martedì, settembre 26, 2006

L'appetito vien da Watami




Mio marito ed io amiamo molto cucinare. A me in particolare, deliziano gli esperimenti ai fornelli.

Ma al contempo ci piace moltissimo mangiare fuori e non disegniamo nulla. Ci divertiamo ad andare in ristoranti a noi nuovi e provare un po' di tutto.

Qui in Giappone c'e' il vero imbarazzo della scelta in quanto a ristoranti. Dovunque ci si giri c'e' un locale dove si prepara questa o quella specialita'.
Basta aver fame (e qualche quattrino in tasca, ma neanche poi molti) dopodiche' bisogna solo scegliere dove andare.

Ai giapponesi piace molto mangiar fuori, un po' perche' la mancanza di tempo non sempre permette di cucinare a casa propria, e poi perche' qui si puo' mangiar bene anche in locali economici.

Si vedono ristoranti e locali di ogni tipo.
Ci sono ristoranti giapponesi tipo Tonden, che offrono un ambiente moderno ma al contempo tradizionale (con tavoli e sedie da una parte e tavoli col tatami da un'altra), un menu' vario e molto ricco soprattutto di specialita' nipponiche.

Vi sono i family restaurant, locali confortevoli, moderni, dove vengono proposte specialita' sia occidentali che orientali, anche se pero' vengono enfatizzati i sapori preferiti qui in Asia.
I family restaurant non sono tra i piu' economici pero', anche se potrebbero dare quell'impressione.

Abbondano, inoltre, i ristoranti specializzati nella preparazione di ramen, udon, soba ed altri tipi di spaghettini.
Per non parlare dei ristoranti di yakitori o sushi e tonkatsu. Quest'ultimi sono degli squisiti filetti di maiale, delicatamente impanati e fritti...e' evidente che ho un debole per questa sublime delizia.

Esiste, inoltre, un numero immenso di ristoranti stranieri di cucina italiana, francese, brasiliana, statunitense (Notizia dell'ultim'ora: lo sapevate che esiste una cucina stelle e strisce? E che gli americani non si cibano solo di hamburger e patatine fritte?), spagnola, marocchina, russa, cilena, messicana (ehm, no, il tex-mex non e' la stessa cosa...smettiamola di confonderci!) e molto altro ancora!

Ma, i veri ristoranti del risparmio sono quelli che si trovano nelle stazioni dei treni.
Spesso si tratta di gabbiotti o chioschetti, perlopiu' specializzati nella preparazione di ramen o altri piatti giapponesi.
In questi posticini, quasi sempre affollati, si mangia egregiamente bene senza far il benche' minimo danno al proprio portafoglio.

I commensali ordinano alla svelta, mangiano in piedi, pagano il conto, soddisfatti e con la pancia piena se ne vanno.
In posti dove vige costantemente un frenetico viavai di persone, come accade appunto nelle stazioni, non c'e' tempo da perdere, nemmeno durante l'ora dei pasti e quindi e' piu' pratico evitare le sedie.

A me personalmente non piace mangiare in piedi, per giunta con la fretta addosso, ma e' meglio quello che starsene a digiuno, soprattutto se si deve correre di qua' e di la'.

Ecco che, in Giappone, spender poco non significa che i ristoranti appioppino ai clienti le porcherie piu' immonde.
Anzi, spesso e' proprio nei chioschetti umili e modesti dove si puo' assaggiare la cucina giapponese piu' fresca e genuina, perche' sono quasi tutte attivita' a gestione famigliare.

E' piu' facile capitare in un posto dove si mangia in modo eccellente e si spende una cifra irrisoria, che non il contrario.
Lo stesso non si puo' dire dell'Italia, purtroppo, dove se non si sta piu' che attenti, ci vuole poco a cadere nella grinfie delle trattorie.

La trattoria, che nell'immaginario collettivo gode ancora di quella reputazione di locale rustico, dove le porzioni sono abbondanti e il conto e' striminzito, e' in realta' ben lontana da questa concezione che sicuramente corrisponde ad una realta' passata.

Quasi indubbiamente esistono ancora in Italia trattorie di questo tipo, ma per la maggior parte si tratta solo di ristoranti dai prezzi assolutamente impraticabili, che con la scusa dell'aspetto umile e semplice, attirano ignari clienti (vogliamo parlare dei turisti?) spinti da una fame cieca e da un portafoglio smunto.

Nel suo libro "Quando siamo a tavola", l'enogastronomo e buongustaio Cesare Marchi, in seguito ad un'intervista ad un gruppo di ragazzini italiani in un fastfood, a cui e' stato chiesto il perche' delle loro scelte alimentari, si e' visto rispondere con un'assoluta franchezza quasi disarmante che, se solo la cucina italiana avesse prezzi piu' accessibili, non ci penserebbero due volte ad abbandonare l'hamburger per dirigersi, compiaciuti, verso un piatto di pastasciutta fumante.

