Soprattutto perche' rileggo delle emozioni che sto vivendo anche io.. mai avrei immaginato, qualche anno fa, di trovarmi a vivere e lavorare qui in Giappone, pero' ormai sto vivendo qui da quasi due anni. E' fatto di alti e bassi, vivere qui, ma in fin dei conti anche in Italia non e' che sia tutto rose e fiori.. anche se mi piacerebbe tornarci piu' spesso (un'impresa con 10 giorni di ferie all'anno...)..
Forse anche per "ritrovare" me stesso, nei momenti in cui mi sentivo isolato, senza amici e solo, ho aperto un photoblog e ho iniziato a fotografare giorno dopo giorno la vita in questo affascinante paese .. forse anche perche' anni fa, prima di venire qui, cercavo continuamente foto e blog per capire com'e' veramente la vita in giappone, e ora sono felice di poterla documentare in qualche modo ;)
Ruben

Anonimo ha detto...

Bellissimo post, mi ci ritrovo molto.

Io, personalmente, non sopporto neppure chi fa il contrario, ossia chi denigra l'Italia paragonandola al Giappone...ogni Paese ha la sua cultura, i suoi pregi e i suoi difetti...e l'Italia ne ha molti, ma rimane pur sempre un paese meraviglioso, ricco di storia, posti stupendi e persone vere...

Un bacio,
B.

Anonimo ha detto...

Ma è successo qualcosa?Non scrivi più...tutto bene?

Anonimo ha detto...

Ciao, è da pochissimo che leggo questo blog, ma volevo comunque ringraziarti per tutto quello che hai scritto. Mi sto preparando per il grande viaggio (ebbene si tra qualche mese abiterò a tokyo per studiare la lingua e fra un paio d'anni spero di poter iscrivermi all'università) e leggere ogni tanto le tue parole e guardare le foto mi fa sembrare il giappone un posto non dico ideale ma sicuramente meraviglioso. ciao e ancora grazie

Alex

Anonimo ha detto...

Ciaoo mi dicevi che c'è un trucchetto per imparar gli hiragana? sai ieri ho provato un pò a leggiucchiare le scritte nel tuo space almeno quelle in hiragana e devo dire ke ho fatto fatica xkè le ho studiate in ordine e se le trovo sparpagliate mi perdo ma penso sia anche quello questione di esercizio....mi sento come una bimba che fa le elementari sai quelle pagine di A ecc. Ma i katagana son veramente utili? penso che farò una grande confusione ma non mi arrendo...ho messo il tuo link nel mio blog se t fa piacere ;)

Unknown ha detto...

E' da un po' che voglio aggiornare il blog e rispondere ai tanti commenti ricevuti ultimamente!
Scusatemi, ma proprio non ce l'ho fatta negli ultimi giorni! Sono stata (e sono ancora adesso) molto occupata.
Comunque, grazie di cuore a tutti coloro che visitano sempre il blog e che lasciano un commento. Grazie!!

Allora, rispondo per ordine:

Ciao Cri :)
Grazie di essere passata a trovarmi!
Tante volte mi chiedo come sia possibile, per certe persone, non apprezzare l'opportunita' che hanno di vivere in un Paese straniero. Mi sembra inconcepibile non avere nemmeno un briciolo di curiosita' che spinga a fare amicizia con una lingua, con culture ed usanze diverse dalla propria.
Sono contenta di non essere finita nella trappola del "noi siamo superiori" perche' mi sarei veramente persa uno dei capitoli piu' belli ed emozionanti della mia vita: il nostro soggiorno qui in Giappone!

Ciao Paola,
Grazie della visita e grazie dei complimenti! Sono davvero contenta di sapere che cio' che scrivo sia in grado di suscitare cosi' tante emozioni!

Ciao Lucia,
Grazie della visita!
Hai ragione quando dici che ogni Paese ha i suoi pregi e i suoi difetti. E' un ragionamento cosi' chiaro e cosi' semplice, eppure perche' c'e' chi si ostina sempre a disprezzare ora una cultura e ora l'altra?

Adeguarsi alle regole di questo Paese non e' facile, e delle volte puo' risultare soffocante, ma non perche' siano le regole stesse ad essere tali, ma semplicemente perche' siamo abituati ad un sistema diverso.

