martedì, giugno 09, 2009

Occhi antichi, profumo di pagine e varie

(A sinistra: due miei acquisti libreschi, nonche' due perle di carta scovate da Kitazawa, a Jinboochoo.)

Venerdi' sono andata, in solitaria, a 神保町 Jinboochoo, l'angolo piu' deliziosamente libresco della grande Tokyo, una zona in cui circa tre secoli fa abitava un samurai di nome 神保 Jinboo...e da qui il nome. choo significa quartiere, cittadina, ecc.

La pioggia pero' mi ha fatto da insistente, sgradita e liquida compagna, costringendomi a rimanere tenacemente incollata al mio trasparente ombrello tokyota. Eh si, lo sapevate che in genere gli ombrelli giapponesi per la pioggia sono trasparenti? Non tutti, naturalmente, ma quelli trasparenti sono i piu' comuni.

La metropolitana, che dalla caotica e confusionaria Shinjuku mi ha condotta nella librosa Jinboochoo, ha impiegato solo sette minuti a giungere a destinazione. Sette minuti trascorsi ad assaporare le sorprese che probabilmente mi stavano attendendo.

Purtroppo la torrenziale pioggia non ha fatto da sfondo ideale per l'acquisto di libri (il terrore che si bagnassero era costante), e non mi ha nemmeno invogliata a fare foto. D'altra parte molte delle librerie avevano ritirato i loro banchetti esterni, mentre altre si erano limitate a coprire la loro mercanzia libresca con grossi teloni di nylon opaco e che avevano gia' in precedenza svolto la noiosa mansione anti-pioggia.

Con mia sorpresa, ho scoperto che a Jinboochoo sia negozi di libri antichi che negozi di libri nuovi si affacciano sul corso principale, ossia la Yasukuni-doori.
La mia implacabile ingordigia libresca mi ha impedito di resistere alla tentazione di catapultarmi a ficcanasare nella gigantesca libreria 三省堂 Sanseido il cui imponente edificio sorge proprio all'angolo tra la Yasukuni e la Hakusan-doori.

Da Sanseido montagne e montagne di libri nuovissimi e profumati aspettano trepidanti lettori avidi e curiosi.
Sapendo dell'enorme assortimento di libri di Jinboochoo, ho pensato di approfittarne per cercare qualcosa da leggere in inglese e magari qualche libro-alleato sullo studio del giapponese.
Non mi ci e' voluto molto prima di ritrovarmi alla cassa con i seguenti:
The Waiting Years di Enchi Fumiko, una delle mie autrici giapponesi preferite. Di Enchi sto finendo di assaporare Masks, e dopo essere irrimediabilmente caduta vittima del suo incantesimo, ho capito che avrei dovuto impossessarmi al piu' presto di una copia di questo romanzo considerato il suo capolavoro.
絵でわかる日本語 E de wakaru nihongo, ossia Capire il giapponese attraverso le immagini. Non sospettavo nemmeno l'esistenza di questo libro, ma dopo averlo trovato sugli stracolmi scaffali di Sanseido ho provato curiosita' e ho deciso d'iniziare a sfogliarlo. Nel giro di pochi minuti ho capito che avevo fra le mani un'opera preziosa e che mi sarebbe stata d'eccellente aiuto nello studio del giapponese. Si tratta di una raccolta di alcune delle parole ed espressioni piu' comunemente utilizzate nella lingua giapponese e che hanno almeno tre o quattro significati diversi a seconda del contesto (sono parole ed espressioni, infatti, che generalmente confondono noi studenti). Ognuna delle accezioni viene accuratamente spiegata attraverso una simpatica vignetta che illustra - in modo chiarissimo e lineare - come utilizzare correttamente l'espressione o il vocabolo in questione. Se tra chi legge c'e' qualche studente di giapponese interessato a sapere quali siano alcune delle parole ed espressioni contenute in questo libro, ecco qua:
ちょっと、そろそろ、あがる、いっぱい、はい、うち、えらい、あれ、あら、あんまり、きちんと、なんとか、しっかり, l'onnipresente やっぱり e molti altri.

Generalmente nelle librerie giapponesi al momento dell'acquisto viene chiesto al cliente se desidera o meno che i libri scelti vengano foderati (gratis, naturalmente). Questo utilissimo servizio viene offerto sia per far si' che i libri non si sgualciscano troppo facilmente e sia per una questione di privacy: si potra' leggere il libro acquistato dovunque (ad esempio, in treno) senza che nessuno ficcanasi.

Queste sono le bellissime fodere della libreria Sanseido di Jinboochoo:

Come vedete, le copertine sono abbellite da nientepopodimenoche' la cartina dettagliata di Jinboochoo!

La pioggia continuava imperterrita ad ingrigire Tokyo e i tokyoti, ma il mio umore era alle stelle. Mi sentivo veramente come una bambina dalle guanciotte rosse e che, sorridendo felice, si aggira in un fornito negozietto di dolciumi. Solo che a Jinboochoo al posto di caramelle e tavolette di cioccolato ero circondata da centinaia di migliaia di libri.

