lunedì, agosto 20, 2007

Ginza in lungo e in largo

Ieri mio marito ed io abbiamo festeggiato il nostro quarto anniversario di matrimonio!!
Per l'occasione siamo andati a Ginza (il quartiere dello shopping di lusso di Tokyo) con l'intenzione di andare a pranzo in un ottimo ristorante italiano che gia' conoscevamo, e poi volevamo passare il resto della giornata a passeggiare per le innumerevoli vie di questo elegante angolo di Tokyo.

Il ristorante in questione e' La Maremma, un locale gestito da una famiglia di Roma con altri due locali omonimi qui in Giappone (oltre a quello di Ginza), piu' un ristorante e pizzeria (sempre con lo stesso nome) a Roma.
Vi eravamo stati la prima volta per festeggiare il mio compleanno, e ci era piaciuto talmente tanto che non vedevamo l'ora di avere un'altra occasione per ritornarvi.
E' un ristorante abbastanza costoso che pero' offre piatti di una squisitezza unica; inoltre vanta sul proprio menu' un numero impressionante di pizze, cotte tutte rigorosamente in un bel forno a legna.
Oltre alle pizze, alla Maremma preparano dei primi, secondi e contorni da leccarsi i baffi, il tutto accompagnato da ottimi vini e dolci artigianali.
Non e' difficile trovare un buon ristorantino dove mangiare della pasta o della pizza, pero' spesso sono piatti giapponesizzati che pur essendo buoni, non sono sempre cio' che cerchiamo. Da brava italiana trapiantata all'estero, mi viene ogni tanto voglia di quel buon sapore di casa!

Non e' impossibile trovare ristoranti di buona ed autentica cucina italiana qua in Giappone, pero' bisogna cercare bene.

Quindi, come potete immaginare, eravamo contenti di essere riusciti a trovare un ottimo ristorante dove potersi andare a gustare delle squisitezze della mia beneamata terra.

E ieri, nonostante il caldo imperterrito, abbiamo preso il treno per Shinjuku, e da li' abbiamo preso la metropolitana sulla linea Marunoochi che ci ha condotti dritti dritti nel cuore di Ginza.
La giornata, pur essendo afosa, era bella e nel cielo c'era un sole splendido! Abbiamo cominciato a camminare, andando in "direzione" della Maremma; i nostri pancini gia' reclamavano un buon pranzetto ed un bel bicchierone d'acqua fredda.
Peccato che non ci ricordavamo esattamente dove fosse questo ristorante. Avevamo un'idea vaga della sua ubicazione, e abbiamo pensato (che ingenui) che cio' bastasse a condurci a destinazione.
Entrambi ricordavamo un certo negozietto specializzato in bacchette per mangiare, e ricordavamo pure che La Maremma distava pochi metri dal suddetto negozio. Purtroppo eravamo punto e a capo, anche perche' bisognava cercare il negozio di bacchette.

Insomma, abbiamo girato Ginza in lungo e in largo, esplorando ogni singola via e vicolo senza mai trovare quel ristorante.
Dopo circa un'ora passata a marciare, c'e' stata una svolta: abbiamo trovato il negozio di bacchette! Alleluia, abbiam pensato noi, con gia' l'acquolina in bocca al solo pensiero di poterci assaporare una stuzzicante pizza alla diavola. Eravamo certi che il ristorante sarebbe apparso di li' a poco, e che noi saremmo andati ad accomodarci ad un bel tavolo accogliente.
Niente di piu' falso.

Il ristorante non era ne' a due, ne' a dieci, nemmeno a cento metri dal negozio.
Non era nemmeno nella via successiva, e nemmeno in quelle perpendicolari a quella dove c'e' il negozio. Niente, nada, zero, zilch.

Intanto la fame stava cominciando a farsi sentire in modo prepotente, assieme alla sete che ci ha seccato completamente la gola e ci ha regalato una fastidiosissima lingua felpata.

