Il ciclone se n'e' andato l'altro giorno, lasciando dietro di se' quelle tracce sconfortanti tipiche di un disastro.
Dove abitiamo noi non ci sono stati morti, fortunatamente, ma solo danni a case (specialmente quelle vecchie) e vegetazione.
Uno dei nostri pinetti e' stato divelto per meta', tant'e' che quando siamo usciti il giorno dopo il ciclone, l'abbiamo trovato tutto che pendeva da una parte; l'alberello, poveraccio, era stato mezzo sradicato dal terreno che ha tentato di tenerlo al sicuro, ma che dopo un po' si e' arreso alla forza distruttiva del ciclone.
Giovedi', ovvero il giorno clue del disastro, siamo rimasti barricati in casa tutto il santo giorno, con le serrande di casa chiuse completamente. Fuori il vento soffiava iroso, e la pioggia veniva giu' ad intermittenza, talvolta sbattendo con violenza contro le finestre.
Verso sera, quando il vento e la pioggia sembravano essersi calmati leggermente, mio marito e' andato da Famima a prendere qualcosina per cena visto che non avevo assolutamente voglia di mettermi a cucinare.
Io mi sono divorata questo bel bento:
Il bento e' composta da riso, insalata di patate con una salsina rosa e piselli, tonkatsu adagiato su di un letto di penne al pesto. Sul tonkatsu c'e' la tipica salsina marroncina che generalmente accompagna questo piatto.
Vicino ci sono delle verdurine in salamoia.
E questo e' stato il mio pranzetto ciclonico e pigro.
Il giorno dopo, venerdi', e' venuta a trovarmi la mia amica Fusae per la lezione d'italiano. Fusae era da poco tornata da un viaggio, con la sua famiglia, in Italia e in Francia.
In Italia e' stata a Cervinia a sciare, e in Liguria a visitare Sanremo ed altre localita' della regione. In Francia, invece, sono stati a Parigi perche' il figlio della mia amica doveva partecipare a delle importanti riunioni di lavoro.
Da Parigi, Fusae mi ha portato un'elegante scatolina di cioccolatini *divini* della Maison du Chocolat ed un grazioso ventaglio dal
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