Era arrivato quindi il momento di andare a dare una timida occhiata alle librerie di volumi vecchi ed antichi. Di queste librerie Jinboochoo e' zeppa. Una di queste, pero', era al numero uno della mia lista: 北沢書店 Kitazawa-shoten. Un edificio a due piani rosso scuro. Al primo piano un inaspettato e disordinato assortimento di libri per bambini! Ma davvero tanti tanti taaanti libri per bambini! E non solo libri ma anche bambole, puzzle, pastelli e matite, giocattoli educativi e molto altro ancora. La scena era talmente surreale che ho pensato di essere arrivata nella libreria sbagliata.
Stavo quasi per andare a riprendere il mio ombrello trasparente quando ho un cartello semi-nascosto mi ha invitata ad andare a curiosare al piano di sopra. E menomale che ho dato retta al cartello!

Il piano di sopra e' il paradiso dei libri antichi. Centinaia e centinaia di volumi di storia e letteratura americana ed inglese molti dei quali con l'aria di essere vecchi almeno di un secolo e mezzo. I libri erano cosi' tanti da arrivare al soffitto! Se non ci fosse stato il soffitto a fermare quella scalata culturale, le pile di libri avrebbero continuato indisturbate per chissa' quanto tempo ancora arrivando a toccare, probabilmente, la luna.

Dietro il bancone, un anziano signore giapponese dall'aria distinta consultava alcuni cataloghi buttando di tanto in tanto un occhio ad un vecchio computer sulla scrivania. Intorno all'anziano libraio con gli occhiali e il maglione rosso, antichi mobili di ciliegio custodivano sotto chiave rarissimi e preziosissimi volumi dal valore sicuramente inestimabile.

Regnava il silenzio piu' assoluto, un silenzio rotto soltanto dal rumore delle pagine sfogliate e dei passi felpati sulla moquette consunta.

Mastodontiche edizioni dell'autorevole Webster (il piu' stimato dizionario dell'American English) degli anni Venti troneggiavano con imponenza sopra una mensola ricurva. Quelle edizioni in formato dinosauro che, pur sembrandoci al giorno d'oggi del tutto poco pratiche e terribilmente ingombranti, mantengono pero' quel loro fascino austero che sa di difficile ed irraggiungibile.

Vicino alla finestra, ecco uno scaffale stracolmo di vecchi libri dedicati al Giappone, alla cultura e lingua giapponese. Capii di essere arrivata nel posto non giusto, ma giustissimo.

Dopo aver curiosato quasi tutti i volumi sul Giappone (tranne quelli che richiedevano l'uso di una scala per poterli consultare), e dopo aver sbarrato gli occhi un paio di volte davanti ai prezzi da gioielleria appiccicati all'interno di molti dei volumi in vendita, ho scovato due vecchi libri che mi hanno implorato di portarli via da li'. Mi hanno chiesto, con fare dignitoso ma supplicante, di portarli a respirare un po' dell'aria fresca del Kanagawa. E come potevo, secondo voi, dire no a questa loro richiesta?
Ecco, dunque, i due libri che cercavano la liberta':

Japan Yesterday and Today di Uenoda Setsuo. Un libro polveroso del 1952 e che profuma di giorni Shoowa. Un'opera che in quell'epoca venne scritta per poter fornire informazioni attuali sul Giappone a tutti coloro interessati al Paese del Sol Levante. Il signor Uenoda, in maniera del tutto rivoluzionaria secondo i parametri dell'epoca (ma anche quelli attuali), non si limita pero' a sciorinare informazioncine rigurgitate sulla storia di questo tempio anziche' quell'altro, o sulle millemila meraviglie che attendono il turista appena arrivato e completamente a digiuno di Giappone. Preferisce dipingere un ritratto del suo Paese affrontando temi curiosi come ad esempio l'emancipazione della donna giapponese, l'elusivo concetto del sabi e wabi, l'amore dei giapponesi nei confronti degli animali domestici, il cruciale ruolo del riso, la vita quotidiana nelle case dei giapponesi, ecc.
Un'affascinante panoramica che, evitando accuratamente i percorsi stereotipati ed imbottiti di tutte quelle nozioni stantie di cui sembrano essere stracolme le guide turistiche moderne, ci regala un pizzico di un Giappone che in fondo esiste solo in parte. Il lato affascinante di libri come questo e' proprio la loro capacita' di conservare nelle loro pagine un Paese la cui immagine combaciava con quella di alcuni decenni fa ma che adesso trova poco riscontro nelle realta' attuale.
Leggere le sublimi descrizioni che Uenoda-sensei fa di una Ginza che non c'e' piu', in un tempo in cui i tokyoti usavano parole molto di moda come 銀ぶらginbura (la passeggiata per eccellenza per le lussuose strade di Ginza) fa sognare ad occhi aperti; e' come salire sulla macchina del tempo e ritrovarsi in un decennio distante dal nostro.
(Perdonate la foto a testa in giu'. Nonostante l'abbia salvata "dritta", si ostina ad apparire cosi' per ragioni a me ignote).

