Intanto fuori tutto taceva. Il cielo era scurissimo e su di esso risplendeva solo qualche brillante stella qua e la'. Quando il cielo e' cosi', mi fa pensare ad un mantello di velluto nero adornato da preziosi diamanti che luccicano...キラキラkira-kira.
Il quartiere era immerso in un sonno profondo. Il corso principale era illuminato dai lampioni che gettano su di esso una luce giallastra e che fa sembrare le strade ancora piu' silenziose del solito.
In fondo al corso, i semafori dirigevano un traffico inesistente sfoggiando la loro tricolorata precisione.
In quel silenzio e in quell'apparente assenza di vita umana, persino gli animali sembrano non entrare mai in scena.
A quell'ora il Kanagawa dorme. Le sue strade ospitano solo qualche sacchetto dell'immondizia che verra' puntualmente ritirato la mattina seguente; i suoi marciapiedi si riposano e fanno malvolentieri posto soltanto a qualche persona un po' alticcia e barcollante che, inciampandosi addirittura nelle proprie ciabatte di gomma, a fatica ritrova la strada verso casa, canticchiando stonatamente e a voce alta qualche stropicciato ritornello di chissa' quale canzone.
Gli ultimi testimoni di alcoliche ingordigie si perdono nelle vie scure del quartiere, e il silenzio ritorna a regnare sovrano su tutto.
Ma ad un tratto, qualcosa ha iniziato a cambiare.
Qualcosa ha rotto prepotentemente quel silenzio che accompagna le notti serene di Sagamihara.
Da lontano ho sentito l'assordante rombare di motociclette seguito dal suono minaccioso di una sirena spiegata di una volante della polizia. Il frastuono si faceva sempre piu' intenso e sempre piu' vicino.
Improvvisamente mi sono alzata, e dimenticandomi del tutto della mia sfida con il Bloccolettere, sono corsa in una stanza buia della casa e mi sono avvicinata alla finestra da cui ho assistito a bocca aperta ad un incontro semi-ravvicinato con dei malavitosi, nonche' collaboratori della pericolosa yakuza: i 暴走族 boosoozoku.
Riguardiamolo meglio quel primo kanji perche' e' terrificante:
暴
violenza, crudelta'
I boosoozoku sono vere e proprie bande di ragazzetti teppistelli che girano di notte per le strade del Giappone, a bordo di assordanti motociclette truccate.
Il rumore di queste motociclette e' talmente forte che e' paragonabile soltanto a quello prodotto da un elicottero che atterra davanti casa.
La scia di quel frastuono infernale non sembra nemmeno indebolirsi, se non dopo kilometri.
L'unico scopo di questi delinquentelli e' quello - ovviamente - di disturbare il piu' possibile, svegliando interi quartieri con un sol colpo d'acceleratore.
Oltre tutta una serie di aggeggi vari usati per truccare e trasformare queste infernali moto, esistono infinite tecniche per modificare le marmitte e renderle cosi' ancora piu' chiassose di prima. E quei boosoo a corto di yen passano alle maniere spartane e sbrigative: eliminano l'intera marmitta e viaggiano senza!
In tutto il Giappone si e' perso il conto ormai delle bande piu' o meno importanti di motociclisti notturni e che viaggiano all'insegna del baccano. Ma i boosoo non sono solo gruppi di adolescenti ribelli con moto dipinte e luminose, oppure con i capelli tinti di colori improbabili; sono personaggi che purtroppo fanno parte della malavita, dell'underworld del Giappone. I loro stretti contatti con la yakuza bastano abbondantemente a rendere questi teppisti pericolosissimi.
La yakuza ha un controllo quasi totale sulle attivita' dei boosoo, e li obbliga a sborsare una sorta di pizzo che i mafiosi giapponesi giustificano come pedaggio per le rumorose traversate notturne.
Naturalmente, il pagamento di questo pedaggio non e' facoltativo, e possiamo solo immaginare la sorte che tocca a chi pensasse anche solo lontanamente di opporvisi.
