domenica, settembre 10, 2006

Giretto a Yokosuka



Una commissione che dovevamo sbrigare, alla fine ieri ci ha portati nella cittadina di Yokosuka, a poco meno di un'oretta di treno da qui.
Siamo partiti dalla nostra stazioncina (-ina perche' e' proprio piccola e con solo una macchinetta per fare i biglietti; in media le stazioni piu' grandi ne hanno come minimo 3).

Da li' siamo andati fino a Chigasaki. A Chigasaki siamo scesi e abbiamo preso il treno per Ofuna. Una volta arrivati ad Ofuna, siamo andati a cercarci la coincidenza per Tokyo.

Siamo dunque saliti sul treno che va verso la capitale, ma noi siamo scesi molto prima, a Yokosuka appunto.
Ma al prossimo giro, Tokyo non ci scappa!

Yokosuka e' situata all'interno della baia di Tokyo, quindi si affaccia proprio sul mare.
Il treno fa diverse fermate prima di arrivare a Yokosuka; si passa per esempio da Kamakura, una delle localita' che vorremmo visitare e che ospita molti templi...e soprattutto tanto tanto ma tanto verde!!
Sembra quasi che da Kamakura in poi il verde del fogliame s'intensifichi...quasi come se dal verde lussureggiante e brillante delle piante si potesse percepire l'intensita' della spiritualita' racchiusa nei numerosi templi della zona.

Ad un paio di stazioni da Yokosuka, c'e' un tunnel attraverso cui passa il treno. Usciti da li', ecco che come per magia, appare il mare blu e calmo del Giappone.
Oltre all'acqua blu del mare, saltano all'occhio le numerosi navi e sottomarini militari, sia giapponesi che americani.

Dopo aver sbrigato le nostre commissioni, ci siamo avviati verso la stazione, ma prima abbiamo passeggiato sul lungomare dove c'e' un grosso parco che si chiama Verny Park. Un parco molto ben tenuto, con piante e fiori da ogni parte del mondo!
C'erano persino delle rose provenienti dalla Francia!

In prossimita' del parco abbiamo visto che si stava svolgendo una grossa festa, con tanto di palco, bancarelle all'aperto che vendevano di tutto, dalle porcellane giapponesi a figurine, pupazzetti di plastica raffiguranti i personaggi dei manga e molto altro ancora.

Dall'entrata posteriore di un palazzo li' vicino (che penso fosse un hotel) continuavano ad uscire decine di ragazze vestite con costumi dai colori vivacissimi e appariscenti, stoffe che brillavano, pennacchi ecc.
Camminavano in direzione della festa dove si sarebbero sicuramente esibite in un numero.

C'era moltissima gente che assisteva agli spettacoli ed era difficile avvicinarsi talmente la folla, ma siamo comunque riusciti a vedere un pezzo di un balletto tipo cabaret, dove ragazzi e ragazze vestiti con giacchette e pantaloni di lame' e cilindri neri ballavano al ritmo di una musica allegra e simpatica.

Faceva davvero tanto caldo e anche per questo abbiamo preferito allungare il passo per arrivare il prima possibile alla stazione.
Pian pianino siamo arrivati a casa sani e salvi.

Nel pomeriggio siamo nuovamente usciti per andare a fare un po' di spesa da Daiei, grosso centro commerciale poco distante da qui.

Daiei ha tre piani: al pianterreno (chiamato pero', primo piano) c'e' il supermercato alimentare e di fronte (sempre nello stesso edificio) una grossa farmacia dove vendono anche cosmetici, detersivi e prodotti per l'igiene personale.

Al secondo piano invece c'e' un grosso reparto di abbigliamento, scarpe, borse et similia.
Al terzo piano, infine, c'e' il 100 Yen Shop, cioe' uno dei tantissimi negozi dove vendono articoli vari, per la casa, di cancelleria, cosmesi, un po' di ferramenta, oggettistica varia tutto a 100 yen al pezzo o meno, poco meno di un dollaro americano.

Questi Yen Shop sono l'ideale per chi sta mettendo su casa e ha bisogno di piatti, bicchieri, posate, tovaglioli, tovagliette, contenitori di plastica ecc. senza spendere molto.

Proprio come nei dollar stores negli USA, anche negli Yen Shop bisogna stare attenti a quello che si compra; non tutto quello che c'e' in vendita e' di buona qualita', per esempio sconsiglio i detersivi in genere (troppo blandi), le pentole che hanno l'aria di graffiarsi e bollarsi con estrema facilita', e anche certi cosmetici, tipo creme viso, creme corpo, bagnoschiuma e prodotti per capelli in genere.

Nulla in contrario con articoli tipo l'acetone levasmalto, smalti, burrocacao, mascara, e compagnia bella.
Se avete una pelle particolarmente sensibile pero', consiglio in ogni caso di provare il prodotto e di interromperne l'uso alle prime avvisaglie di irritazioni ecc.

Ma per il resto, negli Yen Shop, si possono scovare grossi affari.
Innanzitutto, salta all'occhio il vastissimo e variopinto assortimento di vasellame giapponese e cinese: dai piatti, alle scodelle di varie misure, dalle teiere ai bicchieri e tazze per il te', dalle brocche ai vasi e molto altro ancora.

Non passano inosservati nemmeno i numerosissimi tipi di bacchette, poggia-bacchette, tovagliette di bambu', utensili vari per la cucina, tra cui molti tipici giapponesi, tipo tutta l'attrezzatura per la preparazione dei bento per bambini (graziose scatoline dentro cui le mamme giapponesi sistemano, con grandissima cura e creativita', il pranzo che i loro piccoli porteranno a scuola).

