Li comprai in un negozietto in un vicoletto un po' nascosto, a Kamakura, questo giorno qui.
Trovai i due felini di legno particolarmente simpatici tant'e' che, una volta ritornata a casa, decisi di dedicar loro un posto d'onore sul davanzale della finestra del mio salotto.
Quasi istintivamente, senza nemmeno pensarci troppo, li posizionai in modo che col musetto fossero rivolti verso l'esterno.
Tempo dopo, poco prima dell'arrivo della mia famiglia per le festivita' natalizie, tornai vicino al davanzale e mi accorsi che i gattini sembravano avere uno sguardo emozionato, come se guardando fuori, aspettassero con ansia qualcuno. Ecco che da allora decisi che questi gattini col musetto rivolto verso l'esterno avrebbero simboleggiato un po' il mio senso di nostalgia per i miei famigliari e per l'Italia.
Infatti, dopo l'arrivo dei miei famigliari, ho girato i gattini verso l'interno. Oramai non stavano piu' aspettando nessuno. Ma dopo la partenza dei miei, ecco che i micetti hanno ripreso a guardar fuori.
Quando mia sorella Annalisa era qui naturalmente i micetti erano girati verso l'interno, per poi rimetterli nella posizione originale una volta riaccompagnata la mia sorellina all'aeroporto.
Mi piace pensare che, grazie ad una loro acutissima vista, riescano a vedere un pezzetto di casa mia.
Qualche settimana fa, in un pomeriggio piovoso e noioso, mi sono casualmente (no, non e' vero) trovata in un'immensa libreria nuova di zecca e che sembrava essere spuntata dal nulla dato che, fino ad un mese o due prima, c'era solo qualche incerto negozio di abbigliamento che evidentemente destava scarso interesse nei passanti.
Il nome della libreria aveva un che di retro-futuristico-nostalgico: City Books.
Naturalmente, esageramente ingorda di libri come sono, non potevo semplicemente rimanere li' impalata a guardare le vetrine e le decine e decine di giapponesi che, come consuetudine, facevano un po' di sano 立ち読み tachiyomi (cioe' lettura in piedi di libri e giornali non ancora acquistati. Fenomeno malvisto in Italia, ma ampiamente tollerato da queste parti). E cosi' sono entrata a fare un giretto di perlustrazione libresco, senza fretta e senza nessun titolo preciso in testa.
Senza nemmeno farlo apposta (no, non e' vero) mi sono ritrovata tra i ricettari e i vari libri per la casa. Nel giro di pochi minuti, avevo gia' addocchiato una decina di volumetti interessanti e che avrebbero senz'altro arricchito la mia piccola libreria personale.
Fortunatamente, pero', mi sono velocemente data una ridimensionata; d'altra parte, ogni giretto in libreria non si puo' tradurre in altre quintalate di volumi da sgobbarsi fino a casa, volumi che poi logicamente si ritroveranno impilati sul mio povero comodino zoppo oppure in un qualche angolo della casa, ad attirar vagonate di polvere.
I miei scaffali, ormai stracolmi e con le mensole incurvate, implorano pieta'.
Ecco alcuni miei libri qui in salotto. Tra questi c'e' l'immancabile nuovo acquisto di cui vi parlero' a breve.
Dopo un inesorabile depennaggio dei titoli che si stavano prepotentemente infilando nel mio cestino degli acquisti, mi sono ritrovata con un solo libro: un umile ricettario dedicato interamente agli onigiri o musubi.
Eccolo qui:
Il titolo e' chiaro e lineare: いつものおむすび Itsumo no omusubi, ossia omusubi per ogni occasione.
E le ricette sono ben cento! Quando parlai ad Akiko di questo ricettario, mi guardo' con aria stupita chiedendosi come potessero esserci cosi' tante ricette per un cibo cosi' semplice come gli onigiri. Eppure questo libro contiene varianti molto creative e che spaziano dai temi piu' tradizionali a quelli occidentaleggianti.
Qualche pagina d'esempio? Molto volentieri!
Un onigiri preparato con del takenoko fatto sobbollire in salsa di soia (scusate la foto un po' scura):
Un coreografico onigiri avvolto in una foglia di shiso e alga nori:
E persino un onigiri all'italiana olive, aglio e salsa di soia (condimento tipico della Penisola):
Insomma, c'e' di che sbizzarrirsi con questo ricettario! Le idee proposte sono davvero tante e tutte molto fantasiose. Magari ogni tanto ne sperimentero' qualcuna, documentando naturalmente il tutto qui sul blog.