Ma questi pedaggi malavitosi sono costosi, e i boosoo per evitare rogne s'ingegnano per racimolare le ingenti somme pretese periodicamente dai boss. Attivita' come rapine, estorsioni, scippi e furtarelli vari sembrano, a quanto pare, fonti redditizie d'introito.
Ero affacciata alla finestra e ho visto decine e decine di boosoo, molti dei quali viaggiavano in due su di una stessa motocicletta. Subito dietro di loro, una volante della polizia a sirene spiegatissime. Il finestrino della volante era abbassato, e da li' spuntava un megafono con cui il poliziotto intimava ai ragazzetti di fermarsi. Naturalmente, non solo i boosoo non si fermavano, ma con aria strafottente, sbeffeggiavano quel povero poliziotto che sicuramente avrebbe tanto voluto essere a casa sua, anziche' per strada di notte a rincorrere bande di delinquenti.
Quando i ragazzacci e la polizia sono passati davanti a casa mia, hanno rallentato e sembrava quasi si stessero per fermare. Ma in realta', era tutta una finta per prendersi gioco del poliziotto.
I boosoo, col volto insolente e sprezzante, lanciavano sorrisetti maligni al poliziotto il quale, imperterrito e fedele ai regolamenti, continuava ad intimar loro di smetterla, usando un giapponese molto educato.
Nel frattempo, ero dietro la finestra nella stanza buia e osservavo con attenzione. Non vi nascondo, pero', di aver avuto paura di essere vista. Dicono sia pericoloso persino guardare i boosoo negli occhi! Forse e' solo un modo di dire per scoraggiare chiunque avesse intenzione di attirare la loro attenzione. O forse questi boosoo si sentono talmente superiori e potenti da paragonarsi agli Imperatori di una volta i cui occhi divini non potevano mai incrociare lo sguardo rozzo e grossolano della gente comune. Chi riceveva l'immenso onore di essere ricevuto al cospetto dell'Imperatore, doveva inginocchiarsi in una stanza dove un telo semi-trasparente separava il povero mortale dall'Imperatore, impedendogli di guardare il sovrano negli occhi.
La polizia fa il possibile (e talvolta l'impossibile) per tenere a bada questo serio problema, ma purtroppo il loro compito e' tutt'altro che semplice. Buona parte dei boosoo sono minorenni, e se durante un inseguimento uno di loro dovesse farsi male, il poliziotto in questione finisce in un mare di guai. Purtroppo e' gia' successo, e questo spiega il perche' di azioni "mani legate" delle forze di polizia. Cavilli giuridici e chissa' quant'altro di cui noi non siamo a conoscenza, rendono i boosoozoku una vera spina nel fianco non solo alla polizia, ma ai milioni di giapponesi che ad una certa ora vorrebbero dormire ma che, ogni tanto, vengono violentemente tirati giu' dal letto dall'indescrivibile frastuono delle bande.
Uno dei boosoo ha poi dileggiato il poliziotto rivolgendogli un volgare gestaccio, e il suo meraviglioso esempio di finezza ed eleganza e' stato prontamente imitato dai suoi compagnetti.
Dopo il loro stiloso saluto al pubblico ufficiale, hanno premuto i loro acceleratori con tutta la forza che avevano e sono sgommati via perdendosi nella notte buia, per quella strada che conduce verso le campagne. Intanto, l'assordante rumore e' rimasto nell'aria ancora per diversi minuti.
Il povero poliziotto, spietatamente ignorato, ha continuato il suo vano inseguimento nella notte.
Mi auguro abbia chiamato i rinforzi.
A Sagamihara era ritornato finalmente il silenzio. Ho chiuso le veneziane, sono ritornata a letto dove la mia Nintendo m'informava della mia sconfitta. Ho accennato un sorriso, ho alzato le spalle e sono caduta in un profondo sonno ristoratore.
violenza, crudelta'
I boosoozoku sono vere e proprie bande di ragazzetti teppistelli che girano di notte per le strade del Giappone, a bordo di assordanti motociclette truccate.
Il rumore di queste motociclette e' talmente forte che e' paragonabile soltanto a quello prodotto da un elicottero che atterra davanti casa.