Ciao Lucia, un abbraccio!!

Ciao Chiara,
Grazie della visita!
Al momento, abbiamo la certezza di rimanere qui fino alla prossima estate.
Pero', abbiamo la possibilita' di estendere il nostro soggiorno...ed e' inutile dire che caldeggio grandemente per quest'opzione! ;)

Ciao Deborah! :)
Grazie della visita!!
E grazie dei complimenti che mi fai! Mi lusinghi davvero!
Non so, forse non sarei in grado di scrivere addirittura un libro, pero' ti confesso che mi piacerebbe poter condividere le mie esperienze attraverso la carta stampata.
Se pero' mi dai la tua disponibilita' per la parte grafica, ti prendo in parola!! ;)
Dico sul serio! :)

Ciao Giordano,
Grazie della visita!
Innanzitutto, in bocca al lupo con il tuo studio del giapponese e con il tuo imminente soggiorno qui in Giappone!
Penso che dedichero', nei prossimi giorni, un articoletto all'argomento universita', parlando un po' della mia esperienza accademica qui in Giappone.
Ciao e grazie ancora della visita!

Ciao Federica,
Grazie della visita e grazie dei complimenti! :)
Si', il negozietto e' ancora attivo anche se, purtroppo, non sono riuscita ad aggiornarlo ultimamente.
Ho alcuni nuovi articoli che provvedero' a mettere in vetrina il prima possibile, per cui non dimenticarti di tornare a farmi visita! :)

Ciao Uvina,
Delle volte mi sembra quasi come se fossimo amiche da anni e anni.
Ti mando un abbraccio forte, ma forte forte!

Aerie,
Grazie del complimento! :)

Cara Bia,
Grazie della visita e dei bellissimi complimenti che mi fai.
Davvero.
Ti posso dire, in tutta onesta', che cio' che scrivo e' soltanto frutto della mia curiosita'.
L'ottusita' e ristrettezza mentale mi ha sempre fatto paura, e ho sempre cercato di allontanarla con forza da me.
Ti mando un abbraccio!

Ciao Annina!
Grazie della visita e delle incoraggianti parole che mi hai scritto!
Come dicevo a Deborah, quest'idea del libro mi piace molto (come mi piace molto l'idea che mi hai dato tu di scrivere un libro per insegnare i kana agli italiani).
Sicuramente sarebbe un modo splendido per conservare, per sempre, questo mio Giappone che vivo ogni giorno con cosi' tanto entusiasmo. Sarebbe un modo, spero, per infondere altrettanto entusiasmo negli altri.
Ti mando un abbraccio, Annina, e prometto di aggiornare il blog nei prossimi giorni!

Ciao Glamourmama,
grazie della visita!!
Si', il Giappone e' un Paese che stupisce ogni giorno di piu'. E' un Paese dove non ci si puo' annoiare nemmeno guardando fuori dalla propria finestra.
La lingua pur non essendo semplicissima, non e' impossibile da imparare. Certo, come molte lingue dell'Asia, anche il giapponese presenta difficolta' non indifferenti per noi che parliamo lingue basate sull'alfabeto.
Cio' nonostante, le difficolta' si fanno via via meno minacciose.
Questo significa che le difficolta' non spariscono affatto, anzi spesso si moltiplicano a vista d'occhio, ma man mano che si procede con lo studio si acquisisce una forza interiore che permette di superarle bene.
Ciao Glamourmama, torna a trovarmi! :)

Ciao Ruben,
Grazie della visita e grazie del commento!
Molto bella l'idea del photoblog!

Ciao Bunny,
Grazie della visita e del commento!
Sono d'accordissimo con te.
Pensa che, attraverso i miei link qui sul blog, ho trovato un blog di una ragazza (statunitense, mi pare) che si e' trasferita nel nord Italia.
Ebbene, attraverso questo suo blog lei racconta la sua esperienza giorno dopo giorno. Non ci crederai, ma ho smesso di seguire cio' che scriveva perche' non c'era articolo che non fosse intriso di fastidiosa ironia e disprezzo!!
L'ironia puo' essere splendida, ma solo se saputa dosare. Ma soprattutto, l'ironia e' piu' vera se abbinata anche ad un po' di autocritica. Ma in quel blog, nascosta tra la bella grafica e foto semi-artistiche, capto solo disprezzo. Nelle parole di questa ragazza, serpeggiano i segni di quella superiorita' che non puo' essere giustificata da niente e da nessuno.
Non le ho neanche mai lasciato un commento semplicemente perche' non avrei saputo cosa dirle, tanto grande e' il disappunto e tristezza nel vedere come una ragazza giovane ed intelligente possa vivere un'esperienza cosi' preziosa con cosi' tanta superficialita'.
Ciao Bunny, ti mando un abbraccio forte!