Questa e' la realta'. Che la si voglia guardare in faccia o no.
Allora smettiamola di additare gli americani e di addossare su di loro tutti i nostri errori alimentari.

Sebbene MacDonald's (il Makudo Narudo dei giapponesi) e gli altri non offrano prezzi stracciatissimi, non c'e' dubbio che e' piu' facile potersi permettere un BigMac che non un piatto di gnocchi alla bava o di vitel tonne', alla trattoria di zona.

Un Makudo Narudo (Mac Donald's) davanti a cui passiamo spesso.

Anziche' lagnarci, non sarebbe meglio dare una ridimensionata ai prezzi dei nostri ristoranti?

E' meglio lasciare che le trattorie continuino, indisturbate, a derubare la gente, per poi ritrovarsi immancabilmente senza clientela, costretti a passare la gestione a rumeni o cinesi, i quali trasformeranno il locale in un'ennesima ed anonima pizzeria, oppure cercare di intervenire sui prezzi, salvaguardando al tempo stesso la nostra tradizione culinaria?

Bisogna, quindi, giungere alla conclusione che il VERO concetto di trattoria e' stato pienamente afferrato dai giapponesi.
Sono consapevole del fatto che tale affermazione fara', quasi sicuramente, inorridire ed accigliare i lettori piu' sarcastici, a cui consiglio di venire a farsi un viaggetto qui, prima di contraddirmi.

Ma arriviamo al dunque (ignoro l'arte dell'essere telegrafici, lo so):

Tra i tanti posti dove siamo stati fino adesso qui in Giappone, ce n'e' uno in particolare che ci ha colpiti in modo positivo: Watami

Watami e' una catena giapponese di ristoranti, con locali presenti un po' su tutto il territorio asiatico e soprattutto qui.

Questi ristoranti si distinguono da tutti gli altri, a mio avviso, per due motivi molto semplici:
mirano ad offrire un ambiente casual, accogliente, rilassante ed un menu' vario, invitante, stuzzicante ma a prezzi alla portata di chiunque.

Una delle lamentele piu' frequenti da parte degli stranieri che visitano il Giappone, e' che le porzioni nei ristoranti sono troppo ridotte.

Quantunque sia lodevole la moderazione che i giapponesi dimostrano a tavola, un cambiamento repentino delle nostre abitudini alimentari puo' non giovarci.

E quindi, perche' dover approfittare del nostro soggiorno qui in Giappone per improvvisarsi parchi all'ora dei pasti?

Con questo non voglio incoraggiarvi alla pinguedine o dar via libera a smodati gozzovigli, ma vi invito ad assaggiare tutto cio' che di squisito ha da offrirvi quest'antica e nobile terra.

Un'altra caratterstica di Watami e' che i loro menu' variano periodicamente, come conseguenza del rispetto della stagionalita' della frutta e verdura.
Questo e' un modo economico e naturale che permette alla gestione di variare il menu', affinche' i clienti possano trovare piatti sempre diversi.

La cucina giapponese, come quella cinese, si sa, fa un uso quasi esclusivo di frutta e verdura di stagione.
La freschezza degli alimenti ha precedenza su tutto il resto.

Non viene preferita la comodita' delle tecnologie moderne all'incomparabile squisitezza che si puo' ottenere solo da materie prime di assoluta freschezza.

In posti come Watami, non troverete quindi l'anguria a dicembre, le melanzane a febbraio o gli asparagi a settembre.
Ogni stagione ha i suoi frutti e i suoi sapori da offrire.

La particolarita' di Watami e' che pare abbiano assimilato la filosofia culinaria coreana, secondo la quale tanti piccoli piatti di delizie diverse sono da preferire ad un piatto grosso, di un'unica cosa.

Anche in cinesi, in questo senso, sono sempre stati dei pionieri.

Allora ecco che da Watami non troverete quasi nulla, sul menu', che costi piu' di 500-600 yen.
La maggior parte dei piatti si aggirano sui 200-300 yen.

I prezzi contenuti danno la possibilita' di ordinare piu' cose e di assaggiare un ampio ventaglio di specialita', senza doversi per forza soffermare su un piatto solo.

La settimana scorsa siamo stati in un Watami vicino a casa nostra. Abbiamo ordinato delle squisitezze, tra cui del polipo fritto, degli spaghettini saltati in padella con verdure miste, dei tocchetti di pollo con peperoni, polpettine di riso e verdure e gli spettacolari nigiri al salmone grigliato (v. foto in alto a sinistra)!

Quei gloriosi nigiri sono costati 280 yen, una vera fesseria!

Consiglio, quindi, a voi esploratori del Sol Levante, di cercarvi uno di questi ristoranti e di cominciare, fin d'ora, a leccarvi i baffi!