La scia di quel frastuono infernale non sembra nemmeno indebolirsi, se non dopo kilometri.
L'unico scopo di questi delinquentelli e' quello - ovviamente - di disturbare il piu' possibile, svegliando interi quartieri con un sol colpo d'acceleratore.
Oltre tutta una serie di aggeggi vari usati per truccare e trasformare queste infernali moto, esistono infinite tecniche per modificare le marmitte e renderle cosi' ancora piu' chiassose di prima. E quei boosoo a corto di yen passano alle maniere spartane e sbrigative: eliminano l'intera marmitta e viaggiano senza!
In tutto il Giappone si e' perso il conto ormai delle bande piu' o meno importanti di motociclisti notturni e che viaggiano all'insegna del baccano. Ma i boosoo non sono solo gruppi di adolescenti ribelli con moto dipinte e luminose, oppure con i capelli tinti di colori improbabili; sono personaggi che purtroppo fanno parte della malavita, dell'underworld del Giappone. I loro stretti contatti con la yakuza bastano abbondantemente a rendere questi teppisti pericolosissimi.
La yakuza ha un controllo quasi totale sulle attivita' dei boosoo, e li obbliga a sborsare una sorta di pizzo che i mafiosi giapponesi giustificano come pedaggio per le rumorose traversate notturne.
Naturalmente, il pagamento di questo pedaggio non e' facoltativo, e possiamo solo immaginare la sorte che tocca a chi pensasse anche solo lontanamente di opporvisi.
Ma questi pedaggi malavitosi sono costosi, e i boosoo per evitare rogne s'ingegnano per racimolare le ingenti somme pretese periodicamente dai boss. Attivita' come rapine, estorsioni, scippi e furtarelli vari sembrano, a quanto pare, fonti redditizie d'introito.
Ero affacciata alla finestra e ho visto decine e decine di boosoo, molti dei quali viaggiavano in due su di una stessa motocicletta. Subito dietro di loro, una volante della polizia a sirene spiegatissime. Il finestrino della volante era abbassato, e da li' spuntava un megafono con cui il poliziotto intimava ai ragazzetti di fermarsi. Naturalmente, non solo i boosoo non si fermavano, ma con aria strafottente, sbeffeggiavano quel povero poliziotto che sicuramente avrebbe tanto voluto essere a casa sua, anziche' per strada di notte a rincorrere bande di delinquenti.
Quando i ragazzacci e la polizia sono passati davanti a casa mia, hanno rallentato e sembrava quasi si stessero per fermare. Ma in realta', era tutta una finta per prendersi gioco del poliziotto.
I boosoo, col volto insolente e sprezzante, lanciavano sorrisetti maligni al poliziotto il quale, imperterrito e fedele ai regolamenti, continuava ad intimar loro di smetterla, usando un giapponese molto educato.
Nel frattempo, ero dietro la finestra nella stanza buia e osservavo con attenzione. Non vi nascondo, pero', di aver avuto paura di essere vista. Dicono sia pericoloso persino guardare i boosoo negli occhi! Forse e' solo un modo di dire per scoraggiare chiunque avesse intenzione di attirare la loro attenzione. O forse questi boosoo si sentono talmente superiori e potenti da paragonarsi agli Imperatori di una volta i cui occhi divini non potevano mai incrociare lo sguardo rozzo e grossolano della gente comune. Chi riceveva l'immenso onore di essere ricevuto al cospetto dell'Imperatore, doveva inginocchiarsi in una stanza dove un telo semi-trasparente separava il povero mortale dall'Imperatore, impedendogli di guardare il sovrano negli occhi.
La polizia fa il possibile (e talvolta l'impossibile) per tenere a bada questo serio problema, ma purtroppo il loro compito e' tutt'altro che semplice. Buona parte dei boosoo sono minorenni, e se durante un inseguimento uno di loro dovesse farsi male, il poliziotto in questione finisce in un mare di guai. Purtroppo e' gia' successo, e questo spiega il perche' di azioni "mani legate" delle forze di polizia. Cavilli giuridici e chissa' quant'altro di cui noi non siamo a conoscenza, rendono i boosoozoku una vera spina nel fianco non solo alla polizia, ma ai milioni di giapponesi che ad una certa ora vorrebbero dormire ma che, ogni tanto, vengono violentemente tirati giu' dal letto dall'indescrivibile frastuono delle bande.
