(A sinistra: la lista che mi ha dato Kanai-sensei e che contiene tutti i Jōyō kanji. E vicino ai fogli, un mio libro d'approfondimento mirato allo studio, attraverso l'analisi di esempi, di costruzioni grammaticali particolarmente complesse.)
Come gia' ho avuto modo di accennare uno o due articoletti fa, ho iniziato le lezioni private con Kanai-sensei. Abbiamo ripreso il programma da dove l'avevamo lasciato il trimestre scorso, e in piu' Kanai-sensei intende finire tutti i Jōyō kanji, ovvero i millenovecentoquarantacinque (!) kanji d'uso comune nella lingua scritta. Questa lista fu preparata agli inizi degli anni Ottanta dal Ministero dell'Istruzione giapponese, e contiene tutti i kanji considerati necessari per poter saper leggere e scrivere correttamente, in vari contesti.
Sfogliando questa severa e solenne lista assieme al sensei, ho scoperto che di kanji ne abbiamo studiati veramente tanti e che in fondo mi bastera' continuare sulla strada intrapresa per finirli, arrivando cosi' in vetta alla montagna sacra dei kanji.
Ah, i kanji. Mi morsero una volta e da allora non sono piu' riuscita a sottrarmi al loro fascino. Sono la mia passione e ad essi dedico tutto il tempo del mondo e tutta le energie di cui sono capace. Ad essi dedico ore di studio massacranti, liste chilometriche di vocaboli composti, centinaia di piccole eccezioni che posano la scelta su di una pronuncia anziche' un'altra.
Sono anni ormai che studio i kanji; avevo iniziato con gli hanzi cinesi e poi sono passata ai loro cugini giapponesi. Credo di aver accumulato un po' di esperienza nel campo dello studio dei kanji, ma non mi sento mai di atteggiarmi a mo' d'esperta. Pero' sono sempre disposta a dare qualche consiglio su come rendere meno faticosa la scalata, anche se - ahime' - non esistono metodi miracolosi ed indolori. Nossignori. Studiare i kanji e' fatica, ma Fatica con la F maiuscola. Chi sostiene il contrario vi prende in giro oppure e' un illuso.
Certo, esistono metodi che facilitano la scalata piu' di altri (date un'occhiata all'eccellente Metodo Heisig), ma le formulette magiche o i metodi che promettono l'apprendimento del giapponese nel giro di dieci giorni (ma c'e' gente che ancora ci casca?) sono tutte belle favolette che servono solo a rimpolpare le tasche di qualche abile businessman.
Non c'e' niente da fare. Se il giapponese (o un'altra lingua) vuoi imparare, un po' di sangue devi sudare.
Ma e' sangue che si suda volentieri, soprattutto se ci si prefigge una meta. La mia, ad esempio, e' quella di essere in grado di leggere un qualunque libro mi venga voglia di sfogliare, senza l'incubo del "forse e' un livello troppo avanzato", o "forse mi conviene cercare solo libri col furigana". No. Voglio poter leggere qualunque cosa.
Qualunque.
E oggi, al termine della lezione, Kanai-sensei mi diceva che nel pomeriggio ci sarebbero stati gli esami di Midterm (l'esamone che si deve dare a meta' di ogni trimestre) per Giapponese 4!
Che nostalgia!
Ma tornando al discorso di prima, nello studio di una lingua straniera e' importantissimo prefiggersi una meta. E non c'e' niente di male se la meta prescelta e' un tantinello ambiziosa, anzi! E' una ragione in piu' per sentirsi motivati a continuare e a non mollare mai.
Ad esempio, io amo tantissimo leggere. La passione per i libri e' un qualcosa che mi accompagna da quando ero bambina. Grazie a mia mamma, instancabile divoratrice notturna di libri di vario spessore, ho iniziato presto a respirare il profumo delle pagine, ad ammirare l'eleganza dell'inchiostro sulla carta e a rimanere incantata dal concatenarsi di aggraziate lettere che formano parole e poi pensieri.
"Vorrei tanto un libro!" e' la prima risposta che do quando mi viene chiesto cosa desideri per Natale o per il compleanno. Libri, libri e sempre libri.
Se vado a fare shopping, me ne frego delle scarpe e delle borse e mi dirigo subito in libreria, passando magari da qualche negozio di ceramiche.