Diversi giorni fa, mio marito e' rientrato a casa dal lavoro con una piccola borsa di carta molto graziosa e contenente un regalo ricevuto da un suo collega di lavoro.
La borsa conteneva questa scatola:
La scatola ovviamente era ben infiocchettata con quel nastro arancione prima che le mie manine, guidate da entusiasmo ed irrefrenabile curiosita', lo aprissero con la stessa elettrizzante voracita' con cui i bimbi scartano i regali a Natale.
Lupicia e' il nome di una catena di negozi giapponesi specializzati nella vendita di te' sfuso (ma anche in bustine). La loro storia e' molto recente e risale alla meta' degli anni Novanta. Il nome del loro primo negozio era L'èpicier, cioe' il droghiere. Successivamente aprirono un altro negozio specializzato solo in te' cinesi e giapponesi, dal nome 緑碧茶園 Lu-pi-cha-en un nome cinese che significa "il giardino dei te' verde giada". Come al solito i nomi cinesi sembrano piccole poesie, vero?
E combinazione, quindi, sia il termine francese che quello cinese avevano qualcosa in comune e da loro e' nato il nome Lupicia che, pero', in tutta onesta' non mi piace. Era meglio L'èpicier o 緑碧茶園, ma fa istess.
Di negozi Lupicia ve ne sono moltissimi qui in Giappone e adesso anche negli Stati Uniti, Australia, Corea e Taiwan.
Ce n'e' uno non tanto distante da casa mia, ma non mi ero mai fermata a comprare nulla. Ed ecco che questo regalo arriva proprio al momento giusto dato che questi te' m'incuriosivano da un po'.
I te' sfusi vengono venduti sia in buste da travasare poi in un contenitore proprio, oppure direttamente in bellissimi vasetti di latta. La scatola conteneva tre varieta' di te', tutti nei vasetti di latta.
Cominciamo col primo te': 夢 Yume, ossia sogno. Yume e' a base di te' nero, vaniglia e frutta mista. Ecco le mie foto:
Yume pero' contiene anche boccioli di rosa. Il risultato e' un'esplosione di profumi fruttati e floreali! Una vera festa olfattiva!
Ecco Yume da vicino:
C'e' poi Orange Chocolat, a quanto pare un abbinamento vincente non solo in pasticceria, ma anche nel mondo del te'! Mi ha colpita la forte nota cioccolatosa che prevale sull'arancia! Avrei immaginato l'esatto contrario.
E per finire, un te' chiamato Grenade a base di te' nero e guava (pero delle Indie).
La fissazione che i giapponesi hanno con la Francia e con i francesi si riflette anche nelle marche di te' che si trovano in certi supermercati e negozi di alimentari.
Una di queste marche e' Janat. In realta' questa marca non mi aveva mai interessata piu' di tanto, sebbene ne vedessi i numerosi prodotti in negozi di alimentari d'importazione. Poi, dopo aver letto una recensione di un te' Janat sul blog della mia cara amica Kat di Osaka, mi sono incuriosita e alla prima occasione mi sono impossessata di una delle loro miscele, e piu' precisamente la Janat Blend, ossia la miscela della casa.
Un ottimo darjeeling mischiato con petali di rosa e un pizzico di caramello. Davvero delizioso!
Un te' particolarissimo e fragrante e un'azienda che vanta una storia che risale, addirittura, al periodo della Rivoluzione Francese. Un'azienda il cui stemma e' rappresentato da due gattini dorati. Ma guarda che combinazione! Inizio l'articoletto con due gattini e lo concludo con altri due gattini.
Termino l'articoletto di oggi ringraziando tutti coloro che hanno lasciato un commento tra ieri e oggi. Grazie davvero per aver accolto il mio invito a lasciare un messaggio!
Rilancio l'invito a chi ancora non si e' fatto avanti! Forza, fatemi sapere da dove mi leggete e perche' vi piace questo blog. Sono i vostri commenti che m'incoraggiano a scrivere!
Buon fine settimana a tutti voi!
17 commenti:
Wow! non faccio in tempo a leggere il tuo post di ieri, che gia ne spunta uno fresco fresco di giornata! XD
E a quanto pare sono anche uno dei primi a commentare! :P
I gattini sono graziosissimi! E trovo che Kamakura sia una cittadina splendida, concordi?