Uno dei boosoo ha poi dileggiato il poliziotto rivolgendogli un volgare gestaccio, e il suo meraviglioso esempio di finezza ed eleganza e' stato prontamente imitato dai suoi compagnetti.
Dopo il loro stiloso saluto al pubblico ufficiale, hanno premuto i loro acceleratori con tutta la forza che avevano e sono sgommati via perdendosi nella notte buia, per quella strada che conduce verso le campagne. Intanto, l'assordante rumore e' rimasto nell'aria ancora per diversi minuti.
Il povero poliziotto, spietatamente ignorato, ha continuato il suo vano inseguimento nella notte.
Mi auguro abbia chiamato i rinforzi.
A Sagamihara era ritornato finalmente il silenzio. Ho chiuso le veneziane, sono ritornata a letto dove la mia Nintendo m'informava della mia sconfitta. Ho accennato un sorriso, ho alzato le spalle e sono caduta in un profondo sonno ristoratore.
18 commenti:
Mamma mia che paura! Ma che bella descrizione che hai fatto...sei proprio dotata! :)
E poi volevo aggiungere solo che mi sono aggiunta ai tuoi sostenitori così adesso sai chi sono
Ciao.
Sonia (ekiyuu)
e questa ovviamente è una parte di giappone non molto bella... l'italia, per quanto sia la patria della mafia, almeno non ha questi boosoo! io di solito di notte al massimo vengo svegliata da qualche quattordicenne tutto felice di avere finalmente il suo nuovo motorino e che quindi si sente in dovere di farlo sapere a tutto il quartiere! ma niente di più... e il povero poliziotto... raccontato dalle tue parole mi ha fatto tanta tenerezza, ma mi ha fatto anche pensare che come in giappone lui non si azzarda a far del male a un minorenne che schiamazza di notte e che ha contatti con la yakuza perchè teme le ripercussioni, non posso fare a meno di pensare poliziotti che qua hanno ucciso delle persone (a volte) innocenti passandola liscia. con questo non voglio dire che i poliziotti sono tutti assassini (e ci vorrebbe!), facevo solo un paragone tra due sistemi che sembrano essere ai due estremi opposti...
e che bello che hai aggiornato così spesso!! un'altra cosa che non ti avevo detto nel commento di ieri: sai, mi sono appuntata tutte le ricette che hai messo nel blog in tutti questi mesi (anzi anni!), me le sono salvate nel computer e adesso aspettano solo di essere provate una a una! io ADORO la cucina, infatti una volta a settimana ho la mia 'serata-ricettosa' e stasera proverò a fare nientedimenoche..... i RAMEN! speriamo bene!!
scusa ancora per il commento chilometrico!
onigirina
A stare lì e vedere questa scena a me sarebbe venuta la pelle d'oca dalla paura Biancorosso! Girando sul web mi è capitato spesso di leggere che il Giappone, rispetto ad altri, è un Paese tranquillo, con poca microcriminalità. Visto che hai scritto questo post e che vivi lì da molto (non ricordo da quanto eattamente, scusa), ti vorrei chiedere cosa ne pensi tu. Un bacio, Barbara ;)
Anch'io ho sempre letto che il Giappone è uno dei paesi con il più basso tasso di microcriminalità, tant'è che le carte di credito non sono così utilizzate come da noi (soprattutto per pagare importi bassi)proprio perchè i giapponesi non hanno paura di girare con grosse somme di denaro. Non avevo mai sentito parlare di queste bande che comunque, dall'atteggiamento e dalle azioni, mi ricordano molto gli scugnizzi di Napoli.
Ma di giorno chi sono? Cosa fanno?
Ciao Sonia,
Grazie della visita e del commento, e grazie per esserti aggiunta al gruppo dei miei sostenitori! Mi fa davvero piacere! :)
Un caro saluto e torna presto a trovarmi!