Dopo aver intrapreso lo studio del giapponese, e' cresciuto in me il desiderio di leggere in questa lingua senza dovermi per forza sempre e solo accontentare delle letture noiosamente annacquate che i libri di testo cercano di propinare agli studenti, facendo passar loro definitivamente la voglia di esplorare una biblioteca o una libreria. Un'altra cosa che paventavo era il dovermi accontentare di leggiucchiare a fatica solo libri per bambini, quindi scorpacciate di fiabe, filastrocche, ninnananne e quant'altro. Per carita', la letteratura infantile e' una tappa quasi obbligata per un qualunque studente serio di una lingua straniera, ma e' una fase su cui non ci si deve soffermare per paura di trovarsi, smarriti ed allarmati, in territori fatti per chi "gia' conosce almeno tot kanji".
Spesso, con un briciolo d'impudenza che farebbe probabilmente trasecolare professori un po' conservatori, entro in librerie qualunque e inizio ad andare in cerca di libri (in giapponese, naturalmente) su argomenti che m'interessano. Quando trovo qualcosa che cattura la mia attenzione, sfoglio, leggo qua e la' e poi acquisto. Non mi faccio spaventare ne' dal numero di pagine ne' dalla quantita' di kanji sconosciuti e privi di furigana.
Una volta a casa, con un po' di pazienza, inizio a leggere cercando di resistere alla tentazione di consultare il dizionario ogni tre secondi e mezzo.
Non vi sembrera' possibile, ma cosi' facendo ho arricchito notevolmente la mia conoscenza sia di kanji che di vocaboli. Quando m'imbatto in kanji malefici e i cui significati non riesco ad evincere nemmeno dal contesto, allora chiedo aiuto al mio fedelissimo compagno di studi: il mio denshi jisho. Per il resto, se mi trovo senza granche' a cui aggrapparmi, mi avvalgo dell'intuizione e prima o poi quell'impenetrabile paragrafo diventa mio!
Grazie a questa mia sfacciataggine libresca, mi sono portata a casa volumi di ogni genere, incluso addirittura un polveroso dizionario di 古語 kogo, cioe' di giapponese arcaico. Non vi dico che meraviglia! Centinaia e centinaia di pagine stracolme di kanji obsoleti, di termini in voga nel Periodo Edo e ora conosciute soltanto da qualche storico, purista della lingua o da qualche inguaribile curiosastra, come la sottoscritta. Un tomo enorme trovato, per puro caso, sugli scaffali disordinati di un rigattiere e acquistato per la ridicolissima cifra di duecento yen (circa 1,50 euro).
Questa cocciutaggine mi ha portata a raggiungere un altro traguardo che ritengo significativo: ho imparato a leggere i libri di cucina! Dagli oggi e dagli domani, quelle ricette che prima mi sembravano scritte in geroglifico hanno iniziato a diventare sempre piu' semplici da capire.
Ho abbinato la mia passione per la lettura con quella della cucina, e i ricettari in giapponese sono cosi' diventati i miei amici del cuore! Ora ne ho una collezione quasi vergognosa a cui, recentemente, si sono aggiunti i due pargoletti di carta che ora vi mostro:
Il primo l'ho menzionato ieri e s'intitola きほんの料理 Kihon no ryoori, ossia "La cucina di base" e insegna tutte quelle ricette considerate appunto fondamentali della cucina giapponese, come ad esempio il niku-jaga, il maccarello al miso, il karaage di pollo, tsukemono vari, il tempura, la salsa teriyaki, il tamagoyaki, gli onigiri, e molto altro ancora. E' interessante come, pero', in tutto il libro non appaiano ne' sushi ne' sashimi proprio perche', pur essendo questi indiscutibili capisaldi della cucina nipponica, non lo sono di quella casalinga e semplice!
Il secondo, invece, e' un piccolo e tenero gioiellino intitolato お料理したい子のレシピブック O-ryoori shitai ko no reshipi bukku, ovvero "Il ricettario per i bambini che vogliono cucinare". Si tratta di un libro si' rivolto ai bambini, ma sotto la sorveglianza di un adulto. Il ricettario in questione si propone d'insegnare ai piu' piccoli a preparare bonta' nipponiche come l'oyako-donburi, gli inari-zushi, i nabeyaki-udon, l'okonomiyaki, il kinpira, ecc. Tutte le ricette sono coadiuvate da graziosi disegni che spesso illustrano il procedimento spiegato.
E per finire, vorrei condividere con voi ancora una piccola gioia.
