Ciomp, ciomp, cric, croc, slurp, slapps...con quest'introduzione onomatopeica alla Palazzeschi, comincio brevemente ad accennarvi l'irresistibile mondo degli snack e dei dolciumi nipponici.
Qui a sinistra vedete raffigurata una foto di una coppetta di gelato al te' verde, della Haagen-Dasz, che ho comprato in un Family Mart della zona.
So di aver assaggiato il gelato al te' verde altre volte, ma avevano tutti un sapore delicato, leggero, etereo quasi.
Avevano, oserei dire, un sapore occidentalizzato, che non scioccasse troppo i nostri palati fini ed esigenti.
Qui in Giappone, invece, il gelato al te' verde arriva al dunque, senza troppi preamboli: e' verde come una pianta e sa di..indovina indovinello...di te' verde.
Ma si avvicina talmente tanto all'autentico sapore di quest'antica e rispettata bevanda, che se non fosse per la consistenza spessa e cremosa, per la temperatura decisamente al di sotto dello zero e per il fatto che lo si consuma con un cucchiaino, ci si potrebbe confondere col te' verde vero.
Qui il gelato Haagen-Dasz si trova in tanti gusti, tra cui quelli tradizionali come la fragola, il caffe', il macadamia, la nocciola, la vaniglia e quelli un po' particolari, come questo al te' verde o quello al sesamo nero, tanto per citarne due.
Di gelati c'e' un tale imbarazzo della scelta, che spesso quando vado in un negozio a comprarne uno, mi ritrovo ad uscire a mani vuote, proprio perche' a volte e' troppo difficile scegliere. La soluzione piu' semplice sarebbe comprarli tutti, ma e' ovvio che non e' un progetto tanto geniale.
I supermercati e i conbini (mini-market, aperti giorno e notte, dove si trova di tutto) abbondano di ogni sorta di caramelle, patatine, budini, bibite gassate, cioccolata e chi piu' ne ha, piu' ne metta.
Morinaga, per esempio, che e' una grande ditta giapponese, produttrice di latticini e dolciumi, mi puo' tranquillamente annoverare fra i suoi piu' fedeli clienti.
Di Morinaga compro lo yogurt, il creme-caramel pronto, caramelle tipo mou, cioccolata e quant'altro stuzzichi il mio palato.
Questa barrettona di cioccolato che vedete raffigurata nella foto a sinistra, l'ho comprata alcuni giorni fa da Maruetsu, grosso supermercato e centro commerciale.
L'ho presa per curiosita', non avendo, prima d'allora, mai assaggiato la cioccolata giapponese. E poi perche' , vista la somiglianza estetica della confezione con le barrette americane Hershey's, volevo vedere se anche Morinaga producesse un cioccolato ributtante e che richiama alla mente lo stomachevole odore del vomito, come purtroppo accade con Hershey's.
Mi scuso coi fan sfegatati della cioccolata Hershey's, ma onestamente, dopo aver vissuto anni negli USA, ancora oggi mi domando come si faccia ad esser golosi di quella roba li'. Un'enigma senza soluzione.
Invece, con mio grande stupore, ho scoperto che non solo la cioccolata Morinaga e' una vera ghiottoneria, ma per molti versi non ha nulla da invidiare agli svizzeri, alla Valrhona francese, alla belga Godiva, e nemmeno alla nostra magnifica Novi o Perugina.
Anche se forse qualcosa da invidiare pero' ce l'ha...al nostro sublime cioccolato Gianduja torinese.
Vabbe'...perdonate il mio eccessivo campanilismo.
Quella sera, da Maruetsu, credevo di esser tornata bambina: mi aggiravo per le corsie dei dolciumi, con entusiasmo e con gli occhi e bocca spalancati, come se stessi vedendo per la prima volta, un tale assortimento di meraviglie zuccherine.
Spinta dall'ingordigia e dalla curiosita', ho cominciato ad arraffare tutto cio' che attirava la mia attenzione, riponendo i dolciumi nel mio cestino, senza tanta cura.
Avendo, da sempre, una predilezione bambinesca per le caramelle al gusto di cola, mi e' stato impossibile resistere alla tentazione di assaggiare delle gomme da masticare a questo gusto, come anche un lunghissimo serpentello di gomma marroncina, una mini lattina di Cocacola piena di minuscole pasticche zuccherate e molto altro ancora.
Anche il reparto bibite non e' sfuggito al mio occhio scrutatore. Ma proprio come accade per i gelati, anche qui non sapevo cosa assaggiare per prima.
Incuriosita dalla simpatica etichetta, ho scelto questa:
Ho scoperto, il giorno dopo, che la suddetta bibitina si chiama "Kodomo no nomimono", ovvero bevanda per bambini.
La ditta produttrice in questione, la Sangaria (no, non hanno niente a che vedere con la deliziosa bevanda alcolica spagnola), oltre all'etichetta con la graziosa bimbina giapponese, ne fa un'altra con un bambino, nipponico pure lui.
Io, chiaramente, ho scelto quella con la bambina, come potete vedere.
La Kodomo no nomimono e' un tipo di bevanda creata apposta per i bambini, e che dovrebbe scimmiottare la birra vera.
Infatti il colore e la forma della bottiglia, come anche il colore stesso della bevanda, fanno pensare al millenario sposalizio tra malto di orzo e luppolo.
Il sapore, invece, pare sia quello del succo di mela. Dico pare perche' non l'ho ancora aperta per assaggiarla.
AGGIORNAMENTO: Ho poi assaggiato la suddetta bevanda e si', effettivamente sa molto di succo di mela gasato, ma ha una punta di amaro, ma leggerissima. Non male, anche se personalmente non mi dice granche'.
Nella foto a sinistra, vedete raffigurato un altro dei tanti snack giapponesi che sembrano andare per la maggiore.
Si chiama Baby Star Ramen e non sono altro che spaghettini ramen, tostati e sbriciolati, da mangiare cosi'...a manciate.
Sono gustosi, un po' piccantelli, ma gradevoli.
Si possono acquistare in buste piu' grandicelle come quella che vedete qui, oppure in una confezione da tante piccole bustine "tascabili".
Penso che comprero' le bustine formato mini la prossima volta. La confezione grande e' piu' conveniente, ovvio, ma dura un sacco di tempo e con l'umidita' che c'e' qui, i Baby Star fanno in tempo a trasformarsi in Baby Zuppa.
E' evidente che questo e' solo un breve assaggio dell'immensa varieta' di snack giapponesi, ed e' per questo che concludo qui il primo tempo.