Onigirina,
grazie della visita e del commento. Sei molto cara e mi fa piacere sapere che le mie ricette non siano passate inosservate, davvero!
Un caro abbraccio!
Care Babi e Chiara,
Grazie della visita e dei commenti!
Rispondo ad entrambe con un commento solo perche' mi avete fatto piu' o meno la stessa domanda.
Dunque: il Giappone e' e rimane uno dei Paesi piu' sicuri al mondo. Come ho avuto modo di dire in precedenza, io qui mi sento cosi' al sicuro che non ho assolutamente paura a camminare di notte da sola. Anche alle dieci o le undici di sera, se ho bisogno posso tranquillamente andare al market dietro casa e so per certo che nessuno m'importunera'.
Ricordo che la notte di Capodanno andai con mia sorella al mini market a comprare alcuni snack; erano quasi le tre del mattino eppure non abbiamo avuto alcuna paura, anzi! Abbiamo passeggiato tranquillamente e senza il benche' minimo timore che qualcosa di sinistro potesse accaderci.
Io qui mi sento cosi' tranquilla che ho preso la (cattiva) abitudine di camminare con la borsetta mezza aperta. Mi sono trovata in innumerevoli folle dove pur con borsette facilmente raggiungibili da mani mariuole, e non mi e' mai sparito nulla di nulla. Mai!
Piu' volte mi sono cadute cose per terra, e ogni volta mi sono state prontamente restituite. Una volta ricordo di aver perso la mia Pasmo, ossia la mia tessera della metro' su cui avevo appena fatto una ricarica. Eppure sono stata velocemente rincorsa da un signore che me l'ha subito restituita quando, se avesse voluto fare il disonesto, avrebbe tranquillamente potuto tenersela ed usarla.
Purtroppo, pero', nemmeno il Giappone e' completamente privo di delinquenza. Forse nessun Paese lo e' davvero (ad eccezion fatta di quegli invasati di nord coreani che vorrebbero farci credere il contrario).
Qui la criminalita' esiste, anche se e' tenuta fortemente a bada. Alcuni sostengono sia la yakuza stessa a tenere sott'occhio le attivita' criminali, in base ad accordi presi con le autorita' governative.
Su questo ho le mie teorie, ma sono solo appunto teorie, niente di piu', quindi non e' detto corrispondano per forza alla realta'.
Ma la yakuza (e tutti i vari gruppi a lei affiliata, come appunto i boosoozoku) esistono e operano piu' o meno nell'ombra.
La battaglia fra loro e la polizia e' cosa giornaliera, anche se fortunatamente il piu' delle volte non ci si accorge di nulla.
E come ho gia' precisato, il Giappone e' e rimane uno dei Paesi veramente piu' sicuri e tranquilli al mondo.
Puo' capitare ogni tanto di avvistare qualche boss accompagnato dai suoi "picciotti", specialmente in zone non molto raccomandabili o in prossimita' di certi locali equivoci, sale pachinko ecc. come puo' capitare di doversi sorbire gli spettacoli esibizionisti dei boosoozoku per strada mentre stordiscono un intero quartiere con le loro moto infernali. Pero' la regola numero uno e': ognuno per la propria strada. Basta evitare di fissarli, basta cercare di non attirare la loro attenzione. In genere ne' gli yakuza ne' i boosoozoku vengono a darti fastidio a meno che non sia tu a punzecchiarli.
Insomma, se volete venire in Giappone, venite tranquilli perche' molto probabilmente nemmeno vi accorgerete della presenza di questi loschi figuri i quali, per ovvie ragioni, cercano di starsene quanto piu' in disparte possibile.
Ricordo pero' la prima volta in cui vidi un boss della yakuza: eravamo qui da pochissimi giorni, e camminando per l'affollata stazione di Yokohama sono rimasta sbigottita nel vedere questo imponente signore vestito in modo particolarmente appariscente, mentre era seguito da un codazzo di fedelissimi al suo servizio.