Mentre Annalisa era qui da noi, leggendo un articolo che consigliava alcuni manga anziche' altri, sono venuta a conoscenza di una bellissima e nuova serie di fumetti intitolata よつばと Yotsuba to!, di 東清彦 Azuma Kiyohiko.
Ho comprato il primo volumetto e dopo essermelo letto tutto d'un fiato...ho acquistato gli altri due che ho puntualmente divorato nel giro di pochi giorni! Ora ho bisogno di comprarmi gli altri numeri, ma li prendero' sicuramente di seconda mano perche' seicento yen il pezzo mi sembra un po' tanto. Eccoli qui:
Come gia' sapete, non ho molta predilezione per i fumetti, ma faccio comunque qualche eccezione, e Yotsuba to! e' una di queste. Dopo aver finito il primo volumetto, ero incredula! Avevo finito il mio primo manga in giapponese della mia vita! Ero quasi in lacrime dall'emozione. La sensazione che si prova riuscendo finalmente a leggere in una lingua che non e' la propria e' qualcosa di immensamente elettrizzante; e' un qualcosa che ti fa piangere e sorridere al tempo stesso; e' un qualcosa che ti fa battere il cuore ad una velocita' che non credevi possibile.
So che Yotsuba to! e' stato tradotto in inglese, ma non so se esista gia' la versione in italiano. Comunque sia, e' un manga che vi consiglio perche' trasmette un senso di pace e serenita' meravigliosi! E' la storia di Yotsuba-chan, una vivace bambina dai capelli verdi che abita con suo papa' e che cerca di scoprire il mondo attraverso tante piccole avventure e buffe marachelle.
Prima di concludere, vorrei ricordarvi di andare a dare un'occhiata al mio nuovo articolo sul sito Insieme a Tè, nella mia rubrica dedicata al Giappone. Ecco qua! Buona lettura!
mercoledì, aprile 15, 2009
La scalata dei kanji e varie
Labels:
Acquisti vari,
Casa,
Insieme a Tè,
Libri,
Lingua giapponese,
Yotsuba-to
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
19 commenti:
Che brava che sei ! leggere e imparare il Giapponese certo non e facile. Il tuo blog mi porta in Giappone con la fantasia. Grazzie mille Adoro propio leggerlo! Anche io preferisco comprare libri e non vestiti :) Scusa il mio Italiano ma non sono Italiana e faccio un po fatica a scriverlo :)
E' sempre una gioia leggerti! :-)**
Come sempre leggerti mi rasserena.
Ho divorato l'articoletto!
Parla di libri uno dei miei argomenti preferiti XD
Inoltre ora sono curiosa di leggere Yotsuba, il suo musetto simpatico non mi lascia indifferente XD
La giornata di oggi è stata orrenda meno male che ci sei tu!
Un bacio
Ruru-chan
Ciao Mary,
sono reduce dalla pubblicazione del mio primo libro intitolato memorie di sangue sul sito www.ilmiolibro.it...se ti va dai un'occhiata nella vetrina del sito.
Beh accidenti hai toccato la mia nota dolente. Son riuscita ad imparare hiragana e katakana abbastanza in fretta ma i kanjii troppo difficili e non ho trovato su internet, un modo per studiarli in ordine di creazione. Sicuramente mi semplificherebbe per così dire, lo studio. Mi sono proprio bloccata alla grande.
Ne ho scaricati 500 ma gli altri non sono riuscita a trovarli....
E quindi sono un pò bloccata da tempo non mi va di studiarli male...
Bellissimo e simpaticissimo quel libro e i suoi personaggi...adorabiliii
I Giapponesi son unici nei videogiochi per me veri capolavori, manga di cui son i creatori che fan morire dalle risate e i film horror sono stupendiiii...eh si in tutto poi non solo in questo.
kisuuu
si si cè anche in italiano quel manga l'ho visto in fumetteria :)
Leggendo questo post mi sembra di leggere me stessa solo che molti livelli di bravura in meno.
Anche io ho un amore spassionato per i kanji e studio giapponese in un corso serale, ma nella vita lavoro tutto il giorno quindi trovare il tempo per studiare è difficile da trovare.