Non mi resta altro che mandarti un altro bacio e aspettare una tua risposta! ^__^
Paolo
ciao marianna!!
ma quanti post in questi giorni....una meraviglia leggerli..!!
poi oggi qui a Milano è proprio una giornata triste, nuvolosissima e con qualche scroscio di pioggia..insomma, proprio una giornata da tea! ^_^
purtroppo sono a lavoro e la mia rapsodia di bosco o il mio giardino segreto (2 varietà di tea che adoro, con frutti di bosco e boccioli di rosa) dovranno attendermi fino a domani..
buon weekend a tutti!
bacioni
gaia
Ciao!Dato che ci sproni a scriverti ne approfitto perchè è da un pò che vorrei farti una domanda! Mi par di capire che anche tu, come me, sia un'appassionata di lingue e che non trovi particolari difficoltà nell'apprenderne una nuova. Vorrei sapere quanto tempo ci hai messo prima di riuscire a sostenere una conversazione. Non complicata, ovviamente. Giusto scambiare qualche parola con un'amica, capendovi. Il fatto è che io ho conosciuto una ragazza giapponese che con suo marito è venuta ad abitare nella mia città. Si è offerta di darmi lezioni di giapponese ma lei non sa una parola di italiano nè di inglese e io non so il giapponese. Quindi è da febbraio che non riusciamo assolutamente a comunicare e questo mi dispiace molto. Spinta proprio dalla voglia di poter finalmente parlare con lei, ho deciso di prendere lezioni private da un vero insegnante. Lezioni che sono iniziate i primi di maggio con cadenza settimanale. E' ovvio che dipende da quanto tempo si dedica allo studio e da tanti altri fattori, ma vorrei sapere circa quando potrebbe avvenire il miracolo!!
Infine grazie per le belle sensazioni che sai regalare con ogni tuo post! Da quando ho scoperto il tuo blog, passo ogni giorno a vedere se c'è qualcosa di nuovo!
Ciao
Chiara
Ciao! Io ti leggo dalla Valle d'Aosta. Ho scoperto il blog cercando ricette giapponesi!! Mi diletto senza grandi risultati, ma il tuoi aricoli mi fanno venire ancora più voglia di sperimentare!
Hai un modo meraviglioso di presentare le ricette e i tè che compri!
E ti comunico in forma ufficiale che sono molto invidioso delle tue tazzine e del tuo servizio da tavola!
Cara Mari, ti leggo da Pavia, e il tuo blog mi piace perchè mi fa conoscere una cultura così lontana e diversa dalla nostra, ma attraverso gli occhi di una mia connazionale ^_^
Cara Marianna,
leggendo questo articolo mi è venuta una gran curiosità per quanto riguarda i vari usi del tè. In particolare volevo chiederti, dato che il tè in giappone viene usato un pò con tutto, se vengono preparati anche dei macerati oleosi (oleoliti)come quelli che noi prepariamo con i fiori di calendula o con l'iperico.
un caro saluto
Ciao Marianna! ^^
Innanzitutto colgo il tuo invito e ti dico che scrivo dalla meravigliosa Roma! :)
Passando al post di oggi...mi è piaciuta molto la faccenda dei gattini...spero che si possano girare presto verso l'interno, di nuovo!
Sai che proprio non riesco ad immaginarmi un tè al cioccolato? è buono?
Se riuscissi a condividere con noi qualcuna delle ricette di quel libro sarebbe meraviglioso! Peccato che qui in Italia si trovino così pochi libri di cucina giapponese :(
Un bacio, corro a leggere il post di giovedì ;)
Lòmea/Claudia
Adorando i gatti adoro quelli in legno decorati sono fantastici un motivo in più per andar inGiappone dove son sacri
Ciao Paolo Zeccardo,
grazie della visita e del commento!
Si', Kamakura e' davvero un posto splendido! E' stato uno dei primi posti che mio marito ed io abbiamo visitato qui in Giappone!
Ciao Gaia,
grazie della visita e del commento!
Le varieta' di te' che hai menzionato m'ispirano molto! Chissa' che buone! :)
Un abbraccione!
Carissima Chiara,
grazie della visita e del commento.
Rispondo alla tua domanda al fondo perche' ho un po' di cose da scriverti e quindi prima rispondo velocemente agli altri commenti e poi sono subito da te! :)
Ciao Anonimo dalla Val d'Aosta,
Grazie della visita e del commento!
Quali sono i piatti giapponesi che hai provato a preparare fino adesso?