Ero talmente sorpresa che lo guardai con occhi sbarrati e bocca spalancata! Insomma, proprio quello che non bisogna fare!
Sono rimasta li' impalata come un'allocca a fissare quegli abiti costosi ma appariscenti, quegli occhiali scuri, e quell'incedere solenne e tronfio.
Fortunatamente, pero', non mi ha neppure vista!
Ciao Chiara e Babi, un caro saluto!
Grazie per questa lunghissima e dettagliata risposta Biancorosso! Allora avevo sentito bene, il Giappone è proprio un Paese tranquillo. Mi fa piacere leggere il tuo blog e cercare così di conoscerlo un po' meglio. Non ci sono mai stata e sul suo conto so solo quello che sento dire da amici che ci sono stati in vacanza per brevi periodi, che leggo sul web o... sui libri di Banana Yoshimoto e Murakami Haruki! In effetti nei libri della Yoshimoto questo Paese appare davvero tranquillo e mi son chiesta più volte se fosse veramente così. Se poi tu hai qualche autore da consigliarmi te ne sarei grata, un bacio ;)
carissima,
com'è bello leggerti ogni giorno! :)
Caspita! Non sapevo di questo bande.
Io al posto tuo avrei avuto una paura! Però dai ciò vuol dire che anche il Giappone i suoi piccoli difettucci li ha! ;-)
un bacione
Ciao Marianna,
hai aggiornato così spesso che non ho avuto tempo di commentare tutti i post! Ma li leggo sempre tutti :)
è molto triste ciò che racconti in questo post: minorenni collegati strettamente con la malavita! Io sono da poco maggiorenne, e immaginare miei coetanei, seppur di nazionalità diversa, che hanno una vita così sregolata e pericolosa, mi fa riflettere su che vita devono aver avuto finora questi ragazzi per cadere in un così losco giro. :(
Meno male che non ti hanno notata!
Un bacione, spero di riuscire a commentare in tempo la prossima volta :)
Claudia / Lòmea
ps spero anche che tu riesca a finirlo , il giochino per la ds xD
Cara Babi,
Fai molto bene a documentarti sul Giappone tramite varie fonti, anziche' solo una o due. Molte persone credo facciano l'errore di idealizzare eccessivamente il Giappone perche' si fissano solo su pochi aspetti di questo Paese, e si dimenticano che in fondo anche il Giappone e' un Paese come tutti gli altri, sebbene possieda numerose caratteristiche che lo rendono sicuramente molto particolare.
Ricordo che prima di venire qui anch'io leggevo molto di Banana Yoshimoto; mi appassionava quel suo modo delicato di raccontare vicende che quasi sempre lasciavano un'impronta indelebile nella mia mente.
L'ultimo libro di Banana Yoshimoto che ho letto e' stato "L'abito di piume" circa due anni fa, ma da allora non ho piu' letto nulla di suo. Abitando qui, mi sono lentamente lasciata trasportare nel mondo degli autori giapponesi, un mondo vastissimo e che ha qualcosa da offrire a chiunque.
In questo periodo, ad esempio, sono particolarmente affascinata da un'autrice di nome Enchi Fumiko. Ecco, se riesci a trovare qualcuno dei suoi libri credo proprio ne rimarrai affascinata anche tu.
Veramente sono moltissimi gli autori che ti vorrei consigliare, ma Enchi Fumiko e' sicuramente una tra le prime.
Della Enchi ti consiglio vivamente : Onnazaka (il sentiero nell'ombra) e Maschera di donna (Onnamen).
Quest'ultimo, poi, mi ha stregata dalla prima pagina. Attraverso le magiche parole della Enchi, ti ritrovi nel giro di pochi minuti all'interno di un mondo parallelo, fatto di antiche superstizioni, di timori, di mistero; il tutto e' condito da una bella dose di giapponesita' che rende la storia ancora piu' affascinante.
Trovo che Enchi Fumiko sappia raccontare il Giappone in maniera molto veritiera.
Ciao Babi, un caro saluto!