I kanji però occupano un posto speciale: non so se hai mai visto in Giappone che gli studenti hanno quei piccoli blocchetti di fogli rettangolari tenuti insieme ad un anello. Si di solito li usano per studiare mettendoci sopra i concetti da fissare. Io ne ho comprato uno qui in Italia e ogni foglio ha il kanji davanti e lettura e significati dietro così da studiare senza la tentazione di guardare la "soluzione" di fianco, ma avendo comunque la possibilità di controllare.
Molto spesso parto da un Kanji fatto a lezione e poi gioco con il dizionario trovandomene altri (tipo da 雨 sono arrivata a: 雪, 雪花, 電気, 電車, 電話, 電話口): è come un gioco, una cosa che mi diverte tantissimo, e sono grata agli amici che mi hanno regalato il dizionario di kanji per il compleanno o non potrei divertirmi così *_* sono meravigliosi i kanji e poi trovo sempre alcuni che mi sbalordiscono e rientrano nella rosa dei miei preferiti.
Ciao Mari!
Ti scrivo presto! Qui sono successe tutta una serie di cose, alcune belle e altre brutte.
Leggevo il tuo articolo e guarda che da vecchia studentessa di lingue ti posso dire che quel metodo è l'unico veramente funzionale. Alla fine se non ci si sforza di rintracciare un lemma, in questo caso un carattere, nel suo contesto, nella sua azione di significare qualcosa, si ci limita a uno studio menmonico che rende una cosa viva come una lingua, assolutamente morta.
Certo con i Kanji la faccenda si complica, ma io penso sempre che ne valga la pena!
Un abbraccio
Ciao Snooky Doodle,
Grazie di essere di nuovo passata a trovarmi, e grazie del commento! :)
Non ti preoccupare per il tuo italiano, anzi! A me sembra, invece, che tu lo scriva bene! ;)
Grazie per i complimenti! Sono contenta che il mio blog ti aiuti a visitare un po' il Giappone, anche se solo con la fantasia. ;)
Miti' cara,
Grazie di cuore! Mi fa sempre piacere ricevere i tuoi commenti!
Ruru-chan carissima e paziente,
grazie per il tuo commento! Sei sempre tanto gentile. :)
Ti segnalo un link dove poter leggere gratuitamente alcuni pagine di Yotsuba to in lingua originale:
http://yotuba.com/yotu_comics.html
Che ne pensi? Prova a leggerlo senza farti intimorire e vedrai che inizierai a seguire la storia senza che te ne accorga nemmeno! ;)
Cara Tizy,
Grazie della visita e del commento! E di nuovo, complimenti per la pubblicazione del tuo libro! Sono andata a dargli un'occhiata e che dire? Caspita! Ma sei in gambissima! Non ho letto tutta l'anteprima, ma lo faro' senz'altro, pero' prima ci tenevo a rinnovarti i miei complimenti! Brava!
OniBaka,
grazie della visita e del commento!
Buono a sapersi cosi' anche i lettori italiani potranno seguire le rocambolesche avventure di Yotsuba-chan!
Fragolina,
grazie della visita e del commento! :)
E grazie dei complimenti anche se credo che, a giudicare da cio' che scrivi, tu non sia da meno in quanto a bravura! Infatti vorrei farti molti complimenti per l'impegno con cui ti dedichi allo studio del giapponese, e soprattutto a quello dei kanji. Come ben sai, non e' un percorso semplice ma e' un percorso con enormi ricompense per chi sa tener duro.
Il gioco che fai con i kanji non solo e' divertente, ma incredibilmente utile! I percorsi che crei partendo da un kanji ti portano a scoprire una moltitudine di parole composte che, in modo del tutto naturale, entrano a far parte del tuo vocabolario.
I kanji non finiscono veramente mai di stupire. Mai. Sono una scoperta continua, e una fonte infinita di rivelazioni, secondo me.
Conosco molto bene quei blocchetti di cui parli perche' li uso anch'io per i kanji. Sono un ottimo alleato nello studio mnemonico perche' ti mettono alla prova, ma ti danno sempre la possibilita' di verificare le tue risposte.
Un altro gioco divertente coi kanji che ti vorrei proporre e' quello che mi ha insegnato la amica Kyoko: scegli un radicale che vuoi, quello che ti sta piu' simpatico, e poi cerca di pensare a quanti piu' kanji possibili che contengano quel radicale e scrivili.
Per esempio, se prendi il radicale 氵(che in giapponese si chiama さんずい) si puo' cominciare una lista con kanji tipo:
汽
泳
泊
決
泣
油
酒
汁
e la lista chiaramente puo' andare avanti ancora per un bel po'.
