Tra le tante ricorrenze che si celebrano qui in Giappone, ce n'e' una che si chiama Tanabata (sette notti) e che affonda le proprie radici in un'antichissima leggenda cinese. Secondo questa leggenda - della quale esistono numerose varianti, come capita spesso in questi casi - un pastore di nome Hikoboshi s'innamoro' di una dea di nome Orihime. La loro storia d'amore venne scoperta dal padre di Orihime (il dio Tenkoo) che puni' i due amanti separandoli per sempre creando un fiume (la Via Lattea).
I due amanti, affranti dal dolore, iniziarono a piangere disperatamente e le continue lacrime, infine, commossero il dio Tenkoo che concesse ai due di incontrarsi ma solo una volta l'anno, e piu' precisamente il settimo giorno del settimo mese del calendario lunare.
Altre varianti della leggenda invece raccontano di come Tenkoo abbia aiutato la figlia a trovare marito (Hikoboshi), e di come pero' i due essendo talmente innamorati cominciarono a trascurare le proprie responsabilita' e doveri, e di come questo abbia scatenato l'ira di Tenkoo che per punirli li separo'. Anche in questa versione, alla fine il dio Tenkoo si lascia impietosire dall'incessante mare di lacrime versato dai due giovani e decide di lasciarli incontrare, ma solo una volta l'anno.
In quasi tutto il Giappone, Tanabata si festeggia il 7 luglio.
Uno dei posti piu' famosi dove si celebra Tanabata e' la citta' di Hiratsuka, a circa mezz'ora di treno da dove abitiamo noi. Ed e' proprio ad Hiratsuka che siamo andati anche a noi a festeggiare Tanabata.
Peccato la folla. C'era talmente tanta gente che, addirittura, alla stazione di Hiratsuka c'erano diversi poliziotti che dirigevano l'immensa folla e cercavano di convogliare tutte le persone nella direzione giusta nel tentativo di sbloccare l'ingorgo che inevitalmente si forma ogni volta che ci sono tantissime persone in un posto solo.
Le strade di Hiratsuka erano tutte addobbate a festa, e su entrambi i lati delle strade c'erano bancarelle di cibi vari, giochini per bambini, tiri al bersaglio, ecc.
Ecco qualche foto:
Un'altra delle vie di Hiratsuka. Come potete vedere, la gente era tantissima, tant'e' che era stancante camminare.
Addobbi:
Ancora addobbi:
Bellissimi addobbi dedicati al teatro Noh:
E gli addobbi che vedete su in alto, a inizio pagina, sono invece dedicati alle geisha.
Durante Tanabata, sono molte le donne e gli uomini (e i bambini!) che per l'occasione indossano lo yukata, che e' una sorta di kimono ma molto piu' semplice e fatto di una stoffa molto piu' sottile, quindi adatta all'estate.
Sabato, il giorno in cui siamo andati ad Hiratsuka, abbiamo visto moltissime persone con lo yukata!
Ecco qui una mamma con la sua bambina (scusate la foto un po' mossa):
E questo gruppo di ragazzine dai bellissimi yukata blu!
E come dicevo prima, tantissime erano le bancarelle di cose da mangiare, soprattutto yakitori (spiedini principalmente di pollo, ma possono preparati anche con altre cose), yakisoba, okonomiyaki, kebab, dolcini vari ecc.
Ecco qui una delle numerosissime bancarelle di yakitori dove ci siamo fermati a fare uno spuntino:
Qui invece c'e' una bancarella di yakisoba (spaghettini alla piastra generalmente a base di verdure e carne):
Ci siamo poi messi in fila vicino ad una bancarella dove un signore stava preparando delle piccole tortine a forma di Doraemon e di Kitty-chan o Hello Kitty. Ecco qui:
Come vedete, il signore versa la pastella in questa piastra rotante (da una parte fa Doraemon e dall'altra Kitty-chan) che poi chiude bene per poi riaprirla dopo nemmeno un minuto.
Queste piccole tortine vengono chiamate Kasutera, che sarebbe la traslitterazione della parola Castella, una torta di origine portoghese a base di farina, uova, zucchero e amido.
Kasutera e' un dolce molto diffuso qui in Giappone, e vi sono negozi specializzati esclusivamente nella produzione e vendita di questa leccornia.
Solitamente si trova a forma quadrata o rettangolare, magari tagliata a fette oppure anche venduta in porzioni singole.
Alle fiere e feste di quartiere, o in ricorrenze come Tanabata, le bancarelle di Kasutera sono tantissime ed ognuna offre una propria variante e versione, non solo come ingredienti ma anche come forma.
Il giorno dopo ci siamo mangiati i nostri Doraemon e Kitty-chan Kasutera. Ecco qua: