mercoledì, dicembre 10, 2008

Yaki-udon e pensieri

Per quanto mi piaccia fare esperimenti in cucina, detesto pero' essere alla prese con ricette elaborate e che richiedono una dispensa da Auguste Escoffier ed accorgimenti puntigliosi alla Brillat-Savarin.

In cucina, preferisco la semplicita' non solo degli ingredienti, ma anche dei metodi di preparazione.

Rievoco, con orrore, un mio esperimento culinario di diversi anni fa con cui cercai di preparare dei croissant a mano! Ho ricordi di una cucina imbrattata di farina; di un pavimento che aveva visto giorni migliori; di un lavandino che urlava "Vendetta!"; di un tavolo su cui ormai troneggiavano soltato un mattarello infarinato, un pacco di farina e qualche altro infernale arnese da cucina.

Dopo quasi ben due - e dico due - giorni di lavoro massacrante, con tanto di levataccia alle cinque e mezza del mattino dell'ultimo giorno di quel tour de force da cancellare per sempre dalla memoria, ho ottenuto meno di una decina di piccoli croissant indiavolati che, seppur soffici e gradevoli, non furono eccelsi.

Lo scopo di questa pazzia culinaria era quello di deliziare mio marito, facendogli assaggiare dei buoni cornetti caldi per la colazione. E lui, che e' tanto buono e paziente con me, mi disse che erano ottimi. Io pero' mi aspettavo un sapore diverso. Erano morbidi, ma sapevano maledettamente troppo di lievito!

Quel giorno giurai a me stessa che non mi sarei mai piu' andata a cercar rogne con ricette complicate, e che avrei preferito, d'ora in avanti, solo preparazioni semplici e che fossero il meno pacioccate possibili, lasciando le creazioni elaborate a chi di competenza.

Sono rimasta abbastanza fedele a quella mia promessa. Dico "abbastanza" perche' ho poi anche un ricordo di una sera in cui mi impuntai a tutti i costi perche' volevo fare le bugie (frappe, cenci, chedirsivoglia) da portare alla festa di compleanno della figlia di una mia amica.
Ecco. Di quella sera ho ricordi di una cucina altrettanto imbrattata, ma questa volta di schizzi d'olio; ho ricordi di un'aria irrespirabile resa tale dal nauseante odore di frittume; ho ricordi di un lavandino stracolmo e che mi lanciava irripetibili anatemi.

Ma tutto sommato, sono rimasta coerente con la mia decisione di preferire sempre le ricette semplici. I bento che ogni tanto preparo possono magari apparirvi non poi cosi' semplici, anzi, piuttosto elaborati, ma in realta' non e' cosi'. A volte basta solo un po' di coreografia che si ottiene dall'utilizzo di vasellame accuratamente scelto non solo per i suoi colori, ma anche per le sue forme. Basta disporre con cura i cibi, senza riempire eccessivamente i piatti o le scodelle scelte. Et voila'. Il gioco e' fatto.

Dopo questo mio bel prologo, vi presento la ricetta di oggi, una ricetta che, per restare in sintonia con quanto detto fino adesso, e' di una semplicita' quasi imbarazzante. E' una di quelle ricetta cosi' facili da farne sembrare inutile la condivisione con altri. Ma sapendo del crescente interesse nei confronti del Giappone e della sua cucina - interesse che, perdonatemi l'insolenza, spero non sia semplicemente una moda passeggera - mi piace spesso proporre idee e ricette che vi permettano innanzitutto di guardare al di la' del solito sushi e sashimi che, per quanto deliziosi e apprezzatissimi qui nella loro patria, non sono certo gli unici capisaldi di questa cucina, tantomeno le uniche specialita' di cui valga la pena parlare, ma anche quello di sfatare un po' il mito secondo cui la cucina giapponese e' complicata, o comunque sempre e solo legata al pesce crudo o qualche altro ingrediente non particolarmente invitante ai palati occidentali.

Ma bando alle ciance e passiamo ai fatti!

Oggi ho preparato degli yaki-udon, utilizzando davvero pochissimi ingredienti. Ho attinto la ricetta di oggi, come sempre, da uno dei miei ricettari giapponesi.

Premetto che non ho molta simpatia per la yaki-soba poiche' trovo sia quasi sempre condita in modo eccessivo e che abbia un sapore troppo dolce, ma se preparata in casa e', a mio avviso, quasi sempre migliore rispetto a quella dei ristoranti o delle fiere. La yaki-soba e' un cibo tipico delle fiere!
E sebbene il nome contenga la parola soba, di soba non c'e' nemmeno traccia. Gli spaghettini utilizzati, in genere, sono molti simili ai ramen e sono preparati con semplice farina di frumento.

In alternativa, si possono usare anche gli udon, cosa che ho fatto io oggi dato che avevo solo quelli. E combinazione, la ricetta prevedeva proprio l'uso degli udon, ma consigliava anche altri tipi di spaghettini.

シンプルな焼きうどん
Shinpuruna yaki-udon
Yaki-udon semplici

Ed ecco gli ingredienti che vi servono:
Una porzione per una persona di udon freschi*
un cucchiaio di porro affettato
salsa di soia q.b.
1 o 2 cucchiaini di dashi in polvere
un pizzico di olio di sesamo
katsuo-bushi (pesce tipo sgombro in scaglie)**

*Al posto degli udon, usate qualunque altro tipo di spaghettini abbiate. Vanno bene i mifun, cioe' quelli di riso cinesi, e andrebbero bene anche i nostri spaghetti. In quest'ultimo caso, pero', mi raccomando ricordatevi di cuocerli prima.
** Se non avete il katsuo-bushi, provate a sostituirlo con dei pezzi di salmone o qualche altro pesce. Ci vedrei bene pure qualche gamberetto!

E per l'occasione, vi presento il mio wok...un vero wok da ristorante, acquistato in una caotica bottega di pentolame nella mia adoratissima Kappabashi:
Ovviamente, al suddetto wok la sottoscritta ha gia' effettuato la necessaria e difficile stagionatura.

Per chi fosse curioso: in giapponese, la parola wok si traduce con un termine chiaro e onesto: 中華鍋 chuuka-nabe, cioe' pentola cinese.

Se non avete un wok, va benissimo anche una normale padella.

Mettete a scaldare un cucchiaino scarso di olio di sesamo (mi raccomando, non esagerate!) e poi versate i vostri udon.
Con i saibashi, mescolate velocemente gli udon e cercate di non farli attaccare alla pentola. Ora aggiungete il dashi e il katsuo-bushi, oppure pezzi di salmone o altro pesce.
Continuate a mescolare a fuoco medio-alto per un minuto o due.

Ora aggiungete salsa di soia a piacere, il porro, e mescolate ancora per un minuto scarso e poi spegnete il fuoco e servite subito!
Adesso non vi resta che impiattare i vostri udon. Se vi va, potete guarnirli con un po' di porro oppure qualche erbetta profumata. Et voila'!
Per guarnire, oltre il porro, ho dato anche una spolveratina di pepe nero grattugiato. Il pepe nero e' una mia debolezza, e potessi lo metterei pure nel caffe'!

Questa settimana e' iniziata con un gran sospiro di sollievo, ma e' di nuovo ora di mettersi sotto a faticare coi libri! La prossima settimana avro' ben due esami di giapponese: un esame di kanji e l'esamone finale che concludera' il trimestre. Per quest'ultimo dovro' portare una valanga di argomenti che solo a pensarci mi vengono i brividi. Fortunatamente, ho ripassato buona parte di tutto cio' in vista del JLPT, quindi tutto sommato non dovrei trovarmi piu' di tanto in alto mare.

Pian pianino sto rispondendo un po' a tutte le persone che mi hanno scritto chiedendomi informazioni sul bazar, preventivi, consigli e notizie sul Giappone. Se ancora non avete ricevuto risposta, vi prego di essere pazienti. Prima o poi, rispondo.

Ne approfitto per mandare un messaggio a Sabrina L.: ciao Sabrina! Ti ho mandato alcune email, ma mi sa che non ti sono arrivate. Se le hai ricevute, me lo potresti far sapere perfavore? Un caro saluto!

E naturalmente, un saluto caro a tutti voi che leggete e commentate!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

mmmmm... mi hai messo una fame! Stasera so cosa preparare per cena...
(P.S. : se vuoi una ricetta semplicissssima per le frappe basta un fischio...)

Kuri_no_jamu ha detto...

quanto mi stuzzica questa ricetta!!
lo farò quanto prima.....e poi ti mando la foto così mi dici se sono stata brava :)
Anche io sono come te e dove abito adesso la cucina è piccolissima(sta chiusa in un armadio), vedessi cosa diventa quando cucino.... un disastro vero!!!
Bellissimo il tuo wok!!
un abbraccio grande!!

Anonimo ha detto...

cIAO mARY,
inutile dire che a casa tua voglio assolutamente essere invitata a pranzo...non so se ti convenga che seppur magra mangio come una disperata eheheheh. I miei amici prima d conoscermi m invitavan a pranzo poi hanno smesso dicono che inganno dall'aspetto magrolino eheheheheh peccato x me :(((
hai fatto bene a usar una ricetta semplice degli udon sono sicuramente ottime le cose senza troppo condimento che t rovini il sapore o peggio ancora lo cancelli completamente....

Unknown ha detto...

Ciao Lena!
Grazie del commento e della visita!! :)
Se farai questi yaki-udon, spero ti piacciano!
E mi piacerebbe moltissimo avere la tua ricetta per fare le frappe! Grazie!!:)

Ciao Kuri, :)
Grazie della visita e del commento!
Se farai questi yaki-udon, sicuramente sarai bravissima! Sono comunque curiosa di vedere la foto del tuo risultato!!
Un abbraccio grande grandissimo a te!

Ciao Tizy,
prima che mi dimentichi: mi dispiace che ti sia fatta male al braccio! :( Avevo letto il tuo commento l'altro giorno in cui menzionavi questo tuo infortunio, e mi e' dispiaciuto molto. Come va ora?
Il giorno che verrai in Giappone, a casa mia t'invitero' molto volentieri cosi' ti preparo qualcosa di buono (spero!). :))
Un abbraccione e rimettiti presto!
Doozo odaijini!

Elisabetta ha detto...

Kappabashi... parola magica!!! Il mio paese dei balocchi...

Unknown ha detto...

Tizy,

Tanti cari auguri di buon compleanno!!! :)

Ti avrei lasciato un commento sul tuo blog, ma non so perche'...non riuscivo a collegarmici. Ecco perche' ti lascio i miei auguri qui; probabilmente li leggerai presto!

AUGURONI!! ;)
OMEDETOO GOZAIMASU!

Anonimo ha detto...

La tua narrazione sulla creazione dei Croissant mi ha ricordato un esperimento anarchico conclusosi però in maniera maggiormente positiva. Comunque no, i cornetti fatti in casa non vengono mai bene come quelli della pasticceria. Servirebbe una sfogliatrice, cosa che in casa si può riprodurre con la macchinetta della pasta, ma non in maniera altrettanto burrosa... per cui alla fine meglio tentare con le brioche semplici! Comunque a me le ricette complicate divertono. Alle volte sono una sfida, più passaggi e marinature hanno più mi diverto...