Ed eccoci gia' ad agosto, il mese piu' caldo e piu' estivo dell'anno.
Agosto pero' e' anche il mese che ci regala la magia dell'estate, il canto dei minminzemi, i fuochi d'artificio che spensieratamente brillano nel cielo blu della sera, il sapore dolce e rinfrescante di una fetta d'anguria, il tintinnio dolce e cantilenante di un fuurin.
Ma agosto e' anche il mese in cui poter gustare deliziosi wagashi che racchiudono in se' la fragranza di questa stagione dorata.
Ieri abbiamo ricevuto i nostri consueti wagashi mensili da parte di Ishii-san, e nell'assortimento di questo mese compaiono anche delle profumatissime gelatine di 寒天 kanten (agar-agar) aromatizzate al limone! Oltre queste rinfrescanti gelatine, nella scatola c'erano morbidi 草もち kusa-mochi, 水羊羹 mizu-yookan e まんじゅう manjuu alla castagna.
In preda ad una momentanea ma intensa vena artistica, ho deciso di scattare alcune foto a questi golosi wagashi d'agosto. Ho voluto scattare quest foto con lo scopo di rendere partecipi anche voi della gioia che provo puntualmente ogni volta che apro la scatola dei wagashi mensili di Ishii-san.
La gelatina al limone ed un kusa-mochi:
Di fotografia non so molto, ma e' un argomento a cui mi sto lentamente appassionando sempre di piu'. La felicita' che provo nel riuscire a catturare, con uno scatto, un qualcosa di particolarmente bello e che mi colpisce e' elettrizzante!
Ed ecco i delicati mizu-yookan. Gli yookan sono veramente i wagashi estivi per eccellenza!
E siccome ogni tanto - anzi, abbastanza spesso - mi piace sperimentare nuove ricette giapponesi prese dai miei ricettari, oggi vi propongo un piatto delizioso e che spero vogliate assaggiare anche voi.
Di recente vi ho parlato di un ricettario che e' diventato uno dei miei preferiti: 浜内さんの家のけんこう和食 Hamauchi-san no ie no kenkoo washoku. Anche questa volta ho attinto dalla conoscenza gastronomica della signora Hamauchi e ho preparato un piatto classicissimo della cucina casalinga giapponese: 肉じゃが nikujaga. La parola niku in giapponese significa carne, e jaga e' l'abbreviazione di jagaimo, ossia patata.
Il nikujaga, dunque, e' essenzialmente uno stufato di carne e patate, ed e' un piatto cosi' indissolubilmente legato al repertorio della cucina casalinga da comparire alquanto raramente sui menu' dei ristoranti. Il nikujaga e' un piatto che si gusta a casa perche' custodisce i sapori genuini della cucina casalinga.
Ma come avrete modo di scoprire, il nikujaga e' anche un piatto di una semplicita' sorprendente e che vi consiglio di preparare perche' sono sicura vi piacera'.
Devo precisare, pero', che la ricetta del nikujaga tradizionale generalmente prevede l'uso anche di zucchero e mirin, ma siccome l'Hamauchi e' un ricettario che rivede i classici della cucina giapponese in versione piu' salutare, lo zucchero non appare nella lista degli ingredienti. Ricordo che parlai di questa ricetta ad Akiko, e quando le dissi dell'assenza di zucchero rimase molto stupita tant'e' che alcuni giorni dopo le inviai questa stessa ricetta via email perche' la provasse. E' una ricetta deliziosa, e non crederete alle vostre papille quando, assaggiando il vostro nikujaga, vi ricorderete che alla base di tutto c'erano solo acqua e salsa di soia.
Passiamo agli ingredienti per il nikujaga (per due persone):
Questa foto degli ingredienti risale ad alcune settimane fa, e cioe' la prima volta in cui ho preparato il nikujaga.
3 patate
1 cipolla
100g di carne di manzo* tagliata fine
1/3 di carota
3 cucchiai di salsa di soia (molto meglio se giapponese. Una buona Kikkoman andra' benissimo!)
250ml d'acqua
una manciata di fagiolini o piselli surgelati (facoltativo)
Non avendo grande predilezione per la carne di manzo, ho usato del maiale. Il tipo di taglio consigliato dalla ricetta si chiama 薄切り usugiri che significa "affettato finemente". Questo e' il vassoio di carne di maiale usugiri che ho usato per la ricetta.
Sembra quasi bacon a vederlo, vero?
Se non trovate della carne affettata cosi' finemente, qualunque altro tipo andra' bene ma dovrete allungare solo un po' i tempi di cottura.
Le fasi della ricetta sono brevi e semplici. Le numerero' da 1 a 5 per facilitarvi un po' le cose e per evitare confusione.
1. Riempire una pentola d'acqua e portarla ad ebollizione. A questo punto, spegnere la fiamma ed immergere nell'acqua le fettine di carne aiutandosi con i saibashi oppure con una forchetta. Scottare la carne fino a quando non avra' cambiato colore. Togliere la carne dall'acqua e metterla su di un piatto. Buttare via l'acqua di cottura della carne (se volete, potete conservarla per dei brodi).
2. Pelare e lavare le patate ed affettarle a dadini. Mettere i dadini in un recipiente pieno d'acqua e lasciarli a mollo.
3. Pelare la cipolla e tagliarla un po' grossolanamente. Affettare a rondelle la carota e tagliuzzare la carne precedentemente sbollentata in acqua.
4. In una pentola versare le patate a dadini (e che avrete scolato), la carota a rondelle, la cipolla, la carne, i tre cucchiai di salsa di soia e i 250ml d'acqua. Se volete, a questo punto potete aggiungere una manciata di piselli o fagiolini surgelati. Coprire la pentola con un coperchio e portare il tutto ad ebollizione a fiamma media, dopodiche' abbassare al minimo la fiamma e continuare la cottura per circa dieci minuti. Accertarsi che la carne e le patate siano cotte ed eventualmente lasciarle cuocere ancora per qualche minuto. Servire!