Ci siamo fermati in un angolino, e coi nostri telefonini ci siamo collegati ad Internet per cercare di trovare il sito della pizzeria con l'indirizzo esatto (che tanto qua in Giappone avere un indirizzo e' come non averlo), e il numero di telefono.
Ovviamente, i nostri telefonini non riuscivano a collegarsi alle pagine scelte.
Dopo diversi tentativi, sono riuscita ad aprire la pagina del ristorante, ma sorpresa delle sorprese: il mio telefonino non legge siti web che hanno Flash. Fa sempre piacere fare scoperte simili nel momento del bisogno.

Abbiamo deciso di lasciar perdere, e di continuare a piedi la nostra ricerca. Ma da brava testona qual io sono, mentre camminavamo ho continuato ad usare internet sul mio telefonino nella speranza di riuscire a trovare qualche informazione in piu'. Mio marito stava facendo lo stesso, con il suo.
Dopo un po' mio marito ha trovato l'indirizzo ed il numero di telefono del locale! Evviva! Ce l'abbiamo fatta, abbiamo gridato esultanti!
Eravamo certissimi del fatto che nulla ci avrebbe impedito di andare a festeggiare in quel bel ristorante dalle deliziose pizze. Ma quando il diavolo ci mette la coda....
...e infatti il numero di telefono non funzionava. Al che abbiamo iniziato a pensare che avessero chiuso il locale definitivamente, ed e' forse per quello che non lo trovavamo piu'.

Tra l'altro, come capita spesso qui in Giappone, molti ristoranti, per ovvi motivi di spazio, si trovano nei sotterranei oppure ai piani alti di un palazzo, e quindi l'unico modo per trovare un locale cosi' e' cercare le loro insegne e cartelli generalmente posizionati sui cigli delle vie e dei vicoli. La Maremma, infatti, e' (o era) nel sotterraneo di un palazzo, e si pubblicizza(va) mettendo una bandiera italiana davanti al portone d'ingresso, piu' un cartello con il menu' e i prezzi.
Noi cercavamo, quindi, proprio la bandiera con l'insegna del locale, ma niente da fare. Sarebbe stato piu' facile scovare una sorgente di Chinotto in mezzo al Sahara.

Ci siamo fermati a chiedere a diverse persone (guardie giurate, addetti ai box informazioni per turisti, ecc) e ci facevano andare sempre dritto (mi sa che non sapevano nemmeno loro), oppure apparivano visibilmente smarriti pure loro alla vista di quel misterioso indirizzo.

Morale della favola: abbiamo camminato per due ore e mezza! A me si stavano per svitare le gambe, e non vi dico il dolore ai piedi! Menomale che mi ero messa delle paperine comode proprio per non patire il mal-di-camminata che puntualmente mi attanaglia quando andiamo in giro per Tokyo.
Ogni tanto ci fermavamo ai distributori di bibite per prenderci dell'acqua, ma riuscivamo solo a trovare bottigliette della schifosissima acqua Vittel. Ma come fanno i francesi ad essere cosi' orgogliosi di quella brodaglia li'?? Io l'ho trovata digustosa e per niente dissetante.
La mia acqua del rubinetto della cucina e' infinitamente piu' buona e dissetante di quella roba li', e di certo non la pago 120 yen a bottiglietta!

Ad un certo punto abbiamo deciso di fermarci, anche perche' eravamo di un incavolato nero e non avevamo piu' la forza di continuare a macinare kilometri in cerca di un locale che forse neanche esiste piu'.
Accecati dalla fame e dalla voglia di sederci, ci siamo infilati in una sorta di bistro che si chiama Pronto. Li' ci siamo scolati due cocacole ghiacciate, e ci siamo mangiati due pizzette (proprio micro) e abbiamo fatto a meta' di una porzione di spaghetti al sugo, mozzarella ed una salsina verde che ho pensato fosse pesto,ma che in realta' sapeva di bagnetto verde con le acciughe. Non chiedetemi che diavolo ci azzeccasse quella salsina verde col sugo di pomodoro perche' non saprei rispondervi. Tra l'altro gli spaghetti non erano nemmeno tanti buoni, sob.