Ciao cara Ciupy,
Grazie della visita e del commento! :)
Eh si, anche il Giappone ha le sue magagne. E credo sia giusto parlarne perche' a volte ho l'impressione che lo si idealizzi troppo, e si tenda a paragonarlo ad un paradiso terrestre. Il Giappone e' un Paese meraviglioso e a cui sto lasciando il cuore, ma e' pur sempre un Paese governato da esseri umani e quindi ci sono inevitabilmente problemi come in ogni parte del mondo.
Naturalmente, per certi versi, credo che il Giappone sia in condizioni infinitamente migliori rispetto ad altri Paesi (mi riferisco al tessuto sociale, alle condizioni igieniche, alla pulizia per le strade, al sistema scolastico, ecc.), ma non e' comunque esente da difetti vari.
Ciao Ciupy cara, un saluto!
Cara Claudia,
Grazie della visita e del commento.
Eh si, effettivamente e' molto triste perche' provo a pensare alla vita di molti di questi ragazzi "sbandati", ma soprattutto a cosa possa averli portati ad intraprendere una strada cosi' pericolosa. Penso alla voglia di molti di questi di liberarsi dalla morsa della malavita, senza magari riuscire nel loro intento. Davvero triste. :(
Fortunatamente, pero', nel complesso le nuove generazioni di giapponesi sono sane e stanno crescendo comunque con principi altrettanto sani, anche se naturalmente le loro idee e il loro modo di porsi al mondo sta cambiando radicalmente rispetto alle generazioni di venti o trent'anni fa.
A proposito di questo, infatti, mi viene in mente il modo in cui sta cambiando la mentalita' sul matrimonio e sulla vita da sposati. Nei prossimi giorni parlero' proprio di questo sul blog perche', recentemente, ho scovato un libro molto particolare degli anni Settanta e che rispecchia una realta' assai differente da quella odierna.
Ma non svelo nulla per il momento! :) Ne parlero' qui sul blog a giorni!
Ciao Claudia, un caro saluto!
Io ho terrore del buio ma so che là è tutto illuminato che splendido racconto maryyy e insenga tanto beh è buono che le nuove generazioni non siano malate tra virgolette e fondate sui sani principi...speriamo in bene il futuro sono loro
Ciao bellissimo e interessantissimo post.. mi è venuta voglia di approfondire questo fenomeno dei boosoozoku anche sul mio blog...
non so se già te l'ho detto ma anche io ho un blog sul Giappone...
ti interessa uno scambio di link??
A presto
Grazie infinite Biancorosso, sei stata gentilissima a rispondermi! Non ho mai sentito parlare di questa scrittrice, Enchi Fumiko, ma mi informerò subito. Adesso provo a vedere se trovo qualcosa di suo su bol.it o ibs.it e poi nel finesettimana farò un bel giretto tra le librerie della mia città Grazie grazie grazie! Ciao e buona giornata! ;)
Ciao sono Shiho...come stai?
Volevo chiederti un'informazione...qualche tempo fa ho letto su qualche tuo post (non trovo più quale)che c'è il gioco per il nintendo ds che insegna un pò di giapponese, o solo i Kanji, adesso non ricordo con precisione...sai se è reperibile anche in Italia?
grazie mille ciao!!!
Complimenti per la descrizione, sembrava di assistere al film Black Rain di Ridley Scott!
Nei miei pochi giorni in Giappone mi sono sentito abbastanza sicuro, solo una volta ho avuto la percezione di correre un rischio, e non era a causa di giapponesi, bensi di americani alticci alle 9 del mattino a Roppongi, Tokyo (da allora mal sopporto il luogo).
Direi che queste situazioni nel mondo prendono le pieghe più varie: in Italia probabilmente il malcapitato poliziotto avrebbe avuto brutte conseguenze per la sua incolumità, perchè qui le bande di giovane manovalanza da sottobosco mafioso impiega poco a passare alle vie di fatto. Negli USA, i malcapitati sarebbero stati i bikers, che avrebbero rischiato di beccarsi qualche proiettile se non ubbidienti.
Non so quale delle opzioni sia preferibile...
Beh i maleducati ci son dappertutto io gli avrei mollato un bel scapaccione ahahahahah
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