Non ti scoraggiare! Vedrai che col tempo migliorerai!
Intanto spero che le mie ricette ti siano d'aiuto!
Ciao Nico,
grazie della visita e del commento!
Ho la passione del vasellame, e qui in Giappone c'e' veramente l'imbarazzo della scelta, tant'e' che e' spesso e' difficilissimo decidere cosa comprare!
Cara Antaress,
Grazie del tuo commento! Sei tanto cara e apprezzo molto cio' che hai scritto. Spero di poter continuare a trasmetterti un pezzetto di questa cultura ogni giorno di piu'! :)
Cara Ciupy,
grazie della visita e del commento! :)
Per quanto riguarda la tua domanda, ti confesso di non essere al corrente di preparazioni del genere, anche se sicuramente esiste qualcosa di simile a livello di medicina tradizionale.
Nell'uso di tutti i giorni, pero', e' interessante come il te' qui in Giappone venga principalmente usato come bevanda e poco altro. Penso che questo sia interessante perche', considerando l'importanza del te' in questo Paese, verrebbe da pensare che sia utilizzato moltissimo in cucina, mentre in realta' non e' cosi'.
Un abbraccione!
Cara Lomea,
Grazie della visita e del commento!
Allora condividero' al piu' presto qualche ricetta di quel libro!! Sara' davvero un piacere!
Quel te' al cioccolato ad essere sincera ha stupito pure me! Non pensavo esistesse una cosa del genere!
A dirla tutta tuttissima, pero', pur essendo buono non e' il massimo. Credo che il cioccolato stia meglio nei biscotti, torte oppure in tazza! :D
Un abbraccione!
Ciao Tizy,
Grazie della visita e del commento! :)
I gatti sono davvero animali molto amati qui in Giappone! Mi sorprende sempre come ve ne siano tantissimi in prossimita' di templie e santuari! :)
Chiara, eccomi qui.
Ho passato tutta la giornata di ieri a pensare al tuo commento e alla tua domanda. Non so se sapro' esserti d'aiuto, ma ci provero'.
Innanzitutto, ci tengo a dirti quanto lodevole sia il tuo desiderio d'imparare una lingua come il giapponese per poter comunicare con la tua nuova amica! Credo che questo la dica lunga sulla tua sensibilita'. :)
Questa ragazza ha amici giapponesi li' nella tua citta'? E suo marito, parla giapponese? Ti faccio queste domande perche' immagino il suo senso di nostalgia, tristezza e solitudine. Trasferirsi in un Paese straniero non e' mai semplice, e le cose si complicano esponenzialmente se oltre al resto ci sono anche problemi linguistici di mezzo. Ci vuole davvero niente a sentirsi isolati e soli quando non si parla la lingua del posto e quando non si ha nessuno con cui comunicare in modo tranquillo e rilassato, senza aver paura di fare strafalcioni o di venir fraintesi.
Questo e' il motivo per cui trovo stupenda la tua idea di voler avvicinarti a lei imparando la sua lingua. :) Sono sicura che lei apprezzera' ogni tuo sforzo, anche il piu' piccolo!
Purtroppo non e' semplice rispondere alla tua domanda in modo diretto e conciso, e questo perche' sono tanti i fattori da tenere in considerazione. Vediamo i piu' importanti:
- quantita' di tempo che dedichi allo studio. E' meglio studiare un po' per volta ogni giorno anziche' fare due o tre ore di fila una volta la settimana. Bastano anche 30-40 minuti al giorno giusto per rivedere cio' che hai studiato col tuo insegnante e fare magari degli esercizi.
- desiderio d'imparare il giapponese. Lo so e' banale, ma piu' e' forte il desiderio di studiare questa lingua e piu' numerose saranno le possibilita' di successo.
- quanto tempo passi a contatto con la lingua. E' innegabile il vantaggio di chi abita nel luogo in cui la lingua e' parlata, pero' il giapponese si puo' imparare anche altrove, basta stare il piu' possibile a contatto con la lingua in questione. In questo caso, prova ad ascoltare musica giapponese, o meglio ancora prova ad ascoltare delle trasmissioni radio o a guardare programmi televisivi. NON IMPORTA se non capisci cio' che viene detto! L'importante e' abituarsi al suono caratteristico della lingua, alle intonazioni, al ritmo.