E' un modo molto divertente per mettersi alla prova e per imparare kanji nuovi!
Un caro saluto e un grande in bocca al lupo per i tuoi studi!
Ciao Marianna!
Che meraviglia quei Kanji,e i tuoi libri
Forse non te l'ho mai detto ma io ho una collezione di shoujo,io amo le tematiche "spensierate" anche qui sono costosi!
*In realtà volevo chiederti un favore,ovviamente quando potrai,anche via mail,non c'è fretta.
Sono riuscita a trovare il Katsuo(quelle scagliette di pesce),ma sono due volte che vogliamo fare una zuppa con udon freschi e ci viene maluccio.
Preparo il brodo secondo le tue indicazioni.Abbiamo la prima volta messo a cuocere gli udon a parte nel brodo,e composto la zuppa dopo...ma credo mancasse un sapore legante di base.
La seconda volta,dopo Ponyo sulla scogliera di Miyazaki,abbiamo visto che componevano la zuppa mettendo gli udon al momento.Però non eravamo convinti!
Ho visto che tu hai la splendida ricetta di quelli al te verde,asciutti.Mi mancherebbe qualche consiglio sulla zuppa con udon in brodo,io credo manchi un pezzo di alga per dare quel buon sapore legante delle zuppe giapponesi.
SCUSA IL PAPIRO!!!ma è uno delle preparazioni preferite di mio marito :)
Sai che invece mi sa proprio che il manga ci sia anche in italiano? Credo sia pubblicato dalla Dynit o J-pop... non l'ho mai letto, ma mi hai incuriosito!
じゃあね!
Crepi il lupo! E grazie per il nuovo esercizio consigliato. Alla mia prossima serata di studio proverò a metterlo in pratica senza indugi.
Buona fortuna anche per i tuoi di studi: hai un bel traguardo da raggiungere!
gRAZIEEE MARYYY,
mi hanno infuso nuovo coraggio le tue parole di apprezzamento per il mio primo libro. Ero titubante e avevo paura, ma alla fine ho deciso di pubblicarlo. La mia copia arriva mercoledì prossimo.
A certi non è piaciuto non so se hai letto i loro commenti, altri gli hanno dato il massimo dei voti. Magari è solo a gusto, oppure sono una frana?
Beh ne stò scrivendo un altro già da mesi....sono a metà.
Baciotti grazie ancora kisu
Quando leggi il resto fammi sapere.
L'ho fatto pagare pochissimo (regalato) perchè non ero convinta di me stessa, e ho preferito non esagerare....
Complimenti sei davvero bravissima è un piacere leggere quello che scrivi!
Saluti a tutti!
sono solito leggere il blog anche se con qualche giorno di ritardo, nei momenti di pausa dal lavoro. Cerco da tempo una vera risposa alla fascinazione che il Giappone suscita in me, e spero un giorno emrga. In tutto questo tempo non mi sono mai avvicinato alla lingua giapponese, mi ha sempre spaventato la sua complessità e a scuola non me la cavavo bene nelle lingue. Mi ha però incuriosito il link al metodo Heisig e volevo chiedervi come debbono essere le proporzioni tra i kanji più semplici, come quello che descrive il giorno (misura di tempo) e quelli più complessi, come quello che descrive le ore. (ho iniziato sul mio quaderno di appunti a scrivere la data in formato giapponese). Grazie per il vostro blog.
Ciao Francy,
Sono contenta che Yotsuba to ci sia anche in italiano!
Per curiosita', in media quanto viene un manga in Italia? Io qui i prezzi non li conosco molto bene perche' non sono un'avida lettrice di fumetti; conosco pero' i prezzi di Yotsuba to e di Neko Ramen, ed entrambi si aggirano sui 600-650 yen l'uno! Fortunatamente pero' li trovo di seconda mano in un negozio di libri usati a circa la meta'.
Ciao e grazie della visita!
Ciao Tizy,
rispondo un po' in ritardo a questo tuo commento, scusami.
Di nuovo complimenti per il tuo libro!
Sicuramente ci saranno persone a cui piacera' molto e altri che saranno di un'opinione differente, ma questo non ti deve scoraggiare. D'altronde e' normale che ci sia diversita' di opinione su qualunque argomento, soprattutto sui libri anche perche' questi spesso riflettono il nostro modo di pensare, i nostri gusti, i nostri punti di vista, ecc.