Il secondo libro, Gleams from Japan di S. Katsumata, e' un'opera che mi giunge dal lontano e sbiadito 1937.
Una pagina del libro di Katsumata-sensei
Katsumata-sensei attraverso le sue parole ci regala, invece, un'immagine del Giappone della fine degli anni Trenta, prima della guerra quindi. Sara' decisamente curioso leggere entrambe le opere e confrontarne le immagini che da essi emergeranno. Due Giapponi molto diversi fra loro che, nonostante tutto pero', continuano a mantener gelosamente qualcosa che si riscontra anche nel presente. L'ho detto altre volte e lo ripeto: il Giappone e' un Paese in continua evoluzione, ma e' anche un Paese dal cuore puro ed immutabile. C'e' qualcosa che in realta' non cambia mai.

Alla radio ho sentito un'espressione che mi e' piaciuta molto: avere gli occhi antichi. Significa amare le cose vecchie, vedere tutto con fare nostalgico, cercando con entusiasmo tutto cio' che ci proviene da un'altra epoca, da un'altra era. Ecco, io credo di avere gli occhi antichi. Il nuovo emoziona, ma mai come l'antico.
Guardare avanti dona forza ed ottimismo, ma guardarsi indietro non e' un male. Ci aiuta ad apprezzare chi siamo e chi eravamo; chi sono e chi erano gli altri; cosa sono e cos'erano i posti che ci circondano.

Ed e' con questi occhi antichi che cerco sempre pezzi di un Giappone che adesso rimane silenzioso sotto le verdi (le immagino di questo colore, non so perche') coperte sbiadite del tempo oppure nei ricordi di qualcuno.

Ieri, ad esempio, in uno di quei negozi dove il vecchio Giappone sembra non essere ancora del tutto dimenticato, ho trovato una tazza molto particolare. Una tazza giapponese ma creata in stile cinese. La tazza e' fatta di una ceramica talmente sottile da dare la spaventosa impressione di frantumarsi solo con lo sguardo.
Forse le foto non rendono l'idea della strabiliante fragilita' della tazza, ma probabilmente la trasparenza della tazza stessa vi potra' far immaginare questa sua eterea delicatezza.


A tutti voi che leggete il mio blog, un saluto da un Giappone piovoso.

6 commenti:

Claudia ha detto...

Mariii! Capisco e condivido in pieno la tua sfernata passione libresca! ^___^ Come va? Aaaahhhh, che voglia di venire in Giappone! E il tuo blog non fa altro che acuirla! Un abbraccio da una Roma caotica e soffocante

Lena ha detto...

Nella mia breve esperienza in Giappone entravo d'istinto nelle librerie per poi rendermi conto con angoscia che i testi per me comprensibili erano rarissimi... All'inizio è stato davvero spaesante, poi ho imparato a cercare l'angolino delle pubblicazioni inglesi o bilingue, ma l'amaro in bocca mi è rimasto comunque... Se mai tornerò lì ora so dove andarmi a perdere!

aerie ha detto...

Vorrei anche io visitare queste bellissime librerie di cui parli!!
La foto della tazza è venuta molto bene, è talmente sottile da essere trasparente.

Anonimo ha detto...

Ciao sono Shiho89
come va? Devo ammettere che ogni volta che leggo i tuoi post, mi perdo sempre e la mia fantasia inizia a viaggiare nei posti che vengono perfettamente descritti da te...io adoro i libri e il giappone, e cosa c'è di meglio di queste libreirie che descrivi tu? Ho sempre sognato di entrare in posti qui a Torino stracolmi di libri antichi e oggetti vari e grazie a te è come se fossi lì...grazie...un bacio!
Shiho89

Tizy ha detto...

che bello da voi piove? io le trovo romantiche queste giornate qua invece fa caldo soffocante e umido....lo detesto!!!
L'antico ha sempre avuto un fascino irresistibile per me e sapere già che ha fatto o fa parte della storia, è meraviglioso

Luigi ha detto...

Ciao,
sono un ragazzo calabrese e il mio nome è Luigi.Oggi, 15 giugno, compio gli anni, sono a quota 27. Non centra nulla ma mi andava di inserire questa informazione :) e complimentarmi con te.Non ti ho mai scritto ma sono ormai anni che leggo il tuo blog.E' stupendo e grazie a te ho conosciuto il Giappone seppur in maniera solo virtuale. Tutto ciò che racconti, tutto ciò che descrivi in maniera certosina è stupendo. Grazie, già mi sento empaticamente legato a questo meraviglioso pianeta quale è il Giappone e con ciò che hai creato tutto si è moltiplicato nella mia mente e anima. Accompagno spesso la lettura del tuo blog con una canzone dal sapore antico/moderno.Una sorta di agrodolce della musica.
Te la consiglio, il suo titolo è The Miseducation Of Lauryn Hill.
Un bacio e continua cosi sei grandiosa.
Ciau:)

Luigi