E' molto molto difficile quantificare il periodo di studio necessario per iniziare ad avere gli strumenti di base per poter conversare un po' con la tua amica, pero' penso che con uno studio quotidiano (la tua lezione settimanale + i tuoi ripassi personali + musica e trasmissioni giapponesi) nel giro di tre o quattro dovresti riuscire a raggiungere il tuo obiettivo.
Bisogna tener conto anche di un'altra cosa importante: t'interessa studiare anche il giapponese scritto (kana e kanji), oppure solo quello parlato? A differenza di molte altre lingue (quelle europee, per esempio) in giapponese l'apprendimento della lingua scritta non viene automatico, ma richiede considerevole sforzo ed impegno.
Mi sembra di capire, pero', che per il momento t'interessi riuscire a comunicare con questa ragazza, e quindi secondo me per adesso e' sufficiente che ti concentri solo su frasi e strutture grammaticali di base, e naturalmente anche sul lessico di base.
Questo non significa trascurare per forza la parte scritta, ma diciamo che per adesso puo' passare in secondo piano. Ad essa potrai dedicare del tempo, se lo vorrai, piu' in la'.
Rimane comunque importante che continui a seguire le lezioni con il tuo insegnante. Lo studio da autodidatti di una lingua (quindi senza l'aiuto di un insegnante) e' un qualcosa di veramente difficile, e parlo per esperienza dato che studiavo da sola il cinese. Quando invece hai la guida di un insegnante competente, e tutta un'altra musica. Davvero.
Chiara, non so se la mia risposta ti sara' d'aiuto, ma spero di si'. In ogni caso, rimango a tua disposizione per qualunque consiglio.
Ti faccio di nuovi tanti complimenti per questa tua voglia di accorciare le distanze culturali fra te e questa tua nuova amica, e ti faccio anche i miei migliori auguri per lo studio!
Ganbatte kudasai ne! :)
devo rubarti il libro sugli onigiri hehehe, quando ancora stavo con la mia ex quando uscivamo e avevamo in programma di stare fuori tutto il giorno li preparavo sempre da mettere in degli improvvisati bento :P
una domanda a te che sei laggiù, sto lavorando alla storia del blog, secondo te quale piattaforma e piu usata in giappone e piu seguita?
Blogger è seguito?
Ciao!
Grazie per la risposta! Per non essere troppo invadente, dato che questo è uno spazio di tutti, provo a scriverti direttamente sulla mail di biancorosso. Spero ti arrivi!
Ciao
Chiara
Onibaka,
ho notato che qui Blogger non e' usatissimo come da noi o come negli Stati Uniti.
Alcune delle piattaforme piu' utilizzate qui sono:
Jugem
http://jugem.jp/
Ameba
http://www.ameba.jp/
Cocolog
http://www.cocolog-nifty.com/
Goo
http://www.goo.ne.jp/
Scomu
http://www.scomu.jp/
Ce ne sono altri, ma per ora mi vengono in mente solo questi.
Buon lavoro!
Ciao Chiara,
Mi sono appena accorta che nella mia risposta ho tralasciato la parola piu' importante! MESI! Comunque, volevo dire appunto dai 3 ai 4 mesi.:)
Grazie per la tua bellissima email!
Ti rispondero' il prima possibile!
Un caro saluto :)
grazie mille per la tua risposta,
un abbraccio
ciao Mari! anche io ti leggo da Roma! ^^
che belli i micini!! anche io ne avevo uno, lo comprai come porta anelli :) ma anche l'utilizzo che gli hai trovato tu è molto bello e originale! come sempre è un piacere leggerti *_* inoltre tutti questi nuovi thè mi hanno messo un'acquolina in bocca...!!! ho trovato anche io qualcosa che devo farti assaggiare comunque^^ prima o poi (quando avrò il tuo indirizzo) ti spedisco un sacco di cosine che racimolo ogni tanto perchè quando mi capitano davanti penso "questo sarebbe proprio perfetto per Mari di BiancoRossoGiappone!!" :D
Il negozio dei gattini era Nekoya Kamakura? Bellissimo!
Io ci ho comprato tantissime cose, dalle tazze con la base a zampa di piedi ai cucchiaini di ceramica col gatto che dorme sopra... Bello da impazzire!
IINAAAAA!!
Paocin
Scusa il ritardo, ho letto solo adesso questo post (in questo periodo ho molto da fare ^_^') e anche se non sono una lettrice silenziosa ti dico perchè mi piace il tuo blog.
Il tuo stile è sempre molto fresco e mi piace il tuo modo di descrivere tutto quello che ti succede in Giappone. E sono di Caserta.
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