Sui bento scrivero' un capitoletto a parte.

Si trovano poi miriadi di cosucce adorabili per la cucina e per la casa in generale, tipo grembiuli, presine, asciugapiatti, asciugamani con ricami di simpaticissimi pupazzetti.
Per non parlare degli stampi per biscottini, tortine, crostatine...tutto finisce in -ine perche' sembrano quasi oggetti miniaturizzati.

Insomma, dagli Yen Shop non si esce mai senza aver comprato almeno un articolo!

Dopo questa divagazione sugli Yen Shop (dei quali parlero' magari di nuovo piu' in la'), volevo ritornare a parlare di sabato, giorno in cui, dopo il giretto a Yokosuka, in serata ho preparato le lasagne, per la prima volta in Giappone!

Sono anni che preparo le lasagne, ma in Giappone era la primissima volta. Mangiamo giapponese quasi tutti i giorni, e sebbene sia mio marito che io amiamo la cucina locale, ogni tanto abbiamo un forte bisogno di ritornare alle nostre radici, seppur per la sola durata di un pasto.
E per me, da brava italiana, tutto cio' si traduce in un settimanale appuntamento con un bel piatto di pastasciutta fumante, o una golosa porzione di lasagne e via dicendo.

Trovare gli ingredienti non e' stato poi cosi' difficile come credevo.
La carne tritata si trova dappertutto e anche se costicchia leggermente, non e' inaccessibile.

Di latte e burro se ne trova in abbondanza, di tutte le marche, di tutti i formati..insomma, coi latticini c'e' davvero l'imbarazzo della scelta. E poi c'e' da dire che il burro giapponese, quello di Hokkaido, e' DIVINO!
Non e' proprio un grande alleato della linea, ma anziche' strafocarsi della regina delle porcherie, nota col nome di margarina, preferisco, ogni tanto, usare un pezzo di un buon burro sano.

Di pomodori freschi non se ne trovano tante qualita', ma vi sono diversi tipi di pelati in scatola. Ho persino trovato una passata di pomodoro nel Tetrapak, tipo Pomi'!

Il parmigiano e' la nota dolente, indubbiamente: negli USA e' piu' facile trovare il parmesan , che e' una vile imitazione del nobile formaggio italiano. E' meglio che non cominci nemmeno a descrivere questo pseudo-formaggio e tutte le sue varianti, perche' mi viene il vomito.

Ma va detta un'altra cosa: a dispetto di cio' che molti dicono sugli Stati Uniti e le presunte porcherie che si vendono li' (come se in Italia l'industria alimentare camminasse in odor di santita'), non e' vero che tutto cio' che si trova nei supermercati americani fa schifo.

Questo e' un luogo comune che sta nella bocca di gente che si basa sul "sentito dire", non viaggia, oppure viaggia prevenuta e con la testa imbottita di scemate.

Ho abitato per anni negli USA e non parlo a vanvera.

Come in una qualunquissima parte del mondo, bisogna saper scegliere. E' certo che se si compra alla cieca (o come direi io, colloquialmente parlando, a muzzu) non si puo' pretendere di poter portare a casa cibi sani e genuini.

Anche in Italia (come qui in Giappone, del resto), se non si sta attenti e non si usa un po' di buonsenso al supermercato, e' facile riempirsi il frigo e la dispensa di alimentari poco sani e per giunta pieni di conservanti, coloranti, e quant'altro ancora.

E in Giappone, come negli USA, il parmigiano vero si trova, basta solo cercarlo.
Costa, ma un pezzetto ogni tanto si puo' comprare.

Vorremmo pero' poi andare a vedere i prezzi del parmigiano da Costco, catena americana di ipermercati di cui uno e' presente anche qui in terra nipponica.
La Costco e' tipo una Metro, cioe' un enorme supermercato specializzato nella vendita all'ingrosso di alimentari (e non) in confezioni formato famiglia, quindi i prezzi sono piu' competitivi rispetto a quelli nei supermercati tradizionali.

Ah dimenticavo la parte piu' importante! Che sbadataggine! Le lasagne!!!
Di farle fresche a mano non avevo ne' il tempo ne' la voglia, ho fatto quello che faccio sempre: ho comprato le lasagne della Barilla, quelle che non richiedono la cottura ma si possono subito infornare da crude.

Da Daiei trovo le lasagne all'uovo della Barilla!!! Anche queste non sono proprio economiche (circa 370 yen la confezione da 250g), ma visto che non e' una cosa che si mangia tutti i giorni, lo strappo alla regola si fa e pure volentieri!



Rimaneva da fare la prova del forno. Non ho un forno normale. Pare che i giapponesi non ne facciano un grande uso, quindi quando si compra un fornello nuovo, c'e' solo la parte di sopra.

Al massimo, sotto si puo' trovare (come nel nostro caso) un fornetto minuscolo con una griglietta microscopica all'interno.
Questo fornettino e' ufficialmente usato per grigliare il pesce, ma va bene per qualunque cosa, anche solo per tostare una fetta di pane.

Ho quindi un fornetto elettrico a parte, che fa anche da microonde.
Ovviamente ho dovuto adeguarmi di conseguenza in base alle dimensioni ristrette, acquistando una teglia piu' piccola, rimpicciolendo le dosi di tutto e accorciando i tempi di cottura!

Ma sono riuscita a preparare la mia prima teglia di lasagne!! Sono venute buone e mio marito ha apprezzato grandemente e questa e' la cosa piu' importante!