Ma tu continua a scrivere, mi raccomando!
Tra l'altro vorrei anch'io comprarne una copia, ma sono solo terrorizzata dalle spese di spedizione. Ho cercato diverse volte di acquistare libri online dall'Italia, ma ogni volta le spese di trasporto si rivelavano il triplo o il quadruplo del prezzo del libro! E' troppo scoraggiante!
Comunque mi piacerebbe molto averne una copia! Magari autografata? ;) Ciao cara Tizy!
Ciao Ciupy,
grazie della visita e del commento!
Marco,
grazie della visita e del commento.
E' lodevole quest'interesse nei confronti della lingua giapponese, una lingua senz'altro complessa ma decisamente diversa da tutte le altre.
Non so quanto materiale tu abbia gia' studiato fino adesso, ma mi permetto di darti un consiglio: prima di avvicinarsi del tutto ai kanji, in genere, e' consigliato prima lo studio dei kana (hiragana e katakana); questo e' importante perche', come forse sai, il giapponese e' una lingua che si avvale non solo dei kanji (come il cinese), ma di un misto di kanji e kana. E' fondamentale, quindi, andare per gradi partendo dai kana che sono semplici per poi passare, via via, alla complessita' dei kanji.
Una volta arrivati ai kanji si puo' far uso di un buon metodo di studio, come quello del prof. Heisig. Tra l'altro, il prof. Heisig ha pubblicato anche un volume dedicato allo studio dei kana.
Ma per lo studio dei kana si puo' usufruire delle tante risorse online gratuite, facendo attenzione pero' che non ci siano strafalcioni.
Per quanto riguarda la tua domanda, temo di non aver capito. Cosa intendi per proporzioni tra i kanji piu' semplici e quelli piu' complessi? Intendi l'ordine con cui vengono presentati i caratteri nel libro?
Grazie della visita e buono studio!
I prezzi variano da editore a editore e a seconda dell'edizione. Diciamo che in generale sono piuttosto cari e i prezzi aumentano ulteriormente quando si tratta di formati esclusivamente per fumetteria. Più o meno, comunque, i prezzi si aggirano in media intorno ai 5 euro. Purtroppo però il costo non è direttamente proporzionale alla qualità: la Planet Manga, per esempio, che ha in mano la maggior parte dei titoli, ha i prezzi più alti e la qualità della stampa è a dir poco pessima!
またね!
Grazie per la tua risposta,
sono contento che mi hai indicato la strada corretta per poi approdare ai kanji, oggi stesso ho scaricato l'applicazione ikana sul mio iPhone, e piano piano cerco tra le risorse online se ce n'è qualcuna che meglio delle altre mi fornisca un metodo...
Con 'proporzione' intendevo chiederti: quando mi metto diffonte al mio quaderno a quadretti, sia i kanji con meno tratti che quelli con più tratti andranno ad occupare lo stesso spazio (numero di quadrtetti)? Ad esemio il simbolo che nelle date indica il giorno, rispetto a quello che indica l'ora... vabbè, mi rendo conto che mi sono fatto una domanda sciocca... ;-)
Un caro saluto.
Marco,
in bocca al lupo allora con lo studio dei kana! Vedrai che con un po' d'impegno e buona volonta' li imparerai tutti nel giro di poche settimane.
Per quanto riguarda la tua domanda, ora capisco cosa intendi.
I kanji, pur avendo forme diverse (esistono addirittura categorie che raggruppano i kanji proprio in base alla loro forma; questo puo' servire, per esempio, quando devi cercare un carattere sul dizionario)generalmente occupano lo stesso spazio.
Fin dall'inizio ci si deve abituare, infatti, a scrivere i kanji in modo che essi occupino un determinato spazio e non di piu'. Questo serve a far si' che la scrittura risulti ordinata ed uniforme, un po' come il nostro corsivo o stampatello dove le lettere occupano piu' o meno lo stesso spazio pur essendo di forme diverse.
Di nuovo, in bocca al lupo con lo studio! がんばってください! Ganbatte kudasai!
Sto per iniziare di nuovo a studiare i kanji.
In cartolibreria, ovviamente, non c'è il genkoyoushi, perciò ho pensato di usare un quaderno a quadretti delle elementari, ma per un caratteri quanti quadretti devo usare? Ho pensato quattro quadretti in tutto. Cosa mi consigli?
Grazie!
Posta un commento