Eravamo proprio delusi. Eravamo partiti con l'intenzione di farci una bella mangiata alla Maremma, e siamo finiti in un affollatissimo bistro seduti ad un microscopico tavolino, di quelli dove da una parte c'e' una sedia e dall'altra la panca in comune con altri. Ma se non altro ci siamo ristorati e rinfrescati un pochettino.

Oramai la giornata volgeva al termine, e noi dovevamo cominciare ad avvicinarci alla stazione anche perche' da Ginza a casa nostra c'e' circa un'oretta di viaggio, quindi non conviene aspettar troppo.
Prima pero' siamo andati a curiosare nell'elegantissimo Mitsukoshi, un grande magazzino giapponese di lusso dove sono in vendita articoli di ogni genere, dai vestiti ai gioielli, ma tutto di primissima qualita'.
Mio marito ed io amiamo molto Mitsukoshi, e ci andiamo praticamente ogni volta che vogliamo farci un regalo a vicenda, e infatti ieri volevamo concludere la giornata comprandoci un regalino a testa.
Mio marito non sapeva cosa scegliere, e allora, visto che si stava facendo tardi, abbiamo pensato di prendere il suo regalo da un'altra parte. Ma prima di andar via, siamo andati a curiosare al settimo piano di Mitsukoshi dove sono in vendita magnifici oggetti per la casa, stoffe per kimono, bento di alta classe (davvero!), ceramiche e porcellane (mi brillavano gli occhi!), e dopo un giretto di perlustrazione, ci siamo fermati in una delle boutique del piano ad ammirare dei meravigliosi oggetti giapponesi laccati.
Mio marito mi ha detto di scegliere cio' che volevo, e non sapendo cosa scegliere in quel mare di tesori, ho poi posato i miei occhietti su di un *incantevole* e *principesco* specchio giapponese....e mio marito me l'ha comprato come regalo per il nostro anniversario!!!!
Non potevo crederci!! E' un oggetto di una bellezza infinita, e a cui dedichero' il mio prossimo articoletto, con tanto di foto!
E' talmente bello questo specchio che non riesco a smettere di ammirarlo, e piu' lo guardo e piu' riesce a stregarmi.
Pensate che la signora della boutique, gentilissima e di un'accoglienza mai vista, ce l'ha confezionato per benino, e poi lei ed io abbiamo scambiato qualche parolina e mi ha fatto i complimenti per il mio giapponese!!! Le ho chiesto come si dicesse la parola specchio in giapponese, visto che non lo sapevo, e mi ha detto che si dice : tekagami, ovvero uno specchio da tenere con la mano; te= mano e kagami = specchio.
Mi ha fatto ancora i complimenti e ci ha accompagnati all'uscita della boutique facendoci tanti, tanti, tantissimi inchini ai quali noi abbiamo ricambiato volentieri con altrettanti inchini.

E' vero, il pomeriggio passato a cercare il ristorante e' stato stancante, ma ci siamo comunque divertiti tanto. In fondo Ginza e' sempre bellissima, ed e' sempre un immenso piacere tornare in quel raffinato angolo di Tokyo..e poi chissa', se non fosse stato per questa ricerca, forse non avremmo neanche mai esplorato tutti i vicoli e le viuzze che compongono questo celebre quartiere.

E come ho gia' detto, dedichero' il prossimo articoletto allo splendido specchio che mi ha regalato il mio splendido marito!

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Che bello Mari quattro anni!!
Congratulazioni, Auguri e in bocca al lupo per tutti gli altri che verranno!

Unknown ha detto...

Grazie, Anna! Grazie di cuore!

Anonimo ha detto...

CHe bellO! E che bello lo specchio!!