Ciao Chiara,
E' vero, e' un po' che non aggiorno il blog! Mannaggia! Ma rimediero' nei prossimi giorni!! :)

Ciao Alex,
Grazie della visita e del commento!
In bocca al lupo per il tuo viaggio, allora!!

Ciao Tizy,
Grazie della visita!
Innanzitutto, complimenti per il tuo studio dell'hiragana!! Vedrai che piano piano riuscirai a leggerlo senza difficolta'! ;)
がんばってください!
In realta', per imparare i kana non esistono veri e propri trucchi, ma buoni e cattivi metodi, anche se poi la validita' dei metodi e' cosa molto soggettiva.
A me, ad esempio, e' servito molto studiarli con le flash-cards. All'universita', ce li hanno insegnati per ordine (prima le vocali, poi KA-KI-KU-KE-KO, SA-SHI-SU-SE-SO ecc.), utilizzando pero' sempre le flash-cards per permetterci di mettere alla prova la nostra conoscenza degli hiragana in ordine sparso. Questo e' importante!
Comunque sia, vedrai che diventerai sempre piu' brava!
I katakana sono molto utili, tant'e' che spesso da me all'universita' sento molti lamentarsi del fatto che prima si debba studiare l'hiragana e POI il katakana.
Abitando qui in Giappone, ci si rende subito conto di quanto il katakana sia piu' utile dell'hiragana.
Il katakana viene utilizzato tantissimo, e non solo per trascrivere parole di origine straniera (e gia' solo per questo motivo e' usatissimo), ma anche in ambito pubblicitario.

Personalmente, e ricordo che anche Deborah mi diceva la stessa cosa, ho trovato il katakana piu' complicato dell'hiragana. Le sue forme spigolose l'hanno reso sempre molto ostico ai miei occhietti, preferendo il piu' elegante ed aggraziato hiragana.

Cio' nonostante, entrambi i kana possono essere facilmente appresi con un buon metodo ed un po' di buona volonta'.

Se hai bisogno di consigli per lo studio, fammi sapere! :)
Grazie per avermi linkata sul tuo blog!!
Ciao Tiziana, a presto!
またね!

Anonimo ha detto...

Salve biancorosso. Iniziai casualmente a leggere il tuo blog, mentre ero in ricerca di qualche ricetta giapponese sul Web nella quale cimentarmi e (per puro caso) mi imbattei in questo carinissimo blog. Lo guardai di sfuggita, e solo recentemente me ne sono appassionato.
Il Giappone è la mia più grande passione, mi cimento nella cucina nipponica da parecchio, e sono diventato abbastanza bravo (anche se non è inusuale che prepari delle vere schifezze ^^'''). Inoltre ho letto (e leggo) molti libri di autori giapponesi, e conservo spesso articoli di giornale riguardante questo magnifico paese.
Anche io proprio come te, ho iniziato a studiare il giapponese da autodidatta (anche se a livelli veramente bassi) e stò facendo un pò di pratica. Infine posso dirti che mi appasiona disegnare manga, in cui me la cavo discretamente.
Non sai quanto ti invidio a sapere che hai la possibilità di vivere in Giappone, dato che mio desiderio un giorno poterlo visitare, e (utopia) avere una piccola casa in cui potere trascorrere le vacanze.
Il prossim'anno (per meglio dire tra meno di un mese) mi ritroverò in prima liceo, e conseguita la maturità (che dovrò aspettare parecchi anni -_-) mi è stata promessa una vacanza nel Sol Levante!
Beh... ho divagato fin troppo.. ti saluto e mi congratulo con te per questo delizioso blog, continua così!

Guido