Ho servito il nikujaga accompagnato da una scodella di riso bianco al vapore, della zuppa di miso ed un trio di tsukemono.
A proposito di 漬物 tsukemono, in questi giorni ne stiamo mangiando molti semplicemente perche' oltre ad essere molto gustosi, sono rinfrescanti e col caldo di adesso vanno giusto bene.
Da accompagnare al nikujaga, ho preparato il mio tsukemono semplice di cetrioli (ecco la ricetta), ed uno tsukemono di carote. Per le carote, pero', ho utilizzato un prodotto nuovo e che ho trovato al supermercato:
Questo prodotto si chiama 浅漬けの素 Asazuke no moto, ossia base per asazuke. Gli asazuke sono un tipo di sottaceti molto leggeri e con un livello di acidita' quasi impercettibile. L'utilizzo di questa base e' molto semplice poiche' basta lavare ed affettare la verdura scelta e mischiarla alla dose consigliata di prodotto, mettere il tutto in un sacchetto pulito di plastica (tipo ziploc), e lasciare riposare in frigo per circa mezz'ora.
Io ho lavato e tagliato a bastoncino delle carotine che ho mischiato ad uno spicchio d'aglio affettato. L'idea dell'aglio l'ho trovata sul retro dell'etichetta della bottiglia di asazuke no moto, e devo dire che e' ottima!
Quello tsukemono giallo, invece, si chiama 東京沢庵 tookyoo-takuan, ed e' semplicemente daikon tagliato a fettine e lasciato marinare in un contenitore con sale, crusca di riso, alga konbu e buccia di caco (per il colore). Il sapore del takuan e' molto particolare, ma e' al tempo stesso uno di quegli tsukemono che in genere piacciono alla maggior parte delle persone, me inclusa!
*Piccola aggiunta* -- Versione casalinga dell'asazuke no moto --
Siccome dubito riusciate a trovare l'asazuke no moto al supermercato, sono riuscita a scovare tra le mie scartoffie una ricetta facilissima per preparare in casa quella soluzione che invece io ho acquistato in bottiglia.Dunque:
300g di verdura a vostra scelta (carota, cavolo, rapa, daikon, cetriolo, ecc. oppure un mix di tutto)
2 cucchiai di aceto di riso
2 cucchiaini scarsi di zucchero
1 cucchiaino di sale marino
Lavare e tagliare la verdura a pezzi piccoli. In un sacchetto tipo ziploc versare l'aceto, lo zucchero e il sale ed aggiungere la verdura tagliata. Chiudere il sacchetto (facendo fuoriuscire l'aria) ed agitarlo bene in modo che la soluzione ricopra in modo uniforme le verdure. Riporre il sacchetto in frigorifero per circa mezz'ora. Tirare fuori dal frigo gli asazuke, scolarli e servirli!
Quelli che avanzano, potete tranquillamente conservarli in frigo in un piccolo contenitore di plastica per al massimo 2-3 giorni, non di piu'.
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E siccome e' ricominciata la stagione delle scalate sul monte Fuji, in onore della sacra montagna ho usato questi hashi-oki di pietra:
ご馳走様でした!
Gochisoosama-deshita!
Gochisoosama-deshita!
5 commenti:
Ciao Marianna,
come al solito il tuo articoletto è bellissimo e così piacevole da leggere! Mi piacciono le tue fotografie quindi continua ad alimentare questa passione!
Grazie per le ricette tradizionali che stai postando, le trovo interessanti, specie dal momento che sembrano piuttosto semplici da realizzare ma buonissime! Io amo cucinare, mi rilassa, ma preferisco le ricette non troppo elaborate, quindi certamente proverò questa bella ricettina!
Una buona giornata!
Sono sempre più sorpresa dal mondo giapponese che piano piano non è così lontano come sembra. Interessante la ricetta casalinga...chissà perchè giappone fa rima con sushi e stop!!! invece è una sorpresa dietro l'altra!!!.Cortesemente potresti inviarmi anche via mail se lo preferisci, la ricetta delle gelatine al limone? Non è facile reperire l'agar agar.. figuriamoci le ricette!! A me il limone piace moltissimo e potrebbe essere una piccola coccola insolita e goduriosa in più. Grazie per la compagnia che mi fai con il tuoi racconti. Li leggo volentieri nella pausa caffè in ufficio.. servono .. e se servono!!!!!
Clelia
Padova
Dunque! Da dove partire.....! Innanzi tutto devo dire che i wagashi mi incuriosiscono un sacco! Questo trasparente con la fettina di limone dentro è spettacolare! La ricetta che hai proposto sembra effettivamente molto gustosa e credo proprio che la proverò! Infine, ti confesso che sono rimasta estasiata nel vedere l'hashi-oki a forma di Fujisan! E' ASSOLUTAMENTE delizioso!!!
Ciao
Alla prossima
Chiara
Doumo Mary,
beh Ishii è davvero impareggiabile e s supera coi bellissimi e gustosi regali che t fa ogni volta....nn ha per caso un fratello? eheheheh Io stavo cercando d convincere le amiche a mangiar giapponese ho scoperto un posto dove c'è proprio il cuoco nipponico ma ninente è trop caro...bah io ci andrò lo stesso...
kisu mata ne watashi no tomo :)
PS dopo l'estate riapri il bazar?
ciao Marianna,
la ricetta che hai postato mi ha fatto venire appetito e la voglio assolutamente provare a fare!
un grande abbraccio
Sara
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